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Autore: EliasInvierno    08/09/2020    1 recensioni
Diario di un ragazzo 24enne che da poco ha tentato il suicidio. Cinico, sarcastico e musone. Senza amici, una ragazza e depresso. Viene incoraggiato dal proprio analista a scrivere un diario. Perplesso inizia a riempire un documento word, nonostante ritenga la sua vita vuota e senza sbocchi. Col passare dei giorni e delle settimane però qualcosa cambierà.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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31/3/2018, Sabato
Ieri sera io, Christian e Giada ci siamo trovati intorno alle 21 e siamo andati a esplorare la casa infestata a Trebaseleghe… Sono stato felice di constatare che Giada fosse la solita sarcastica e pungente ragazza di sempre, probabilmente gli è passata. Abbiamo esplorato la casa, eravamo attrezzati con torce e registratori, imitando in tutto e per tutto i Ghost Hunter. Devo ammetterlo, il posto era abbastanza inquietante e il silenzio della notte dava al tutto un’atmosfera ancora più spettrale. Siamo rimasti uniti, Giada sembrava a suo agio, per nulla intimorita, Christian era un po’ nervoso e ad ogni minimo rumore scattava puntando la torcia verso la presunta direzione, io da canto mio ero molto più preoccupato a dove mettere i piedi, visto che la costruzione era in stato di abbandono molto avanzato. Abbiamo raggiunto il secondo piano, notando graffiti e vecchi mobili, sembrava una qualsiasi casa diroccata, con la suggestione della notte. Siamo rimasti a girovagare per quasi un’ora, non era successo nulla, tranne qualche rumore causato probabilmente da topi. Prima di andarcene abbiamo deciso di tornare al piano superiore, non so perché ma questa volta ho provato qualcosa che non saprei bene come definire. Avevo la netta impressione di essere osservato, e per togliermi ogni dubbio ho puntato la torcia in tutte le direzioni, pensavo fosse suggestione ma anche Giada e Christian parevano intuire qualcosa, “Non vi pare che ci sia qualcun altro qui?” domandò Christian con tono impressionabile. Giada mi scambiò uno sguardo e senza indugio entrò nella prima camera puntando la torcia in cerca di qualcosa. Non sembrava aver alcun timore, mentre passava di camera in camera, a differenza del fratello che cercava di convincerla ad andarsene. Finché…non è successo qualcosa di strano! Giada si stava avvicinando all’ultima camera…la porta era spalancata, ma prima che potesse varcare la soglia...la porta si è chiusa!!!Dall’interno, sbattendo con violenza…Io e Christian eravamo delle statue di sale, mentre Giada, che già ha una carnagione albina, è diventata ancora più bianca, arretrando verso di noi…mentre la porta si riapriva con un sinistro cigolio…d’istinto ho afferrato Giada trascinandola verso di me, mentre Christian era a dir poco attonito, ho dovuto richiamarlo due volte prima che mi guardasse. Abbiamo fatto fuga in fretta e furia, quasi volando giù per le scale e fiondandoci nel giardino a perdifiato. Christian pareva sconvolto, “quella caxxo di porta!!! Si è mossa da sola!!!Non c’era nessuno li!!!Abbiamo esplorato la casa in lungo e in largo!!!” esclamava con le mani sopra il capo, mentre Giada cercava di cercare una spiegazione logica tentando di arrampicarsi sugli specchi. Ce ne siamo andati, o meglio Christian ci ha trascinati verso le auto quasi di cattiveria. Christian e Giada sono tornati a casa e io ho fatto lo stesso. Non appena avremmo rielaborato il tutto voglio provare a parlare dell’esperienza.
Appena rientrato a casa, intorno alle 23:00, ho fatto una doccia. Subito dopo mi ha scritto Giada, chiedendomi come stessi. Gli ho risposto facendo dello spirito “vivo…a differenza di qualsiasi cosa ci fosse la dentro”, lei si è messa a ridere “hahaha! È stato interessante…ma devo ammetterlo di essermela fatta sotto” mi ha risposto lei “e meno male che dovevo portare io il cambio…tuo fratello?” ribatto pungente, beccandomi un dito medio…l’ennesimo della serie… “Christian dopo aver sporcato due paia di mutande…se né uscito con un : e se ci tornassimo?”. Sono rimasto sorpreso, pensavo che dopo quell’esperienza se ne fosse voluto stare alla larga per sempre da case abbandonate… rispondo che l’esperienza mi ha piuttosto incuriosito…e non mi dispiacerebbe rifarla.
 
2/4/2018, Lunedì, Pasquetta
Oggi mia sorella ha voluto che la accompagnassi a scegliere i menù dalla location da lei individuata…la Baracca…a Trebaseleghe! CI sono passato davanti giusto venerdì…Devo dire che fare quella strada mi ha fatto ripensare a l’altra sera, anzi, a dire la verità sono due giorni che ci penso e cerco una soluzione logica, magari c’era qualche senza tetto che voleva che ce ne andassimo…bah chissà, meglio essere previdenti se ci torniamo, magari c’è qualcuno in carne ed ossa che fa degli scherzi…Comunque…mia sorella era un fiume in piena, mi ha parlato per tutto il tragitto d’andata, di qualsiasi argomento, matrimonio, case, bambini e poi insiste nuovamente per parlare delle mie nuove amicizie, alludendo che la mamma le ha parlato di un ragazzo e di una ragazza che avevo portato a casa. Christian già lo aveva sentito nominare, e visto che insiste gliene parlo brevemente, gli dico che mi ricorda lei di carattere, che fa il meccanico, ama le moto e le auto. Mi chiede poi della ragazza, pensando si tratti della sua fidanzata, “Si chiama Giada è sua sorella. Non ha la fidanzata…sua sorella mi ha detto di non parlare mai di ragazze con lui…dev’essere rimasto scottato piuttosto pesantemente!” le dico cercando di tagliare corto. Mi guarda con malizia “è carina lei? È single? Perché non ci provi?” mi domanda eccitata, taglio corto infastidito “so per certo che è diffidente nelle relazioni…sai com’è quando il tuo ragazzo ti tradisce per tua sorella e difficile riprendersi” commento ammutolendo Stefania, che quasi di pente di quello che ha detto. “Una ragazza sterile che fa fatica a fidarsi delle persone, un ragazzo che…probabilmente è stato scottato in maniera irrimediabile e…una zoccola…devo dire che i miei amici De Marco ne hanno per tutti i gusti.
Un pranzo da 88 persone, 6 portate, 4 vini diversi e fuochi d’artificio finali, il tutto per…lasciamo perdere…per (s)fortuna non mi sposerò mai…mancano poco più di 2 mesi al grande evento…non è che posso andare solo alla cerimonia in chiesa? Perché devo partecipare anche a 6 ore di cena! Non conosco nessuno e sono un associale!!!
“Mia sorella mi ha fatto passare un pomeriggio al ristorante per scegliere il menù del suo matrimonio…per scegliere le tovaglie…i bicchieri…le posate…l’abbigliamento dei camerieri…le canzoni…l’arredamento del giardino…i colori dei fuochi d’artificio!!!! Ma perché siete così complicate voi ragazze!?” non so perché, non so nemmeno come ho trovato il coraggio di premere invio, ma dovevo condividere quel pomeriggio, con l’unica ragazza che sia mia amica, l’unica ragazza che forse mi capisce. La risposta è stato un ennesimo dito medio seguito da “non paragonarmi alle altre pecore! Sentiamo…giusto per farmi una risata…quante persone ci saranno?” mi scrive Giada…non posso interpretare il tono, ma me lo immagino acido, rispondo “88…ma con un po’ di culo magari muoio prima, almeno posso evitarmi quel bagno di sangue di pecoroni…come diresti te…che faranno a gara di chi è più figo e più social”. Mi risponde con 22 faccine che si sbiascicano…aggiungendo qualche secondo dopo… “non volermene…spero che ci parteciperai pur annoiandoti a morte e sentendoti un pesce fuor d’acqua…semplicemente perché mi spiacerebbe se morissi”. L’ultima frase mi ha messo un entusiasmo tale che quasi quasi nemmeno mi dispiace domani è lunedì…e inizia un’altra stupidissima settimana lavorativa…ah no sono in ferie…cambia poco non ho nulla da fare.
 
3/4/2018, Martedì
Oggi Giada mi ha scritto, domandomi se fossi in ferie, mio padre tende a dare la settimana di pasqua libera ai suoi dipendenti e anche quest’anno non ha fatto eccezione. Dice che sono anni che avrebbe voglia di andare a fare un giro a Venezia, ma visto che non aveva amici non ci era andata, e visto il non voler andar da sola ci aveva rinunciato. Mi ha chiesto di andare con lei e io non le ho detto di no, pare che giorno dopo giorno mi stia dando sempre più fiducia e si stia avvicinando. Ci siamo accordati, domani mattina ci vediamo alla stazione di Spinea.
Mi lascia un po’ perplesso una cosa…se voleva andare a Venezia con qualcuno…perché non l’ha mai chiesto a Christian? Qualcosa non mi torna…
 
4/4/2018, Mercoledì
Oggi ho passato tutta la giornata a Venezia con Giada, abbiamo camminato quasi tutto il giorno, ci siamo persi almeno una decina di volte e abbiamo scattato almeno una trentina di foto. È stata una giornata molto piacevole e posso dire di essermi divertito molto. Giada ha confermato le mie impressioni di questi giorni, si sta aprendo sempre più, mi ha parlato di se, non dev’essere stato facile per un tipo come lei…so benissimo cosa si prova a parlare di se stessi con gli altri, soprattutto se vieni considerato dai più come sfigato. Mi ha raccontato la relazione turbolenta con sua sorella, di come le abbia rubato il ragazzo e dell’operazione che ha subito a 16 anni, con conseguente sterilità. La cosa mi pare che ancora non l’accetti, quasi piange toccando quell’argomento, è evidente che dopo aver trovato il ragazzo giusto le sarebbe piaciuto e le piacerebbe ancora avere un figlio. Mi parla anche della scuola, non ha mai legato molto coi compagni e dopo il diploma ha lavorato per un periodo come traduttrice, ma visto la necessità di stare sempre al contatto con la gente, ha lasciato quella carriera per cercare qualcosa che non la obbligasse a stare con le persone. Adesso lavora a casa come libera professionista, ripara indumenti, stringe abiti, ripara calzature e cuce abiti da cerimonia. Una sarta, e ripensando alla sua auto, una Classe A 200 turbo, vuol dire che sa fare bene il suo lavoro. Dopo aver parlato di se cambia tono, mettendomi sotto interrogatorio con tono divertito. Gli racconto la storia della mia breve vita triste:
 La scuola. Erano anni che non ci ripensavo. Ero un mezzo casinista, mi piaceva stare con gli altri, ero un giocherellone e in classe avevo sempre la battuta pronta, non ero certo popolare ma ero una persona divertente e simpatica…altro che adesso, che sono un sarcastico e musone… beh, mi sono diplomato dopo aver perso un anno, nell’istituto alberghiero del mio paese. Dopo la scuola ho cominciato a perdere i contatti con tutti e gli ultimi amici quelli buoni, che c’erano sempre, sono uno alla volta scomparsi: università, fidanzata, lavoro. Alla fine sono rimasto solo io…solo e senza niente. Chiudendomi poco a poco in me, diventando un “cinico figlio di poottana”. Non so come ho fatto, ma le ho detto anche una cosa che nessuno se lo fosse a 24 anni lo ammetterebbe mai…io non ho mai avuto una ragazza…io non ho mai fatto sesso!
Lei è rimasta sorpresa, una reazione simile a quella di sua sorella. “Che due palle…ammettere una cosa del genere…con una ragazza tra l’altro!” ridacchia, ma senza intento di offendere, confidandomi “se è per questo lo sono anche io…ci è mancato tanto così…bastardo e poottana” esclama lei alludendo all’ex. Anche per lei dev’essere stata dura ammettere una cosa del genere…fatto 30 ho fatto anche 31, ormai sentivo di poter parlare di tutto con lei, non sapevo come avrebbe reagito, e se mi avesse rivalutato in negativo, gettando alle ortiche tutti i progressi fatti. Ma gliel’ho detto. E ora lo metterò per iscritto anche tra queste pagine.

Il 31 dicembre ho tentato di suicidarmi…ero a casa da solo, tutti erano andati a festeggiare capodanno, io ero solo come al solito, non mi andava proprio di vedere un altro anno…la solitudine, l'ansia di invecchiare solo, essere un fallimento, la mancanza di amici...una ragazza...stavo facendo zapping...tutte quelle persone sorridenti in tv...che schifo, che invidia...che tristezza...mancavano 10 minuti a mezzanotte...ho spento la tv e mi sono diretto in bagno, prendendo una bottiglia di rum di papà...ero lucidissimo, sapevo quello che stavo per fare...in quel momento non avevo alcuna indecisione e nessun ripensamento... ho svuotato l’armadietto dei medicinali: antidolorifici, analgesici, calmanti...qualsiasi cosa mi capitasse la ingoiavo aiutandomi con l'alcolico. In quei momenti, prima di svenire ricordo solo amarezza e la consapevolezza che non avrei più sofferto,.mentre i primi fuochi d'artificio cominciavano a esplodere. Poi non ricordo altro. Essere soli è peggio della morte. Mi sono risvegliato in ospedale il 3 gennaio. Mia sorella e Manuel erano rientrati a casa intorno alle 2 trovandomi a terra nel mio vomito. I medici dicono che il troppo rum mi ha fatto vomitare, espellendo parte dei medicinali, e grazie al fatto che fossi svenuto col volto girato avevo evitato di soffocarmi nel mio stesso vomito. Forse avevo ancora qualcosa da fare in questo mondo...
Giada mi ha ascoltato in silenzio dandomi un bacio sulla guancia a fine storia, abbracciandomi. Forse la gioia più grande che ho mai provato.
Siamo rientrati a Spinea intorno alle 20, l’ho riaccompagnata a Olmo e approfittando che in casa non ci fosse nessuno…ma sono sempre a cena fuori questi?... sono salito e ho salutato Christian, che a differenza mia era tornato a lavoro già da ieri, è parso molto contendo di vedermi. Giada mi ha salutato accarezzandomi sulla testa, sparendo al piano superiore, alludendo a del lavoro da finire. Sono rimasto un po’ a parlare con Christian, mi ha chiesto come è andata la gita senza indagare troppo…passando poi a parlare della casa infestata! È determinato a tornarci! Ho acconsentito, mi verrebbe da dire speriamo di non tentare troppo la sorte…
 
7/4/2018, Sabato
Stamattina intorno alle 10 è suonato il campanello, tra me e me pensavo fosse Manuel, quindi ho crossato ben volentieri il compito di andare ad aprire a mia sorella. “Elia è per te!”. Stefania aveva fatto accomodare l’ospite in cucina offrendo un cornetto. Ho raggiunto la cucina perplesso, chi mai mi cercava? Con mia sorpresa sulla sedia in cucina c’era Giada che dopo avermi salutato mi ha porto un pacco piuttosto improvvisato. “Te lo avrei dato la prossima volta che ci saremmo visti, ma visto che ero di passaggio ho pensato di portartelo…ci ho lavorato 3 giorni” mi ha detto andandosene, senza nemmeno aspettare che lo scartassi. Aiutandomi col coltello ho tolto lo scotch estraendo il contenuto, sotto l’occhio curioso di mia sorella. Giada mi aveva fatto una canotta con lo stesso stile degli ex Washington Bullets, tranne in chiave moderna, condita dal numero 2 e dal nome Wall…è bellissima! E che talento che ha quella ragazza! Anche Stefania è rimasta a di poco sorpresa e quando ha capito che l’aveva fatta lei praticamente da zero…e corsa via, tornando poco dopo con un catalogo, indicandomi un abito da sposa… “puoi farla tornare! Gli pagherò qualsiasi cifra se riesce a farmelo!” mi ha chiesto supplicandomi.
Ho scritto Giada qualche minuto dopo, ringraziandola, chiedendole se li andasse di fermarsi di nuovo tornando indietro.
Intorno alle 11 è tornata a casa mia, le ho presentato a dovere mia sorella, anche se di lei gliene avevo già parlato. Poi Stefania le ha mostrato l’abito, Giada è parsa subito un’esperta mentre guardava le foto, mentre mia sorella lei illustrava le modifiche che gli sarebbero piaciute e i materiali. Con grande gioia di mia sorella, Giada ha sembrato accettare il lavoro, cominciando ad annotare sulla carta i dettagli, prendendo le misure di mia sorella con un metro da sarta che teneva in macchina. Le ho viste abbastanza affiatate. Sono rimaste a discutere fino a ora di pranzo, mentre io le ho lasciate sole…provando però una certa gelosia…ti prego Stefania non portamela via…ha già un sacco di amiche…
Prima di andare via Giada viene in camera mia a salutarmi, fermandosi ad osservare il poster di Paige, c’era anche l’altra volta ma era buio quando abbiamo guardato la partita, “ti piace Paige? L’ho vista lottare qualche volta per sbaglio...mi piaceva molto la shatush blu e gliel’ho copiata…mi assomiglia anche vagamente” esclama ridacchiando…vagamente? sei uguale a lei come fai a non vederlo!...posando poi l’attenzione sulla replica del Larry O’Brien Trophy, toccandolo con l’indice. “Ciao…vai a fare un giro con Christian domani? Quando tornate mi vieni a trovare vero?” mi domanda sorridendo…cavolo, sento qualcosa quando mi rivolge quel tono così dolce… “certo…e comunque sei più bella di lei” esclamo indicando il poster, lei mi sorride dandomi un bacio sulla guancia salutandomi.
Ormai è inutile negarlo…provo qualcosa per quella ragazza.
 
8/4/2018, Domenica
Oggi sono andato a fare un giro in moto con Christian. Ormai le giornate stanno diventando sempre più calde e piacevoli, la primavera è ufficialmente arrivata e correre in moto è bellissimo. Siamo andati a fare un giro fino a Rosolina Mare, credo di aver pensato per tutto il giorno a Giada…ero praticamente in pilota automatico finché correvo. Anche Christian si è reso conto che ultimamente io e sua sorella ci siamo visti e sentiti spesso, non sembra esserne per nulla invidioso, anche se mi mette in guardia “se mai andrà a finire che vi mettiate insieme…vedi di rispettarla e non darla per scontata” mi dice, io mi sento in imbarazzo “non so se arriveremo mai a quel punto…ci supportiamo a vicenda, e lo ammetto…voglio bene a quella ragazza…è bella e non è la solita “pecora”, come direbbe lei…ma onestamente non credo di poter piacere a qualcuna, magari esteticamente si, ma caratterialmente di certo no” ho esclamato sedendomi sulla sabbia. “Alle altre pecore magari no…ma a quelle che non sono pecore…” mi ha risposto Christian, dicendomi e non dicendomi che forse Giada prova già qualcosa per me. Restiamo in silenzio qualche minuto, poi ha cambiato totalmente argomento, ricordandomi che dobbiamo tornare alla casa infestata.
Fino a lì era stata una giornata niente male, verso le 17:30 abbiamo raggiunto casa sua, i suoi erano fuori…tanto per cambiare…c’era Valeria però, che non appena mi ha visto ha cercato il contatto in ogni modo, al limite della molestia. Non appena Giada si è resa conto che ero in casa e venuta in soggiorno…e per la prima volta l’ho vista rivolgersi alla sorella…è stato imbarazzante. Senza giri di parole Giada ha dato della poottana alla sorella, intimandogli di lasciarmi stare. Valeria non si è certo fatta intimorire e le ha risposto acida “perché è il tuo ragazzo?” le ha domandato con tono di sfida, “anche se lo fosse non è mai stato un problema per te vero? Troia…te lo scoperesti un paio di volte, e poi lo scarteresti come tutti gli altri!”. Giada era veramente infiammata, mentre io e Christian ci scambiavamo uno sguardo a dir poco preoccupato. Si stavano per mettere le mani addosso …da una parte col senno di poi, cavolo…2 bellezze che litigano per me?... dopo un cenno d’intesa con Christian siamo intervenuti da pacieri, io ho abbrancato Giada facendola indietreggiare e Christian Valeria, che se ne è andata sbattendo la porta. Mi sono sentito la causa del loro litigio, anzi lo ero, Giada ha dimostrato una palese gelosia nei miei confronti, e vista la piega presa ho deciso che fosse meglio andarsene…spero che la situazione si risolva…non vorrei che Christian mi allontanasse per evitare che la situazione tra le sue sorelle peggiori ancora…e se dovesse succedere sarei costretto a scegliere uno dei due…Giada o Christian.


Angolo Autore
Lo so, è un capitolo un po' più breve, ma volevo focalizzare l'attenzione sul gesto estremo di Elia e l'avvicinamento con Giada. Ringrazio nuovamente chi segue questo diario, spero vi piaccia la serie e se vi fa piacere lasciate un feed, lo apprezzerei davvero tanto.
Un ringraziamento speciale, di nuovo :) ad AlessandroAgo e Son Of Jericho, fa davvero piacere quando qualcuno spende del tempo per dare una pacca sulla spalla, o comunque per dimostrare che apprezza il tuo lavoro.
Ci si vede al prossimo capitolo. Elias Invierno.
   
 
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