Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: enoa79    29/08/2020    0 recensioni
Dopo la Lunga Guerra, Sigmund Snake si era recato a Kadma con tre obiettivi: rivendicare il titolo di reggente di Mardok, trovare e distruggere l’opera nera e imparare la guarigione dagli Elfi. Né i draghi nella loro millenaria saggezza, né gli abitanti di Mardok con la loro ben nota praticità, avevano però previsto che essendo orfano e minorenne, Sigmund sarebbe stato affidato ad un tutore e mandato all’Arpa, l’accademia di magia di Kadma, per diventare un membro produttivo della società. A peggiorar le cose, un ondata di crimini senza precedenti aveva investito il paese spingendo il Conclave ad azioni sempre più aggressive che avevano finito con il ridurre progressivamente le libertà dei cittadini. In questa situazione, riuscirà Sigmund a realizzare i suoi scopi e tornarsene a Mardok?
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
L'opera Nera Libro uno Capitolo Due

Capitolo 2
In cui si parla di un rapporto delle 2S

 

Era una piacevole mattinata sull’isola di Piccola Ninfea e una leggera brezza proveniente dal Grande Mare soffiava sulle distese d’erba e sui boschetti in fiore. Il vento si incanalava nel Piccolo Golfo, un’insenatura a forma di goccia creata dall’Artiglio, la lunga penisola che si estendeva sulla costa ovest di Kadma. L’insenatura era fortemente depressa rispetto al livello del mare a causa dell’imponente campo magico della Sorgente della Vita e, nello stretto che separava Piccola Ninfea dalla terraferma, l’acqua che dal mare si riversava nel golfo formava delle suggestive cascate battezzate dagli abitanti di Kadma la Scala delle Sirene. In questo punto, il vento giocava tra le colonne dei Tre Ponti, magnifiche costruzioni sospese che gli Elfi avevano creato per collegare la terraferma con Selia, l’unica città dell’isola. La città era stata costruita proprio nel punto in cui le 100 cascate che nascevano sul Monte Sorgente si gettavano nel mare, in prossimità della Scala delle Sirene e rendeva onore al suo soprannome di Città dell’Acqua. Le torri in marmo e avorio, i palazzi e i giardini con le loro mille fontane e i numerosi ponti che li collegavano sorgevano direttamente sul mare e sembravano il frutto del lavoro del vento e dell’acqua più che delle mani di sapienti costruttori.

Molto più che per la sua bellezza, la città era famosa per le attività commerciali che si svolgevano tra i suoi canali. Selia infatti era il più importante centro mercantile di Kadma e quotidianamente nei suoi porti arrivavano merci e beni da ogni angolo della regione. Qualunque cosa si stesse cercando, dai gioielli di Solaria ai vetri di Titana, dai frutti del Baveron alle armi di Febo poteva essere acquistata nei mercati di Selia, così come ogni transazione commerciale e ogni accordo mercantile tra le gilde era firmato tra i canali e le ampie fontane della città dell’Acqua, che per questo si era meritata il titolo di Capitale del Commercio.

Tra i canali viaggiavano quotidianamente centinaia e centinaia di chiatte cariche di merci di ogni sorta e migliaia di persone intente a gestire i propri affari si muovevano su imbarcazioni pubbliche e private. Nonostante la presenza di ponti e strade, infatti, gli abitanti di Selia preferivano navigare tra i canali su caratteristiche imbarcazioni di forma allungata dette Zoha, dipinte in delicate tonalità pastello che si armonizzavano con i marmi e gli stucchi della città. Anche chi veniva dalla terraferma preferiva viaggiare via mare piuttosto che attraversare uno dei tre ponti che, quindi, venivano usai quasi esclusivamente dalle forze dell’ordine.

Quella domenica le acque del Canal Grande erano più trafficate del solito, complice l’inizio imminente della Fiera di Primavera e la bella giornata che avevano attirato mercanti e turisti da tutta Kadma. Una Zoha di colore grigio, sulla cui fiancata spiccava il nome “Regina delle Ombre” in pesati caratteri gotici, scivolava lentamente sull’acqua, incurante dell’attività che la circondava.

Sulla prua dell’imbarcazione, Omoro Flameling osservava le eleganti facciate e i balconi sospesi dei palazzi che si affacciavano sul canale. Consapevole del clima più che mite della Città dell’Acqua, aveva indossato dei semplici pantaloni di seta con una giubba nera, sulla cui spalla destra spiccava ricamato in oro il simbolo del Goldor, e un leggero mantello, anch’esso nero, che la brezza muoveva lentamente. Come sua abitudine quando non era all’Arpa o in contesti ufficiali, non portava monili con i simboli della sua casata, né altri riferimenti al fatto che fosse un mago, ma era certo che chiunque lo avrebbe facilmente riconosciuto come tale. Omoro infatti aveva il tipico aspetto da pozionista. Pallido, viso maturo di età indecifrabile, un naso importante, capelli neri lisci e occhi che sembravano fosse scure di energia magica, spalle leggermente curve come chiunque avesse passato troppo tempo chino sul suo tavolo da lavoro.

Al momento, il suo sguardo era fisso su un punto indecifrato del paesaggio. Il sole creava dei magnifici giochi di luce tra l’acqua e il marmo dei palazzi che deliziavano la vista e l’aria primaverile invitava a godere del risveglio della natura, del piacevole caldo e del profumo dei fiori appena sbocciati.

Purtroppo un Eregorius non poteva permettersi il lusso di badare a queste cose, soprattutto se era il direttore di uno dei dipartimenti più importanti del Goldor. E infatti Omoro non stava osservando il panorama, ma era impegnato a riflettere sui motivi della convocazione informale a Selia in quello che almeno sulla carta era il suo unico giorno libero. Il dover lavorare nei giorni di riposo non era una novità per il mago. Nei fatti gli Eregorius non avevano diritto a ferie e quando non erano in missione o si occupavano delle attività dei dipartimenti a cui erano assegnati, erano impegnati in lavori di pubblica utilità come l’insegnamento all’ARPA. Questo era tanto più vero nei periodi di crisi come quello che Kadma stava attraversando, che aveva visto un’escalation dei crimini legati all’uso della magia nera. Rituali pericolosi e perversi, furti di libri proibiti, sparizioni e morti sospette erano ormai all’ordine del giorno e gli Eregorius erano tutti sovraccarichi di lavoro. Per il momento almeno, l’opinione pubblica era sotto controllo, ma Omoro sapeva che non avrebbero potuto continuare a minimizzare o insabbiare i crimini in eterno. Il loro tempo stava scadendo e presto o tardi il Goldor avrebbe chiesto al Conclave risposte che al momento nessuno aveva. Come responsabile del DIS era in prima linea in questa battaglia, ma quel giorno aveva dovuto tralasciare i suoi numerosi impegni perché una settimana prima gli era arrivato un elegante messaggio in cui la Reverenda Figlia, Somma Maestra del Cerchio della Terra, Idrill di Acquara gli chiedeva di farle visita per una rimpatriata tra vecchi amici. Nonostante il tono scherzoso del messaggio e il bigliettino rosa maialino con i bordi ricamati da fiorellini, Omoro sapeva che dovevano esserci dei seri motivi dietro quell’invito altrimenti la Reverenda Figlia non avrebbe mai interferito con il lavoro del suo dipartimento.

Il Dipartimento per le Indagini Speciali, ribattezzato Sezione Misteri perché nessuno aveva molto chiaro cosa facessero i suoi membri, era l’organo che si occupava di tutti i problemi che potevano minacciare il paese che gli altri dipartimenti non riuscivano a risolvere. Ufficialmente dipendeva dai Servizi Segreti, per cui la Reverenda Idrill era il diretto superiore di Omoro e avrebbe avuto libertà di convocarlo in qualsiasi momento senza fornire spiegazioni. Nei fatti il DIS godeva di ampia autonomia, tanto che Omoro spesso agiva senza chiedere permessi e rendeva conto del suo operato direttamente al Conclave. Tuttavia, neanche Omoro Flameling si sarebbe sognato di ignorare una richiesta della Reverenda Idrill, e non perché lei era il generale a capo delle 2S [1] . Serinus in persona avrebbe attraversato i Monti Invalicabili senza magia per ascoltare quell’elfa.

La Regina delle Ombre abbandonò il Canal Grande insinuandosi tra la rete d’acqua di Selia, tra alti palazzi e giardini sospesi, e scivolò sotto uno degli archi del Ponte Vecchio, una sottile costruzione in pietra grigia che si estendeva per tutto il perimetro del Lago Centrale, circondandolo come un merletto. Sul ponte i soldati della Prima Milizia erano schierati ordinatamente nelle loro divise azzurre e bianche e vigilavano sull’accesso al Lago. Il grosso specchio d’acqua circondava Aldura, l’isola nell’isola. La città di Selia era stata costruita intorno ad un grande lago in cui convergevano tutti i principali canali della città. Al centro del lago si ergeva la piccola isola di Aldura,  dove erano stati costruiti i templi della terra e tutti gli edifici governativi. Ovviamente l’accesso all’area era vietato ai civili. In altre circostanze Omoro si sarebbe stupito del fatto che le guardie non avessero fermato la zoha per visionare i suoi permessi, ma in questo caso era certo che la Reverenda Figlia li avesse informarti di lasciar passare indisturbata l’imbarcazione su cui viaggiava. Inutile dire che la Reverenda Figlia sapeva sicuramente che sarebbe arrivato con la Regina delle Ombre probabilmente prima ancora che lui mettesse piede a bordo, forse prima ancora che lui scegliesse quest’imbarcazione tra le tante. Ancora più inutile era chiedersi come facesse a saperlo. Le risorse della Reverenda Idrill avevano del miracoloso. << Se ci fosse una così alla Sezione Misteri! >> Pensò Omoro, incerto se desiderare una tale eventualità o esserne terrorizzato.

La Regina delle Ombre approdò al piccolo molo del Palazzo d’Estate, un complesso di edifici bassi e torrette che sorgeva nella zona est di Aldura proprio a rimpetto del lago. Nessuno sapeva con precisione quale fosse la funzione originale del palazzo, ma da molto tempo ormai era stato adibito a residenza dei Reverendi Figli della Terra. Molti comuni, e in vero anche numerosi maghi, si chiedevano perché i Figli della Terra avessero rinunciato ad vivere nella Torre Azzurra che dominava Aldura ed era una delle costruzioni più ammirate di Kadma. Era un ampia torre che sembrava essere stata scolpita in una specie di roccia grigio azzurra simile al vetro, ma resistente come il mitril. Era stata creata con la magia nella notte dei tempi, usando conoscenze che purtroppo erano andate perdute. Ne esisteva solo un’altra simile, la Torre Bianca di Namis, che era sede del Cerchio della Luce. Tenendo conto che buona parte dei Figli della Terra erano Silvani, Omoro sospettava che il loro rifiuto di vivere nella Torre fosse dovuto al fatto che nella zona dove sorgeva ci fosse troppo poco verde. Il Palazzo d’Estate invece si trovava in una specie di fitta foresta nella quale si alternavano con grazia edifici, prati verdeggianti e alberi rigogliosi.

Sul molo due Figli attendevano pazienti il suo arrivo.

<< Il Colonnello Omoro Flameling, immagino. >> Un’elfa con i capelli tendenti al grigio scuro, gli occhi grandi e i modi cordiali gli si avvicinò non appena scese dalla Zoha. << Sono Odessa >> si presentò porgendogli la mano che Omoro strinse brevemente. << E Io sono Meren >> aggiunse un giovane elfo con un sorriso luminoso come i lunghi capelli biondo oro che portava annodati in una treccia dietro la testa. << Siamo lieti di averti al Palazzo d’Estate. La Reverenda Idrill ci ha mandato ad accoglierti. >> Odessa indossava un vestito corto azzurro a bretelline con un motivo floreale ricamato sui bordi, mentre Meren un paio di pantaloni azzurri che arrivavano al ginocchio e una casacca bianca scollata a mezze maniche, fermata in vita da una sottile cintura. Entrambi avevano fiori intrecciati tra i capelli come era uso tra i Silvani in primavera e i loro modi erano rispettosi, ma molto poco formali. Anche questa era una caratteristica tipica degli elfi Silvani.

I due si offrirono di fare da ciceroni ad Omoro durante il percorso nel palazzo come se lui non vi fosse mai stato. Il mago sapeva che Odessa e Meren gli avrebbero fatto visitare qualche sala.  Era il modo in cui i Silvani intrattenevano i loro ospiti per alleviare la loro attesa, prima che potessero essere ricevuti. Anche se onestamente non aveva voglia di fare il turista, sarebbe stato molto scortese rifiutarsi di seguire le usanze dei Silvani nelle loro terre, per cui si ritrovò a discutere amabilmente del suo viaggio fino a Selia e delle meraviglie del palazzo.

Dopo un interminabile cammino tra corridoi, atri e giardini, il mago fu introdotto in un piccolo parco e gli fu comunicato che la Reverenda Figlia lo attendeva nei pressi del salice vicino al ruscello. Odessa e Meren spiegarono di aver avuto istruzioni precise di accompagnarlo solo fino li e si congedarono lasciando il mago ad affrontare da solo una distesa interminabile di alberi verdi e piante, tra cui non c’erano sentieri o indicazioni di sorta.

<< Si dice che solo gli elfi sanno orientarsi qui dentro! >> Pensò con sarcasmo osservando la parete verde che lo dominava quasi minacciosa. Omoro si incamminò tra gli alberi sospirando. Avrebbe dovuto aspettarsi qualcosa del genere da Idrill.

Omoro Flameling era uno dei 37 maghi più potenti del pianeta così trovò facilmente il salice nonostante la vegetazione rigogliosamente intricata. Sotto di esso, la Reverenda Figlia era seduta a gambe incrociate intenta a leggere dei documenti, circondata da una cospicua dose di carte varie che sembravano disposte più o meno casualmente sul terreno. L’elfa era notevole per il suo aspetto, inusuale tanto tra i silvani che tra i grigi. Pelle scura, capelli ramati e occhi dorati erano tratti rari tra gli elfi, già presi singolarmente. La probabilità che apparissero tutti insieme era veramente bassa. A questo aspetto esotico si aggiungeva la peculiarità del suo atteggiamento. Idrill aveva un’aria perennemente assente, come se la sua mente fosse altrove.

Quel giorno indossava un paio di pantaloncini verde prato con un ricamo dorato sui lati rappresentante dell’edera, e una specie di fascia di stoffa dorata che le copriva il petto ma lasciava in bella vista spalle e pancia. Lungo la linea del seno si ripeteva il ricamo di edera, ma in un verde che richiamava quello del pantalone. Al collo aveva un pendaglio dorato raffigurante una piccola foglia a tre punte.

Omoro era abituato alle stranezze della Reverenda Idrill, ma inarcò ugualmente un sopracciglio. Vedendola nessuno avrebbe mai potuto credere che quella fosse uno dei guerrieri più potenti che Arda avesse mai avuto, non ché una dei più scaltri e intelligenti.

Restò ad osservarla in silenzio per un po’, attendendo che terminasse di leggere per richiamare la sua attenzione.

<< Hai intenzione di restare lì impalato tutto il giorno? >> chiese lei improvvisamente senza alzare lo sguardo dai documenti. << E il nero non è adatto ai climi caldi! >> Concluse con una smorfietta deliziosa. Ovviamente la Reverenda Figlia aveva percepito la sua aura mentre si avvicinava.

<< Sono lieto di vederti Idrill. >> Disse. << A cosa devo il tuo invito? >>

<< E’ un piacere anche per me. E’ da Titana che non ci incontriamo in carne ed ossa. >> Disse l’elfa alzando la testa dalle sue carte e sorridendogli. << Scusa il disordine, ma con il casino che sta succedendo ho tante di quelle scartoffie da gestire. >> Aggiunse sbuffando, mentre Omoro si avvicinava cercando di non calpestare nessuno dei documenti seminati sul terreno.

<< Dovresti lavorare nel tuo studio. >> Commentò con una punta di acidità mentre saltava una pila di dichiarazioni del consiglio di Baren. Se c’era una cosa che Omoro difficilmente riusciva a comprendere era il disordine. A suo avviso non era difficile tenere le cose al loro posto.

“ Ogni cosa al suo posto e un posto per ogni cosa ” era il principio in base al quale aveva organizzato non solo i suoi spazi, ma tutta la sue esistenza.

 << Con questo tempo? >> Rise Idrill descrivendo un ampio cerchio con la mano. << E’ un delitto restare chiusi in casa! >> Come tutti i Silvani aveva una risata cristallina che aveva la proprietà di contagiare chiunque la sentisse, o almeno chiunque non fosse un mago consumato con l’autocontrollo di Omoro Flameling.

<< Anche tu avresti bisogno di un po’ di aria fresca. Sei più sciupato del solito. >> Continuò fissando cordialmente il mago che ora gli era accanto.

<< Non avevi bisogno i farmi arrivare fino qui per darmi dei suggerimenti su come migliorare le mie condizioni di salute. >> Rispose Omoro.

Idril sorrise. << No! No di certo. Sempre diritto al punto. >> Sospirò. << Avanti siediti. Devo parlarti di una cosa importante. >>

Omoro rimase in piedi fissandola senza lasciar trapelare emozioni.

<< Siediti! >> Ripeté dando dei colpetti sulla terra vicino a lei. << Non mi piace che mi si guardi dall’alto in basso, e onestamente non ho intenzione di alzarmi e parlare scomodamente in piedi. >>

<< Perché secondo te è più comodo stare seduti per terra. >> Rispose Omoro con una smorfia.

Idrill si limitò a inarcare un sopracciglio e a continuare a fargli segno di sedersi.

Omoro sospirò e si accomodo al fianco dell’elfa. Quella situazione gli ricordava molto le campagne militari della sua giovinezza. Allora con i suoi commilitoni sedeva spesso sull’erba (o nella polvere e nel fango a seconda dei casi) a preparare gli attacchi e le armi o a mangiare e discorre intorno ai fuochi di campi. Ma era passato molto tempo dall’ultima volta che si era seduto in quel modo accanto a qualcuno.

Idrill spinse i fogli che aveva in mano in un angolo e si allungò in avanti ritrovandosi a quattro zampe a spostare una pila di documenti, sotto lo sguardo inespressivo del mago.

Da sotto al mucchio estrasse una corposa cartellina blu, chiusa da un complicato intreccio di foglie in argento. Omoro le riconobbe subito come un sigillo magico estremamente potente. Forse con i mezzi della Sezione Misteri avrebbe potuto romperlo senza l’aiuto della Reverenda Figlia, ma ci sarebbe voluto un po’ di tempo. Ad occhio e croce cinque o seicento anni.

La ragione della sua convocazione era più seria di quanto pensasse.

Con un movimento fluido Idrill tornò a sedersi accanto al mago e toccò la foglia che era al centro della cartellina per sciogliere il sigillo. Aprì la cartellina estraendo un voluminoso rapporto rilegato da un nastro argento che porse ad Omoro. Sulla prima pagina in un elegante corsivo spiccava il nome di Frida di Titana, comandante della Terza Sezione, il miglior reparto investigativo delle 2S. Omoro iniziò a leggere il rapporto mentre Idrill attendeva in silenzio. Gli ci volle poco a capire di cosa si trattava e iniziò a scorrere le pagine più velocemente soffermandosi solo sui punti più importanti, saltando alcuni paragrafi e rileggendone altri. Man mano che procedeva il suo sguardo si faceva sempre più cupo.

<< Da cos’è nata quast’indagine? >> Chiese alla fine. Non aveva senso chiedere se le conclusioni fossero certe. Se ci fossero stati dei dubbi la reverenda Idrill non gli avrebbe mai fatto perdere tempo.

Idrill si aspettava la domanda da Omoro ma ne fu compiaciuta ugualmente. I maghi in genere avevano la brutta tendenza a dare molte cose per scontato e accettavano i contenuti dei rapporti senza informarsi sulle condizioni che avevano portato alla loro stesura. Questa era la ragione principale per cui i migliori investigatori non erano maghi. Omoro costituiva una delle poche eccezioni che Idrill aveva incontrato nella sua vita, ma non l’avrebbe voluto sotto la sua direzione per nessuna ragione al mondo. Sarebbe stato come cercare di tenere un Igrimafo [2] al guinzaglio.

<< Un anno fa >> cominciò a raccontare, << un giovane regolatore [3]dei Tibor, Baren Al Seilin, è scomparso a Sirion. Come ben sai i Tibor hanno da sempre gestito i commerci di prodotti artigianali e tessuti tra la regione di Flamelia e quella di Namis, ma negli ultimi anni hanno cercato di espandere le loro attività nella regione dell’ARPA, causando la reazione dei Marai e dei clan che operano in questo territorio. La sera del primo quarto di Grimin [4], Al Selin si è recato con altri regolatori del suo clan al palazzo Vecchio di Siron per incontrare i rappresentanti dei Marai per concordare la data di un incontro ufficiale. Questa è stata l’ultima occasione in cui il giovane è stato visto. Secondo i suoi compagni e gli altri testimoni, si è allontanato dopo la trattativa con i Marai dicendo di avere un impegno. Nessuno sa di cosa si trattasse. Dalle indagini non sono emerse prove per accusare nessuno, ma la Polizia di Sirion ha concluso che il ragazzo sia stato ucciso durante un regolamento di conti tra clan. Ci sono diversi indizi, tra cui la sparizione del corpo, che sembravano confermare questa tesi. Te li risparmio perché ormai sono irrilevanti per i nostri fini, ma se ritieni altrimenti puoi farti mandare una copia dei rapporti delle indagini da Sirion. >>

<< I regolamenti di conti sono un’usanza ancora diffusa tra i nomadi. Anche se hanno i loro rappresentanti al Goldor, e nonostante i nostri sforzi, continuano a seguire leggi proprie. >> La Reverenda Figlia non nascose la sua disapprovazione. In genere i Silvani erano molto tolleranti con le usanze degli altri popoli, ma non potevano nascondere il proprio biasimo per le norme che giustificavano l’assassinio gratuito. << La cosa importante è che la promessa del ragazzo non ha accettato la spiegazione e siccome nessuno voleva ascoltarla si è rivolta al Cerchio della Luce di Namis che ha avviato un’indagine più approfondita dietro sua richiesta. >> Concluse la Reverenda Idrill.

<< Da quando il Cerchio si occupa di giustizia ordinaria? >> Domandò Omoro un po’ perplesso.

<< Il Cerchio si occupa della giustizia e basta. >> Precisò l’elfa. << Qualsiasi caso può essere sollevato alla sua attenzione. >>

<< Intendevo dire che, visto il carico di lavoro a cui sono sottoposti i Sommi Chierici, credevo che i casi fossero affrontati in ordine di priorità. E sebbene la scomparsa di un giovane sia una cosa terribile, credo che il Cerchio della Luce abbia questioni più importanti da gestire. >> Spiegò Omoro.

Idrill scosse il capo. << Non dovrebbe essere così, ma hai ragione. Il Cerchio all’inizio non ha potuto giudicare il suo caso. La sua richiesta è stata raccolta dai Figli naturalmente, ma prima che potesse essere sottoposta all’attenzione di qualcuno sarebbe passata una vita. I Figli probabilmente le avranno spiegato la situazione e avranno cercato di convincerla a tornare a casa, ma lei ha insistito. E’ rimasta tre giorni e tre notti nella Sala dei Soli [5] aspettando che qualcuno potesse parlarle. E probabilmente ci avrebbe passato la vita se il Reverendo Gileas non l’avesse notata. >>

<< E lui ha trovato il tempo di ascoltarla. >> Non era né una domanda né una esclamazione, ma la semplice constatazione di un dato di fatto. Omoro non aveva mai lavorato direttamente con il Reverendo Figlio della Luce, ma lo conosceva bene. La sua fama di persona giusta e capace era dilagata in tutta Kadma quando ancora era un novizio e non si parlava neanche della possibilità che diventasse un Consigliere. Omoro aveva ritenuto opportuno avere più informazioni possibili su una persona che sembrava avere abilità tali da essere paragonato alla leggendaria Antares e passava il suo tempo a curare poveri e disadattati e a difendere i diritti di Orchi e Sirene. Le sue indagini avevano confermato che il Reverendo Gileas era proprio quello che sembrava essere, cioè una persona con una grande intelligenza e un profondo senso di giustizia uniti ad una naturale bontà d’animo. Doti che messe insieme rendevano qualcuno una grande ricchezza per Kadma, o una terribile minaccia a seconda dei casi.

<< Il Reverendo Figlio sa gestire molto bene le sue attività. Ha la straordinaria capacità di trovare sempre tempo di fare ciò che è giusto, non importa quanto carico di lavoro abbia. >>

Omoro colse una nota di ammirazione nelle parole di Idrill e annuì. Anche lui era sempre stato impressionato e affascinato dalle doti organizzative del Reverendo Gileas.

<< Dopo aver parlato con la ragazza si è fatto mandare i rapporti di indagine da Sirion e siccome qualcosa non lo convinceva ha riorganizzato il lavoro del suo staff perché si potesse condurre un’indagine più approfondita. >> Continuò Idrill.

<< Il Reverendo Figlio Gileas ha anche un grande intuito. Riesce a capire quali questioni sono degne di essere considerate e quali no e a vedere indizi che gli altri non vedono. >> Commentò Omoro. << Starebbe benissimo nelle 2S, o anche nel mio Dipartimento. >>

Idrill rise. << Credo che sia ancora troppo giovane. E poi penso che Eritro abbia altri piani per lui. Però hai ragione, qualcun altro avrebbe detto a quella ragazza di accettare l’esito delle indagini di Sirion. Io probabilmente l’avrei fatto. >>

<< Anche io. >> Convenne Omoro.

<< Che la Luce sia lodata per averci dato il Reverendo Gileas, allora >> Sorrise Idrill.

Ad Omoro parve di cogliere una nota strana nelle ultime parole della Reverenda Figlia. Forse l’elfa voleva intendere qualcosa di più con la sua affermazione ma anche per lui era molto difficile capire con cosa le passasse per la testa. Era già difficile capire se diceva cose serie scherzando o scherzava sul serio. 

Idrill continuò con il racconto dei fatti che avevano portato i Servizi Segreti ad interessarsi al caso. << Dopo i primi tre mesi di indagine il Reverendo Gileas aveva già abbastanza informazioni da invalidare le conclusioni delle squadre di Sirion e vista la natura di alcune prove, ha chiesto la consulenza del dipartimento di indagine scientifica avanzata di Titana che ci ha segnalato i risultati. Abbiamo quindi preso in esame il caso e deciso che fosse di nostra competenza. Acquisite tutte le carte dallo staff di Gileas, ho affidato le indagini a Frida che in poco tempo ha identificato un traffico di organi su larga scala. Siamo certi che ci sia un gruppo ben organizzato dietro numerose sparizioni avvenute in tutta Kadma. Un gruppo molto ben organizzato a giudicare da come si sono mossi. >>

<< Tuttavia, da quello che ho letto, non sono stati riscontrati sparizioni imputabili a questa organizzazione nelle colonie. >> Disse Omoro con espressione pensosa.

<< Esatto! Abbiamo avviato altre indagini perché la situazione delle colonie rende difficile la nostra azione. Qualunque risultato otteniamo non potremo mai esserne sicuri al 100% finché il potere del Goldor non si sarà consolidato nelle Terre Esterne e la situazione stabilizzata, ma se vuoi la mia opinione, non troveremo nulla di interessante nelle colonie. Stanno agendo a Kadma. >> disse la Reverenda Figlia.

<< Eppure nelle colonie avrebbero più possibilità di passare inosservati! >> Commentò Omoro.

<< Durante le indagini Frida ha scoperto tracce di esperimenti proibiti. Incantesimi di magia nera. Incantesimi del Libro di Malvius. >> Specificò Idrill condividendo un’informazione che per sicurezza aveva fatto omettere persino dal rapporto.

Omoro si incupì. Il libro di Malvius era stato sottratto due anni prima dalla Biblioteca di Flamelia. Gli assalitori erano entrati senza problemi nell’Area Proibita, avevano ucciso tutte le guardie e si erano dileguate con il libro prima che qualcuno potesse dare l’allarme. Sia le indagini del Nucleo Speciale che quelle delle 2S non avevano dato risultati, e il caso era passato al suo Dipartimento. Dopo un anno di indagini avevano solo qualche idea su come avevano fatto i ladri, non più di due, ad entrare, erano certi che qualcuno si fosse introdotto almeno due volte nella Biblioteca prima del furto, e disponevano di una traccia di Silmir [6]. Quest’ultima non serviva a nulla ovviamente. << A meno di fare lunghi, complessi, pericolosi e costosissimi esami a tutti i maghi ed eventualmente ad ogni altra creatura magica di Arda >>, pensò Omoro con sarcasmo.

<< Siete sicuri? >> Chiese. Conosceva già la risposta ma non aveva resistito alla necessità di chiedere conferma. Si rimproverò mentalmente per il suo scarso autocontrollo.

<< Non è possibile sbagliare. Ci sono incantesimi che sono contenuti solo nel libro di Malvius. Chi li ha fatti deve averlo letto. >> Rispose la Reverenda Figlia con calma.

Omoro annui. Gli unici due modi in cui qualcuno poteva aver letto il libro di Malvius era aver avuto un permesso dal Conclave di consultare il libro prima che questo venisse rubato, e l’ultimo permesso era stato concesso almeno 20 anni prima, o aver partecipato al furto.

<< E’ coerente. >> Annuì Omoro. << Il libro di Malvius è un testo di necromanzia avanzata. Se chi l’ha rubato vuole usarlo deve procurarsi la materia prima o saccheggiando i cimiteri o uccidendo. >> Sottolineò l’espressione materia prima con una nota di disapprovazione che ottenne il consenso della Reverenda Figlia.

<< Ci sono buone possibilità che sia dietro gli esperimenti che dietro il traffico di corpi ci sia la stessa mente. >> Continuò lei. << Ci sono molti elementi che ce lo fanno pensare. Soprattutto la logica con cui è stata gestita tutta la cosa… >>

<< Tuttavia >> puntualizzò Omoro, << non stanno agendo nelle colonie dove potrebbero svolgere le loro attività con molto più profitto e molto più facilmente, e con minori rischi di essere scoperti da noi. >>

<< Forse il loro interesse è solo quello di destabilizzare il Goldor, per questo stanno operando solo all’interno della barriera. O forse quelli che sono dietro tutto questo non possono lasciare Kadma senza destare sospetti. >> Disse Idrill guardando seriamente davanti a se e poggiando le braccia sulle ginocchia.

<< Che vuoi dire? >> Chiese Omoro che pure aveva un vago sospetto su cosa la Reverenda Figlia intendesse.

Idrill si portò le ginocchia al petto e rispose senza guardarlo. << A questo punto non possiamo escludere che i nemici siano tra le nostre file. >> Disse con voce calma. Omoro rimase impassibile, ma dentro di sé rabbrividì. Era da tempo che aveva il sospetto che nel Conclave si annidasse qualche traditore. Le implicazioni di una tale eventualità erano così terribili che il riflettere sulla questione gli aveva procurato un principio di gastrite. Avere la conferma che la Reverenda Idrill condivideva la sua opinione e che si fidava tanto di lui da comunicarglielo non lo faceva sentire meglio.

 


Note:

[1] 2S o SS: abbreviazione per Servizi Segreti. In genere 2S si riferisce al quartier generale di Selia, ma spesso colloquialmente la sigla è usata anche per riferirsi all’organizzazione nel suo complesso.Back-->

[2] L’Igrimafo è un mammifero tipico del Dinamin. Ha la forma di un grosso gatto privo di coda con una corta pelliccia verde scuro. I suoi occhi cremisi privi di pupilla hanno grandi proprietà magiche e erano molto ricercati per la fabbricazione di gioielli prima che la legge ne vietasse questo utilizzo. Gli Igrimafi sono animali molto intelligenti e particolarmente abili nella caccia. Sono anche estremamente feroci e molto difficili da catturare e tenere in cattività.Back-->

[3] Il regolatore è una figura professionale tipica dei clan nomadi originari della piana di Magenta. Si tratta di una specie di diplomatico che tratta con i rappresentanti degli altri clan per definire degli accordi in genere di ordine economico-commerciale.Back-->

[4]Grimin: undicesimo mese del calendario elfico e secondo mese invernale. Il calendario elfico, nella versione in uso nel regno di Lothis, è attualmente il calendario ufficiale di Kadma.Back-->

[5] La Sala dei Soli è l’unico luogo della Torre Bianca dove si può accedere senza permessi. Si tratta di un enorme salone capace di contenere più di trentamila persone, dove vengono accolti i pellegrini che chiedono di sottoporre i loro problemi al Cerchio della Luce. Per legge, nessuno può essere allontanato dalla Sala contro la sua volontà.Back-->

[6] I Silmir sono le forze base della magia. La loro composizione determina i poteri di cui dispone un mago o un'altra creatura magica. In altre parole sono il DNA della magia, ma purtroppo, diversamente dal DNA corporeo, non esiste un test facilmente eseguibile che permette di definire la combinazione di Silmir.Back-->


Utilities

Mappa di Kadma: https://www.deviantart.com/enoa79/art/Kadma-Map-716862960


Link al fumetto

L'opera nera - pag 1: https://www.deviantart.com/enoa79/art/L-Opera-Nera-Capitolo-1-Pag-1-347046961

Galleria

Deviantart: https://www.deviantart.com/enoa79

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: enoa79