Personaggi: Lysander e Lorcan Scamandro, Rose Weasley
Coppie: Rose/Lysander
Genere: Generale, sentimentale
Raiting: Verde
Contesto: Nuova generazione
Coppie: Rose/Lysander
Genere: Generale, sentimentale
Raiting: Verde
Contesto: Nuova generazione
Lysander fissava il libro come se fosse scritto in una lingua diversa dalla sua. Non aveva mai avuto problemi a capire l'Aritmanzia, era sempre stato piuttosto bravo ma ultimamente sembrava essere perennemente distratto, come se della scuola non gli importasse più nulla.
Deluso da sé stesso e dalla sua scarsa capacità di concentrazione, osservò insistentemente la parete blu della Sala Comune Corvonero e la sua mente delineò chiaramente una chioma rossa e riccia, tendenzialmente crespa, un volto cosparso di lentiggini con gli occhi azzurri e i denti grandi e infine un cervello niente male e di gran lunga superiore al suo.
Rose Weasley era nei suoi pensieri costantemente, e per un momento gli parve di vederla entrare dalla porta di legno, con il suo portamento elegante ed un libro sotto braccio, parlando fitto fitto con la Dunst, una loro compagna di Casa e sua amica.
«È arrivata la tua bella» mormorò Lorcan, il suo gemello, al suo orecchio.
Da un lato si sentì rassicurato di non avere le allucinazioni, dall'altro sentiva un martello al posto del cuore.
Preso da un coraggio che non gli apparteneva, si alzò e si avvicinò a Rose. «Rose, posso disturbarti?» chiese gentilmente.
«Certo, dimmi tutto Lysander». La Dunst nel frattempo si era diretta verso i dormitori.
«Mi daresti una mano con Aritmanzia? Ultimamente non ci capisco più niente con tutti quei numeri» ammise in imbarazzo.
La ragazza sorrise raggiante.
«Sì gli ultimi esercizi sono proprio difficili» rispose avvicinandosi al tavolo dove prima c'era lui e dove sedeva suo fratello. «Maledetti numeri» borbottò tra sé.
Ma qualche mese dopo, mentre baciava Lysander sotto il sole di aprile, forse Rose si sentiva in dovere di ringraziare quei numeri.
Deluso da sé stesso e dalla sua scarsa capacità di concentrazione, osservò insistentemente la parete blu della Sala Comune Corvonero e la sua mente delineò chiaramente una chioma rossa e riccia, tendenzialmente crespa, un volto cosparso di lentiggini con gli occhi azzurri e i denti grandi e infine un cervello niente male e di gran lunga superiore al suo.
Rose Weasley era nei suoi pensieri costantemente, e per un momento gli parve di vederla entrare dalla porta di legno, con il suo portamento elegante ed un libro sotto braccio, parlando fitto fitto con la Dunst, una loro compagna di Casa e sua amica.
«È arrivata la tua bella» mormorò Lorcan, il suo gemello, al suo orecchio.
Da un lato si sentì rassicurato di non avere le allucinazioni, dall'altro sentiva un martello al posto del cuore.
Preso da un coraggio che non gli apparteneva, si alzò e si avvicinò a Rose. «Rose, posso disturbarti?» chiese gentilmente.
«Certo, dimmi tutto Lysander». La Dunst nel frattempo si era diretta verso i dormitori.
«Mi daresti una mano con Aritmanzia? Ultimamente non ci capisco più niente con tutti quei numeri» ammise in imbarazzo.
La ragazza sorrise raggiante.
«Sì gli ultimi esercizi sono proprio difficili» rispose avvicinandosi al tavolo dove prima c'era lui e dove sedeva suo fratello. «Maledetti numeri» borbottò tra sé.
Ma qualche mese dopo, mentre baciava Lysander sotto il sole di aprile, forse Rose si sentiva in dovere di ringraziare quei numeri.