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Autore: FrenzIsInfected    26/08/2020    5 recensioni
Dal testo:
"Perché se fai schifo, vorrei fare schifo insieme a te.".
656 parole.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Unspoken Words

A L., che non saprà mai la verità su ciò che vorrei.

 

 

A volte mi chiedo se sospetti minimamente quanto nasconda nel mio animo. Quando mi abbracci dopo settimane in cui non ci siamo mai visti, e sciogli un po’ quel mio cubetto di ghiaccio che ho al posto del cuore. Quando rispondo a un tuo messaggio, anche se è solo un meme. Quando siamo soli e potrei farti di tutto, per poi non fare puntualmente nulla. Non sono quel tipo di persona.

Che cos’è tutto questo? Rispetto? Affetto? Amicizia? Un mix? Oppure è solo l’ennesima domanda che non troverà mai risposta?

È una paura strana, quella che mi attanaglia. Il timore di compiere un balzo di cui si conosce già l’esito fallimentare. A discapito della seppur bassa percentuale di successo, nonostante chiunque, al mio posto, avrebbe saltato, io decido di restare sulla sponda sicura. Non muovo il pezzo che farebbe crollare tutta la torre. Sembra quasi una strana partita a Jenga, dove a giocare sono solo io.

Se solo tu potessi vedermi, quando, mentre dormi beata nell’altra stanza, resto a fissare il soffitto per interminabili minuti, prima di prendere sonno. O quando mi sveglio presto, e mi fermo a fissarti mentre sei ancora persa in chissà quali mondi, cercando di ritardare il più possibile il tuo risveglio, per concederti ancora un po’ di tempo ovunque il tuo cervello ti stia portando, e per concedermi uno spettacolo che ho visto pochissime volte nella mia vita.

Non credo tu riesca ad immaginare quanto stia bene con te. Quando cantiamo a squarciagola in macchina, e storpiamo i testi delle canzoni. Quando passiamo le ore a montare i filmati dove ci sei tu, salvandomi da esaurimenti nervosi. Quando allungo il mio enorme braccio sulle tue spalle, e sembra che debba calarti la lama di una ghigliottina. L’averti accanto è motivo di infinita gioia, e le risate non mancano mai. Per l’ennesima volta, mi ritrovo a sorridere e ringraziare qualunque Dio sia sopra di noi per essermi sbagliato, e di tanto, quando credevo che non ti avrei più rivisto poco dopo averti conosciuta.

Forse scrivere queste righe non è stata la cosa più intelligente da fare. Ma, in qualche modo, dovevo liberare queste parole che tengo prigioniere da troppo tempo. Chissà se, e quando, troverai questo mio “esorcismo dell’anima”, scritto in un raro momento di ispirazione. Perché sì, sei una fonte di ispirazione inesauribile, e lo sai benissimo. Quando lavoro con Photoshop sulle tue foto, quelle che ti faccio, e con i video che giro, dei quali sei stata spesso protagonista. Potrei quasi definirti una mia musa. Ma finirei per elevarti più del dovuto, ed esattamente come Icaro, finirei col bruciare le mie ali e precipitare nel vuoto come un fantoccio di pezza.

E ti odio. Sì, ti odio. Ti odio quando ti dici che fai schifo, quando non ti apprezzi. E quando continui a negare se ti dico che non è vero. Perché se fai schifo, vorrei fare schifo insieme a te. Se c’è qualcuno con cui passerei volentieri… o meglio, vorrei fare schifo il resto dei miei giorni, sei tu. Ma so che non accadrà mai. Un mio amico una volta mi disse: “Più uno che accalappia, sei uno che si fa accalappiare”. Non ha mai avuto così tanto ragione.

Giorni fa lessi che chi resta in situazioni di stallo come queste è solo perché, segretamente, gli piace restare in questo stato. Uno stato dove nulla è completo, ma tutto sembra perfetto. Ne sono perfettamente consapevole. Ma non riesco a farne a meno, di iniettarmi questo veleno che lentamente mi corrode, alla stregua di un eroinomane, facendo il possibile affinché questa dolce bugia in cui vivo svanisca il più tardi possibile. E quando succederà, ancora una volta, prenderò in mano il mio cuore e inciderò su di esso il tuo nome, che farà compagnia a tutti gli altri.

Ho un’ultima domanda per me, alla quale spero sia tu la risposta:

Per quanto ancora riuscirò a guarire da queste ferite invisibili?

  
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