Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: sallythecountess    18/09/2020    0 recensioni
Lia, Zoe e Mari sono tre ragazze nate e cresciute nel piccolo paesino di Playa del Monte. Migliori amiche storiche, hanno una cosa in comune: le estati a lavorare al bancone del Chaos. Cristallizzate in storie sbagliate e ormai morte, saranno in grado di affrontare i cambiamenti che la vita gli proporrà in dodici mesi speciali?
(Tratto dal testo)
"Sono tre anni che la aspetto, tre anni in cui non ho mai avuto nessun margine per sperare, eppure l’ho amata lo stesso. In silenzio, a distanza, contando fino a cinque ogni volta che mi concedevo di guardarla, per non sembrare il pazzo che sta ore a fissarla. Tre anni che mi tormento, analizzando ogni suo gesto e ogni parola, nella speranza che lei stia cercando di farmi capire qualcosa, ma allo stesso tempo con la paura di poter fare o dire troppo e dimostrarle il mio amore, rovinando l’affetto che ci lega. L’ho consolata quando stava male, ho sorriso quando lei era felice, anche se spesso stavo morendo dentro. Ho sopportato di vederla con un altro, ho anche sperato che tornassero insieme, solo perché volevo che lei fosse felice..."
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 Capitolo: la famiglia Lim
Jin dormì pochissimo quella notte, perché non riusciva davvero a credere di avere finalmente Lia sul suo petto addormentata. Quelle poche volte in cui si era addormentato, aveva sognato che quel bacio era solo un sogno e si era svegliato spaventato, di soprassalto, per poi trovarsi Lia e Don sul petto e sorridere.
Era sveglio da un po’ quando sentì qualcuno armeggiare con la serratura della porta e andò in panico.
 “…Piccolo, dove sei?”
Disse una voce molto dolce, e Jin pensò solo “no, non quando c’è Lia in casa” ma lei si svegliò in quel momento e gli sorrise ancora immersa nel sonno.
“Ah ma sei in compagnia…” osservò sua madre estremamente a disagio, perché non gli era mai successo di trovarlo con qualcuna dopo la fine della sua relazione con Lindsay. Quando poi quel qualcuno si girò, la signora Mariela ebbe un infarto.
“Lia tesoro…” cinguettò euforica, ma anche mortalmente imbarazzata perché non aveva idea di cosa avesse interrotto, ma era certa che suo figlio l’avrebbe odiata per il solo fatto di averli interrotti. Già, perché anche la signora sapeva dell’amore non corrisposto di suo figlio per Lia, e le voleva anche molto bene. Sapeva di quello che aveva fatto per lui, e di tutte le attenzioni che gli dava, e aveva sempre sperato di averla come nuora, ma le risultava che Lia avesse un fidanzato stronzo. Eppure qualcosa doveva essere cambiata perché li aveva beccati in una posizione abbastanza compromettente.
“Vi preparo il caffè, ho portato dei dolcetti per il compleanno del mio vecchietto…” concluse, morendo dalla voglia di allontanarsi da quella scena più velocemente possibile, e Lia riprese ad accoccolarsi con Don, che appena sveglio era dolcissimo e adesso continuava a darle piccole testate contro la guancia.
“…ciao…” sussurrò Lia ridacchiando, prima di dargli un lunghissimo bacio del buongiorno e Jin sbuffando rispose “scusa, scusa un milione di volte. Giuro che non viene mai a casa mia, lo fa solo per le feste e le ricorrenze, ma se sa che ho qualcuno generalmente non lo fa. Insomma non è una mamma invadente e rispetta i miei spazi…”
Era parecchio seccato e imbarazzato, ma lei scuotendo la testa gli spiegò che non c’era nessun problema e corse a lavarsi il viso e rendersi presentabile, lasciando lui e Don a contemplare il vuoto lasciato dalla sua assenza.
“Lo so che preferisci lei, stronzo…” gli disse, quando Don iniziò a pretendere le coccole da lui, ma poi lo strinse e sorrise pensando che sembrava davvero tutto perfetto.
“…ma cosa diavolo c’è nel forno? E’ carbone?” chiese Mariela tornando e Jin ridendo le spiegò che avevano provato a fare una torta, che era cruda prima del blackout, ma quando durante la notte era tornata l’elettricità, si era carbonizzata in forno.
“Fortuna che ero sveglio, altrimenti saremmo andati a fuoco…” concluse, alzandosi per salutare sua madre e ringraziarla per la colazione.
“Insomma…è Lia, davvero?” chiese, con voce bassa, ma enorme entusiasmo e lui ridendo annuì e rispose “è proprio Lia…”.
Mariela allora gli saltò addosso euforica e lo abbracciò saltellando, mentre a bassa voce ripeteva “ma è Lia, non ci posso credere! Tutta accoccolata sul tuo petto, con la tua maglietta, è incredibile!”
“E’ un miracolo, direi…” rispose ridendo e cercando di frenare l’entusiasmo di sua madre, che per certi versi sembrava quasi più euforica di lui, e credetemi: Jin non era mai stato così felice in vita sua.
E mentre festeggiavano in silenzio, apparve la diretta interessata che sorridendo dolcemente salutò Mariela con un bacio sulla guancia e prese un caffè con loro, per festeggiare il compleanno di lui. Non voleva essere invadente, però, perciò poco dopo abbracciò di nuovo lei e disse a lui “…ci vediamo dopo per preparare il Chaos per la festa?” facendolo annuire e sorridere.
“Porto io la torta. A dopo, allora…” sussurrò imbarazzata, perché non sapeva come salutarlo davanti a sua madre, ma Jin le diede un bacio molto deciso che sconvolse Mariela, che divenne fucsia e dovette sforzarsi moltissimo di non urlare come una matta per la gioia.
Lia sorrise soltanto in risposta, e fece loro un gesto con la mano per salutare, prima di sparire lasciandoli soli. Solo allora Mariela potè urlare “Mio Dio, ma ti sei fidanzato con Lia? Proprio con lei?” dando voce a quello che in realtà lui stava chiedendosi dalla sera precedente, esattamente con lo stesso entusiasmo.
“Ma si è lasciata con quell’idiota? Da quando?” aggiunse, abbracciandolo forte e Jin pensò che per qualche strano motivo sua madre era davvero troppo interessata a quella storia. Le spiegò come era finita tra Lia e Tony, e mentre sua madre indignata commentava che quel tizio era disgustoso, lui ricevette un messaggio. Pensava fosse il classico messaggino di auguri, ma era di Lia e diceva solo “ Credo che sia stupendo, e quasi poetico, che il nostro inizio coincida con il tuo compleanno. Auguri mio bellissimo ragazzo con gli occhi a mandorla, goditi i tuoi genitori e poi corri a baciarmi, perché non aspetterò altro per tutto il giorno!”
Jin impazzì per quel messaggio, e rimase parecchio a chiedersi il senso di “mio bellissimo ragazzo”, ma le scrisse che era troppo felice, anche se poi a pranzo dovette affrontare una grossa seccatura.
La tradizione voleva che il giorno del compleanno dei loro tre figli, il signor Lim e la sua ex moglie mettessero da parte i loro conflitti per trascorrere un pranzo in famiglia tutti insieme. La famiglia allargata includeva anche Alberto, nuovo compagno di Mariela, Jorge il marito della sorella minore di Jin di nome Young Mi, e anche la nuova moglie del padre, coreana al cento per cento. A Jin non erano molto simpatici, ma sapeva che sua madre ci teneva a riunirli tutti e per questo accettava, anche se ogni volta finiva a discutere con suo padre.
Jae Jin Lim ovviamente non si fece sfuggire l’occasione per criticare suo figlio, che però lo abbracciò dicendogli solo “sì, anche io ti voglio bene papà…” facendo ridere sua madre.
Il signor Lim aveva una proposta da fare a suo figlio, così davanti a tutti gli comunicò che si era accordato con un cugino della moglie che aveva una figlia ventenne.
“Famiglia benestante, rispettabile e ragazza seria e di sani principi. Sarà una buona moglie, Sung Jin…”
Sentenziò serissimo, con la sua solita espressione imperscrutabile stile Gioconda, ma Jin iniziò soltanto a ridere e rispose serio “no, grazie…” provocando un’increspatura di disappunto tra le labbra del padre.
“Guarda questa foto, è anche bellissima…” gli disse Minji, la moglie del padre, mostrandogli il cellulare e lui scosse soltanto la testa, contrariando ulteriormente suo padre, che non capiva perché si opponesse con tanta foga.
“E’ semplice papà: io ho già una donna che amo, e che voglio sia mia per sempre. E forse un anno fa avrei anche potuto dire di sì a questa stupida proposta, perché lei stava con un altro ed io ero certo che non si accorgesse neanche di me, ma adesso non ci penso minimamente. Senza offesa per la tua bellissima nipote Minji, ma questa è la mia ragazza…” concluse, mostrando la loro foto che aveva scattato un secondo prima che lei lo baciasse.
“Lia? Davvero?” chiese la sua sorellina appena diciottenne di nome Young hee e lui annuì soltanto, ma non potè trattenere un sorriso.
“Lo sai come la penso delle unioni tra persone così diverse. Lei non è coreana, quindi non andrà mai bene per te, e non sarete felici semplicemente perché appartenete a due mondi diversi…” sentenziò suo padre severo, anche perché ora sua moglie era offesa, ma Jin sorridendo in modo splendido gli disse solo “pazienza” facendo sorridere sua madre, che era incredibilmente commossa.
“Stasera quindi la possiamo interrogare? Possiamo chiederle che intenzioni ha con il nostro fratellone?” gli disse Young Ji prendendolo sottobraccio e lui rise soltanto imbarazzato e le supplicò entrambe di non fare nulla che avrebbe potuto far cambiare idea alla sua Lia.
Capitolo: una festa di compleanno
Quando finì quella assurda rimpatriata familiare, Jin passò al volo da casa per fare una doccia e cambiarsi e poi corse al Chaos. Lia aveva suggerito di preparare vari cocktail in miniporzioni, in modo tale da poter essere liberi durante la festa e lui aveva accettato, perciò aveva comprato tonnellate di bicchierini monouso ed era corso al locale, ma una bella sorpresa lo attendeva.
Lia aveva già sistemato vari bicchierini in giro e li aveva anche riempiti. Aveva spostato i tavoli e fatto un gran lavoro, tanto da spingere Jin a chiedersi da quanto tempo stesse lavorando. Lia era di spalle, aveva la musica a volume altissimo e stava ballando, e Jin non voleva spaventarla ma non poteva fare diversamente.
“Lali…” disse piano al suo orecchio e poi iniziò a baciarle molto delicatamente la schiena.
 “Hey piccolo…” sussurrò lei appena, sorridendogli in modo splendido, ma rabbrividendo totalmente per quei baci. Sapeva di dover aspettare a concedersi, perché altrimenti lui avrebbe pensato male di lei, ma Lia impazziva per quel suo modo di baciarla così sexy.
“Sei bellissimo stasera…” gli sussurrò appena, labbra contro labbra e Jin pensò “ok, prima o poi uscirà qualcuno a dirmi che è tutto uno scherzo, ma fino ad allora continuiamo …”.
“Tu sei più che bellissima, ogni sera Lali…” le disse, baciandola e lei sorrise per quella frase così sciocca ma tenera.
 “Dobbiamo fare finta di essere sorprese o possiamo ammettere che ne abbiamo parlato per tutta la mattina?” chiese una voce, interrompendo le loro coccole e Jin iniziò a ridere, trovandosi davanti Zoe e Mari, tornata appositamente per quella festa.
“Dottoressa, dovresti essere a studiare…” le disse ridendo, dopo averla abbracciata e Mari rispose solo “…pare ci sia molto da festeggiare, non volevo perdermelo…” facendo sorridere entrambi.
“Insomma hai avuto il regalo di compleanno che volevi?” chiese Zoe sorniona e lui annuendo sussurrò “assolutamente sì”
“Ah quindi hai fatto la cattiva, eh? Brava maialina, sono fiera di te!”
Commentò Zoe, dando una pacca sul sedere alla sua amica, che divenne letteralmente paonazza dall’imbarazzo e ribattè solo “…non in quel senso…”.
All’arrivo dei primi ospiti Lia scomparve, ma Jin allegro rimase a fare conversazione senza badarci troppo. Salutò gli amici, scherzò con loro e solo dopo un po’ si accorse che lei ancora non c’era, così si allontanò un attimo per cercarla e la trovò in lingerie estremamente succinta nello spogliatoio.
“Oddio scusa…” sussurrò imbarazzatissimo, perché Lia si stava cambiando, ma lei intimidita rispose “scusa di cosa? Non c’è nulla di strano…” facendolo andare a fuoco. Si era cambiata, perché ci teneva ad essere carina per quella festa, e lui la trovò letteralmente da mozzare il fiato. Un po’ eccessiva forse, ma stupenda.
Lia fu cortese con tutti, persino con Rosy, e anche molto dolce, ma si rese subito conto che Jin aveva qualcosa che non andava: era allegro, la cercava costantemente con gli occhi, ma non le si avvicinava più di tanto e per ore durante la festa non aveva provato a baciarla. Vedete, lui non sapeva se fosse il caso di baciarla e di mostrare quel loro legame in pubblico, dato i problemi che avevano avuto con i genitori di lei, perciò se ne stava lì a desiderarla, senza avere il coraggio di baciarla per non incasinare le cose. In più la musica che c’era alla festa non gli dava neanche la possibilità di ballare con lei, perciò la fissava e sospirava, pensando che avrebbe voluto baciarla. E poi senza accorgersene finì col bere troppo, e così prese il cellulare e le scrisse solo “Sei troppo bella per essere vera, Lali…” facendola sorridere piano.
Jin ubriaco continuò a scriverle messaggi a cui Lia rispondeva solo con un sorriso e un cuoricino.
Le scrisse di seguito:
“Sono pazzo di te”
“Sei sexy da morire…”
“Muoio dalla voglia di baciarti e di tenerti tra le braccia…”
E al terzo messaggio Lia chiese “…e perché non lo fai?” facendolo sorridere come uno scemo. Fu lei in realtà a farlo: non aspettò una sua risposta, gli bastò il suo sorriso. Andò dov’era seduto con i suoi amici e gli diede un bacio molto sensuale, che lo scosse profondamente e fece vociare un po’ tutti i presenti.
Li riempirono di domande, ma il sorriso di Lia era fin troppo eloquente. Tom così le disse“è ubriaco, dovrai metterlo a letto stasera…” e Lia annuì e accarezzandogli i capelli sussurrò piano “me ne occuperò io…” facendolo impazzire.
Si occupò di tutto: insieme a Max sistemò la moto di Jin nel locale, per essere sicuri che nessuno potesse toccarla e poi dandogli il braccio lo portò alla sua auto.
“Lali, amore mio, non sono così ubriaco, giuro… potevo guidare…” le disse, ma non riusciva a camminare dritto e lei ridendo rispose “lo so, ma voglio metterti a letto personalmente…” spingendolo a baciarla. Quel bacio aveva risposto ad un istinto primordiale, Jin aveva letteralmente bisogno delle sue labbra in quel momento, e se le era prese, lasciandola sconvolta perché non era mai stata baciata in quel modo, con tanta passione e desiderio.
“Allora dormi con me anche stanotte?” le aveva chiesto, mordendole il lobo sinistro e Lia completamente rossa aveva risposto “solo se fai il bravo…” facendolo ridere e spingendolo a giurarle che lui era buonissimo.
“Non sono uno stronzo Lali, e non sono un alcolizzato. Mi sono sbronzato così l’ultima volta quando…quand’è che tu e Tony vi eravate mollati e poi lui ti ha convinta a tornare insieme giurandoti di portarti in vacanza?”
Lia rise forte e rispose “…ma quando? Quella volta che mi hai urlato che sono una scema, perché solo una scema ingenua crederebbe alle parole di un uomo come lui?”
“Esatto, ero totalmente ubriaco cazzo, ma ero convinto davvero che ce lo fossimo tolto dai piedi quel coglione, e mi si è spezzato il cuore quando sei tornata con lui…” le rispose, portandosi la mano davanti agli occhi e lei rise perché se lo ricordava bene. Per la prima volta, quella sera, occhi negli occhi con lui che le urlava quelle cose così cattive, Lia aveva sentito un brivido lungo la spina dorsale, una vertigine che non era stata in grado di spiegarsi.
“E’ stato…boh sicuro più di un anno fa. Era successa da qualche mese la cosa della tua nonna ed io ho pianto un sacco per quelle parole. Proprio tantissimo, per una notte intera e ho dovuto rispondere a un sacco di domande di Tony scocciato che voleva per forza fare sesso…”concluse triste. Jin le prese la mano e con molta dolcezza le disse solo “…Lali, amore, non parlarmi mai più del sesso con Tony, ti prego…”
“Scusa piccolo…”rispose imbarazzata, realizzando che aveva frainteso, ma poi aggiunse “…però te la ricordi la sera in cui abbiamo fatto pace? Stavo sistemando i bicchieri e tu di spalle mi hai detto solo ‘mi manchi Lali’ed io ti sono finita tra le braccia. E tutte le coccole che ci siamo fatti e quanto ero felice di sentirti dire che ci tenevi a me e non volevi chiudere il nostro rapporto…”
“Quello è uno dei bivi della nostra storia, Lali: potevamo smettere di parlarci allora, potevamo lasciar perdere e invece ci siamo legati ancora di più…” le disse, con gli occhi chiusi e molto emozionato e lei sorrise e confermò.
“Quante altre volte è successo? Quante volte potevamo lasciar perdere, allontanarci? E che è successo a quei bivi, te lo ricordi?”
“Che ci siamo legati ancora di più?” sussurrò lei piano, parcheggiando, e Jin annuì soltanto.
“ma non ti devi giustificare se bevi un po’, una volta ogni tanto, non mi crea nessun problema…”
 “Non voglio che qualcosa rovini quello che c’è tra noi e non voglio deluderti…” le disse piano, ma lei dolcissima gli rispose che lo conosceva troppo bene per restare delusa da lui, che era il suo uomo speciale. Lo riaccompagnò per le scale, ma Jin era abbastanza lucido da salire da solo e aprire anche la porta di casa.
“Vai a letto adesso, io do qualcosa da mangiare all’altro mio fidanzato e ti raggiungo…”gli disse allegra, ma Jin le disse solo che non si sarebbe mosso senza di lei e rimase a guardarla da lontano mentre si occupava di Don, gli riempiva la ciotola del cibo e dell’acqua, come se fosse a casa sua.
“Sei a tuo agio, più di mia madre sicuramente. Lei non trova mai niente in cucina…” le sussurrò piano, mentre lei si lavava le mani e ridacchiando rispose “troppo invadente?” ma lui scosse la testa e le disse piano “…sembri la padrona di casa, la padrona di Don…e anche la mia. E mi piace da morire Lali”
“Sono la tua padrona?” sussurrò piano, labbra contro labbra, morendo dalla voglia di fare l’amore con lui e Jin annuì e sorridendo rispose “Sono tre anni che sei la mia padrona, Lali. Dovevi solo scegliermi, prendermi da quel lurido angolo in cui ero stato ammassato insieme alle altre anime di strada, infreddolito, senza speranza e senza affetto.”
“E da ora in poi non sarai più senza speranza e senza affetto, perché ti ho adottato…” gli disse, togliendogli la maglietta e poi aggiunse “E faremo il possibile per tenerti al caldo…”
 Jin si sentì morire, perché Lia lo spogliava con molta sicurezza, così sussurrò piano “…e mi meriterò ogni giorno questa fortuna che mi è capitata” facendola sorridere.
“Dai piccolo, vieni a letto…” gli disse, prendendolo per mano e Jin morì chiedendosi se stessero davvero per fare l’amore.
Lia si sfilò il vestito supersexy, e rimase di nuovo in lingerie prima di infilarsi sotto le coperte e impazzì, perché era comodissimo quel letto.
“Sono felice che ti piaccia, dato che dovrai dormirci per molto tempo…” le disse baciandola e Lia sorrise, realizzando che malgrado fosse senza vestiti, Jin teneva le mani sulle sue spalle e le accarezzava i capelli piano.
“Ti scoccia aspettare, Jin?” sussurrò pianissimo, tirando fuori improvvisamente quella cosa che la spaventava un po’, ma lui accarezzandola sussurrò “ho aspettato tre anni Lali, che vuoi che conti aspettare ancora un pochino. Posso abbracciarti e baciarti però?” e lei annuì soltanto felice.
“Sai Lali, ho sempre pensato che prima o poi tu avresti sposato Tony. Mi terrorizzava, ma lo davo per certo. Immaginavo che mi avresti raccontato i preparativi del matrimonio, che mi avresti mostrato le foto di te con l’abito bianco, e mille volte mi sono chiesto “come diavolo reagire, se lo fa? Come faccio a non farle capire che mi uccide l’idea di lei all’altare con un altro?” E immaginavo che avrei pianto per giorni alla sola idea di vedere te che giuri amore e fedeltà a quel maledetto, che magari avrebbe anche osato tradirti. Sapevo che mi sarei torturato per venire a quella cerimonia, per sorridere felice insieme a te che sei al settimo cielo, e onestamente davo per scontato che mi sarei ubriacato a morte al tuo matrimonio…”
“Scemo…”sussurrò lei dolcissima, mentre gli accarezzava i capelli e lui sussurrò piano “…e non ti dico quanto sono stato in ansia al pensiero che voi due poteste  decidere di avere un figlio. Quello mi terrorizzava più di tutto…”
“E invece non ti sei reso conto che preferivo te?” sussurrò lei pianissimo, facendo esplodere sul volto di Jin un sorriso splendido.
“Non lo capivo neanche io, razionalmente. E poi sei mesi fa ho iniziato a farci caso e a starci male: io cercavo le tue coccole, le tue attenzioni, mi occupavo di te e detestavo quella cavolo di Rosy che ti portava la pizza il venerdì…”
“Ti comportavi da padrona, insomma…” le sussurrò piano, baciandole le labbra e Lia sussurrò “…volevo te. Ti cercavo di continuo e volevo stare con te, ma non riuscivo ad ammetterlo e mi sentivo in colpa…”
“E allora sposerai me?” le sussurrò morendo di ansia e Lia si sciolse totalmente e le scese anche una lacrima, ma rispose piano “richiedimelo tra un annetto, con un anello e in modo un po’ più solenne, e magari potrei anche dirti di sì…” facendolo solo sorridere.  
Nota:
Ciao a tutti, allora che ne pensate della famiglia di Jin? Vi sono simpatici? E di Lia e Jin innamorati? Fatemi sapere, vi aspetto 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: sallythecountess