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Autore: Il corsaro nero    19/09/2020    1 recensioni
La scuola di Hogwarts è famosa in tutta l'Inghilterra, soprattutto per le sue quattro Case, da cui sono usciti streghe e maghi famosi in tutto il mondo... ma ciò che molti non sanno, è che tra quelle mura, sono nascosti incredibili e affascinanti segreti che solo quattro prescelti hanno la possibilità e il dovere di conoscerli tutti... quattro prescelti legati in maniera indissolubile fin dalla nascita...
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Delphini Riddle, Harry Potter, Minerva McGranitt, Nuova generazione di streghe e maghi, Teddy Lupin
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Capitolo 29: Una ragazzina che corre

 

Il mago dall’aspetto trasandato e coi capelli rossicci fece un sorriso soddisfatto, mentre camminava nel fitto del bosco.

Quella notte era stata davvero proficua… non solo era riuscito a rubare un intero set di calderoni di quarta mano, ma li aveva anche rivenduti a quello scemo a cui li aveva presi!

Quell’allocco non si era nemmeno accorto che i calderoni che li aveva dato per restituire quelli rubati erano proprio quelli… quando adorava quei tipi di affari…

Era così contento che si mise a fischiettare un motivetto.

Adesso, doveva soltanto trovare il centro di quella foresta e aspettare un tizio che gli doveva dare dei frisbee zannuti stregati… per quell’affare, avevano deciso d’incontrarsi nel bosco attorno ad un paese di vecchi matusalemme babbani dimenticato da tutti.

Per quegli affari, era sempre meglio trovare un vecchio paese di babbani, onde evitare quei maledetti segugi del Ministero che sembravano avere occhi e orecchie ovunque… e pensare che era stato dalla parte di Potter e di quell’Ordine della Fenice durante la seconda venuta di Tu-sai-chi… bel ringraziamento da parte loro!

Non gli avevano nemmeno dato una misera medaglia… l'ingratitudine dei potenti era davvero straordinaria, anche se era vero che era scappato in alcune piccoli occasioni…

Ad un tratto, sentì uno strano rumore, alla sua destra, come se qualcuno si fosse tuffato…

Il mago si fermò, incredulo.

Che lui sapesse, non c’erano piscine babbane nei dintorni… inoltre, chi diamine si sarebbe fatto una nuotata alle tre di notte?!

Doveva essere stanco… in fondo, era da una settimana che stava in piedi tutta la notte per portare a termine i suoi affari… adesso, cominciava persino a sentire strani rumori…

Fece per allontanarsi, ma continuò a sentire dell’acqua che veniva mossa e capì, che non era frutto della sua immaginazione.

C’era davvero qualcuno da quella parte… e quel qualcuno, si stava facendo sul serio una nuotata!

Doveva essere un pazzo… vero che era il 12 di Luglio, ma erano in Gran Bretagna e, come al solito, faceva un bel freschino e, inoltre, era notte fonda, con le temperature che calavano drasticamente… chiunque fosse quel tizio, doveva essere un autentico suonato che si sarebbe, di sicuro, beccato un bel raffreddore… non lo riguardava per niente un individuo del genere…

Ad un tratto, si bloccò.

E se il tipo che si stava facendo una nuotata alle tre di notte fosse quello che doveva dargli i frisbee?

In fondo, aveva avuto l’impressione a Notturn Alley che fosse un po’ toccato… non si sarebbe meravigliato che fosse lui.

Con un sospiro di sconforto, il povero truffatore si diresse verso quei rumori e, ad un tratto, si accorse che non si sentiva più qualcuno che nuotava, ma come se ci si stesse strofinando con un asciugamano… inoltre, quei suoni si facevano sempre più vicini…

Ad un tratto, l’uomo sbucò in una piccola radura dove c’era un piccolo lago con un’altura, ideale per fare un tuffo.

Ma la sua attenzione fu attirata dalla figura vicina al lago, completamente illuminata dalla luce della luna con indosso un enorme e vecchio maglione grigio, dei jeans rotti alle ginocchia e consumate scarpe da ginnastica.

Anche se non riuscì a vedere la testa, la quale era coperta da un asciugamano che muoveva a tutta velocità, come se si stesse asciugando i capelli, l’uomo poté notare che doveva trattarsi di un ragazzino tra i dieci e i tredici anni.

Quella storia era davvero strana… che diamine ci faceva un ragazzino in mezzo ad un bosco in piena notte?! E da solo, per giunta!

Ma, prima che potesse dire o fare qualunque cosa, sentì qualcosa di freddo e viscido sul piede, che gli fece venire un brivido di freddo.

Pertanto, abbassò la testa e vide una cosa che lo fece rabbrividire ancora di più.

Infatti, un grosso serpente, il più grande che avesse mai visto, stava strisciando tranquillamente sui suoi piedi.

“Argh!!! Va via, brutta bestiaccia!!!!” urlò il mago, scattando indietro per lo spavento e cadendo rumorosamente per terra, in quanto non si era accorto di una radice che spuntava da terra.

Mentre si alzava, vide che la figura davanti al lago si era tolta l’asciugamano dalla testa e che lo stava guardando, in silenzio, con due grandi e profondi occhi neri come il carbone.

Aveva capelli bianchi mossi sciolti, tanto che alcune ciocche coprivano il viso, ma si capiva che quella davanti a lui era una ragazza molto giovane e con un bel viso… anche se sembrava familiare… forse l’aveva vista a Notturn Alley, in quel posto girava sempre gente molto poco raccomandabile… o magari in un manifesto dei ricercati…

Ad un tratto, l’uomo impallidì.

Adesso ricordava dove diamine l’aveva vista… era impossibile sbagliarsi, la forma del viso era identica, anche se i capelli erano bianchi, mentre, nella foto mostrata sulla ‘Gazzetta del Profeta’ quand’era evasa e nel manifesto dei ricercati erano neri, anche se i suoi occhi gli sembravano molto più scuri di quelli che aveva visto sul giornale…

Era praticamente fregato… non poteva assolutamente competere con quella pazza… l’avrebbe ammazzato…

La giovane rimase un attimo a fissarlo, immobile, mentre un’espressione di puro sgomento e paura si formava sul suo bel viso, come se avesse appena visto la cosa più spaventosa del mondo.

Prima che il mago avesse il tempo di dire o fare qualunque cosa, la giovane afferrò velocemente uno zaino a pochi passi da lei con la mano che non teneva l’asciugamano con cui si era asciugata i capelli, e cominciare a correre a perdifiato nel fondo della foresta, seguita dall’enorme serpente.

Il mago respirò profondamente per alcuni secondi, in modo da calmarsi un attimo, per poi smaterializzarsi a tutta velocità il più lontano possibile da quel villaggio dimenticato da tutti.

Per una volta, avrebbe lasciato perdere gli affari!

C’era la sua vita in gioco e non l’avrebbe di certo rischiata per una pazza omicida che tutti credevano morta da quasi dodici anni!

 

“Io dico che è una pessima idea, Jack!” dichiarò il ragazzino coi capelli biondi, al quattordicenne coi capelli neri e l’aria arrogante.

“Finiscila, tonto! Se hai paura, va a frignare dalla mamma!” lo prese in giro Jack e l’altro rispose: “Dico sul serio! Non mi sembra per niente una buona idea fare un’escursione notturna nella foresta! Rischiamo di perderci qui dentro o di venire beccati dai nostri genitori! Oppure, potremmo imbatterci nei fantasmi dei Riddle…”

“Non dirmi che credi sul serio a quella storia ridicola…”

“Guarda che nessuno ha ancora capito come sono morti quei tre… nemmeno la tecnologia moderna ha scoperto cos’è successo… e poi, hai sentito le storie che circolano sulla loro casa?”

“Quella in cui hanno trovato i cadaveri?”

“Sì! Pare che i loro inquieti fantasmi continuino ad infestarla… e, poi, devi ammettere che quella casa ha qualcosa di sinistro… così come la tomba dei Riddle… ogni volta che mi avvicino ad una delle due, sento i brividi alla schiena… è come se… ci fosse una forte energia malvagia attorno a quella famiglia…”

“Tu leggi troppi fumetti, amico! Non ci succederà niente, vedrai! Inoltre, noi non siamo diretti al cimitero o alla loro casa, ma da tutt’altra parte! Arriviamo al laghetto e poi ce ne torniamo a casa! Vedrai, non ci beccherà nessuno e, soprattutto, non incontreremo nessun fantasma!”

Mentre Jack rideva, si sentì un fruscio davanti a loro.

“Cos’è stato?” domandò, spaventato, il ragazzino, mentre l’altro ridacchiava: “Il fantasma di Tom Riddle che è venuto per portarti all’inferno.”

“Finiscila, Jack! Non è affatto divertente!”

“Scusa, ma è che trovo troppo buffo il fatto che tu creda sul serio a queste assurde storie nel Ventunesimo secolo! Inoltre, questa storia è avvenuta nell’estate del 1943, ben sessantatré anni fa!”

“Beh, quando mio nonno mi racconta della morte dei Riddle, si capisce che è spaventato… gli trema la voce e sussulta al minimo rumore…”

“Che bella coppia di fifoni…”

Proprio in quel momento, qualche metro davanti ai due e, proprio davanti ai loro occhi, apparve una figura femminile molto minuta che sembrava una ragazzina che corse trafelata davanti a loro e con un’espressione di puro terrore sul bel viso giovanile, come se fosse inseguita da qualcuno o da qualcosa di molto pericoloso, sbarrando la strada ai due ragazzi.

La figura aveva la pelle pallida e i capelli bianchi sciolti più lunghi che si fossero mai visti, i quali si muovevano con grazia ed eleganza nel freddo vento notturno.

Sia la pelle che i capelli parevano brillare sotto i riflessi della luna, dal tanto che erano lucenti.

La ragazzina continuò a correre, ignorandoli completamente, per poi svanire nel fitto del bosco, proprio com’era apparsa.

Per qualche secondo, i due ragazzini rimasero in silenzio e a bocca aperta, finché Jack non domandò, con un sussurro: “L’hai… l’hai vista anche tu, vero?”

“Sì…”

“Secondo te chi diavolo era?”

“Te lo dico io, chi era! Quello era il fantasma di Mary Riddle, la moglie di Thomas Riddle e la madre di Tom Riddle!”

“Non… non dire sciocchezze… perché dovrebbe infestare una foresta, invece che casa sua?”

“Mio nonno mi ha raccontato che a suo figlio piaceva tanto cavalcare… starà cercando lo spirito di Tom!”

“Sì… un fantasma… che si fa una cavalcata… che stupidaggine…”

“Credimi, il mondo occulto è molto strano e complesso…”

“In… in ogni caso… come fai ad essere sicuro che… che si trattava di Mary Riddle?”

“Perché aveva i capelli bianchi! Mary Riddle era molto anziana quand’è morta! Inoltre, quell’essere aveva un profilo molto nobile e antico… e la signora Riddle era di origine nobile!”

“S-secondo te… da cosa stava scappando con così tanta paura?”

“Ma dall’inferno, no?! Mio nonno mi ha raccontato che i Riddle non era per niente amati a Little Hangleton… erano ricchi, snob e molto sgarbati, soprattutto il figlio Tom! Pare che quand’era vivo era molto insolente e dava innumerevoli problemi alla gente del villaggio! Anzi, ti dirò di più… secondo mio nonno, ha scandalizzato per un anno intero il villaggio scappando con una donna! Non mi meraviglierebbe scoprire che è finito all’inferno…”

“E io non intendo finirci a quattordici anni!” urlò Jack, voltandosi e cominciando a correre a tutta velocità, con l’obiettivo di uscire da quella foresta maledetta e piena di fantasma, mentre il suo amico lo inseguiva, gridando: “Ehi, Jack, aspettami! Guarda che neanch’io voglio essere mandato all’inferno da dei fantasmi!!!!”

 

La figura minuta e coi lunghi capelli bianchi, la pelle pallida e profondi occhi neri spaventati continuò a correre trafelata, ma conservando una grazia degna di una creatura mistica e magica, evitando senza alcun problema i sassi, i rami e le radici che le intralciavano la corsa.

Era tesa, nervosa, spaventata e stanca per la lunga corsa… ma non aveva alcuna intenzione di fermarsi a riposare o sarebbe stata la fine!

Loro erano alle sue spalle, lo sentiva!

Sentiva i loro lamenti alle sue spalle, i loro occhi vuoti pieni di odio e rancore e le loro fredde dita che cercavano di nuovo di afferrarla per portarla via con loro, così da punirla.

Punirla per essere nata.

Continuò a correre finché non vide una lugubre catapecchia dall’aspetto spettrale e così malridotta che sarebbe bastato un semplice e debole soffio di vento per farla crollare.

Nonostante l’aspetto poco raccomandabile, il viso della ragazzina s’illuminò di gioia, come se avesse trovato un rifugio sicuro dove nascondersi.

Accelerò la corsa e si diresse a tutta velocità verso l’abitazione e, una volta che fu davanti alla porta di legno ormai marcio, aprì la porta, per poi chiuderla con violenza alle sue spalle.

La giovane, ansimante, rimase in attesa, ascoltando i rumori dall’altra parte della porta.

Le voci si fecero sempre più ovattate, finché non svanirono del tutto, venendo sostituite da un silenzio di tomba, interrotto solo dal verso di qualche gufo a caccia o dal fruscio di una volpe nei dintorni.

Una volta che tutto fu di nuovo calmo, essa si lasciò scivolare, lentamente, a terra, mentre lacrime di disperazione le rigavano le guance pallide.

Continuò a piangere in silenzio, mentre il grosso serpente che aveva continuato a seguirla, senza fermarsi, entrava da una finestra col vetro rotto.

Non appena vide la ragazzina coi capelli bianchi seduta per terra che continuava a piangere, il serpente strisciò verso di lei, per poi arrampicarsi sul suo braccio, finché non giunse proprio di fianco al suo viso e, allungando la lingua biforcuta, cominciò, dolcemente, a leccarle le lacrime salate.

   
 
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