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Autore: Athelye    31/08/2020    3 recensioni
'Non perdere tempo', dovrebbe essere il motto da seguire.
Ma è un'arma a doppio taglio, in quest'estate che corre veloce, fatta di ricordi da scolpire e note da ballare ridendo, al chiaro di una falce riflessa fra i flutti.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Jin Ling/Jin Rulan, Lan Jingyi, Lan Yuan/Lan Sizhui, Nuovo personaggio, Ouyang Zizhen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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A Midsummer Night’s Dream


Capitolo XIX – Got My Mind Set On You



Il fatidico giorno era arrivato. Mancavano solo poche ore allo spettacolo, Lan JingYi aveva i nervi a fior di pelle, e per tutto il giorno aveva fatto su e giù per la stanza ripetendo le proprie battute come fossero una preghiera. Lan SiZhui, a forza di aiutarlo aveva imparato le sue battute, quelle dei personaggi in scena con lui, e persino quelle nelle altre scene.
Ma d’altronde, cosa non si fa per un fratello? Anche perché era certo di apprezzare ugualmente lo spettacolo, dato che quella commedia comunque gli era sempre piaciuta.
Verso le sei circa, Lan JingYi era corso dove si sarebbe tenuto lo spettacolo e lui invece era rimasto solo in camera, finalmente di nuovo in pace.
In contemporanea alla ‘partenza’ dell’altro, era più o meno cessato anche il continuo viavai per i vialetti fra le varie stanze. Chi era coinvolto nella preparazione e realizzazione dello spettacolo aveva levato le tende e si era recato nell’edificio che avrebbe fatto da teatro.
Sicché, adesso, a Lan SiZhui non restava molto da fare, se non prepararsi per essere entro le nove a vedere il suo migliore amico su un palco.
Pensò di chiamare sua nonna, che quella mattina aveva passato almeno dieci minuti ad augurare ‘in bocca al lupo’ all’altro ragazzo.
Compose il numero, e dopo solo due squilli si agganciò la chiamata. Lan SiZhui sorrise nel sentire la voce anziana che gli raccontava la sua giornata, quello che aveva sentito alla radio, perché sebbene avesse il televisore non sapeva ancora come accenderlo o spegnerlo senza di lui, le chiacchiere e i pettegolezzi di Wen Qing sugli inquilini del piano di sopra.. Lan SiZhui era davvero contento che la loro vicina di casa andasse costantemente a trovare sua nonna, facendola chiacchierare e passare il tempo.
Giocò, attorcigliando il filo fra le dita e poi srotolandolo di nuovo. “Sì, nonna. È stasera lo spettacolo. Sì, sì.”
Sì, aveva augurato il meglio a Lan JingYi quella mattina, ma il suo senso del tempo era comunque distorto. Ridacchiò, sentendo di nuovo la stessa domanda.
Tesoro, ma va tutto bene? Ti sento un po’ così.. Stai mangiando abbastanza?
“Sì, tranquilla. Sto mangiando, lo giuro!”
Bravo, bravo. Che quando domani torni ti faccio le lasagne!
Lan SiZhui rise, nonostante una piccola fitta allo stomaco all’idea di tornare a casa. L’ideale, comunque, mangiare le lasagne al primo di settembre con ancora trentasei gradi all’ombra. “Grazie nonna.”
Dopo qualche secondo in cui nessuno dei due disse nulla, il ragazzo si morse leggermente il labbro, serrando la presa sul cavo di gomma arricciolato a molla, mentre qualcosa, una domanda piuttosto insistente, bussava alla sua mente. Solo che non sapeva come porla.
Però, pensò che sua nonna, con tutti quegli anni di esperienza, una risposta gliel’avrebbe saputa dare. Forse era l’unica persona a cui poteva chiedere, in realtà.
“Nonna?”
Dimmi tesoro.
Lan SiZhui inspirò a fondo. L’immagine che comparve davanti ai suoi occhi era quella di un sorriso arrogante, di riccioli castani, di occhi ambrati e velatamente tristi, sotto una maschera di spavalderia.
“Nonna, tu.. Ti sei mai pentita di non aver fatto qualcosa?” Chiese, con un po’ di apprensione. Voleva aggiungere altro, spiegarsi un po’ di più forse, ma la voce gentile dell’anziana interruppe la sua ricerca di parole.
Oh certo, tesoro mio, troppe! Per questo, ti dico, finché ne hai l’occasione, vivi in modo da non avere rimpianti.” Disse lei, con voce lenta e gentile.
Serrò la presa intorno alla cornetta di plastica beige, con un sorriso. “Grazie, nonna.”
 
Yao HaoFai gli aveva tenuto il posto accanto a sé. Si sbracciò davanti a una marea di studenti e altrettanti professori, per farsi notare. Lan SiZhui si sentì sia molto divertito che profondamente imbarazzato dal ragazzo.
Non gli ci volle molto per essere individuato dal gruppetto di Lanling, appostato a bighellonare aspettando l’inizio dello spettacolo un paio di file dietro i due, e quelli lo salutarono con dei cenni.
Quando finalmente iniziarono ad abbassarsi le luci, una musica riempì la sala, mentre una voce presentava l’opera, accompagnata da una leggera melodia. Lan SiZhui avrebbe saputo suonarle tutte, quelle musiche, dato che aveva passato quasi due mesi a riarrangiarle con gli altri ragazzi del club di musica.
Il sipario si aprì, rivelando la figura di un ragazzo vestito da cameriere, mentre delle note di un pianoforte occupavano l’aria. In meno di un minuto, apparve un Lan JingYi con un completo di scena elegante e l’aria fiera. Dopo qualche scambio di battute, sulla scena entrò anche Ouyang ZiZhen con una mise simile, dando ufficialmente il via allo spettacolo.
Ciò che seguì fu una splendida esecuzione della commedia, le risate nel pubblico, gli applausi al termine di ogni atto, l’allegria e il trasporto degli attori stessi.
 
Al termine della messa in scena, uno scroscio di applausi piovve sui giovanissimi attori, condito da altre risate e da un chiacchiericcio confuso.
Il sipario si chiuse, solo per riaprirsi con i quattro principali protagonisti, due ragazzi e due ragazze, mentre un’abbondante professoressa parlava al microfono in tono piuttosto accorato, ringraziando calorosamente tutti i presenti.
“Infine, prima di passare ufficialmente ai ‘titoli di coda’ di questo spettacolo, i quattro brillanti, giovani attori alle mie spalle sono tutti ragazzi che fra poco inizieranno l’ultimo anno del loro percorso scolastico. Su loro specifica richiesta, hanno un messaggio per voi, caro e insostituibile pubblico. Lascio la parola al responsabile del club di teatro.”
A Lan JingYi batteva in modo enormemente veloce il cuore, ora che lo spettacolo era finito, ma restava un’ultima cosa da fare per loro. Erano stati tutti d’accordo su quell’iniziativa, complice forse una sensazione che sentivano sfuggire dalle mani, ormai già troppo distante per essere recuperata.
Ouyang ZiZhen prese il microfono, ringraziando a sua volta il pubblico. “C’è inoltre una cosa che volevamo dirvi. Per noi quattro, questa fantastica avventura durata anni, purtroppo, finisce stasera.”
Alle sue spalle, le ragazze si strinsero in un abbraccio insieme a Lan JingYi, tutti con un’aria leggermente malinconica, sebbene soddisfatta per tutti i risultati raggiunti in quegli anni.
“Quando abbiamo cominciato, era quasi un gioco, e da domani tutti noi vorremmo che questa diventasse la strada del nostro futuro.” Disse, prima di lasciarsi sfuggire una risata, facendo ridere anche la platea. “Non sto cercando di farmi pubblicità, tranquilli! Ma se voleste vederci ancora, beh..!”
“Quando abbiamo cominciato, ci sembrava che avremmo recitato così, davanti ai nostri compagni di classe, per e con i nostri amici, chissà per quante altre estati.” Continuò il ragazzo, con una lieve emozione nella voce. “Nessuno ci aveva detto che il tempo, fra una prova e l’altra, fra una battuta e un errore di scena, sarebbe passato così veloce, e che quelle estati non erano poi così tante.”
“Per questo, come ultimo volo di foglia, come diceva Cyrano de Bergerac, abbiamo deciso di volteggiare e non limitarci a cadere a terra.”
Passò il microfono a Lan JingYi, che nel frattempo aveva sciolto l’abbraccio e l’aveva affiancato. “I versi che vi reciteremo sono quelli che avremmo voluto sentire anni fa, quando tutto questo ebbe inizio. Li reciteremo per quelli di voi che il prossimo giugno torneranno qui, ma anche per tutti quelli che, insieme a noi, da domani piangeranno sui libri per gli esami.” Abbozzò una risata, insieme a diverse persone nel pubblico, incusi un paio di insegnanti. “Che vi sia d’aiuto, come lo sarebbe stato un po’ di più per noi.”
Restituì il microfono alla professoressa con un cenno di ringraziamento. Quella annunciò titolo e autore, mentre i quattro si mettevano in fila, guardando avanti nonostante le luci alla base e di cornice al palco li stessero ancora accecando. A recitare, una strofa a testa, partì proprio Lan JingYi.
 
«Cogliete le rose finché potete, perché il Tempo sta già volando, e questo stesso fiore che sorride oggi, domani morirà

«La magnifica lanterna del paradiso, il Sole, più in alto arriverà, prima la sua corsa terminerà, e più vicina sarà a tramontare


«È migliore quell’età che è la prima, quando la giovinezza e il sangue sono più caldi; ma quando è passata, il peggio, e il crudele Tempo ormai succedono alla precedente


«Quindi non siate schivi, ma usate il vostro tempo e finché potete, sposatevi; poiché, perdendo anche solo una volta la prima, rischiate di attardarvi per sempre

Uno scroscio di applausi accolse i loro inchini finali, prima che tutti gli attori in scena facessero la loro passerella come da tradizione. * vedi N.d.A.
 
Aaaahhh!! Pensavo di squagliarmi lì dentro!” Esclamò sospirando Lan JingYi, mentre si passava una mano fra i capelli. “In quel completo e sotto quelle luci. La prossima volta costume da bagno, non voglio storie!”
Ouyang ZiZhen rise di quel dito puntato contro di lui. “Guarda che non l’ho mica scelto io l’abbigliamento, sono le ragazze ad averlo scelto! Prenditela con loro!”
“Stavate molto bene, comunque!” Aggiunse Yao HaoFai, e i due fecero un inchino per rispondergli, nonostante Ouyang ZiZhen avesse il braccio intorno al collo di Lan JingYi.
“Beh, ragazzi, che si fa ora?”
“Oi, oi! Siete ancora qua?” Yu Liang saltellò accanto a loro, facendo altri complimenti ai due attori. Alle sue spalle comparvero anche gli altri ragazzi di Lanling.
“Wow, sei venuto anche tu?” Fece Lan JingYi, palesemente rivolto a Jin Ling. “Capisci una cosa così profonda come il teatro?”
“Abbastanza da capire che hai fatto pena, tranquillo.” Gli rispose con una smorfia sorridente quello.
“Buoni.. Per favore..” Intervenne allora Lan SiZhui, lanciando un’occhiata a entrambi. “Non stasera.”
Jin Ling fece roteare gli occhi, incrociando le braccia al petto, mentre l’altro ragazzo di Gusu gli faceva il verso.
“Sssssì, allora. Noi pensavamo di andare in discoteca. Voi? Che fate?” Disse Yu Liang, tornando all’argomento.
“Sì! Veniamo con voi!” Esclamò Ouyang ZiZhen, entusiasta, agguantando per il collo anche l’altro Lan. “Voglio festeggiare quest’ultima serata con voi, ragazzi!”
“Va bene, va bene! Ma ora lasciami, non respiro!!”
 
Una pioggia di colori li accolse, insieme alla musica alta che faceva vibrare la gola e agli intervalli di buio che aumentavano la confusione di quel luogo, come se li stesse aspettando. E il gruppo di amici si immerse nell’atmosfera senza indugi, come se avessero saputo che li stava aspettando.
I ragazzi sembravano interessati a separarsi, chi diretto al bancone del bar e chi invece non vedeva l’ora di tuffarsi nella musica.
Jin Ling si avvicinò a lui, mentre gli altri si dividevano. “Vuoi qualcosa?” Gli chiese, alzando la voce nel suo orecchio per farsi sentire.
Quello scosse la testa, agitando i capelli corvini che per una volta non erano raccolti in nessun tipo di codino o chignon. Anche se aveva già caldo, quindi forse nei prossimi minuti li avrebbe legati.
“Sono io che ti devo da bere!” Gli rispose, allegro.
Il ragazzo scosse la testa, arricciando il naso con una risata. “Non mi devi niente!”
“Come no! Sì, la prima volta hai offerto tu, e avevi vinto!”
“Come? Non ho capito!”
“Ho detto..” Lan SiZhui si bloccò, sigillando le labbra con un sorriso tanto divertito quanto imbarazzato, dopo aver capito. Scosse la testa, mordendosi il labbro. “Tu..!”
Jin Ling rise. “Allora? Cosa vuoi?”
Il moro sospirò, sostenendo il suo sguardo con le labbra ancora incurvate all’insù, sebbene stesse scuotendo piano la testa, rassegnato. “Sex on the Beach.”
L’altro sorrise di più, facendo saltellare un istante le sopracciglia. “E sia..!”
Lan SiZhui venne agguantato di nuovo, sempre da Ouyang ZiZhen, e trascinato a ballare con una delle colonne sonore di quell’anno in mezzo a un caleidoscopio di luci e ombre.
Dopo alcune canzoni, al suo fianco comparve di nuovo Jin Ling che gli porgeva il suo drink dai colori allegri. Il ragazzo di Lanling ne aveva uno a sua volta in mano, già a metà, di un azzurro brillante. Ma forse erano quelle luci a farlo brillare così. Per offerta di Jin Ling, ne prese un sorso, ma lo trovò terribilmente amaro, facendo ridere l’arciere con la smorfia che increspò per un secondo il suo viso.
 
Insieme a Lan JingYi, poi, quando entrambi ebbero finito il loro drink, si lanciò in un ballo anni Sessanta, cantando i Beach Boys mentre muovevano fianchi e gambe a tempo di musica. Al termine della canzone, Lan JingYi gli si lanciò praticamente addosso, alla ricerca di un appiglio, facendolo traballare e ridere ancora.
Si chiese perché l’amico avesse bevuto qualcosa di così pesante anche quella volta, ma riuscì a farlo tornare in piedi in tempo per la successiva, che ballò anche con Ouyang ZiZhen, che cantava a squarciagola Livin’ On A Prayer.
Stava ridendo quando, dopo qualche altra canzone, l’occhio gli cadde su Jin Ling, che rideva a sua volta, ballando e cantando con An Chang e Xing Lei sotto una serie di flash che li facevano sembrare un trio di fantasmi. Ironico, con le note che avevano sostituito in quel momento la voce di Bon Jovi. Yu Liang si era buttato a saltare fra i tre, conquistando la pista in preda a chissà quale effetto alcolico.
Forse fu una sua impressione, in mezzo a tutta quella gente, ma gli parve di incrociare il suo sguardo e che il Jin gli avesse fatto l’occhiolino.
Yao HaoFai aveva trovato il suo momento con Qi Shan, l’amica di Xing Jia, mentre quest’ultima era sparita, probabilmente insieme a Gui Heng, dato che anche di lui Lan SiZhui aveva perso le tracce da una decina di minuti buoni.
Ouyang ZiZhen lo acchiappò mentre era sovrappensiero per un paio di giravolte di cui decisamente non sentiva il bisogno, cantando di colori e di sogni, e probabilmente dell’ennesimo amore non ricambiato che la musica da discoteca rendeva comunque allegro.
Già, colori, sogni, amore. Il perfetto riassunto di quell’estate.
Quando si girò di nuovo dopo quelle giravolte, i suoi occhi non riuscirono a individuare il gruppo di Lanling. Lan SiZhui si fermò di scatto, cercandoli in mezzo alla gente, cogliendo quasi per sbaglio lo sbrilluccichìo dell’orologio di Jin Ling più distante da dove ricordava. In movimento, in effetti.
Il moro lanciò un’occhiata ai suoi amici, trovandoli passabilmente.. Passabilmente.. Beh, passabilmente.
Si sentiva in colpa, davvero, ma si allontanò ugualmente da loro, pregando che sopravvivessero anche senza la sua vigilanza. Gli erano tornate in mente quelle parole, quella poesia che aveva chiuso l’ultimo spettacolo del suo migliore amico, e l’avevano colpito come in platea. Per un attimo, mentre le ascoltava, aveva persino creduto che le stesse rivolgendo proprio a lui.
Cogli la rosa quand’è il momento, perché il Tempo sai, vola, e il fiore che sboccia oggi, domani appassirà.
Inseguì quell’immagine, quel profilo appena delineato di rosso e di fucsia, e prima di rendersene conto aveva allungato la mano verso di lui.
 
Jin Ling aveva appena accettato un altro giro di bevute, quando qualcosa, o meglio, qualcuno, si era aggrappato al suo braccio.
Era già pronto a scrollarsi di dosso quel fastidio quando si ritrovò a fissarsi negli occhi grandi e grigi di Lan SiZhui, che aveva ancora il respiro leggermente affannato per tutto il tempo che aveva passato a ballare fino a poco prima. Perché Jin Ling l’aveva guardato quasi tutto il tempo, quindi quel fiato corto doveva essere per tutto quel movimento.
Gli sorrise, voleva chiedergli se voleva favorire anche lui dell’ ‘offro io!’ di An Chang, ma si bloccò con quello sguardo e fece cenno agli altri di avviarsi senza di lui.
Le dita eleganti di Lan SiZhui erano allacciate al suo polso, poco sotto l’orologio, determinate a non allentare la loro presa. La musica rimbombava nelle orecchie, ma le sue parole gli arrivarono comunque distintamente.
“È l’ultima occasione, vero?”
Le iridi cenere del ragazzo brillavano, sotto tutte quelle luci. Jin Ling si morse il labbro e, con uno strattone, lo tirò a sé, annuendo.
“Non voglio perderla. Non di nuovo. Non..-
Non poté continuare, perché Jin Ling aveva sigillato le sue labbra con un bacio, a cui l’altro si aggrappò con ancora più bisogno mentre lo rincorreva.
Jin Ling..” Mormorò appena sulle sue labbra, incontrando il suo sguardo ambrato, sfavillante anche in quell’oscurità.
Stai bene?” Chiese, sfiorando ancora, dolcemente, la sua bocca.
Lan SiZhui annuì, stringendo di più le braccia attorno al suo collo. Ricambiò un altro bacio, prima di appoggiare piano la fronte contro la sua, con un sorriso e un lieve tremito in quella stretta.
Jin Ling lo tenne più vicino, baciandolo ancora, sentendolo mormorare sulle sue labbra, prima di annuire sorridendo.
Si erano stretti di più attraversando quel fiume di colori e di persone, lasciandosi tutto alle spalle, accolti poi da suoni morbidi come le carezze in cui si erano persi, e avvolti in un buio dove non distinguevano più i propri confini, ricordando solo di chiamare il nome dell’altro aggrappandosi a quei sospiri e a quelle lenzuola fresche.
 
 
Andiamo via..
 











_________________
Note dell'Autrice
Buondì!
Ed eccoci arrivati all'ultimo giorno di campo estivo, al tanto atteso spettacolo, all'ultima serata, all'ultimo tango a Parigi. E chi vuole intendere, intenda.
La poesia che recitano Lan JingYi e la crew è la celeberrima "Cogli la Rosa quand'è il momento", resa tale dal film "L'attimo fuggente", che io personalmente adoro. Come potete notare, aprendo il link, la traduzione che trovate nella storia l'ho fatta io (deformazione professionale), dato che preferisco sempre usare una 'mia' traduzione delle cose quando so la lingua di origine. Eccetto quando torna in mente a Lan SiZhui, che ho usato la versione del film, perché francamente la adoro, ma recitata dai ragazzi trovavo che stonasse con il resto e con il taglio che volevo dargli.
Ah, non c'è bisogno di dirlo, ma la battuta finale è ciò che dice Lan SiZhui a Jin Ling prima che escano dal locale.
Non penso ci sia altro da aggiungere, su questo capitolo, se non la nota malinconica/agrodolce che ha.

Beh, che dire? Ci siamo, ragazzi. Ne manca soltanto uno. Non mi pare ancora vero ahahahah!
Oggi vi saluto qui, e rimando il papiro di chiusura a domani, con tutti i ringraziamenti di rito.

Un bacissimo, ci si legge domani.



Athelyè ~ 
   
 
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