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Autore: XI Dottore    02/09/2020    1 recensioni
Questa storia parla di un ragazzo qualsiasi che finisce catapultato in un altro mondo. Qui dovrà affrontare numerose sfide e difficoltà nel tentativo di ritornare al suo mondo dalla sua famiglia.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ho la testa pesante, qualsiasi parte del mio corpo fa male. Non riesco ad alzarmi tanto è forte il dolore...entrambe le gambe sembrano come non voler rispondere ai miei comandi, solo le dita dei piedi rispondono

 

Bene...almeno non dovrò completare la missione su una sedia a rotelle.

 

Non finisco di realizzare la situazione che entra Re John insieme ad una scorta armata fino ai denti, incazzati come le faine.

“SEI ANCORA POSSEDUTO DA QUELLA BESTIA??? RISPONDI O TI FACCIAMO SALTARE IL CULO.”

“Ehi aspetta...mi fa ancora male la testa, che è successo? Ricordo solo di essere stato infilzato come uno spiedino da Jeff e che stavo per svenire...poi tutto buio...chi mi avrebbe posseduto?”

“Ma come? Non ricordi niente? Ti sei trasformato in una bestia sanguinaria ed hai praticamente ucciso Jeff e reso invalidi alcuni dei miei uomini migliori...hai usato la magia oscura...ho visto l'oscurità solo una volta come elemento e non è stata una bella esperienza.”

Ogni singola parola mi rimbomba nella testa come se stessi ricevendo delle martellate.

“Non mi ricordo veramente niente...sono solo io...”

Re John fa cenno alla scorta di uscire.

“Ma spiegami, come praticamente ucciso??? Come ho fatto? Io non ho poteri magici come avrei potuto usare della magia?”

“A quanto pare i poteri li hai eccome...anche molto potenti se posso permettermi. In tutto il regno Jeff è secondo solo a me in fatto di abilità e potenza combattiva, quindi i tuoi poteri sopiti sono belli grandi.”

“Ok, ma come è successo? Io non ricordo niente...è tutto avvolto da una fitta oscurità.”

“Abbiamo dei video di sorveglianza, monitoriamo sempre la sala allenamenti, io e Jeff ci registravamo combattere per analizzare e migliorare le nostre abilità. Ma te riesci almeno a guardarlo? Mi sembri abbastanza stordito nonostante tutto.”

“Si, si, inizio a mettere a fuoco le immagini adesso. Le tue parole hanno smesso di rimbombarmi nella testa però non muovo le gambe, quindi mi dovrete dare una sedia a rotelle o quello che usate qua per muovere gli infermi”.

“Con il mio livello di priorità, posso accedere alla registrazione anche dallo schermo che hai qui in camera, quindi puoi tranquillamente stare sul letto e riposarti. Per quanto riguarda le tue gambe, Jeff ti ha ferito in modo da non renderti invalido per troppo tempo, quindi a breve tornerai a usare le gambe come hai sempre fatto.”

Re John accende il monitor e toccando la parte un pulsante dietro lo spigolo spigolo basso del monitor fa apparire un tastierino luminoso proiettato a mezz'aria dallo schermo, dopo alcuni secondi passati a inserire codici e aprire file, trova il video.

“Ti anticipo che ho già visto almeno altre tre volte questo video. Non riesco proprio a capire come una persona come te possa usare un elemento come l'oscurità, nei nostri libri è sempre stato accostato a quelle persone che tentarono di conquistare il continente, non coloro che dovrebbero salvarlo.”

Detto ciò il video parte...

 

Ah ecco come mi è arrivato alle spalle, è partito a palla con quel jetpack...non poteva andarci più leggero?

 

“Ecco, qui è dove ti ha messo all'angolo...ma con chi stai parlando?”

“E' un discorso lungo, voglio prima vedere cosa è successo, poi ti racconto.”

Le immagini mi colpiscono come un paletto nel cuore. Subito dopo aver lasciato spazio alla mia seconda personalità (dato che non lo stavo più sentendo mi ero quasi dimenticato di lui), del fumo nero inizia ad uscire dalla bocca, denso e compatto, il catalizzatore sulla fronte si illumina mentre la nube continuava ad avvolgermi e poco distante da me c'è Jeff che mi guarda esterrefatto; come impietrito da quello che vede.

Dopo pochi secondi la nube si dirada...e nemmeno riesco a riconoscermi, i miei capelli sono diventati lunghi fino alle scapole e bianchi, la carnagione chiara, gli occhi neri come la pece e al posto del catalizzatore c'è un occhio verticale spalancato, che lacrima sangue, la cui pupilla è rossa come il sangue.

“Ciao Jeff, piacere di conoscerti, io sono l'altro Igor, chiamami Aleksander. Hai conciato questo corpo veramente male, ma posso batterti anche da qui seduto. Lasciami solo dare una risistemata alla stanza, c'è troppa luce.”

Protraendo il braccio verso Jeff una nube oscura inizia ad invadere tutta la stanza oscurandone le luci.

Jeff spaventato: “John mi senti??? Attiva il protocollo di emergenza, non pensavo il suo potere fosse questo.”

Re John interrompendo il video, inizia a spiegare: “Il video ovviamente proseguirà agli infrarossi, ma quello che vorrei farti capire è che il potere dell'oscurità non vuol dire semplicemente usare le ombre o nuvole scure ma a livelli molto alti può voler dire innanzi tutto manipolare la gravità stessa ma poi vuol dire anche infliggere alle persone disperazione, paura, è come se tutto ciò che è positivo venga eliminato che siano emozioni, sensazioni...tutto. Improvvisamente esiste solo disperazione e tormento.”

Il video riparte.

Mentre Jeff da l'allarme sparo un proiettile all'orecchio di Jeff.

“No no...non si chiamano i rinforzi, giochiamo un po' da soli..dai.”

I colpi improvvisamente diventano più precisi e colpiscono Jeff di striscio varie volte prima che lui riesca ad attivare le lenti a contatto che gli permettono di vedere nel buio.

“Jeeeeff...dove scappi? Lo sai che non puoi scappare, la porta l'ho bloccata...permettimi innanzi tutto di restituirti il favore.”

La katana vola verso la gamba destra di Jeff trapassandola.

“AHAHAHAHA, visto come riesco a muovere gli oggetti con la mia oscurità.”

La spada si estrasse dalla gamba per infilzare l'altra; dopo questo colpo Jeff emise uno stridulo grido di dolore.

“Ohh...sii...continua, musica per le mie orecchie, vero che fa male? Ora ti toglierò la cosa che forse per te è più importante.”

Jeff scatta via con il suo Jetpack mentre schivava colpi a destra e a manca della katana volante, ma dopo numerose schivate, un fendente lo colpisce al viso...esattamente agli occhi. Cade all'istante tra grida strazianti, imprechi e maledizioni.

“Ops...adesso suppongo tu non possa più guardare le tue preziose stelle...astronomo due palle, ora vedrai solo l'oscurità più profonda e penserai sempre a me AHAHAHAHAH.”

Improvvisamente un tonfo sordo ed una luce...John aveva sfondato la porta, insieme ad una manciata di uomini, armati fino ai denti.

“Il divertimento è appena iniziato a quanto pare.”

Re John usando un arpione attaccato ad un cavo estensibile prende Jeff, che nel mentre è rimasto privo di sensi e lo scaraventa fuori dalla stanza urlando “Portatelo subito in infermeria”. Nel mentre tutti iniziano a spararmi, o meglio, a sparare ad Aleksander. I colpi sbattono contro uno spesso muro oscuro creato sul momento.

“Altra cosa divertente dell'oscurità, accumula tutti i vostri colpi...e ve li rimanda indietro.”

I colpi escono dal muro colpendo e ferendo tutti i soldati.

Mentre i soldati Reali continuavano ad entrare dentro per cercare di trannere l'oscurità di Aleksander, Re John riparato nelle retrovie tira fuori un coltello con la quale si taglia la mano, per poi cospargere di sangue un libro preso dalla tasca della sua tuta da combattimento.

Il libro inizia quindi ad illuminarsi, creando un simbolo magico sotto i piedi di Re John: “ASCOLTAMI BENE BESTIA, IO CON QUESTO INCANTESIMO TI RIMANDO NELL'ABISSO DALLA QUALE PROVIENI. TI MALEDICO NEL NOME DELL'ANZIANO SALVATORE E FONDATORE DI QUESTA PATRIA CON LA MAGIA DEL SANGUE TRAMANDATA SU QUESTO TESTO SACRO. INVOCO GLI ANTICHI SIGILLI DELLA TERRA E TI PROIBISCO DI PRESENTARTI ANCORA A NOI”

 

Una spada di luce compare sulla testa di Re John che scaglia immediatamente contro Aleksander, fendendo il muro oscuro che usava per difendersi, conficcandosi in pieno petto e risucchiando tutta l'oscurità presente.

“Come fai a possedere questo incantesimo...MaLeDeTtO...lA pAgHeReTe TuTtI...lO sAi ChE qUeStO iNcAtEnAmEnTo NoN è PeRmAnEnTe...”

Mentre l'ombra parlava la lama di luce si propaga dentro il mio corpo che riprende l'aspetto naturale. Risucchiata tutta l'oscurità appaiono in un ultimo sprazzo di luce otto placche di ferro sulle orecchie.

Re John cadde a terra stremato mentre altri uomini continuano ad entrare.

“Portatelo in infermeria, curatelo e avvisatemi appena si sveglia.”

A questo punto Re John spegne il video. “Domande? O vuoi raccontarmi di quella bestia?”

“Aspetta...ma sei sicuro che quello sia veramente io? Non è un montaggio o qualcosa di simile?”

“Assolutamente no, non scherzerei mai su queste cose.”

“Scusa una cosa allora ...come hai fatto ad usare la magia se come mi avevate anticipato voi, non potete usarla?”

“Molto semplice, quello è un testo antico lasciatoci in eredità dai nostri antenati...usando il sangue e la propria energia vitale, un discendente del fondatore può attivarne l'incantesimo su di esso impresso che permette di incatenare l'oscurità.”

“Non pensavo ci fossero anche oggetti magici oltre ad i catalizzatori.”

“Diciamo che potresti vederlo come un catalizzatore per un incantesimo vincolato ad una linea di sangue precisa.”

“Capito. Allora, ti spiego brevemente di Aleksander. Nel mio mondo sono stato un ragazzo comune, senza niente di straordinario, senza talento o altro. Un'infanzia dettata da genitori sempre in lite, violenti che non si davano mai pace tra di loro. Quindi nonostante io sia sempre stato un ragazzo altruista e gentile, ho sempre coltivato un lato oscuro, diciamo, che ho sempre avuto paura di usare, perchè aprendo quel lucchetto della mia personalità ho sempre temuto di diventare completamente un altro tipo di persona...ed a quanto pare ho sempre fatto bene.

Ho sempre avuto una vocina che mi diceva “Ma se li sgozzassimo tutti. Ma se li ammazzassimo, dici che riusciamo a scappare via senza farci vedere?” E cose simili. Quindi ho sempre pensato fosse una cosa mia stupida...E invece il potere donatomi dal celestiale ha dato forma a quella voce che sentivo nel mio mondo.”

“Capisco...dovrai imparare a controllarlo. Quei sigilli limitano i tuoi poteri oscuri, ma non fermeranno la sua voce che cercherà di convincerti ad usarli. Appena ti riprenderai dovrai riprendere gli allenamenti.”

“Non potrei semplicemente non usare la magia ed addestrarmi nel combattimento come voi?”

“No, è troppo importante che impari ad usarla...Viktor non può essere battuto senza i tuoi poteri...e tu ne hai assoluto bisogno.”

“Ok bene...ma prima di questo voglio assolutamente vedere Jeff...mi sento in colpa per averlo ridotto in quello stato, okei che ci è andato pesante, ma comunque non volevo fargli quello.”

“Per adesso riposa, domani ti porterò da lui.”

Re John esce dalla porta e io torno a dormire.

 

Ho bisogno di riprendermi il più in fretta possibile.

 

Data la quantità di ore di sonno ho passato tutta la notte tra il sonno e la veglia, senza telefono o altro ho provato ad alzarmi e muovermi un pochino, a quanto pare le mie gambe funzionano ancora e discretamente bene; le cure di questo posto sono davvero eccellenti come diceva Jeff.

Il sole è alto nel cielo già da un po' e io aspetto solo che Re John venga a chiamarmi.

*toc toc*

“Posso entrare?”

Finalmente la voce di John, è arrivato. “Entra pure.”

“Vedo che sei in piedi...deduco che le tue ferite si siano rimarginate.”

“Diciamo di si, è tutta la notte che sto facendo esercizi per poter per lo meno camminare. Diciamo che non avevo molto sonno, ho già dormito anche troppo.”

“Bene allora...ti porto da Jeff, così potrai vedere tu stesso in che condizioni versa.”

Usciamo dalla struttura, Re John estrae una capsula dalla tasca, schiaccia il bottone e la tira a terra. Il vettore che ne esce è una versione limousine dei vettori, di colore rosso fuoco; appena entrati Re John imposta la destinazione tramite comandi vocali e poi dice: “Hai già in mente come poter usare i tuoi poteri per combattere...se il tuo potere è l'oscurità dovrai trovare il modo di usarla senza andare in berserk ogni volta.”

“Ti dirò la verità Re John...”

“Chiamami solo John per favore...sempre questo appellativo di “RE” davanti al nome, non sono solo la mia corona, sono una persona che deve governare un paese nel miglior modo possibile.”

“Ok...John...allora, come ti stavo dicendo...onestamente...non ne ho la minima idea. Ho solo una sensazione...una speranza se così la vogliamo chiamare; ho sempre pensato che non ci sia Oscurità senza Luce...quindi spero di tirar fuori da me qualcosa di utile.”

“Spero solo che tu ci riesca.”

Il viaggio dura poco, per il resto del tempo si parlò di Jeff, di come fosse stato il tutore di John sin dalla sua infanzia per poi dover interrompere il discorso per l'arrivo alla destinazione.

L'ospedale è a tema con i grattacieli che lo circondano: squadrato, verniciato di bianco...sulla facciata principale c'è dipinta una gigantesca croce rossa...rispetto agli altri palazzi la struttura occupa una superficie grande quanto 4 di essi, ma rimane più basso rispetto agli altri.

“E' bello vedere come certi simboli rimangono invariati in realtà completamente diverse della galassia.”

“A cosa ti riferisci Igor?”

“Alla croce rossa sulla parete principale...anche nel mio mondo gli ospedali hanno la croce rossa come simbolo.”

Veniamo accolti sull'ingresso da un uomo distinto, brizzolato, barba curata, camice bianco lungo e ciabatte da lavoro. Dalla conversazione con John, capisco che è il Primario che gestisce l'ospedale e che si occupa personalmente delle condizioni di Jeff.

“Se volete seguirmi vi porterò dall'astronomo Jeff...se posso permettermi, sua maestà...è lui?”

Mentre pone la domanda mi guarda con aria spaventata; mentre John fa per parlare prendo la parola: “Si certo, mi chiamo Igor piacere, puoi stare tranquillo...non mordo.”

John sorride, io tendo la mano verso il primario che mi guarda esterrefatto.

Ricambia la streatta di mano.

“Piacere tutto mio. Come dicevo poco fa, se mi volete seguire vi porto dall'astronomo; purtroppo a causa della magia oscura non migliora è sempre fermo nel limbo nella quale si trova da quando è arrivato e non riusciamo a farlo migliorare.”

Prendiamo un “ascensore”, saliamo di qualche piano in verticale per poi partire in orizzontale e infine fermarsi ed aprire la porta...tutto ciò ad una velocità disturbante. Non pongo domande e ci fiondiamo nella camera di Jeff.

La struttura ha un arredamento molto diverso...prima dell'ascensore che smista verso le varie aree dell'ospedale c'è una hall di ricevimento per gli ospiti molto sfarzosa: tappeto verde che copre tutto il pavimento, la reception vanta una struttura in quello che sembra marmo bianco, sedie con cuscini morbidi adibite a chi fa la fila...sembra quasi più la hall di un hotel di lusso che di un ospedale; le varie stanze invece sono molto spartane, c'è solo il minimo indispensabile che può servire ai vari infermieri per assistere i pazienti. Finalmente entriamo, anche qui camera dipinta di bianco, una televisione davanti al letto (a due piazze) con Jeff, palesemente molto sudato, al centro di esso collegato con dei tubi a varie macchine mediche.

“Puoi lasciarci soli? Forse Igor può curarlo...o almeno, questa è la mia speranza.”

“Con tutto il rispetto...”

“No, per favore...lasciaci soli.”

“Ma...”

“E' un ordine del tuo sovrano.”

“Come sua maestà ordina...con permesso.”

Con aria molto scocciata il primario esce dalla stanza lasciando me e John soli con Jeff.

“Bene Igor, metto la vita del mio uomo migliore nelle tue mani...”

Penso e ripenso a come poterlo curare, la mia speranza è di poter usare l'elemento della luce per curare Jeff, dato che i catalizzatori erano due e che un elemento era l'oscurità, magari l'altro può essere la luce.

 

In molti dei fumetti che ho letto e come ribadito anche da Jeff la magia dipende dalla propria volontà.

 

Provo ad imporre le mani su di lui e visualizzare nella mente l'immagine di lui che guardisce...ma non succede niente. Improvvisamente l'occhio oscuro nel centro della mia fronte si apre, quasi entrando in risonanza con qualcosa.

“Igor, questa cosa sta prendendo una brutta piega” dice John da dietro di me.

Del fumo oscuro inizia ad uscire dal corpo di Jeff, lui inizia ad urlare, il fumo viene assorbito dal mio occhio...a quanto pare il mio occhio ha reagito con l'oscurità che avevo impiantato nel suo corpo, riprendendosela.

Dopo alcuni attimi che sembrano infiniti, Jeff apre gli occhi e ci guarda

“Dove sono? John, Igor...che succede?”

Re John con le lacrime agli occhi: “Sei in ospedale, hai preso una brutta batosta ma ora che ti sei svegliato andrà tutto bene...sono qui con te.”

“Sei sempre il solito ragazzino...un Re non deve piangere, devi essere forte.”

“Stai zitto vecchio testardo...”

“Jeff mi dispiace per quello che è successo...”

“Ragazzo...non ti devi dispiacere...capitano gli incidenti...”

Improvvisamente Jeff diventa pallido, gli occhi gli si girano all'indietro prima di chiudersi, partono allarmi di ogni sorta dai macchinari alla quale è collegato, dopo tre secondi di numero entra il primario con altre quattro persone: “TOGLIETEVI DAL MEZZO, AVETE PEGGIORATO LA SITUAZIONE.”

Jeff ci sta abbandonando. John sta subendo un crollo psicologico, se ne sta accasciato con lo sguardo perso nel vuoto in un angolo della stanza.

“TOGLITI PRIMARIO DI CUI NON RICORDO IL NOME...JEFF ANCORA NON SE NE ANDRA', FOSSE L'ULTIMA COSA CHE FACCIO NELLA MIA VITA. SE NON SALVO LUI COME POSSO SALVARE TUTTO IL CONTINENTE.”

Sposto il primario prendendolo per il colletto e scaraventandolo indietro, metto le mani sul corpo di Jeff, una sulla fronte e una sul cuore, le lacrime che escono da tutti e tre i miei occhi come un fiume in piena.

“Ascoltami Jeff, col cazzo che tu morirai oggi, io ti salverò...devi vivere, hai ancora cose da insegnarmi e sopratutto voglio farti il culo di persona...IO MI AFFIDO ALLA LUCE CHE ALBERGA CON L'OSCURITA DENTRO DI ME, CURA LE FERITE DI QUESTA PERSONA E RIPORTALA DA ME, IO TE LO ORDINO.”

Dalle mani inizia ad uscire una luce gialla, molto intensa, il mio terzo occhio inizia ad emettere una luce intensa anch'esso. Dopo pochi secondi tutto si ferma, la luce sparisce e l'occhio si chiude; io sono letteralmente stremato, tanto da crollare a terra. Jeff si alza di scatto dal letto. Tutti increduli nella stanza. John cade sulle ginocchia, la corona gli cade dalla testa, scoppia in un pianto ancora più rumoroso.

“Bravo Igor...sembra che tu sia riuscito a salvarmi, la tua magia non è solo oscura dopo tutto...John...ti prego alzati, ti è caduta la corona, ciò non è molto regale.”

“Beh Jeff...ricordati che me ne devi una...”

Non riesco a finire la frase che svengo stremato dallo sforzo.

 

Per l'ennesima volta mi risveglio dopo essere svenuto (inizia a diventare seccante), questa volta in ospedale. Sulla sedia di fianco il mio letto c'è John che sonnecchia con la bocca ampiamente aperta.

“ATTENZIONE ARRIVANO GLI IMPERIALI”

Re John salta dalla sedia cadendo per terra spaventato.

“Vedo che ti diverti Igor” mi dice, mentre era ancora a terra, con aria scocciata.“Senso dell'umorismo ne abbiamo anche dopo aver perso i sensi vedo...”

Si rialza, si da una scrullatina, si sistema la corona.

“Come ti senti Igor? Ci hai fatto preoccupare, sei svenuto ed hai dormito per tutta il giorno.”

“Io sto bene, devo aver usato troppe energie, non so ancora controllare quanta energia mettere nella magia e devo aver esagerato...Jeff come sta? È guarito?”

“Jeff dopo il tuo intervento è tornato a camminare e correre come un ragazzino, anzi, anche meglio di prima...la tua magia sembra averlo giovato. Anche se in realtà, nonostante sembri più vecchio, lui ha 35 anni, io 22.”

“Io avrei detto almeno 40 o 50.”

Entrambi scoppiamo in una fragorosa risata.

“Direi che appena mi alzo da questo letto dobbiamo pianificare il viaggio per il continente e fare un po' di pratica. Magari questa volta facciamo un po' di sparring noi due.”

“A proposito, io ho 23 anni...sono anche più vecchio di te, quindi se combattiamo abbi un po' di cautela per gli anziani.”

Tutti e due torniamo di nuovo a ridere come due ragazzini.

“Sai Igor, tu non lo sai, ma Jeff non è un semplice suddito o consigliere; Jeff è di fatto mio fratello maggiore.”

“Cos...davvero?”

“Già.”

“Ma non sembra...cioè, effettivamente avete tratti simili, ma addirittura fratelli...”

“Posso assicurarti che è sangue del mio sangue.”

“Ecco perchè eri così disperato ieri, quando ho estratto l'oscurità da lui.”

“A proposito di ieri...”

“Non hai nulla da giustificare...chiunque avrebbe reagito così...questo semplicemente dimostra come tu abbia a cuore tuo fratello.”

“Sai, sin da piccoli è stato sempre Jeff a prendersi cura di me, i nostri genitori prima di essere assassinati, erano quasi sempre impegnati per le questioni legate al regno; siamo praticamente cresciuti con i domestici. Nelle poche giornate in cui eravamo insieme ci educavano per essere un giorno dei bravi sovrani.”

“Parlando di questo...non dovrebbe essere Jeff il Re...essendo il fratello più grande? Da dove vengo io, quando esistevano i Re la corona veniva sempre data al figlio maschio più grande.”

“Anche qua funziona così. È stato Jeff che ha chiesto ai nostri genitori di lasciare a me la corona, ha sempre pensato di non essere all'altezza del compito, vedendo in me un Leader migliore, più capace e carismatico. La realtà è che senza i suoi consigli il mio carisma servirebbe a poco.”

“Secondo me entrambi fate un grande duo...ma, se posso chiedere...come sono morti i vostri genitori?”

Il volto di John diventa leggermente rosso, serrando i pugni con la fronte corrugata. “Assassinati. Nella notte. Da un uomo soltanto. La cosa che mi fa rabbia è che non riuscii a catturarlo; scappò lasciando dietro di se un cimelio...che appartiene ai negromanti. Se mai dovessi mettere le mani su quella persona, soffrirà le peggio pene...la morte per lui sarà un sollievo che arriverà dopo ore di torture.”

“Capisco il tuo dolore e la tua rabbia John...non posso dire di aver provato una situazione simile alla tua. Ha un tratto caratteristico che posso riconoscere se mai me lo ritrovassi davanti durante il mio peregrinaggio?”

“Ha i capelli bianchi come la neve...e una ciccatrice che va dall'orecchio al labbro...come regalino per quella sera.”

“Fatta da te?”

“No, fu Jeff ad accorgersi di lui...io fui messo al tappeto in pochi secondi...non ho potuto fare niente di niente.”

John è palesemente frustrato...

 

Se avesse avuto anche solo un bracciolo sulla sedia lo avrebbe distrutto a pugni.

 

“Quanti anni fa è successo?”

“Dieci anni fa...”

“Ma eri piccolo, non puoi prendertela per non aver sconfitto un assassino professionista.”

“Infatti da allora ho iniziato ad addestrarmi ogni giorno nel fisico e nelle armi per ringraziare quel soggetto misterioso se mai lo incontrassi...sono anche più forte di Jeff adesso, non ho paura di nessuno.”

“Insomma...modesto dai...”

Mi lascio andare ad una risatina. “Comunque se mai lo incontrerò, stai pur sicuro che sarai il primo a saperlo. Senti una cosa, io adesso riesco a muovermi senza problemi, che ne dici di incontrarci con Jeff in un posto più appropriato così da organizzarci per il viaggio?”

“Va bene...allora ti lascio cambiare. Sopra la sedia ti lascio la tua sacca con dentro il cambio, tra 10 minuti ti manderò a prendere da un vettore che ti porterà a palazzo, li potrai mangiare quanto vuoi e poi ci incontreremo per finire di spiegarti un po' di cose per organizzerci.”

“Ok.”

“Io ti precedo che devo andare in un paio di posti prima dell'incontro. Ci incontreremo a palazzo.”

“A dopo allora.”

Re John esce dalla stanza, io mi alzo e tiro fuori i vestiti che mi ha portato.

 

E' bello vedere come nonostante sia una città futuristica assomiglia così tanto al mondo dove vengo io...Macchine più tecnologiche, armi migliori, tecnologie mediche stratosferiche...eppure sembra di vedere una foto di New York con un pizzico di Futurama.

 

I vestiti non sono altro che pantaloni lunghi, maglia a maniche lunghe con il collo alto e un cappotto lungo di pelle e degli anfibi. In fondo alla sacca c'era un bigliettino:

 

“I vestiti hanno un tessuto che gli permette di cambiare colore in base a quello che più preferisci, ti basta usare il regolatore sulla manica della maglia. Mentre il cappotto ha una funzione secondaria che si trasforma in una cappa lunga con cappuccio, nel caso in altri paesi possa servirti.

Re John”

 

Insomma John o mi legge nel pensiero o non so come abbia azzeccato il vestiario che mi piace, devo ringraziarlo più tardi.

 

Mi vesto, imposto il regolatore dei vestiti: è un piccolo tasto sulla manica che fa partire un ologramma dalla quale puoi scegliere i colori. Scelgo il colore nero, per tutto, e mi dirigo all'ingresso dell'ospedale dal taxi mandato da John.

 

Salgo e parto per il palazzo reale, John e Jeff mi aspettano.

 

   
 
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