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Autore: Kimly    03/09/2020    1 recensioni
Michael Corner, Sophie Fawcett, Padma Patil, Anthony Goldstein e Terry Steeval sono amici, ma stanno crescendo, e i tipici dilemmi di ragazzi e ragazze inizieranno a far capire loro quanto in realtà siano persone diverse.
Se a tutto questo ci aggiungiamo Lisa Turpin, timida e insicura; Calì Patil, l'irrefrenabile sorella di Padma; Roger Davies con le sue battutine irriverenti; Cho Chang con la sua bellezza disarmante e due Serpeverde costretti con la forza, i poveri Corvonero capiranno che nei libri non c'è sempre la risposta a ogni problema.
[Personaggi principali: Michael Corner, S. Fawcett, Anthony Goldstein, Padma Patil, Terry Steeval, Lisa Turpin, Calì Patil, Roger Davies, Cho Chang, Selina Moore, William Harper]
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony Goldstein, Cho Chang, Corvonero, Michael Corner, Roger Davies
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Capitolo 13
 
 
Roger Davies si sistemò i polsini della camicia con evidente nervosismo. Avrebbe trascorso l’intera serata con Fleur Delacour, una delle ragazze più belle che avesse mai visto. Non avevano mai davvero parlato, ma c’era qualcosa in Fleur che lo mandava in tilt tutte le volte. Cho gli aveva confidato che quella ragazza era in parte Veela, ma Roger era convinto che il suo fascino dipendesse da altro.
Vide il suo amico Michael scendere in fretta e furia verso l’entrata della Sala Grande e lo chiamò.
«Ehi, Mike», alzando poi una mano per farsi vedere. Il ragazzo, scorgendolo, gli fece un sorriso sollevato e lo raggiunse.
«Roger» disse Michael, provando a recuperare fiato «Sono in ritardo. Avevo detto a Susan che l’avrei aspettata di fronte alla sala comune dei Tassorosso, ma ho perso tempo con la cravatta».
Roger gli si avvicinò per sistemargliela e sorrise. Certe cose non sarebbero mai cambiate: Michael sarebbe sempre stato il suo fratellino bisognoso di lui.
«Tranquillo, la Bones è laggiù con i suoi amici» disse il più grande, indicando il gruppo dei Tassorosso. Susan Bones era fasciata da un lungo vestito verde smeraldo, i capelli rossi legati in alto in un'elegante acconciatura.
«Direi che non ti è andata male» ammise Roger, dandogli una pacca su una spalla «Va’ da lei, coraggio».
«Starò tutta la sera con lei» disse Michael, facendo spallucce «Adesso che so che non è arrabbiata, mi conviene aspettare gli altri».
Roger piegò la testa da un lato, non nascondendo un sorriso.
«La Fawcett starà bene, Mike. Non c’è bisogno di controllarla».
«Non la voglio controllare. Voglio solo assicurarmi che passerà una bella serata».
«La vuoi controllare» ripeté Roger, sorridendo «Sai come potrebbe reagire, se se ne accorgesse».
«Allora lo farai tu per me?»
«Oh, dai, non ci eravamo già passati?»
«Ti prego!» disse Michael, guardandolo con uno sguardo implorante «Non dovrai fare niente, se non darle un’occhiata ogni tanto e chiederle della sua serata».
«Mike…» ma Roger non terminò la frase, perché sulle scale era apparsa proprio Sophie Fawcett. L’incredibile combinazione tra vestito elegante, trucco e capelli, l’aveva trasformata in una ragazza incantevole. Michael, vedendo l’amico sbattere le palpebre un paio di volte, si voltò verso le scale in confusione e aprì la bocca senza emettere fiato. 
Sophie era davvero bellissima.
I capelli, di soliti sempre disordinati, erano legati in un chignon morbido. Una piccola treccia incorniciava il viso, mentre alcuni ciuffi le ricadevano sulle guance. Il trucco leggero le risaltava i begli occhi e le labbra sottili.
Sophie, come sempre, notò subito Michael e si avvicinò per salutarlo.
«Mike! Stai proprio bene» ammise lei, il rossore sulle guance le dava un’aria innocente «Davies… Anche tu, più o meno».
Roger fece una risatina e la indicò da capo a piedi.
«Sei splendida».
«Grazie». Il sorriso si allargò ancora di più e quell’improvvisa intesa fra lei e Roger infastidì Michael più del dovuto.
«Sì, sei davvero bellissima, Sophie».
Quel complimento da parte di Michael fece arrossire la ragazza, ma l’unico ad accorgersene fu Roger, perché Cho li aveva appena raggiunti, meravigliosa nel suo abito avorio.
«Ciao, ragazzi. Sophie, sei…»
«Grazie» la bloccò lei, infastidita. Era impossibile trovare qualcosa da ridire a Cho. Era più bella del solito.
«Roger, dobbiamo andare. I Campioni entreranno dopo».
Roger annuì e si voltò verso Viktor Krum, che aveva già preso posto con la sua dama, Cedric Diggory e… ritornò la faccia da pesce lesso. Fleur Delacour, infatti, magnifica nel suo abito color argento, sembrava illuminare l’ingresso.
Sophie rise divertita e Michael scosse la testa, senza parole.
Cho alzò gli occhi al cielo, poi salutò i due più piccoli e con Roger raggiunse i Campioni.
Michael intravide Calì e Padma accanto a Harry e Ron, notando quanto anche loro fossero carine.
«Padma mi sembra scontenta» disse poi Michael e Sophie guardò attentamente la sua amica.
«Beh, lei non voleva andarci con Ron. Sta solo facendo un favore a sua sorella».
Michael allora tornò a concentrarsi su Sophie.
«Allora, pronta per la serata?»
«Certo, e tu?»
«Mh» commentò lui, abbassando lo sguardo «Avrei fatto meglio ad accettare la proposta di Lisa. Mi sarei divertito molto di più con te».
Sophie arrossì di nuovo, ma poi si schiarì la gola.
«Troppo tardi, Mike. Stebbins è laggiù che mi aspetta. Devo andare, ci vediamo dentro!» 
Michael seguì con lo sguardo l’amica raggiungere Michael Stebbins e la vide sorridere al ragazzo, prima di appoggiarsi al suo braccio ed entrare nella Sala Grande.
Rimasto solo, Michael si diresse verso i Tassorosso, sperando che quel ballo non fosse un fiasco totale.
 
 
 
 
 
Terry, Lisa, Anthony e Sue Li, la ragazza che Calì aveva trovato per Anthony, erano seduti al tavolo, quando terminò l’ennesima canzone. 
Anthony lanciò un’occhiatina a Sue, piegando le labbra. La conosceva abbastanza bene: erano dello stesso anno, della stessa Casa ed era una delle compagne di stanza di Padma, Sophie e Lisa. Non era una brutta ragazza – forse le avrebbe dato un sette in circostanze normali e un otto quella sera – ma lui non era mai stato un abile conversatore. E il carattere di Anthony cozzava troppo con il temperamento mite di Sue per rendere il clima meno teso.
Terry e Lisa non aiutavano di certo: il primo era troppo impegnato a sbuffare e a guardare male Harry Potter, che prima aveva ballato con Calì, e adesso sedeva con lei al tavolo dei Campioni. La seconda, invece, provava a consolare Terry, proponendogli di ballare con lei, ma ottenendo sempre un no come risposta.
«Mi dispiace» ammise allora Anthony, guardando Sue che si stava sistemando la frangetta scura «Forse avresti preferito un altro cavaliere».
Sue gli fece un sorriso comprensivo.
«In realtà non sapevo con chi venire. Mandy mi aveva detto che ci saremmo andate insieme, così da non essere da sole, però poi Carmichael l’ha invitata e lei non è riuscita a dirgli di no».
«Capisco» disse Anthony, ma in realtà faticava a starle dietro.
«Ma non devi dispiacerti di nulla» continuò Sue «Non mi aspettavo niente. Quando Calì mi ha proposto di venirci con te, ero sollevata perché comunque ci conosciamo, ma sapevo anche che non avremmo parlato molto».
Anthony le fece un piccolo sorriso e Sue alzò le spalle, come a chiudere la conversazione.
«Che dici, balliamo?» propose allora lui, senza quasi riuscirsi a controllare.
Sue lo guardò con tanto d’occhi, ma poi si rilassò ed annuì, facendosi guidare dal ragazzo nel bel mezzo della sala.
Dall’altra parte della stanza, Padma, seduta al tavolo con sua sorella, Harry e Ron, sbuffò per la centesima volta. Ron sembrava troppo impegnato a guardare in cagnesco Hermione Granger – che era la dama di niente poco di meno di Viktor Krum – per prestare una minima attenzione a lei, e anche Harry pareva essere da un’altra parte con la testa. Si scambiò uno sguardo con Calì, che le mimò uno “scusa” con le labbra. Padma le fece capire che non c’era problema. Era sua sorella e la serata stava andando a rotoli ad entrambe.
Notò Anthony e Sue Li, la sua compagna di stanza, ballare un lento, stupendosi di quella scenetta. Anthony non aveva mai mostrato troppo interesse per le ragazze. Allora perché diavolo la teneva così stretta?
Calì, invece, era troppo occupata a guardare Lisa e Terry, che parlavano vicini per sentirsi oltre la musica.
«Perché diavolo deve starle così vicino!?»
L’arrivo di un ragazzo di Beauxbatons pose fine alle imprecazioni di Calì e alle elucubrazioni di Padma. Chiese di ballare alla sorella, che accettò senza nemmeno pensarci. Padma comprese che voleva far soffrire Terry e sbuffò di nuovo. Ora era da sola lì, ad annoiarsi ancora di più.
Quando vide arrivare Hermione e assistette al litigio fra lei e Ron, capì che quello non era decisamente il suo posto. C’era qualcosa fra Ron ed Hermione, e la gelosia del ragazzo avrebbe portato Ron a rovinare anche la sua serata.
Attese che Hermione li lasciasse soli, prima di chiedergli.
«Hai intenzione di invitarmi a ballare?»
«No».
«Bene» replicò Padma, ma non si diresse da Terry e Lisa. Non voleva che Anthony ridesse di lei, quindi ripiegò su sua sorella, ancora intenta a chiacchierare con il ragazzo di Beauxbatons.
«Ehi, Padma, indovina» disse Calì, vedendola arrivare «Philippe mi stava dicendo che il suo compagno di stanza è indiano!»
Padma la fissò truce, capendo dove volesse andare a parare.
«Calì…»
«Et le voilà» disse il ragazzo di Beauxbatons, indicando oltre le due gemelle «Lui è Kiran».
Padma seguì il dito del ragazzo e puntò lo sguardo su Kiran. E spalancò gli occhi.
Anthony, che aveva visto tutta la scena, smise di muoversi e Sue lo guardò, provando comprendere cosa fosse successo.
«Torniamo al tavolo. Non mi va più di ballare».
 
 
 
 
«Possiamo sederci?» domandò Cedric, tenendo per mano Cho. Avevano appena smesso di ballare e avevano raggiunto il tavolo di Michael Stebbins e Sophie.
«Certo, ragazzi» rispose Michael con un sorriso «Come sta andando?»
«Molto bene» disse Cho, felice «La sala non è mai stata più bella. Non trovi anche tu, Sophie?»
Sophie, intenta ad analizzare Mike, che tentava di ballare con Susan Bones, sobbalzò nel sentire il suo nome e si voltò a guardarla.
«Come?»
Michael rise e le prese una mano.
«Sophie è un po’ tesa, ma so io come scioglierla» disse, allungandole quella che sembrava una bottiglietta d’acqua.
«Michael» lo avvertì Cedric, accennando alla sala piena di professori.
«Tranquillo, non sembra alcool».
Michael era su di giri, Sophie se n’era accorta subito, appena l’aveva visto nella Sala d'Ingresso. Quella serata era per il ragazzo, così come per Sophie, l’ennesima prova che la sua vita sentimentale faceva schifo. Sophie aveva notato lo sguardo di Michael vagare verso una brunetta di Tassorosso, che aveva passato la sua serata a ridere con un ragazzo di Durmstrang. Aveva compreso che quella era la ragazza di cui Michael era innamorato e aveva provato a stargli vicino in un qualche modo. 
«Direi che hai bevuto abbastanza nel dormitorio» ammise Cedric, serio.
«Cedric ha ragione» gli fece eco Cho «Non rovinarti la serata».
«Guarda che sei la ragazza di Cedric, non la mia».
Il tono duro che usò fece imbarazzare Cho che, colpita, non disse più nulla. Quella visione ringalluzzì Sophie, contenta di vedere che finalmente qualcuno era immune al fascino della ragazza. Cho, poi, la guardò, facendole capire di non accettare la bottiglia di Michael.
Sophie, ovviamente, per dispetto la prese subito.
«Alla salute!» disse, alzando la bottiglia verso Cho e guardandola in segno di sfida.
Non le importava di nulla: non badò al bruciore alla gola, allo stomaco che brontolò in segno di protesta per l’improvviso arrivo di alcool e non di cibo, né alle lacrime che avevano minacciato di uscire appena aveva visto Mike con Susan.
Voleva dimenticare quella serata, voleva che passasse in fretta e voleva sentirsi meglio. Michael Stebbins le fece un mezzo sorriso, impossibile capire se fosse orgoglioso o deluso, ma non importava neanche quello.
L’unica cosa importante era che il suo amico Mike stava stringendo una ragazza a sé. L’ennesima ragazza che non era lei.
 
 
 
 
«Senti, Susan» disse Michael, che stava ballando con la ragazza da dieci minuti «Non c’è bisogno che fingiamo di divertirci. Entrambi volevamo venire con altre persone, per cui è normale che l’umore sia un po’… così».
Susan gli fece un sorriso imbarazzato.
«Non è che non mi sto divertendo, Michael. Solo che forse preferirei trascorrere la serata con i miei amici».
«Certo» disse Michael, accompagnandola lontano dalla pista da ballo «Capisco benissimo. Anch’io vorrei stare con i miei amici».
«Perfetto allora» Susan fece per andarsene, ma poi tornò indietro «Mi dispiace che questa serata non stia andando come previsto, ma…»
«Lo so, dispiace anche a me» la interruppe lui, passandosi una mano fra i capelli lunghi «Ci abbiamo provato, ma entrambi siamo da un’altra parte».
«Già» si avvicinò per dargli un bacio sulla guancia «Grazie, Michael».
Il ragazzo le fece un cenno di saluto, mentre Susan correva dai suoi amici Tassorosso. Fece un sospiro stanco, ma poi sentì una voce.
«Strano, vero? Passi ore ed ore a prepararti, autoconvincendoti che sarà una serata da ricordare e poi arriva ed è… semplicemente una sera come tutte le altre».
Michael guardò la ragazza che gli aveva parlato: capelli rossi e un mare di lentiggini su un bel viso sorridente. Ginny Weasley stava appoggiata ad un angolo della sala e guardava proprio verso di lui.
Michael sapeva quanto Terry e Anthony trovassero carina la Weasley, ma lui non le aveva mai prestato troppa attenzione. Dovette ammettere, però, che la ragazza era davvero graziosa nel suo vestito rosa e verde acqua.
«Tu sei Michael Corner, vero? La riserva dei Corvonero».
«S… Sì» gracchiò Michael «Come lo sai?»
«Conosco Luna Lovegood» disse solo, come se fosse una spiegazione sufficiente. Ma per Michael non lo era. Luna era Corvonero, certo, ma era di un anno più piccola e raramente le aveva rivolto la parola. Si chiese in quale occasione Luna avesse parlato a Ginny di lui.
«Quindi neanche tu ti stai divertendo?» chiese Michael, non sapendo bene cosa dire.
«Credo che ci siano poche persone che si stiano divertendo oggi» ammise lei, poi indicò il gruppetto dei Tassorosso continuò «Io sono stata più fortunata di te, però. Sono venuta con Neville Paciock».
Michael strizzò gli occhi e rise.
«Non la chiamerei fortuna».
«Oh, quindi sei come tutti gli altri. Ti fermi alle apparenze» replicò velocemente Ginny, tagliente.
«Non è vero! È... è solo che Neville non è proprio il massimo della popolarità».
«E chi se ne frega? Almeno lui è un mio amico e non mi ha scaricata con una pessima scusa, come ha fatto la Bones con te».
«Ma sei da sola adesso».
«Sta chiacchierando con alcuni suoi amici, ma si sta comportando da vero gentiluomo stasera».
Michael rimase sorpreso dal modo intelligente che Ginny usava per rispondere alle sue affermazioni. Non era solo un bel visino. Ginny Weasley era davvero forte!
«Neville Paciock se la prenderebbe, se ti chiedessi un ballo?»
«Michael Corner, decido io con chi ballare» disse lei, facendogli un sorriso e allungandogli una mano «E sì, accetto più che volentieri».
Nel frattempo, Sophie e Michael, oramai completamente ubriachi, continuavano a ridere al loro tavolo, mentre Cedric e Cho provavano a farli calmare. L’ultima cosa che volevano era farli finire in punizione, o peggio.
«Stai calmo, Ced, non succede niente se per una sera ti rilassi un po’» stava dicendo Michael, facendo ridere Sophie.
«Ti senti bene?» soffiò Cho alla ragazza, vedendola rossa in viso. Provò a toccarle una guancia, ma Sophie si scostò in malo modo.
«Tu non mi devi toccare» disse lei, a denti stretti «Non mi piaci».
Fu la volta di Michael ridere e Cedric guardò Cho per provare a farle capire che era semplicemente l’alcool a parlare.
«Non importa» disse Cho, tentando di sorridere.
«Oh, sì, non importa, principe» disse Sophie, fissando entrambi «Cho non si arrabbierà mai. Deve mantenere la facciata di principessina perfetta».
«Sophie» la redarguì Cedric, ma la ragazza oramai era partita.
«Come ci si sente, eh, a dover sempre mantenere sotto controllo le proprie emozioni, Cho? Com’è vivere una vita trattenuta pur di piacere a tutti? Te lo dico io: inutile. Perché, indovina un po’, comunque non piaci a tutti. Anzi, semmai è il contrario».
Cho abbassò lo sguardo, dispiaciuta e ferita nel sentire quelle parole, ma non disse nulla. Si alzò semplicemente dal tavolo e se ne andò, seguita due secondi dopo da Cedric.
Sophie sperò di sentirsi meglio dopo aver detto quelle cose, ma non fu così. Si sentì uno schifo. Peggio, si sentì un mostro.
E poi vide Mike ballare allegramente con Ginny Weasley e per poco non gli lanciò addosso un bicchiere. Possibile che riuscisse a ballare con chiunque tranne che con lei?
«Sinceramente, Sophie, perché dovrebbe preferire un altro? Sarei perfetto per lei!» stava dicendo Michael Stebbins e Sophie si alzò in piedi, tirandolo per una mano.
«Andiamo!»
«Ma dove?»
«Fuori» replicò lei, senza pensare «Ho bisogno d’aria».
 
 
 
 
 
Roger stava baciando appassionatamente Fleur dietro un cespuglio di rose. Non ricordava quasi nulla della serata trascorsa, tutto ciò che sapeva era che Fleur era stata fantastica per tutto il tempo. Le passò una mano fra i capelli argentei, assaporando ben bene le labbra della ragazza. Gli aveva per caso parlato dentro la Sala Grande? Non lo sapeva.
Aveva passato ore a perdersi nei suoi occhi azzurri da non rammentare null’altro.
Fleur gli stava baciando il collo, ma non seppe bene il perché delle risate sembrarono destarlo da un pozzo profondo. Conosceva quella risata. Chi era già che rideva così?
Una parte di sé gli stava dicendo di infischiarsene di chi fosse e concentrarsi solo sulle mani di Fleur, che gli stavano accarezzando il viso, ma un’altra parte – una piccola, piccolissima parte – gli diceva che era davvero importante capire a chi appartenesse quella risata.
Michael gli aveva chiesto qualcosa all’inizio della serata, ma ora non sembrava importante. O sì?
«Fleur» sussurrò lui e lei si fermò per scrutarlo con attenzione.
«Oui
«Fleur, io… io…».
Udì di nuovo quella risata e con la coda dell’occhio vide Sophie Fawcett e Michael Stebbins stringersi in un lungo bacio poco lontano da loro. Non che fosse un problema, ovvio. In fondo chi era lui per dire a Sophie Fawcett di non spassarsela un po’? Non stava facendo anche lui lo stesso? Ma c’era qualcosa nella figura della ragazza che lo fece staccare da Fleur.
«Rogér».
«Torno subito, Fleur» disse Roger, provando a non guardarla negli occhi. Il richiamo di quegli zaffiri sarebbe stato troppo forte «Due minuti».
Fleur disse qualcosa in francese, qualcosa che suonava tanto come un insulto, ma questo non lo fermò da raggiungere i due. Si stavano dando parecchio da fare, immersi com’erano in baci profondi, e Roger si guardò attorno, sperando che Mike non decidesse di fare una passeggiata proprio in quel momento.
«Fawcett».
Nessuna risposta.
«Fawcett, stai dando spettacolo».
Michael Stebbins smise di baciarla e lo guardò infastidito.
«Non vedi che siamo impegnati?»
«Oh, lo vedo eccome» replicò Roger, facendogli un ghigno ironico «Ma noto anche che siete entrambi ubriachi. Quindi tu puoi continuare a fare quello che stavi facendo, ma lei viene con me».
Sophie, rossa per l’alcool e i baci, sbatté gli occhi e mosse le mani in avanti per dare enfasi alle sue parole.
«Non sei mio padre, Davies. Sono abbastanza adulta per…».
«No, non lo sei. Sei una quattordicenne che gioca a fare l’adulta» la fermò Roger, non accennando ad andarsene «Forza, saluta il tuo amico e andiamo».
«No» sbottò ancora Sophie, testarda.
«Hai sentito? Ha detto no».
«Ahh, Fawcett» sospirò Roger con fare scenico «Possibile che tu debba sempre rendere tutto così difficile?»
Il ragazzo allungò una mano verso Sophie, ma venne bloccato da Michael.
«Vuole rimanere con me».
«Non sa quello che vuole» provò a spiegare Roger, ma anche Stebbins era andato, per cui non ragionava in maniera lucida «È ubriaca, è triste e tu te ne stai approfittando, quindi te lo chiedo gentilmente: lasciami andare».
Michael alzò un pugno, ma Roger fu più veloce. Lo colpì in pieno viso, buttandolo a terra.
«Davies!»
«La colpa è tua» chiarì Roger, massaggiandosi la mano.
«Sei un primitivo».
«Bene. Allora visto che sono un primitivo, farò così» disse lui, avvicinandosi per caricarsela di peso sulle spalle. 
A nulla servirono le urla e i colpi che Sophie diede alla schiena del ragazzo, Roger riuscì comunque a portarla nella Sala d’Ingresso, dove incontrò Anthony vicino alle scale. Li vide e si avvicinò ai due con fare confuso.
«Che è successo?»
«È successo che la tua amica si è divertita a bere stasera. Stava per fare qualcosa di cui si sarebbe certamente pentita e invece di ringraziarmi mi ha preso a pugni» spiegò Roger, facendola scendere e toccandosi la schiena dolorante «Mh, sei pesantuccia tu».
Sophie fece per colpirlo di nuovo, ma un conato di vomito la trattenne. Anthony le passò una mano sul fianco per sorreggerla.
«L’affido a te, Goldstein. Ho una bionda da paura che mi aspetta e vorrei concludere la mia serata col botto, se capisci cosa intendo».
Roger non attese la risposta di Anthony, ma se ne andò senza neanche salutarli.
«Sophie, ma cos’hai fatto?»
Sophie scoppiò a piangere, mentre la nausea si impossessava di lei.
«Perché non gli piaccio? Perché non si accorge di me? Perché riesce a trovare attraente chiunque, ma non me?»
Anthony non ebbe bisogno di chiederle di chi stesse parlando. La aiutò a salire le scale per accompagnarla al suo dormitorio, non sapendo bene come rincuorarla.
In fondo, chi meglio di lui poteva capire i sentimenti di Sophie?
 
 
 
 
Note:
 
Capitolo più lungo del solito, ma non volevo tagliare il Ballo del Ceppo.
Sono successe un po’ di cose in questo capitolo e gli effetti di questi eventi si vedranno più avanti.
Diciamo che questo ballo è andato un po’ male per la maggior parte del nostro gruppo: Lisa ha passato l’intera serata ad ascoltare le paranoie di Terry, Calì e Padma sono state “scaricate” da Harry e Ron, e Anthony, Michael e Sophie, per quanti sforzi abbiano fatto, non si sono affatto divertiti.
Però, qualche sprazzo di “gioia” c’è stato: Padma ha conosciuto questo nuovo ragazzo – di cui si parlerà anche in seguito – e Michael ha conosciuto Ginny (e noi ben sappiamo che ruolo avrà nella vita di Michael Ginny, che ha ammesso nel quinto libro di aver conosciuto Mike proprio al Ballo del Ceppo).
Ed infine Roger “salva” Sophie da Stebbins. Spero si sia capito a dovere che Stebbins non voleva affatto approfittarsi di lei: lui era ubriaco tanto quanto Sophie, quindi completamente obnubilato dall’alcool. Roger, però, non sopportando Stebbins, l’ha accusato a priori. Questa cosa sarà molto più chiara nel prossimo capitolo, quando Sophie e Roger parleranno di quello che è successo.
Ho provato a rendere il più possibile chiaro l’incantesimo Veela di Fleur. Roger è totalmente focalizzato su di lei e ci mette un po’ a capire che sta succedendo qualcosa fra Sophie e Stebbins.
Spero di aver spiegato bene ogni punto.
Grazie, come sempre, a tutti <3
Alla prossima :3
 

 

 

 

 

   
 
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