Hermione si muoveva freneticamente per tutta la casa agitata. Sistemava cose già sistemate, stirava vestiti senza pieghe, toglieva polvere in mobili perfettamente lucidi.
«Non ti sembra di esagerare?» le chiese Ginny, sua migliore amica e cognata.
«Sono agitata, devo fare qualcosa per tenermi impegnata» rispose mentre si dirigeva nel ripostiglio a prendere le scope per spazzare a terra. Le venne in mente di sistemare la stanza dei bambini, ma ben presto si accorse che era immacolata come se i suoi figli non fossero mai entrati nella camera.
«Hermione, vieni a sederti!» esclamò la rossa con un tono che non ammetteva repliche. «Devi stare tranquilla e fidarti di lui, non è da solo».
Hermione si sedette rigida sulla poltrona di fronte a Ginny. «E se fa un incidente? E se confonde l'istruttore? E se guida a destra anziché a sinistra? E se non guarda lo specchietto retrovisore prima di partire?» chiese tutto d'un fiato.
«A meno che non Confonda l'istruttore, la risposta a tutte le tue domande è che verrà bocciato» le disse tranquilla. «Però Confondere l'esaminatore all'esame di guida è poco leale» aggiunse poco dopo sorseggiando il suo tè.
Qualche minuto più tardi vennero interrotte dal rumore di una chiave nella toppa e Ron Weasley fece il suo ingresso. Hermione si alzò di scatto come se fosse seduta su una molla. «Com'è andata?» chiese avvicinandosi al marito.
«Promosso!» rispose lui alzando le braccia in aria.
Anche Ginny si era avvicinata per congratularsi. «Allora dopo mi fai vedere la tua guida, fratellino». 
E mentre lei sorrideva sorniona, in Ron nasceva una fitta di panico.