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Autore: Milich996    18/09/2020    0 recensioni
Seguito della storia precedente “Un incontro inaspettato”.
Le vite di un Capo Clan e di una giovane umana, cambieranno per sempre
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: AU, Movieverse | Avvertimenti: Incompiuta
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La spedizione in Messico, aiutò molto Lara. Circondata dagli amici più cari, riuscì ad accettare l’esperienza vissuta al capanno degli orrori.
Nei giorni immediatamente successivi al suo rientro a New York, si era svegliata urlando quasi ogni notte; per fortuna, divideva l’enorme appartamento con David. L’uomo, l’aveva consolata ogni singola volta: gli incubi ben presto si erano diradati, fino a svanire quasi del tutto.
A Città del Messico, alloggiarono come ospiti, presso di uno dei cognati del signor Joseph Wyatt, padre di David. La lussuosa villa in stile coniale, era situata sul Paseo de la Reforma, uno dei viali più rinomati della capitale.
Dalle innumerevoli stanze finemente arredate, al giardino interno con piscina, ogni cosa sembrava messa lì apposta per rendere il soggiorno indimenticabile.
I padroni di casa, Linda Wyatt e Angel Sànchez, oltre ad essere persone squisite, avevano accolto di buon grado anche la presenza della piccola lupa Tinny. Di fatto, la bestiola, rappresentava l’unico legame di Lara con l’enorme alieno. Ogni tanto, la giovane pensava ancora a lui.
Gli scavi si trovavano a circa 40 km dalla capitale, vicino all’antica città di Teotihuacan. Lei, David, Mike e Samantha, dovevano coadiuvare un team messicano, che aveva scoperto una nuova area di sepoltura, forse appartenente ai Teotihuacanos. O forse a qualche altra popolazione. I quattro scienziati raggiungevano e lasciavano il sito su un elicottero di proprietà del signor Sanchez. Per chiunque sarebbe stata la manna. Ma, sotto la consueta professionalità, la giovane donna iniziò pian piano a covare una tempesta.
Sempre più spesso guardava il cielo, come se i suoi occhi fossero stati in grado di uscire dall’atmosfera terrestre. Una miriade di interrogativi prese ad opprimerla: “Dove sarà quello stupido rettile? A sparare con il cannone in giro per l’universo? Al diavolo, basta Lara, o finiranno per rispedirti a casa!” Si ripeteva mentalmente, ogni volta che pensava a Yar’lath.
Nel frattempo, il cambiamento della sua migliore amica, non era sfuggito a David. Riesumavano le ossa, catalogavano i pezzi...tutto come sempre. Ridevano e scherzavano, eppure...La conosceva troppo bene: qualcosa non andava.
Di comune accordo, lui e gli altri amici si prodigarono per farla divertire: al rientro a New York, le cose sembrarono andare meglio.

Il signor Alloran rimase molto soddisfatto del lavoro svolto in Messico. Ai suoi occhi, la Bennett poteva ormai considerarsi operativa. Grazie a Dio. Nell’immediato, c’erano infatti alcuni resti umani da analizzare: una persona scomparsa nel nulla circa 15 anni prima. Forse un omicidio. Andava appurato. Poi, una stimata collega del signor Collins, avrebbe tenuto una conferenza in Europa. A Parigi. Infine, di lì a pochi mesi, qualcuno avrebbe dovuto presenziare ad altri scavi, in Cambogia e in Perù. Come smistare i dipendenti?
“Ci penserò a tempo debito...” concluse Alloran, lasciando l’ufficio.

Un mese dopo, David e Lara se ne stavano a guardare la TV nell’appartamento degli Wyatt, sull’ Avenue des Champs-Élysées. La ragazza osservò con dolcezza l’amico: era davvero una persona meravigliosa. Ma, a causa dell’enorme ricchezza della sua famiglia, faticava a trovare compagne disinteressate.
“Non ci dovrei essere io su questo divano” concluse l’antropologa, amaramente “ma qualcuna che lo ami come merita...”
Già. L’amore. Che ne sapeva lei, in fondo? Lei, che si ficcava di proposito in storie senza futuro. Solo per riempire il tempo tra un viaggio e l’altro. Lei se lo meritava, di restare sola...
La voce dell’uomo la fece trasalire.
“Che ne dici di uscire? Io ho di nuovo fame...”
“Mmmmmm...va bene dai...Ma stavolta camminiamo un po’. Andiamo lontano dal Viale, se ti va...”
“E poi, mi dici che ti prende?”
Lara lo fissò, incerta “Che intendi?”
“A quest’ora, normalmente, saremmo stati in giro a goderci Parigi. Facendo cose di cui vergognarsi il giorno dopo, da sobri...Vorrei aiutarti a non soffrire per la vicenda di Rocky Ridge. Ma non so come fare...”
L’amica sospirò; chiuse gli occhi. Quando li riaprì, mormorò: “In montagna ho incontrato qualcuno, piuttosto scorbutico...”
“L’orso?” scherzò David
“Dacci un taglio!” lo ammonì Lara, aspra. Era ancora un argomento tabù, per lei.
Conscio di aver passato il segno, David si scusò prontamente:
“Perdonami, sono un idiota! Comunque, prima o poi dovremo tornare là...”
“Forse hai ragione...” convenne la giovane, dopo alcuni istanti “bisogna che affronti le mie paure...”
“No no...” affermò l’amico, serio “Intendevo che il vecchio Collins ci ha proprio ordinato di perlustrare i boschi. Sai, aveva organizzato una piccola caccia al tesoro per te...”
“Ovvero?” chiese la ragazza, preoccupata. Ogni frase che cominciava con “Il sig. Collins ha fatto” e affini, non prometteva nulla di buono.
“Ha preso un teschio dal magazzino di Antropologia e lo ha nascosto da qualche parte, solo che non ricorda bene dove...” La giovane sospirò: era davvero tornata al solito tran tran.
   
 
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