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Autore: evelyn80    28/08/2020    3 recensioni
Raccolta di shot sui compleanni dei membri fondatori dei Chicago. Trattasi di AU in cui Terry Kath e Laudir de Oliveira sono ancora vivi e vegeti.
L'ultimo capitolo, "Bonus Track: Laudir de Oliveira", partecipa al contest "Countdown" indetto da Soul_Shine sul forum di EFP
Genere: Comico, Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Slash | Personaggi: Altri
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Make me smile'
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Danny Seraphine

 

 

Los Angeles, 28 agosto 2020

 

Danny era praticamente pronto per uscire, e si stava già calcando il Panama in testa, quando sua moglie Linda lo raggiunse nell'ingresso, vestita di tutto punto e con i lunghi capelli grigi acconciati in una treccia che le ricadeva sulla spalla sinistra. Il batterista si bloccò con la mano sul pomello della porta e la fissò sorpreso, le sopracciglia inarcate.
«Esci anche tu, tesoro? Dove te ne vai, di bello?», le chiese, curioso. Fino a un minuto prima, infatti, era convinto che la moglie sarebbe rimasta a casa mentre lui andava a festeggiare il proprio compleanno con i suoi fratelli.
«Ma che domande mi fai? Vado dove vai tu!».
Danny fece un balzo all'indietro, come se si fosse scottato. «Cosa?!».
«Hai capito benissimo!», rispose Linda, mettendosi le mani sui fianchi.
Il batterista si tolse il cappello e si grattò la pelata. «Ma... perché, scusa? Non sei mai venuta agli altri compleanni, perché devi farlo proprio stasera?».
«Perché stasera è il tuo compleanno, idiota, e io sono tua moglie! E, se proprio vuoi saperlo, io sarei andata volentieri anche agli altri compleanni, ma non mi avete mai invitato!», replicò la donna, piccata.
Danny trasse due profondi respiri e cercò di farla ragionare.
«Vedi, cara, siamo tutti uomini... e lo sai come vanno a finire le cose, quando otto maschi si ritrovano tutti insieme. E poi, se vieni anche tu, allora dovremmo invitare anche le altre mogli, no?».
Linda incrociò le braccia sul petto generoso. «Quali altre mogli? Wally, Jimmy, Bobby... e Pete», quasi sputò l'ultimo nome, «sono quattro checche, e Lee è divorziato!».
Il marito le fece cenno, con entrambe le mani, di abbassare il tono della voce. «Sembra quasi che tu ce l'abbia con loro perché sono gay».
«Io ce l'ho soltanto con Belli Capelli», replicò la donna, chiamando il bassista con il nomignolo che Terry aveva coniato per lui tantissimi anni prima, «perché mi ha tradito con un uomo! Fosse stata una bella donna avrei anche potuto capirlo, ma con un uomo? Con Bobby? Proprio no, che diamine!».
Erano passati moltissimi anni ormai da quanto Peter, suo marito all'epoca, le aveva confessato di essersi innamorato di Robert e di essere andato a letto con lui, ma Linda non era ancora riuscita a perdonarglielo. Aveva lottato un sacco per conquistarlo, e quando aveva scoperto che l'uomo dei suoi sogni era frocio si era sentita umiliata nel profondo. All'inizio era tornata con Danny semplicemente per ripicca – e il batterista lo sapeva benissimo – ma poi i due avevano trovato un equilibrio, si erano sposati ed erano rimasti insieme fino ad allora, scoprendo di essere fatti davvero l'una per l'altro. *1
«Ancora con questa storia?», sospirò l'uomo, ma Linda scosse la testa.
«Va bene, va bene... la smetto. Comunque, l'unica moglie di cui possiamo parlare è Greta. Gliel'ho chiesto mille volte, di venire, ma lei ha sempre rifiutato. Ha detto che non vuole trovarsi in mezzo ai vostri casini».
«E non sarebbe meglio anche per te, se ne rimanessi fuori?».
«Ma che, sei scemo per caso? Io il tuo compleanno non me lo perdo, è chiaro?».
«Chiarissimo...» sospirò ancora Danny, per poi aprire la porta e farsi da parte per lasciar passare la moglie.
Una volta in macchina, Linda aprì il finestrino e mise fuori il gomito.
«Allora, dov'è che andiamo a mangiare?».
«Alla “Pizzeria il Fico”».
«Uh, che bello!», esultò la donna. «Sono secoli che non mi porti a mangiare italiano, e mi manca tanto la cucina di mia mamma».
Danny alzò gli occhi al cielo. «Quindici giorni fa ti ho portato da “Pasta e Pasta”!».
«E tu quello hai il coraggio di chiamarlo ristorante italiano? È gestito da cinesi, e gli spaghetti che servono lo sono altrettanto!». *2
«Tu non ti accontenti mai, sei la solita piattola!», replicò il batterista, infervorandosi.
«E tu un pidocchio, che non vuoi spendere nemmeno un cent più del necessario!».


I due continuarono a battibeccare finché non arrivarono davanti alla pizzeria, in Robertson Boulevard. E proseguirono pure mentre, camminando affiancati sul marciapiede, raggiungevano gli altri ragazzi dei Chicago che aspettavano davanti al locale. Si interruppero soltanto quando Terry prima strinse Linda in un abbraccio da orso, e poi rifilò al festeggiato una pacca talmente forte da fargli saltar via cappello e occhiali in un colpo solo.
«Greta mi ha riferito che avevi invitato anche lei. Ho provato a convincerla a venire, ma non c'è stato verso. Mi ha detto che, testuali parole, “non vuole avere niente a che fare con i nostri casini”», disse Terry, aiutando l'amico a raccogliere il cappello mentre gli altri salutavano la donna con baci sulle guance.
«Sono le stesse parole che ha detto anche a me», rispose Linda mentre stringeva Jimmy e Walt nel suo abbraccio. Lanciò un'occhiataccia a Peter e Robert prima di dar loro un bacio ciascuno, poi si accostò a Lee.
«Sono proprio contento che anche tu sia dei nostri, stasera», disse il trombettista. «Almeno si spera che Terry, in presenza di una signora, possa darsi un po' più di contegno!», aggiunse, calcando l'accento sulle ultime parole.
«Io non ci conterei, se fossi in te», replicò Linda lanciando un'occhiata all'enorme chitarrista e strizzandogli l'occhio. Terry le rispose con un ghigno.
Ultimati i saluti e gli auguri – anche stavolta Laudir usò il suo bastone per sbatterlo sulla pelata di Danny, facendogli volare via il cappello per la seconda volta – il nutrito gruppo entrò nel ristorante. Furono accolti da un paio di camerieri, rigorosamente italiani, che diedero loro il benvenuto prima in italiano e poi in americano.
Linda prese subito a chiacchierare nella sua lingua madre con uno dei due, mentre l'altro li guidò al loro tavolo e li fece accomodare, lasciando i menù.
Tutti d'accordo, decisero di prendere una pizza e si apprestarono a ordinare: Terry scelse una Diavola, con abbondante salamino piccante; James prese una Marinara; Walter e Lee un Calzone ai funghi e prosciutto ciascuno. Danny si concesse una Pugliese, a base di salsiccia e caciocavallo, mentre Peter e Robert optarono rispettivamente per una Carbonara e un'Ortolana. Laudir decise di rimanere leggero e si limitò a una Margherita, e Linda ordinò una Fichi, Gorgonzola e Prosciutto. *3
Il forno piuttosto ampio del locale permise loro di ricevere le nove pizze nel giro di breve tempo, quindi dopo una ventina di minuti di attesa ognuno ricevette la propria ordinazione. E mentre Lee affettava meticolosamente ogni boccone del suo calzone e lo infilzava con la forchetta, il festeggiato e sua moglie, da buoni italiani, si limitarono a tagliare a spicchi la propria pizza per poi portare le fette alle labbra direttamente con le mani.
Convinti che si trattasse di una buona idea, ben presto anche tutti gli altri iniziarono a comportarsi allo stesso modo, Terry per primo, mentre il trombettista rimase fedele alla sua idea iniziale e continuò, imperterrito, a mangiare con la forchetta mentre i suoi compagni di band masticavano rumorosamente e si leccavano le dita sporche di pomodoro.
«Certo che, però, Linda, pensavo di trovare in te un'alleata, non una sobillatrice di masse!», esclamò a un tratto Lee, nel vedere la donna che si arrotolava sull'indice un filamento di mozzarella fusa per poi ficcarsi il dito in bocca.
«Oh, Lee, secondo me tu sei troppo serioso. Dovresti rilassarti un po' di più, sai? A volte sembra che ti abbiano infilato una scopa su per il culo!», replicò Linda a bocca piena, senza curarsi di deglutire prima di parlare né, quanto meno, di tapparsi la bocca con la mano.
L'espressione sconcertata del trombettista fece scoppiare tutti a ridere e, nel farlo, Terry sputacchiò pezzetti di salamino piccante tutto attorno.
«Terry, cazzo, sei sempre un animale!».
Il grido di sdegno di Lee fece voltare verso il loro tavolo un buon numero di avventori. Alcuni dei più vicini cominciarono a trarre indietro le sedie: forse anche loro avevano letto i giornali e avevano riconosciuto i Terroristi dei ristoranti.
Linda ghignò e lanciò uno sguardo di intesa al chitarrista, che le rispose con un impercettibile cenno del capo. La donna afferrò uno dei fichi che ancora rimanevano sulla sua pizza e lo lanciò contro il trombettista.
«Ops...», disse, mentre il frutto zuccherino grondante salsa di pomodoro si spiaccicava sulla camicia rosa di Lee.
L'anziano trombettista la fulminò con uno sguardo di fuoco, mentre Danny si sbatteva la mano sulla fronte.
«Linda... no... non mettertici anche tu, stavolta...».
«Sta zitto!», replicò la donna, ficcandogli un frutto in bocca. «Fa' divertire anche me!». E, preso l'ultimo fico rimasto, lo lanciò contro Peter con tutta la forza che aveva, beccandolo in piena faccia.
Il bassista, ben conoscendo il risentimento che ancora la donna provava nei suoi confronti dopo tutti quegli anni, decise che era arrivato il momento di mettere le cose in chiaro, così raccolse il frutto e lo rilanciò alla legittima proprietaria, che si scansò. Il fico sparì oltre le sue spalle e si spiaccicò a terra con un CIAFF, a pochi centimetri dal piede di uno dei clienti che si alzò di scatto.
James alzò gli occhi al cielo con un sospiro, tirò fuori dal borsello il suo quadernino e, senza attendere ulteriori sviluppi, annotò l'ennesimo ristorante da cui di sicuro sarebbero stati bannati a momenti.
Linda notò il gesto e, mentre Robert e Danny combattevano a suon di lanci di croste per difendere ognuno l'amore della propria vita, la donna prese una fetta di salamino piccante dal piatto di Terry e la buttò in faccia al trombonista. James non poté replicare, intento com'era a scrivere, ma Walter intervenne al posto suo, spedendo all'indirizzo di Linda un pezzo di fungo porcino appena estratto dal suo calzone.
Laudir scoppiò a ridere come un matto. «Evviva! Ora sì che ci si diverte!», esclamò, per poi afferrare la mozzarella fusa a piene mani dalla propria Margherita e spiaccicarla sulla pelata di Danny. «Ecco, ora hai di nuovo i capelli!», rise il brasiliano, fissando il collega percussionista che si portava le mani alla testa.
Terry contemplò la scena per qualche istante, godendosi la battaglia mangereccia da bordo tavolo, poi raccolse dai piatti tutte le fette di pizza che erano rimaste, le svuotò del condimento leccandole avidamente per non mandar nulla sprecato e poi prese a lanciarle a destra e a manca, in una sorta di 'ndo cojo cojo. Una si schiantò sulla giacca di Walter, un'altra sulla faccia di Robert, e una terza terminò la sua corsa nel generoso décolleté di Linda. *4
Le grida, non solo dei Chicago, ormai risuonavano per tutto il locale. I camerieri italiani accorsero e presero a sbraitare in napoletano, le mani tra i capelli.
«Marònna mia! Cche casinu! Vavattenne, vavattenne!», gridarono, spintonando alternativamente i vari membri della band che, nonostante tutto, continuavano imperterriti a lanciarsi pezzi di cibo. *5
Inebriata dal caos e dal divertimento, anche Linda iniziò a gridare in milanese, rivolgendosi ai camerieri con epiteti vari e, talvolta, irripetibili. Danny tentò inutilmente di trascinarla via: la donna aveva piantato i piedi a terra e sembrava irremovibile, mentre mulinava le braccia e urlava come uno spazzacamino. Terry ebbe pietà dell'amico e dei suoi vani sforzi e, con un movimento repentino, si caricò Linda su una spalla e la portò fuori dal locale, deponendola poi sul marciapiede a buona distanza dall'ingresso.
«Non avresti dovuto portarmi via! Volevo dirgliene quattro, a quei terùn!», borbottò la donna, incrociando le braccia sul petto generoso.
«Gliene hai dette anche sette o otto», rispose Danny. «E guarda che anch'io sono un terùn, come li chiami tu!». *6
Linda si strinse nelle spalle. «Tu sei mio marito, è diverso».
Il batterista alzò gli occhi al cielo, ma sorrise quando la moglie lo strinse in un abbraccio.
«E anche stavolta ci siamo riusciti», disse James, finendo di annotare data e ora nel suo quadernetto. «Ci siamo fatti cacciare anche dalla “Pizzeria Il Fico”. Quale sarà il prossimo ristorante?».
«Sentite, fratelli, non sarà il caso di darci una regolata?», implorò Peter. «Il prossimo compleanno sarà il mio, e non mi va proprio di farmi riconoscere anche nel mio ristorante preferito!».
«Secondo me, ormai ci conoscono già... purtroppo!», sputò Lee, inviperito, scuotendosi pezzetti di pancetta e salamino piccante dai vestiti.
Terry prese una manciata della mozzarella che Laudir aveva spiaccicato sulla pelata di Danny e se la mise in bocca. «Un po' fredda... ma ancora passabile. Ne vuoi un po'?», chiese a Linda, e la donna lo aiutò a finirla, accompagnata dai mugugni degli altri membri della band.
«Beh, direi che anche per stasera è andata. Allora ci vediamo il 13 settembre?», disse Walter, leccandosi il pomodoro dalle dita. *7
Tutti gli altri annuirono e ognuno riprese la propria strada.


«Lo sapevo che volevi venire al mio compleanno soltanto per fare casino», commentò Danny non appena lui e Linda furono di nuovo in auto. «Forse avresti dovuto sposare Terry».
«Ma sai che ci avevo fatto un pensierino, all'epoca? Ma ormai lui si era innamorato di Greta», rispose la donna scrollando le spalle. «E poi lo sai che a me piaceva Peter».
«Sì... però sei venuta a letto con me», replicò il batterista con un ghigno.
Linda rispose alla sua smorfia e lo abbracciò, per poi dargli un bacio con lo schiocco sulla guancia. «Andiamo a casa, ora. Ho bisogno di farmi una doccia», aggiunse poi, guardandosi i capelli impiastricciati nello specchietto retrovisore. «E avrò bisogno di qualcuno che mi lavi la schiena...».
«Agli ordini!», esclamò Danny mettendosi sull'attenti.
Si lanciarono un'ultima occhiata, poi scoppiarono a ridere all'unisono.

 

 

Spazio autrice:

AUGURI DANNY!
Voi non potete capire quanto mi sono divertita a scrivere questo capitolo: mentre lo facevo, e mentre lo rileggevo, ridevo da sola come una scema. Spero quindi di aver fatto sorridere anche voi.
Non vedevo l'ora di poter inserire Linda tra gli invitati al compleanno: in fondo lei è la mia OC preferita in questo AU (forse perché è tutta farina del mio sacco, mentre invece Greta mi è stata gentilmente regalata da Kim Winternight :-) ), e l'ho sempre immaginata come una ragazza ribelle sin da giovane, mentre invece Greta è molto più sobria. Come potevo non farla partecipare al compleanno del marito e a non renderla la promotrice dell'ennesimo atto vandalico? In fondo anche lei voleva divertirsi: ha letto sul giornale le bravate del marito e dei suoi colleghi senza mai potervi prendere parte, quindi era logico che prima o poi dovesse succedere. Inoltre, mi è venuto proprio naturale far battibeccare lei e Danny, un po' come dei novelli Vianello/Mondaini XD.
Ora, sono a chiedere il vostro aiuto! Mi mancano ancora 3 compleanni (Peter, Robert e Lee): quali ristoranti posso far vandalizzare... ehm, provare ai nostri nonnini? Fatemi sapere se avete delle preferenze :-)
E ora vi lascio, come al solito, alle note numerate.
*1 – Riassunto delle puntate precedenti: Greta e Linda (le OC protagoniste della mia long "Alive again") conoscono i Chicago in occasione del loro concerto a Milano dell'otto giugno 1971. Terry ha una sorta di colpo di fulmine per Greta, mentre Danny si interessa moltissimo a Linda. Durante una pausa tra i loro numerosi concerti, i due ragazzi tornano in Italia per approfondire la conoscenza con le due fanciulle. Greta, reduce da una profonda depressione in cui era caduta alla morte del suo fidanzato, finalmente ritrova l'amore grazie al chitarrista, si trasferisce in America con lui per terminare gli studi e alla fine si sposano; mentre Linda, dopo aver avuto un brevissimo flirt con il batterista, riesce a seguire l'amica in California per dedicarsi alla conquista dell'unico membro della band che davvero le interessa: il bassista Peter Cetera. Dopo tanto penare, riesce a conquistarlo e a fidanzarsi con lui (come raccontato nella mia fic "Indovina chi viene a cena?"). Ma poiché (nel mio AU immaginario) Robert Lamm, il tastierista della band, è omosessuale e segretamente innamorato di Peter, anche lui fa di tutto per far innamorare il bassista di sé. Ci riesce, e anche Peter scopre di preferire lui a Linda. La ragazza, naturalmente, rimane sconvolta dalla scoperta e, per ripicca, torna a mettersi con Danny. Il ragazzo è consapevole di essere solo un ripiego, ma essendo sempre stato un donnaiolo, benché conscio della sua mancanza di fascino, la cosa non lo disturba. Con il passare del tempo, comunque, i due ragazzi scoprono di essere fatti l'uno per l'altra e si sposano.
*2 – La “Pizzeria il Fico” e “Pasta e Pasta” sono due locali realmente esistenti a Los Angeles. Il primo è un ristorante e pizzeria prettamente italiano e gestito da italiani, mentre il secondo fa sia cucina italiana che cucina cinese, ed è gestito da cinesi, quindi provate a immaginare quanto di italiano ci possa essere.
*3 – Le pizze elencate si trovano sul menu della “Pizzeria il Fico”, come riportato sul sito di Tripadvisor.
*4 – “'ndo cojo cojo” è un'espressione gergale romanesca che significa, alla lettera, “dove colpisco, colpisco”. In senso lato il suo significato è: “non importa quale sia il risultato, l'importante è che ce ne sia uno”.
*5 – Le parole pronunciate dai camerieri significano, alla lettera: “Madonna mia! Che casino! Vattene, vattene!». Per scriverle ho utilizzato un dizionario napoletano trovato su internet. Mi scuso se ho fatto degli errori.
*6 – “Terùn” è un espressione dell'Italia settentrionale, intesa in senso spregiativo, per indicare i meridionali. Poiché Danny è nipote di emigrati, è verosimile che anche i suoi nonni provenissero dal sud Italia, visto che la nonna era solita chiamarlo “Dannuzzo”.
*7 – Il 13 settembre è il giorno del compleanno di Peter Cetera, il successivo nella lunga lista di compleanni.

  
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