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Autore: ArcticBlast    26/08/2020    3 recensioni
La guerra è finita, la guerra è passata...ma che ne è rimasto degli eroi?
Severus è sopravvissuto, ma è davvero felice di ciò?
Hermione ha fatto le sue scelte, ma sono state le migliori?
Chi lo sa, nessuno può saperlo.
Quello che è certo però è che le loro vite si intrecceranno di nuovo in un modo tutto inedito, galetto fu...
Curiosi di sapere altro?
Entrate e leggete, sarà un bel viaggio insieme.
Buona lettura!
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Nuovo personaggio, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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POV HERMIONE
 
Severus sta dormendo.
Lucas sta dormendo.
Entrambi a Spinner’s End.
Ci eravamo spostati per sicurezza.
Le acque sembravano essersi calmate di nuovo.
Negli ultimi giorni l’atmosfera sembrava distesa.
Gli incontri con Harry e i suoi auror fidati avvenivano nella cantina.
Tutto di nascosto.
Il nuovo Ordine di Silente era stato creato.
Una generazione decisamente più giovane.
Persino Draco voleva contribuire.
Ma stando lontano dal padre.
Già.
Si erano visti.
Per casualità.
Il biondo non ha detto una parola.
Si è limitato a scrutare il padre.
Per poi sedersi affianco al letto di Severus.
In ansia.
Per fortuna il professore ora è fuori pericolo.
Il suo corpo stava riprendendo colore.
E forza.
I segni delle torture stavano guarendo lentamente.
“Signorina Granger, anche lei sveglia a quest’ora?” Lucius mi affiancò.
Eravamo affacciati ad una finestra.
A fissare il buio.
Non era un bel quartiere.
“...non mi faccio una dormita decente da giorni” sbuffai.
“Paura dei mostri?”.
“Paura che tutto questo non abbia una fine”.
L’uomo resto in silenziò per qualche secondo.
“Non dormo più di tre o quattro ore a notte da anni ormai, vivo con la costante paura che il male che ho fatto mi si ritorca contro...Questa non è vita Hermione, tu sei diversa, puoi risolvere i problemi che ti circondano e vivere felicemente con tuo figlio e, bè, tuo marito” azzardò.
“Io e Severus non stiamo insieme”.
“Voi vi appartenete, sei stata tu a legarlo alla tua esistenza quando hai deciso di salvargli la vita”.
Ora era il mio turno di stare in silenzio.
 Di riflettere.
“Perché non provi a ricostruire un rapporto con Draco e magari anche con Narcissa?”.
“Li ho persi perché ero un vero stronzo, non per mancanza di amore...in questo caso è più difficile ripartire da zero”.
“Io credo nella redenzione”.
Che strano.
Parlare così apertamente con Lucius Malfoy.
Era cambiato.
Molto.
Sembrava più docile.
Per lo meno non mi odiava per via del mio sangue.
O forse lo nascondeva bene.
Spero davvero che riesca a trovare un po’ di pace.
Come Severus.
“Torno in camera, spero di riuscire a chiudere occhio” mi spostai dalla finestra.
“Buona fortuna” accennò un sorriso.
Mi infilai nel letto che condividevo con Lucas.
Spinner’s End non era poi così grande.
Era fuori discussione intrufolarmi nella camera di Piton.
Tra noi tutto era bloccato.
Le attenzioni erano su Lucas.
Sui nemici.
Neanche un accenno a quel bacio.
Il giorno del ritrovamento.
C’è tempo.
Meglio non pensarci.
Mi addormentai all’alba.
Venni svegliata dal bambino che chiedeva la colazione.
Ancora con gli occhi gonfi dal sonno.
E i capelli spettinati.
Era davvero bellissimo.
“Buongiorno piccolo, arrivo subito”.
Prima di scendere in cucina mi diedi una sistemata.
Avevo delle occhiaie orrende.
Nel salotto trovai Lucius e Severus intenti a parlottare.
Era la vigilia di Natale.
E noi eravamo nascosti.
Salutai prima di entrare in cucina.
Nessuno muoveva un dito.
Odiavo essere l’unica donna della casa.
Preparai uova e bacon.
Caffè.
Latte caldo.
Ci sedemmo tutti in cerchio.
Ognuno perso per i fatti suoi.
Guardai Lucas.
Il suo primo Natale in famiglia.
Non potevamo passarlo in tristezza.
“Domani è Natale” azzardai.
“Quindi?” alzò lo sguardo dal giornale Severus.
“Quindi festeggeremo come è giusto che sia”.
I due uomini si lanciarono un’occhiata.
“Senza tante proteste, è il primo Natale di Lucas con noi ed io voglio che sia tutto perfetto” mi impuntai.
“Dobbiamo tenere un profilo basso”.
“Lo faremo”.
Il bambino seguiva quella discussione curioso.
Leggevo speranza nei suoi occhi.
“Non mi sembra il caso...non voglio gente in giro per casa mia”.
“Inviteremo poche persone, cucinerò io”.
Dopo qualche minuto Severus cedette.
Accettò la proposta a patto che fossi io a gestire tutto.
Lui non avrebbe alzato un dito.
Lucas saltò dalla gioia.
“Dopo la riunione con l’Ordine facciamo l’albero, okay Lucas?”.
“Sii”.
Ce la potevo fare.
Per lui avrei fatto di tutto.
Volevo che fosse felice con noi.
Con questa famiglia un po’ sbilenca.
I componenti del gruppo cominciarono ad arrivare.
Lasciai Lucas a fare i compiti delle vacanze.
Su una scrivania a qualche metro da noi.
Così da poterlo tenere sott’occhio.
Ma per non farlo preoccupare Severus gli aveva fatto un incantesimo.
Il bambino era come dentro ad una bolla.
Non poteva sentire i nostri discorsi.
In questo modo eravamo liberi di osservarlo senza mettergli paura.
Nella cantina Harry presidiava gli incontri.
C’eravamo quasi tutti.
Ginevra e Geroge.
Neville e Luna.
Draco.
Minerva e Albus in una cornice messa appositamente per lui.
I tre auror di fiducia di Harry.
All’appello mancavano Molly ed Arthur.
Che erano partiti per andare a trovare Bill e Fleur.
Ma all’occorrenza sarebbero corsi a dare una mano.
“Allora, riprendiamo da dove ci siamo fermati l’ultima volta” iniziò Harry.
Severus stava cercando di ricostruire ciò che aveva scoperto.
Tutti in silenzio pendevamo dalle se labbra.
Mi appollaiai sulla mia sedia.
Immobile.
Pronta ad ascoltare.
Sperando di riuscire a trovare un modo per liberarci da quelle persone.
Per salvare Lucas.
Per salvare noi stessi.
 
POV SEVERUS
 
“Lucas è il frutto dell’unione tra una Veela e il magio più potente dopo Albus e il Lord”.
“Usavano il tuo sperma per fare degli esperimenti...giusto?”.
Annuii a disagio.
“Ho parlato con Fleur, lei dice che i figli maschi non ereditano i poteri delle madri, perciò il caso di Lucas è davvero strano” s’intromise la piccola Weasley.
“Non se il padre è uno dei maghi più potenti in circolazione...come te, Severus” di aggiunse Minerva.
Tutti gli occhi si puntarono su di me.
Anche quello di Silente.
Credevano che fossi io il padre?
Non era possibile.
“Non sono così potente” sbiascicai.
“Severus, tu sei l’erede dei due maghi più potenti del secolo scorso attualmente deceduti” rimbeccò la preside.
Tutti annuirono.
Anche Hermione.
Ero il padre di Lucas.
Lucas era davvero mio figlio.
“...non può essere”.
“Pensaci hanno rapito te quando potevano prendere Hermione, volevano anche loro delle informazioni più sicure. Professor Piton, lei è il padre biologico di Lucas, il suo sperma è stato utilizzato per dare alla luce quel bambino dai poteri straordinari” Paciock prese parola.
“Ecco un altro problema, i poteri di Lucas” riprese il comando il ragazzo con la cicatrice.
“Dicevano di avere una pozione per bloccare i poteri, probabilmente Carter è riuscito a fargliela bere altrimenti non si spiega”.
“Mi dispiace...è soltanto colpa mia se Adam si è avvicinato a noi” la Granger aveva un tono piuttosto sofferente.
Effettivamente stavano insieme.
E a Lucas piaceva Adam.
“Non dire così, non potevi sapere che sarebbe stato incantato dai nemici” la Lovegood cercò di consolarla.
“Dalle analisi fatte sul bambino però non risulta nessuna sostanza strana” prese parola Draco con fare professionale.
“Come hanno fatto allora?” anche il gemello non sapeva darsi una spiegazione.
Restammo in silenzio.
Tutti a riflettere.
Poi l’illuminazione di Hermione.
“Può essere soltanto ingerita una pozione? E se fossero riusciti a farla entrare nel corpo di Lucas in un altro modo? Ad esempio attraverso un oggetto?”.
La ragazza si alzò dal tavolo.
Andò verso il bambino.
Poi tornò con una penna d’oca in mano.
La lasciò al centro del tavolo.
“Adam regalò questa penna a Lucas, apparteneva al nonno e ci teneva che l’avesse lui. Perché? Forse perché è intrisa di quella pozione, tenendola sempre in mano il bambino assorbiva dai pori della pelle quel veleno e a lungo andare a perso i poteri”.
L’ipotesi poteva essere giusta.
Servivano ulteriori analisi.
Lucas ci guardava confuso.
“Io e Ginevra ci occuperemo di analizzarla in laboratorio, però Sev devi trovare una pozione che ne annulli gli effetti” Draco voleva rendersi utile alla causa, per lui era una redenzione.
“Certo, Paciock mi serviranno diversi ingredienti dalla tua serra”.
“Certo, professore”.
“Puoi usare i laboratori di Hogwarts quando vuoi ragazzo mio, lo sai”.
“Bene, allora direi di riaggiornarci” Potter si alzò dalla sua sedia.
Hermione fu la prima a lasciare la stanza.
Portò con sé anche il bambino.
Quando risalii al piano superiore.
Ormai solo.
La trovai indaffarata con un albero di Natale.
Lucas immerso negli addobbi.
“Come sta andando?”.
“Papà, guarda come è bello!” mio figlio corse a prendermi per mano.
Per fortuna non sentivo più tanto dolore addosso.
Potevo lasciarmi andare a lui.
“Siete stati bravissimi” mormorai.
La ragazza sembrava pensierosa.
Nonostante continuasse ad attaccare palline colorate.
“Ci dai una mano, papà?”.
Papà.
Quella parola aveva acquistato un valore diverso.
Lucas era davvero sangue del mio sangue.
Ma non era nato dall’amore.
No.
Ma dalla sete di potere.
Hermione gli stava dando tutto l’amore possibile.
Fin dal primo giorno.
Come una vera madre.
Ed io?
Sarei stato all’altezza?
Dovevo dirgli la verità?
Il mio cognome.
Mio figlio non porta il mio cognome.
Cominciavo piuttosto male.
Ma avrei rimediato.
Quando tutto sarà finito rimedierò.
Lucas Granger Snape.
Perché doveva portare entrambi i cognomi.
Della persona che lo aveva amato subito.
E della persona che sta imparando ad amarlo.
Senza riserve.
Debole a quello sguardo così particolare cominciai a dare una mano.
Sotto lo sguardo stupito della ragazza.
“Grazie” mormorò.
“Devo essere migliore, no?”.
Quando l’opera fu conclusa lasciammo al piccolo l’onore di accendere le lucine.
Era proprio un bell’albero.
Questa casa non era mai stata testimone di calore umano.
Di atmosfera natalizia.
Ma le cose cambiano.
Per tutti.
Anche per me.
“Adesso fila a farti la doccia così poi ceniamo” la grifona gli scompigliò i capelli.
“Ma non aspettiamo Lucius?”.
“Gli lasciamo qualcosa da parte”.
Lucius aveva accompagnato Draco a casa.
Voleva riparare il rapporto.
Almeno un po’.
Il ragazzo però non era della stessa opinione.
Ma si stava impegnando.
Rimasi da solo con Hermione.
Lei intenta a cucinare.
Io immobile sulla soglia della cucina.
“Stai bene?”.
“Sì, perché?” neanche mi guardò.
“Non mentirmi, sei strana...”.
“Mi sento in colpa”.
“Non devi, non è colpa tua se Carter è stato incantato”.
“Se solo non mi fossi avvicinata a lui adesso Lucas starebbe bene”.
“Lucas sta bene, soltanto non ha i suoi poteri”.
“Secondo te è giusto?”.
“No, ma Hermione non devi stare qui a crogiolarti...avevi il diritto di rifarti una vita con un uomo che non fosse Weasley”.
Da quando ero così comprensivo?
“È così strano sentirti dire certe cose...” sorrise.
“Lo so”.
“Non ti andava a genio fin dall’inizio, vero?”.
“...non perché fosse lui, ma perché ti stava accanto e tu meritavi di più”.
“Davvero?”.
Annuii.
“Eppure sono una giovane madre single”.
Single.
Già.
“Arriverà qualcuno che ti ruberà il cuore”.
“Mi sa che è già arrivato”.
   
 
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