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Autore: TDwriter    28/08/2020    1 recensioni
"Alla fine, dopo aver dormito così poco e aver letto così tanto, il cervello di lui si prosciugò, e andò completamente fuori testa"
- Don Chisciotte della Mancia, Miguel de Cervantes
Alessandro Lombardi abita nella Riviera dannunziana, ha ventun anni e tutta una serie di presunte certezze alla Zeno Cosini. Alessandro però vivrebbe perennemente in un universo calviniano, sa orientarsi in mancanza di luce e sogna una fuga in pieno stile Mattia Pascal.
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Capitolo I


Andarsene, partire, non tornare mai più, o almeno per un po'. No, non tornare mai più e basta. Non tornare mai più. Addio, Adieu, Aufidersen, Hasta la vista e cose del genere, come recitava un vecchio racconto che aveva letto anni prima. Lui però, a differenza del protagonista, non aveva un passato tragico, né l'intenzione di suicidarsi, e forse nemmeno quella di tornare indietro. Cominciò a ripetersi la cosa in testa, come un mantra silenziosamente assordante: non tornare mai più ricontrollando i bagagli e le ultime cose; non tornare mai più sgattaiolando via di casa, al buio, mentre uno dei gatti rientrava; non tornare mai più sulla panchina, in autobus, in treno, al check-in e pure in bagno; non tornare mai più.

Entrò in quel volo low-cost, assieme ad una donna già abbronzata tanto simile ad Irene, con le maniche bianche a sbuffo e le vene bluastre così in risalto tra quei due colori. Gli sarebbe mancata? Si, ma decise che non si sarebbe potuto concedere di pensare alla sua vecchia vita per almeno un mese, o avrebbe rischiato di somigliare più al figlio al prodigo. Guardò fuori dal finestrino, nonostante da vedere ci fosse solo l'asfalto della pista rischiarato appena dalla luce del Sole, ascoltò le indicazioni di viaggio, evitò di comprare dieci Gratta e Vinci al prezzo di nove e, finalmente, partì.

Atterrò circa tre ore dopo, ad Atene, e quasi non se ne accorse. Fu Irene a svegliarlo, o meglio, la donna che gli somigliava tanto. Trasalì, affrettandosi a recuperare il tutto mentre cercava di svegliarsi, i pensieri ancora confusi e come impastati tra loro. Non tornare mai più, prendere il treno e il traghetto e finalmente arrivare, non tornare mai più, un bel monolocale, la spiaggia a pochi passi dove andare a pescare, solo trenta euro a notte e non tornare mai più. Quanto sarebbe stato bello se una volta sceso dall'aereo avesse avuto la possibilità di consultare un oracolo, oltre a quella di acquistare bottigliette d'acqua a tre euro l'una?

Si risvegliò non appena sceso dall'aereo, si riaddormentò sul treno, si risvegliò anche qui alla fermata ed infine si destò del tutto in mezzo alla calca della fila per il battello a vapore. Osservò la schiera di anziani a prendere il Sole in piedi, immersi per metà nell'acqua, i larghi cappelli di paglia calati sulla fronte. Rimasero lì, poté vederli come rimpicciolire mentre il battello si allontanava lentamente, sempre in quella posizione, quasi fossero degli strani animali acquatici ormai avvizziti dal Sole. Invecchiare in mezzo a loro, ma senza di loro, non tornare mai più.

 

Alla fine dovette comportarsi come un normale turista, a discapito dell'amore per la solitudine che tanto sembrava essere aumentato in lui mentre era ancora stordito. Acquistò del cibo in scatola e tutto il necessario per pescare esprimendosi in inglese e a gesti, poi si diresse fuori dal centro a piedi, seppur sotto il Sole rovente (necessità di risparmiare sul minimo) per incontrare l'affittuario e prendere le chiavi del monolocale. Si erano accordati per un mese, almeno temporaneamente.

Il locale, completamente bianco, aveva la stanza da bagno nella zona ingresso, assieme ad un piccolo mobiletto in legno e un appendiabiti; entrando c'era poi l'angolo cottura, con il tavolino e due sedie pieghevoli; infine, il divano letto eventualmente apribile e una poltroncina, separati dal resto attraverso una mezza parete semi scavata in cui era stato ricavato lo spazio per incastrarci un piccolo armadio a muro e delle mensole ampiamente fornite di libri; di fronte, a rischiarare l'intera stanza, una grande finestra.

Altri convenevoli in inglese e poi poté chiudere la porta, la persiana, la tapparella e la finestra. Solo, al buio, solo i rumori del mare in quella pensioncina tranquilla. Si buttò sotto la doccia, naturalmente per la vasca non c'era spazio, ma la cosa gli sarebbe bastata. Infine si coricò a letto, gettandosi sopra le coperte con ancora l'accappatoio indosso.


Note dell'autrice:
Il racconto a cui il protagonista si riferisce all'inizio del capitolo è in realtà Aufidersen, Hasta la vista e cose del genere, tratto da Raccolta di racconti raffazzonati, ruspanti ed accidentalmente riflessivi di GenGhis su efp. Uno dei primi testi che lessi anni fa su questo sito, a mio parere ancora uno dei migliori.

   
 
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