Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Clodie Swan    29/08/2020    3 recensioni
"Da molto tempo non affrontavamo un giorno doloroso come questo. Sapevamo che presto sarebbe arrivato. La parentesi felice di questi pochi anni non poteva durare per sempre. Non per noi. Siamo destinati a lottare, a compiere sacrifici, a soffrire pur di proteggere i nostri cari da ogni pericolo. Perfino da noi stessi. Perché noi non siamo persone normali. Siamo creature oscure e letali. Siamo dei vampiri."
Sono passati diversi anni dagli eventi di Breaking Dawn. I Cullen devono difendere il figlio di Renesmee e di Jacob Black dalle mire dei Volturi. La loro strada finirà per incrociarsi con quella di un giovane quanto affascinante cacciatore di vampiri.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 50


Laura era seduta sul letto con la testa tra le mani mentre Crystal stava impacchettando le sue cose, come quando l’aveva portata via da casa sua. La ragazza non riusciva a credere che l’avrebbero liberata davvero e al tempo stesso temeva per Dillon. Che cosa gli avrebbero fatto? La porta si spalancò di colpo e Caius fece il suo ingresso seguito da un gruppo di vampiri.
“Cambio di programma.” annunciò gelido il vampiro biondo rivolgendosi a Crystal. “Ucciderete la ragazza.”

Laura tremò ma non ne fu sorpresa. Trovò la forza di alzarsi in piedi e di fronteggiare Caius. “Cosa ne è stato di Dillon?”
“Ha mancato di parola e noi faremo lo stesso.”rispose lui facendo un cenno alle guardie. Laura sentì salire la disperazione e la rabbia.
“Perchè non lo fai tu stesso invece di dare ordini! Credi che abbia paura di morire? Sono anni che sto morendo!” Forse era la prima volta che lo ammetteva a voce alta. Pensò che almeno senza di lei non avrebbero più potuto ricattare il suo amico.
In un istante Caius le fu di fronte e le afferrò il viso sollevandola da terra. “Sento l’odore della morte su di te. Se penso che avremmo potuto offrirti la vita eterna. Ma tu non la meriti.”

“Non è vita!” mormorò lei a fatica.

“Lasciala stare!”gridò una voce che non sperava più di sentire di nuovo. Dillon era comparso nella stanza brandendo una pistola e un pugnale. I vampiri lo attaccarono ma il giovane si difese abbattendone alcuni e costringendo altri a ritirarsi. Caius la afferrò per i capelli e le strinse un braccio intorno alla gola.

“Deponi le armi, ragazzo, o le spezzo il collo!”

Dillon si irrigidì. “A te la scelta: le tolgo la vita o la rendo una vampira come me. A quel punto cosa faresti? Saresti tu a ucciderla?”

Dillon rimase in silenzio con gli occhi che fiammeggiavano per la rabbia.

“Getta le armi!”intimò di nuovo il vampiro. Dillon la guardò impotente e lasciò cadere a terra sia la pistola che il pugnale.

“Prendetelo!” ordinò Caius senza allentare la presa su di lei. I vampiri afferrarono Dillon per braccia e gambe, tenendolo saldo e cominciarono a portarlo fuori dalla stanza. “Non giocarci brutti scherzi, cacciatore, e non chiamare la tua bella famigliola, altrimenti le staccò la testa.”

Il ragazzo rispose con un ringhio mentre il vampiro la trascinava per terra come un sacco, causandole una fitta di dolore fino alla radice dei capelli. Poi tutti si mossero ad una velocità impossibile e Laura dovette aggrapparsi al polso di Caius, gemendo disperata ogni volta che il suo corpo sbatteva contro i gradini o uno spigolo. Finalmente Caius la lasciò cadere con un sonoro tonfo sopra un pavimento gelido e lei non riuscì più a trattenere le lacrime. Sentì la voce di Dillon che la chiamava e il catenaccio della porta che veniva chiuso. Quando alzò gli occhi si accorse che li avevano portati dentro una cella. Dillon era stato legato a delle catene spesse, fissate alla parete e si dibatteva. “La polizia sta per ispezionare il castello. Qui nessuno ci disturberà. Tu sei soltanto un abominio che non merita di vivere. Adesso morirai insieme a questa ragazzina insignificante!”

“Avevate promesso di liberarla!”gridò Dillon.

“Sai come si dice...ci ho ripensato!”sogghignò il vampiro.

“Lasciala andare o questo abominio sarà l’ultima cosa che vedrai prima di morire!”gli intimò di nuovo il cacciatore.

“Soltanto uno di noi morirà adesso. Lentamente e dolorosamente.” rispose Caius con calma. Si fece passare un pugnale da Crystal, lo stesso che Dillon aveva lasciato cadere a terra e lo affondò con un taglio orizzontale nell’addome del ragazzo. Il sangue uscì copioso e gli bagnò la camicia bianca. Il giovane cadde in ginocchio, trattenuto soltanto dalla lunghezza delle catene. “No!” urlò Laura con tutto il fiato che aveva. Caius la prese per il collo e alzò di nuovo la lama. “Morirai guardando morire la tua amica.”
Laura sentì il terrore che la paralizzava. Era davvero così che sarebbero morti lei e Dillon? Il pugnale però non la raggiunse. Caius lasciò la presa su di lei e fu sbalzato violentemente da una forza invisibile contro il muro. Il vampiro rimase privo di sensi mentre l’arma finì a terra. Laura pensò che aveva già visto una scena del genere soltanto il giorno prima e non fu meravigliata quando la porta massiccia si spalancò di colpo rivelando l’identità del suo salvatore. Era Louis.

I vampiri rimasti nella cella furono troppo sorpresi per reagire sopratutto Crystal che fissò il complice impietrita senza sapere cosa fare. Louis entrò tranquillamente e con un sorrisetto affabile fece lievitare il pugnale, girandolo ad una tale velocità da tranciare il collo a tutte le guardie per poi piantarsi in quello della vampira che cadde a terra decapitata senza mai smettere di guardare Louis.

“I tuoi servigi non mi sono più necessari mia cara.” le disse Louis freddamente.

Il suo gesto successivo fu quello di staccare dalla parte la catene che imprigionavano Dillon. Mentre il ragazzo si accasciava sul pavimento, Laura si sollevò faticosamente a carponi e si diresse verso di lui. “Dillon...”mormorò chinandosi su di lui e facendogli appoggiare la testa sul suo grembo. Louis si avvicinò e si lasciò sfuggire un'imprecazione alla vista del ragazzo mortalmente pallido che si stava dissanguando.

“Non essere così sorpresa.” disse rivolto a lei “Non ho mai avuto intenzione di ucciderlo. La mia missione era consegnarlo.”

“Aiutalo allora, ti prego!” implorò Laura. “Fai qualcosa!” Louis concentrò lo sguardo sulla ferita di Dillon e il sangue cominciò ad arrestarsi. “Posso fermare l'emorragia per un po’, col mio potere ma non posso rimarginarla o fargli riprendere le forze.”

“Dobbiamo portarlo in ospedale.”propose Laura

“Non c’è tempo.” ribatté Louis serio. “Presto ne arriveranno altri e non potrò fermarli. Potrebbe esserci un altro modo. Dillon è in parte vampiro. Abbiamo avuto la rivelazione poco fa.”

Laura cominciò a collegare quel poco che sapeva: i vampiri che Dillon era andato a trovare Scozia... l’allegra famigliola che aveva nominato Caius mentre lo minacciava? Aveva trovato davvero la sua famiglia? E si trovava lì?

“Se è come noi” riprese Louis “ l’unico modo per salvargli la vita e fargli bere del sangue umano.”

Laura trasalì. “Ne sei sicuro?”Quando il vampiro annuì, lei si rese conto che sembrava sinceramente preoccupato per Dillon. Com’era possibile?

“Ma da che parte stai?”chiese confusa.

“Quella da cui sto sempre: dalla mia. E non ti resta molto tempo se vuoi salvare Dillon.”

“Ma credi che il mio sangue funzionerebbe? Sono malata Louis, lo sai...”

“Basterà, fidati. E’ la nostra unica possibilità.” Nostra? Laura rinunciò a comprendere le motivazioni di Louis e si concentrò su Dillon. Gli mise una mano sotto la testa e lo sollevò, cercando di avvicinargli la bocca contro il suo collo.

“Dillon.” cominciò a chiamarlo scuotendolo. “Dillon, apri gli occhi ti prego.”

Il ragazzo socchiuse le palpebre debolmente e la guardò. “Laura...” mormorò con un filo di voce. Laura spostò i capelli e avvicinò di più l’incavo del suo collo contro le labbra dell’amico. Dillon non reagì.

“Dillon, devi farlo.” insisté “Devi bere il mio sangue.” Dillon stavolta aprì gli occhi e soffocò un grido, fissandola terrorizzato. “No...” disse con voce flebile.

“Ti prego, fallo per me...io morirò in ogni caso ma se posso salvarti la vita...”

Dillon era sempre più debole e richiuse gli occhi tremando. La sua pelle era diventata gelida e la ferita le stava macchiando il vestito.

“Qui serve un aiutino.” intervenne Louis chinandosi accanto a lei. Le posò sulla pelle un’unghia affilata come un rasoio praticandole un piccolo taglio sulla vena giugulare. Una minuscola goccia di sangue fuoriuscì lentamente come un piccolo rubino e scivolò sulle labbra socchiuse del giovane semi svenuto. Laura trattenne il fiato. Per un attimo non accadde nulla. Poi sentì la mano di Dillon che di colpo le afferrava la spalla con forza e l’attirava a sé violentemente. Laura gridò ma lo lasciò fare. Il ragazzo passò con estrema delicatezza la lingua sulla piccola ferita e dopo avervi appoggiato le labbra, cominciò a succhiare con disperazione. Laura chiuse gli occhi e lo circondò con le braccia abbandonandosi, senza alcuna resistenza. Sentì le forze che la abbandonavano piano piano, ma non sentiva dolore, mentre scivolava in terra di fianco, abbracciata a lui. Perse lentamente la presa intorno alle spalle di Dillon e le mani scivolarono lungo le sue braccia ma poteva sentirlo stringere con forza sempre maggiore una mano dietro la sua nuca e un’altra intorno alla sua vita. Quando Dillon la tenne premuta contro il suo petto continuando a bere, poté sentire che il cuore del ragazzo aveva ripreso a battere con forza. Ce l’aveva fatta! Sorrise trionfante mentre le si annebbiava la vista e non poté più tenere gli occhi aperti. Nemmeno quando la bocca di Dillon si staccò da lei e urlò il suo nome inorridito, implorandola di rispondergli. Avrebbe voluto ma non ci riusciva. Ma non aveva importanza. Lui era ancora vivo, anche se si disperava e piangeva. Avrebbe voluto dirgli di non piangere, che per lei andava bene così, ma le urla di Dillon all’improvviso squarciarono l’aria, rimbombando sulle pareti di pietra come un ruggito, facendo tremare la stanza. Laura rabbrividì sconcertata e si sforzò per aprire gli occhi. Dillon non c’era più.

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Clodie Swan