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Autore: ArcticBlast    09/09/2020    3 recensioni
La guerra è finita, la guerra è passata...ma che ne è rimasto degli eroi?
Severus è sopravvissuto, ma è davvero felice di ciò?
Hermione ha fatto le sue scelte, ma sono state le migliori?
Chi lo sa, nessuno può saperlo.
Quello che è certo però è che le loro vite si intrecceranno di nuovo in un modo tutto inedito, galetto fu...
Curiosi di sapere altro?
Entrate e leggete, sarà un bel viaggio insieme.
Buona lettura!
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Nuovo personaggio, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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POV HERMIONE
 
Mi sembrava di vivere in un sogno.
Da almeno qualche giorno.
Tra me e Severus le cose procedevano bene.
In presenza di qualcuno ci mostravamo come al solito.
Cane e gatto.
Gli unici a sapere della novità era Lucas e Lucius.
Il primo era contentissimo.
Soprattutto perché si dava il merito di tutto.
Mentre il secondo sembrava fiero del suo amico.
Non ero riuscita ancora a vedere Ginevra.
Ma sarebbe stata la prossima a sapere di me e Severus.
L’uomo non aveva perso il suo caratteraccio.
Odiava i grandi gesti d’affetto.
E le smancerie.
Però mi sopportava di più adesso.
“Hermione!” mi affacciai dalla cucina.
“Dimmi, piccolo”.
“Papà vuole farmi bere un altro di quegli intrugli” sbuffò.
Dietro di lui arrivò il pozionista.
“È per il suo bene” sbuffò Sev.
“Ehi...è il quarto tentativo oggi, dagli tregua” povero bambino.
“Visto, papà? Anche Herm mi dà ragione!”.
“Va bene, va bene, basta pozioni” alzò gli occhi al cielo.
“Posso andare a giocare con il mio regalo di Natale?”.
“Vai, ma tra poco facciamo i compiti”.
Lucas corse di sopra in camera.
Ero riuscita a reperire in un negozio di Londra un videogioco.
Uno di quelli di ultima generazione.
Dopotutto mio figlio era cresciuto nel mondo babbano.
Bella la magia.
Ma mai quanto un videogioco.
E poi sorpresi anche Severus e Lucius giocarci.
Come due ragazzini.
“Che fai?” Severus si sporse verso i fornelli.
“Preparavo una crostata”.
“...come sta venendo?”.
“Ehi, cos’è quel tono preoccupato?!”.
“Diciamo che alcune fonti mi hanno detto che non sei una bravissima cuoca...”.
“Ah, sì?” gli diedi un buffetto sul braccio sinistro.
Mi piaceva vedere Severus così sereno.
Sciolto.
Mi lasciò un bacio sul collo.
Ed uno sulla fronte.
Poi tornò nel suo laboratorio per lavorare.
Tra qualche giorno torneremo ad Hogwarts.
Ricominceranno le lezioni.
Per fortuna ero riuscita a destreggiarmi tra i vari impegni.
Le riunioni dell’Ordine.
La preparazione del programma.
E le faccende di casa.
Anche perché i tre maschietti non mi stavano dando una grossa mano.
Piuttosto non vedevo Lucius dalla mattina.
Chissà se sta cercando di convincere Draco a dargli un’altra possibilità.
Una volta sfornata la crostata guardai l’orologio.
Era ancora presto.
Potevo lasciare Lucas a Severus e andare da Ginny.
Farle una sorpresa in ospedale.
Scesi di sotto nel laboratorio.
“Sev, scusa il disturbo, volevo chiederti se per te fosse un problema aiutare Lucas con i compiti così io riesco ad andare da Ginevra al San Mugo”.
L’uomo era in camicia.
E pantaloni.
Senza la solita tunica.
Con gli avanbracci scoperti.
Il tessuto bianco appiccicato al petto per via del vapore.
Una visione molto sexy.
“Ti sei incantata?” sì, forse sì.
Severus si avvicinò con passo elegante.
“Oppure...puoi rimanere qui con me” mi sussurrò all’orecchio accarezzandomi la schiena.
Mille brividi partirono dal punto in cui la sua mano si era fermata.
Era una sensazione piacevole.
Ma elettrizzante.
“...l’offerta è allettante ma chi baderà a Lucas?”.
“Può cavarsela da solo...”.
Il primo bacio.
Il secondo.
Severus sapeva come attirare l’attenzione.
Non pensavo fosse un uomo così intraprendente.
Piano indietreggiammo fino alla scrivania.
L’uomo mi fece sedere.
Stava davvero per accadere?
Ma io ero pronta ad un simile passo?
“...fermo” gli misi una mano sul petto.
“Perché?”.
“Perché non posso”.
Mi allontanai.
“La regina dei Grifoni non se la sente?” sorrise.
Forse credeva fosse un gioco.
Una scusa.
“Devo andare”.
Uscii di casa.
Corsi al San Mugo.
Avevo bisogno di una faccia amica.
Avevo appena fatto una figuraccia.
Con la persona più insensibile che conosca.
Al volo presi due caffè in un bar lì vicino.
Entrai chiedendo di Ginevra Weasley.
“Ehi, amica!” eccola in tutta la sua bellezza.
“Ciao, ti ho portato un caffè”.
“Finalmente uno decente, quello dell’ospedale è molto simile ad un brodo nero”.
Per fortuna doveva ancora fare la sua pausa.
Così ci dirigemmo nell’area relax dell’edificio.
“Che mi racconti Herm? Scusa se sto saltando gli incontri dell’Ordina ma qui è un casino”.
“Tranquilla, Harry ce lo ha detto”.
“Allora? Tu come stai?”.
“Devo dirti una cosa...io e Severus...stiamo insieme” sganciai la bomba.
La rossa ci rimase di stucco.
Ma poi mi abbracciò forte.
Sapeva del mio interesse per l’uomo.
“Dimmi tutto, subito!”.
“A Natale, con l’aiuto di Lucas, Severus mi ha organizzato una cena. Ha allestito una cupola magica in giardino con all’interno una cena e poi ha fatto nevicare per me...”.
“Non sembra neanche lui...”.
“Infatti...ma è stata una serata bellissima, mi sono sentita davvero in sintonia con lui che finalmente si è mostrato un po’ meno chiuso nei miei confronti”.
“Sono così stupita ma allo stesso tempo felice per te, spero che Piton sia davvero l’uomo che faccia al caso tuo”.
“Lo è, mi sento al sicuro con lui come con nessun altro” ammisi.
“Bene, l’importante è questo, soprattutto dopo la tua relazione con mio fratello”.
“Severus non è come Ron, lui mi rispetta come donna”.
“E dimmi un po’, come procede?”.
“Stiamo andando con calma, senza affrettare le cose, anche perché ora l’importante è salvare Lucas. Però Severus si sta mostrando affettuoso a modo suo, ogni tanto lo sorprendo a fissarmi oppure quando siamo soli ci scambiamo qualche bacio”.
“Hai capito il pipistrello...”.
“Gin!”.
“Scusa, hai ragione, è il tuo fidanzato ora” rise.
Quanto mi era mancata quella ragazza.
Era così viva.
Estroversa.
“Prima di venire da te però c’è stato un momento strano...sono praticamente scappata dalla sua presa” ammisi.
“Herm, ti sei ombrata tutto ad un tratto...ti ha fatto qualcosa di male? Dimmelo, vado e lo uccido!”.
“No, figurati...Solo che stavamo per andare oltre ma io mi sono bloccata...e lui mi ha presa in giro”.
“Ma è scemo?!”.
“Severus mi vede ancora come quella ragazzina saputella e coraggiosa dei tempi di Hogwarts, ha dato per scontato che il sesso per me non è un problema...ma dopo Ron, non riesco più a vivermi la mia intimità serenamente” abbassai lo sguardo.
“Amica mia, se potessi ammazzare mio fratello lo farei perché ti ha rovinato la vita in tutti i modi possibili...ma tu sei una bellissima ragazza, amata dall’uomo dei suoi desideri, devi stare tranquilla e lasciarti andare perché fare l’amore con la persona che ami è qualcosa di stupendo”.
“Lo so, ho soltanto bisogno di tempo per ritrovare la fiducia nella mia femminilità”.
“Prova a parlarne con Piton, sicuramente capirà e ti aiuterà a farti sentire in sintonia con te stessa” sorrise prendendomi una mano tra le sue.
“Sì, forse è l’unica soluzione”.
Meno male che c’era lei.
Apparentemente è una ragazza super distratta.
Ma sa essere profonda.
Ginevra riusciva ad analizzare le cose sempre seguendo un’ottica positiva.
Senza lasciarsi condizionare dalle brutture della realtà.
Ci completavamo.
“Grazie mille Ginny, sei la mia àncora di salvezza!”.
“Figurati, a cosa servono le amiche sennò?”.
Continuammo a parlare per qualche decina di minuti.
Poi vidi passare Draco seguito dal padre.
Allora Lucius si stava davvero impegnando.
I due sembravano tranquilli.
L’espressione del ragazzo non sembrava arrabbiata.
“Lucius viene a trovarlo quasi tutto giorni” disse la rossa.
“Vuole riparare il rapporto con il figlio”.
“Draco ogni tanto si sfoga con me, dice che vorrebbe riavere un padre ma che questa volta si comporti come tale senza inutili segreti”.
“Ha ragione, Malfoy lo ha sempre usato per i suoi scopi mentre adesso deve soltanto abituarsi all’idea che la paternità è tutt’altro”.
“Secondo te riusciranno ad andare d’accordo?”.
“Sì, magari non subito...ma ci riusciranno”.
Difficile da ammettere ma Lucius era cambiato.
Sia nel carattere.
Che negli ideali.
E forse questa versione di sé era perfetta per il ruolo di padre.
Un padre dev’essere un mentore.
Una guida.
Un porto sicuro.
Esattamente come mio padre è stato.
Come Severus sarà.
 
 
POV SEVERUS
 
“Perché Hermione è uscita senza salutarmi?”.
Lucas si affacciò alla porta del laboratorio.
Effettivamente non sapevo spiegarmelo neanche io.
La ragazza è fuggita.
Forse per quello che stavamo per fare.
Per quello che ho detto.
Non so.
Con le sto bene.
Veramente bene.
Sento che Hermione può aiutarmi ad essere migliore.
Questi giorni da coppia sono passati veloci.
Senza intoppi.
Ho scoperto un lato di me che non conoscevo.
Mi sorprendo di quanto io pensi a lei durante la giornata.
Spesso giro per casa con l’intento di guardarla.
Semplicemente osservarla.
Forse perché inconsciamente penso di non meritarmi una donna così.
Bella.
Forte.
Intelligente.
Coraggiosa.
Gentile.
Hermione Granger ha davvero mille qualità.
E anche qualche difetto che tiene viva la coppia.
Perché questo siamo.
Adesso.
Una coppia.
Finalmente.
“Papà? Mi rispondi?”.
“...non lo so, è andata dalla sua amica Ginevra” tornai ad armeggiare con il calderone.
“Ma non è strano?”.
Lucas entrò nella stanza.
Stando a debita distanza dal fuoco.
Lo avevo già rimproverato.
Ora che è senza poteri non è più invincibile.
“Cosa?”.
“Che se ne sia andata senza dirmi nulla...A te ti ha salutato?”.
“Sì, qualcosa del genere” bofonchiai.
“E cosa vi siete detti?”.
“Non so, qualcosa tipo...ciao, a dopo”.
“Papà”.
“Uhm?”.
“Non ti credo! Cosa è successo?”.
Ecco.
Ero stato scoperto.
Invitai Lucas a sedersi su uno sgabello.
Vicino alla scrivania.
“Diciamo che potrei averle dato troppe attenzioni e lei potrebbe non averle prese bene...”.
“Cioè?”.
Come potevo spiegare ad un bambino che volevo farmi sua madre?
Per Salazar!
“Sai, quando due persone adulte si amano...vogliono esprimere il loro affetto andando oltre ai semplici baci...questa forma di amore è più fisica diciamo e non a tutte le ragazze piace raggiungerla velocemente”.
“Come quando si fanno i bambini?”.
Ottima domanda.
“Esatto, diciamo che c’è una forma di intimità tale che si sta senza vestiti...”.
“Ed Hermione non voleva?”.
“All’inizio sì, ma poi è letteralmente fuggita” sospirai.
Sto parlando delle mie intenzioni sessuali con mio figlio.
Un bambino di undici anni.
Sono proprio patetico.
Dov’è Lucius quando serve?
“E non sai perché lo ha fatto?”.
“No”.
“...forse sei stato troppo insistente”.
“No, non mi era mai capitato di spingermi oltre con lei”.
“Che cos’è l’intimità?”.
“Diciamo che dipende a cosa fai riferimento, in questo caso direi che è una sorta di legame profondo basato sulla fiducia reciproca e sui sentimenti...” mi ero spiegato?
“Hermione non ha molta fiducia nei maschi però” osservò serio.
“Che intendi?”.
“Papà, il suo ultimo fidanzato le ha fatto del male, ricordi?”.
Giusto.
Aveva ragione.
Mio figlio è più saggio di suo padre.
“Hai ragione, forse è per questo che si è sottratta alle mie attenzioni”.
“Quel ragazzo l’ha fatta soffrire molto perciò forse...Hermione non si sente pronta a questa cosa, questa intimità”.
“Sei molto più bravo di me con le donne” sorrisi.
“Peccato che non possa vedere Clare...” sbuffò.
“Tra poco la scuola ricomincerà e potrai rivederla”.
“E se nel frattempo non le sto più simpatico?”.
“Ma figurati!”.
“Potrebbe aver conosciuto un altro amico”.
“Senti, perché non le mandi un gufo? Dai, scriviamo a Clare una lettera così poi lei ti risponderà”.
“Lo faresti davvero con me?” i suoi occhi grigi guizzarono nei miei.
“Certo, forza, andiamo di sopra” gli scompigliai i capelli.
Forse aveva ragione Lucas.
Hermione non era pronta.
Chissà come l’aveva fatta sentire quel verme di Weasley.
Dovevo parlarle.
Dirle che per me non era un problema aspettare.
Salimmo le scale.
Il bambino corse a prendere piuma e pergamena.
Ci sedemmo al tavolo del salotto.
“Che scrivo?”.
“Cara Clare, sono Lucas?”.
“Ma è un inizio bruttissimo, papà!”.
“E allora dimmi tu”.
Lucas si mise a riflettere.
Poi iniziò a scrivere.
“Ciao Clare, sono Lucas, come stai? Io sono a casa di mio padre, sto passando qui le mie vacanze e devo dire che si sta proprio bene anche se il quartiere è piuttosto triste. Il colore che prevale è il grigio topo. Inoltre il tempo è stato sempre piovoso tranne una sera che ha nevicato, anche da te ha nevicato? Ti sto scrivendo perché non vedo l’ora di riprendere a studiare con te, fare i compiti con Hermione è noioso...mentre con te era sempre divertente e poi sei un’ottima insegnante!”.
“Che fai ti fermi?”.
“Non so più cosa scrivere...”.
“Chiedile...cosa ha ricevuto per Natale, se anche lei non vede l’ora di tornare a lezione di pozioni...”.
“Ehi!” sorrise.
Era bello condividere del tempo con lui.
Era un bambino così brillante.
“...firmato, Lucas Granger” posò la piuma.
“Bravo, proprio una bella lettera”.
“Ora?”.
“Adesso vai alla finestra e chiama Ezekiel”.
“Ezekiel?”.
“Sì, il mio gufo personale”.
“Hai un gufo personale?”.
“Era un regalo del preside Silente”.
Lucas curioso corse alla finestra del salotto.
Iniziò ad urlare il nome del gufo.
Con la sa pergamena in mano.
Nel frattempo andai in cucina per prendere uno strofinaccio.
Per scrivere aveva macchiato il tavolino.
Stetti via qualche secondo.
Quando tornai nella stanza più grande vidi Lucas a terra.
Con Ezekiel che lo guardava confuso.
Che stava succedendo?
Mollai tutto.
Corsi a tirare su il corpicino.
Era freddo.
Gelato.
“Lucas! Lucas!” gridai scuotendolo.
Nessuna risposta.
Ma cosa era successo?
Mandai via il gufo con la lettera attaccata alla zampetta.
Presi in braccio il bambino.
E mi smaterializzai al San Mugo.
“Ho bisogno di aiuto! C’è qualcuno?!” urlai all’entrata.
Ero spaventato.
Forse per la prima volta in vita mia.
Lucas non riprendeva conoscenza.
“Aiuto!”.
“Severus!” vidi Draco correre verso di me.
“Non so cos’è successo ma Lucas ha perso i sensi...”.
“Lascia fare a me”.
Il biondo mise il bambino su una barella magica.
Poi sparì infondo al corridoio.
Lo seguii.
Ma venni bloccato da un’infermiera.
“Severus, che succede?” la Granger era dietro di me con la Weasley.
“Lucas...Lucas sta male, è svenuto...non so cosa sia successo...” sbraitai confuso.
“Vado a vedere, aspettate pure qui in sala d’attesa” la rossa corse giù per il corridoio.
Hermione mi guardava con occhi sgranati.
“Vieni, raccontami tutto” mi fece sedere su un divanetto.
“Stavamo scrivendo una lettera, Lucas stava chiamando il gufo dalla finestra ed io sono andato un secondo in cucina...quando sono tornato l’ho trovato per terra, non so cosa sia successo ma non riuscivo a svegliarlo”.
“Sev, calmati, andrà tutto bene!” le braccia della ragazza si strinsero attorno a me.
Mi lasciai cullare.
Coccolare.
Fino a ritrovare una calma apparente.
Mi sentivo in colpa.
Non ero con lui.
La vita da padre iniziava davvero male.
   
 
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