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Autore: Rossana_87    26/08/2020    3 recensioni
anno 2020, una rimpatriata delle scuole medie è stata organizzata, Sana e Akito , si rincontrano dopo 20 anni, la loro vita è completamente cambiata, ma il fantasma di quello che sarebbe potuto essere tra di loro riecheggia incessante nelle loro vite, sarà un happy ending?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Fuka Matsui/Funny, Sana Kurata/Rossana Smith, Tsuyoshi Sasaki/Terence | Coppie: Sana/Akito
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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9-Tutto si trasforma
Akito:
Ok con Sana ci siamo “lasciati” a nostro modo, ma inutile dire che spesso penso ancora a lei e so che la cosa è reciproca, fatico a non sentirla, e trovo ogni pretesto per scrivere un messaggio nella chat di gruppo, Già perché La sera della cena di classe, tutti ci scambiammo i nuovi numeri di cellulare, alcuni di noi non li avevano mai più cambiato dai tempi delle medie e Aya decise di creare un gruppo WhatsApp, in cui anche Sana era presente.
10 Maggio h. 10:00
<>  aspettavo trepidante una risosta, arrivò dopo poco tempo, ma non nel gruppo.
<< lo dici per esperienza provata? ; P >> Sempre la solita, non si smentisce mai.
<< ovviamente no, come stai?>>
<< Bene dai, sono con il mostriciattolo a casa da sola, tu come stai?>>
<< solito, mi alleno e preparo gare per me e i miei ragazzi…che fa il piccolo Akito?>>
<< Vedi di non prenderne troppe…>> Arriva una foto, un bimbo immerso nei giochi seduto per terra, tra le gambe di mamma, ovviamente il piccolo Akito. Un leggero male al cuore e un velo di tristezza.
<< Sai che non le prendo mai>> non era vero l’ultima volta mi avevano spaccato un labbro a causa sua, beh più o meno era colpa sua, aggiunsi
<< Ma poi tutto quel caos lo sistema?>>
<< certo, come no, a suon di minacce>> Rido al pensiero di Sana e dei suoi modi soavi di minacciare. Quel giorno andammo avanti a scriverci fin quasi sera, lei era un fiume in piena, mi arrivarono molte foto, io ne inviai solo una. Tornammo anche sull’argomento “Akito-Sana”, quello fece male ad entrambi.
<< Lo sai che se fossi da sola, starei con te>>
<< scema>>
<< perché?>>
<< così>>
<< Tsu e Aya?>> cambiò discorso.
<< Ah loro bene, sai convivono>>
<< ma dai? Sai Nao è diventato papà>> Anche lui era riuscito ad andare avanti.
<< Davvero? Ma pensa solo io sono ancora da solo>>
<< lo scapolo d’oro>> non mi vedevo assolutamente così.
Che triste verità, però ormai non c’era più nulla da fare. La conversazione finì con una foto di pizze, e la sensazione di vuoto e solitudine. La sentì nuovamente un mese dopo. Se non altro avevo guadagnato di sentirla di più.

Sana:

Avevo acquistato 2 vespe, ed erano arrivate dall’Italia da un paio di giorni, le fotografai e inviai la foto ad Akito.
<< wow che meraviglia, sono 2 gioiellini>>
<< vero? Dopo aver visto la tua ho deciso che la volevo anche io>>
<< non male come scelta, come stai?>>
<< bene siamo a casa dei suoceri, tu?>>
<< sono a casa di mio padre, con mia sorella e i miei nipotini>>
Non sapevo fosse diventato zio, era sempre così difficile farsi raccontare di lui, dovevi estorcergli le cose.
<< ok, allora ti lascio tranquillo, ci sentiamo>>
<< vediamoci prima o poi>>
Questo messaggio mi lasciò molta inquietudine, non pensavo di rivederlo ancora, ma ora quel messaggio mi aveva messo voglia di rivederlo.
<>.
 Tra noi le cose erano andate nel modo peggiore possibile, ma ci eravamo riavvicinati, e questo mi bastava, dovevo farmelo bastare, ero consapevole che saremmo sempre stati legati in un modo o nell’altro. Un intreccio di vite sospese, almeno tre. la mia la sua e quella di mio marito, che nulla sapeva o sospettava, Anche se lo avevo adorato sin dal primo momento, Akito rimaneva sempre nel mio cuore, radicato profondamente, come si dice il primo amore non si scorda mai, aimè.

Akito:

Qualche tempo dopo Sana organizzo una festa nella sua nuova casa alla periferia di Tokio, in mezzo alla campagna. Sospettavo l’avesse fatto per ripagare la cena che Tsu le aveva offerto a sera della rimpatriata. Ignorai il motivo che mi spinse ad accettare l’invito. Mi ritrovai nel giardino di casa sua circondato dalle persone che conoscevo da una vita. Aveva invitato tutti, beh non proprio tutti Fuka era stata esclusa, la cosa stranamente mi sollevò, non avevo voglia di vederla, non dopo la scenata in pizzeria. Sana era meravigliosa come sempre, indossava una tutina con pantaloncino corto le lasciava scoperte le gambe sinuose, era nera con fiorellini bianchi e maniche a sbuffo, la schiena era parzialmente scoperta dalla scollatura, notai un tatuaggio che mai le avevo visto, rappresentava una farfallina, pensai che era molto indicato alla sua personalità. Dovetti trattenermi dall’impulso di andare da lei per godere della sua compagnia. Si, compagnia e niente di più, suo marito era lì, provavo forte invidia nei confronti di quell’uomo.
<< Akito, vieni voglio presentarti una persona>>
Sana era davanti a me, mi sorrideva, io ero lì imbambolato a fissarla, inerme, sperai che suo marito non avesse visto o on sospettasse nulla.
<< Akito ti presento il piccolo Akito>> il bambino era la fotocopia di suo padre, grandi e limpidi occhi azzurri capelli biondi, guardandolo bene però aveva molto anche di Sana, almeno nei modi di fare.
<< Dai su saluta, non fare il timido>> Sana incitava il piccolo a salutarmi.
<< No>> ottimo aveva proprio un bel caratterino.
<< Ciao piccolo, ma lo sai che abbiamo lo stesso nome?>> Di rimando il piccolo mi guardò in cagnesco, si strinse ancora di più tra le braccia di Sana e nascose la testina tra la spalla e il collo di sua madre. Improvvisamente una figura alta si materializzo dietro Sana.
<< Non ci presenti?>> Sana trattenne impercettibilmente il fiato per un secondo, chissà se suo marito se n’era accorto, sospettai di si, o forse era solo geloso di sua moglie. Come dargli torto, lo sarei anche io.
<< Certo, Akito lui e Leyasu, Leyasu lui è Akito>>
un lampo passò negli occhi di quell’uomo, probabilmente per la prima volta si rese conto che suo figlio aveva un nome come dire popolare… guardò Sana di sottecchi per un attimo, ma lei parve non accorgersene o forse fece finta di non accorgersene.
<< Piacere>> mi tese la mano, ero indeciso se stritolarla in fondo ero un campione di Karate, mi sorpresi quando Leyasu mi strinse la mano con modo deciso, con molta forza guardandomi dritto negli occhi, senza espressioni di gentilezza o simpatia nei miei confronti, capì che quella era una tacita presa di posizione, chiariva silenziosamente quale fosse il mio posto. Decisi di ricambiare la stretta in egual modo, ma a differenza sua feci un mezzo sorriso sghembo per fargli capire di stare tranquillo.
<< bene, ora che siete tutti presentati, che ne dite di un buon bicchiere fresco di bollicine?>> Sana sorrideva, ma sapevo che era nervosa, e tu bell’imbusto lo sai? Leyasu si chinò e bacio sulla fronte Sana, sospettai che lo avesse fatto apposta, per farmi capire ancora una volta che lei era di sua “proprietà” lei però gli sorrise dolcemente questa volta. Quel sorriso a me non lo aveva mai dedicato.
<< No grazie, al momento sono apposto così>> volevo allontanarmi da quei due e riprendermi, ricompormi per poter rimanere tranquillo e sereno, almeno in apparenza, senza fare una scenata di gelosia fino alla fine della serata. Mi sentivo in guerra.
<< Ciao, tu devi essere Akito>> così conobbi Miwaki un’amica di Sana, non l’avevo mai vista, sembrava una ragazza simpatica, era anche carina, e poi a quanto pareva mi conosceva già, Sana le aveva parlato di me. Mi disse che avrebbe sempre voluto vedere che faccia avessi, la sua affermazione fu:
<< Adesso capisco Sana>>
<< Come scusa?>>
<< a no niente>>

Sana:

Guardai da lontano la mia amica Miwaki parlare con Akito, mi resi conto di non provare gelosia nei suoi confronti, ma solo una sensazione di perdita. Sentendosi osservata Miwaki guardò nella mia direzione, vedendo che effettivamente la, li stavo guardando il suo sguardo divertito cambiò, si fece cupo e preoccupato, ma di rimando alzai il calice che avevo in mano e le feci un grande e sincero sorriso. Dovevo lasciare andare questa sensazione di vuoto e perdita, e permettere a tutti di essere, se non felici quantomeno sereni.

2 anni dopo

Akito:

Congratulazione al neo papà, è una bellissima bambina, come la chiamerete? La mia compagna sorrise, e disse
<< Sana, lei si chiamerà Sana>> Mi misero la bambina tra le braccia e piansi
<< Ciao piccola Sana>> e fu così che capì cosa significasse dare un nuovo nome all’amore, anche se il nome era sempre lo stesso… Amavo quello che avevo in quel momento, la donna che mi aveva reso padre, la mia piccola, e Sana? lei l’avrei comunque sempre portata nel cuore, era stata il mio grande e vero amore, non avrei potuto dimenticarla e non lo avrei mai fatto, e l’unica che poteva sopportare questo peso era solo lei. che nel bene e nel male conosceva entrambi. Quella stessa mattina mi arrivò un messaggio
<< Auguri Akito, benvenuta al mondo al nuovo nato, e abbraccia forte Miwaki, tua Sana>>
<< Grazie, è una bimba, abbiamo deciso di chiamarla Sana. La mamma sta bene ed è stata davvero in gamba>> Immaginai il suo viso addolcirsi leggendo quella notizia e magari sorridere come aveva fatto con suo marito la sera che avevo conosciuto Miwaki
. << Sono contenta, il piccolo Akito non vede l’ora di conoscere la piccola Sana, passeremo a trovarvi>>
<< certo, gli orari delle visite sono delle 10:00 alle 11:00 e poi dalle 18 alle 19, vi aspettiamo>>
Sana venne quella stessa sera, insieme al piccolo e a suo marito. portò a Miwaki un enorme mazzo di fiori, la baciò e mi mise un pacchettino in mano, rivelandosi poi un vestitino per la piccola e un libro per me dal titolo, “come non diventare un papà possessivo” sorrisi
<< Ciao bimba>>
ci voltammo tutti in direzione della vocina del piccolo Akito ero tuffato nella culla della piccola Sana, e di rimando lei le teneva il ditino con la sua piccola manina, ci guardammo attoniti, Sana riuscì a scattare una foto di quel dolcissimo momento. Tutti pensammo che quello fosse un nuovo inizio, ma questa è un’altra storia di un altro Akito e un’altra Sana.


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Eccoci finalmente alla fine, che dire mi sono molto divertita a scrivere questa storia, un pò per sfogarmi un pò per mettermi alla prova, parlando poi con qualcuna di voi ho aggiunto parti tra cui il precedente capitolo, e questo finale, la "vita di mezzo è stata aggiunta di seguito, perchè il finale sarebbe dovuto essere direttamente Akito che diventa papà,  dopo la gara, invece ho trovato il coraggio di continuare e pescare alcuni contenuti di una vera conversazione, insomma dopo tanti ripensamenti cancellature revisione, ho partorito (per la seconda volta XP) il finale, attendo trepidante le vostre reazioni e commenti. grazie a tutte della vostra presenza, costante per alcune. vi voglio bene.
   
 
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