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Autore: betty58    21/09/2020    1 recensioni
Elizabeth Gray è una studentessa della Beacon Hills High School e a tutti è nota la sua mente brillante. La sua vita cambia drasticamente quando, una notte, si avventura con i suoi due migliori amici, Scott e Stiles, nel bosco. Qui tante cose succederanno, come per esempio vedere la persona più importante per lei venire morsa da un lupo mannaro diventandolo a sua volta. Da questo momento, Beth verrà catapultata in un nuovo mondo sconosciuto e surreale, che solo nei libri aveva mai letto. I suoi sentimenti, il suo amore, la sua devozione la porteranno a compiere particolari e pericolose azioni pur di salvare chi ama, anche allearsi con un misterioso e spaventoso licantropo, Derek Hale.
*Personaggi e battute completamente prese da Teen Wolf. Ho semplicemente aggiunto un personaggio, ma la storia seguirà perfettamente la serie, o quasi. Buona lettura! :)*
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Derek Hale, Lydia Martin, Nuovo personaggio, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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*Personaggi e battute completamente prese da Teen Wolf. Ho semplicemente aggiunto un personaggio, ma la storia seguirà perfettamente la serie, o quasi. Buona lettura! :)*
 

Non sono quel genere di persona che rimugina in continuazione sulle cose, ma è difficile dimenticare la scena di ieri sera di Scott e Alison, è difficile accettare dei sentimenti che non vorrei provare o almeno non per la persona per cui li provo. Il mal di testa mi sta uccidendo, questa notte non ho chiuso occhio. Un altro stupido ed inquietante incubo, ma questa volta era diverso. Mi ricordo della notte in cui Scott è stato morso, mi ricordo del lupo, dei suoi occhi rossi, della sua grandezza, del suo ululato, della sua cattiveria. Sono sicura di averlo rivisto anche nel mio sogno, ma in forma differente. Penso che avesse forma umana, ma di certo non riesco a collegarlo a nessuno di mia conoscenza. Non che mi ricordi molto in realtà, era tutto molto confuso e sfocato e, come ho aperto gli occhi, tutto ciò che è rimasto è solo un'immagine nera. Questa mattina mi è venuta a prendere Lydia. Mi ha addirittura scelto i vestiti, proprio come mia mamma quando avevo 7 anni, e mi ha portato a fare colazione. Devo ammettere che è stato piacevole, più passo del tempo con questa ragazza più mi affeziono. Abbiamo parlato del più e del meno, mi ha raccontato delle sue cose con Jackson (per mio grande interesse, P.S.: da notare l'ironia), della sua famiglia, di amici, feste, scuola e ci siamo messe d'accordo per il nostro pomeriggio di studio. Ora mi trovo al mio armadietto ad aspettare i miei due migliori amici, mentre la rossa è andata in bagno a rifarsi il trucco. "Devo essere bellissima per Jackson" parole sue. Finalmente vedo i due venire nella mia direzione e Stiles dare uno schiaffo sulla testa a Scott. 
"Era incredibile" sento dire da Scott, mentre si massaggia la testa dopo la "carezza" del pelato.
"Incredibile cosa?" mi intrometto nella loro conversazione.
"Scott ha fatto un sogno in cui uccideva Alison... sai, con l'altra parte" tenta di spiegarmi Stiles.
"Oookay, questo è inquietante" alterno lo sguardo tra i due e il mio lupo fa una faccia ancora più preoccupata, perciò mi affretto a continuare "ma era solo un sogno. Non ci pensare" gli faccio un sorriso incoraggiante, che sembra apprezzare. 

 


 

"Sembrava così reale" continua il moro, mentre tutti e tre ci dirigiamo verso l'esterno, al nostro solito muretto, dato che abbiamo ancora 10 minuti di tempo libero. Ma come usciamo dalla porta, davanti a noi vediamo uno scuolabus completamente distrutto e ricoperto di sangue, con la parete in fondo sfondata, su cui si trova un profondo graffio. Mi giro immediatamente verso i miei due amici che, come tutti, hanno una faccia scioccata e spaventata. Non perdo tempo nel prendere il telefono in mano e chiamare subito la mia amica. 
Uno, due, tre, quattro squilli, poi segreteria. Ci riprovo per altre tre volte, ma sempre lo stesso risultato. 
"Probabilmente sta bene" prova a rassicurarci Stiles, mentre con noi al suo fianco, cammina per i corridoi in cerca di Alison. 
"Non risponde ai miei messaggi Stiles" dice Scott
"E neanche alle mie chiamate" aggiungo poi, guardando ogni singolo studente presente nel corridoio.
"Potrebbe essere una coincidenza no? Una spaventosa coincidenza" continua il pelato, non credendoci neanche lui.
"Aiutatemi a trovarla, vi prego" stiamo continuando a cercare in tutti i corridoi, ma niente. Vedo Scott iniziare ad agitarsi. Come svolta l'angolo, si scontra con un armadietto e i suoi occhi iniziano a cambiare colore.
"Scott, non qui. Per favore, controllati. La troveremo e scopriremo cosa è successo questa notte, ma ti prego cerca di calmarti" gli metto una mano sulla spalla e mi assicuro che nessuno ci stia osservando. D'un tratto tira un pugno all'armadietto, il quale si rompe, e riesce a tranquillizzarsi. Gli faccio segno di respirare profondamente e lui mi copia chiudendo gli occhi. La campanella sta per suonare, per questo ci dirigiamo verso la prima lezione della giornata. E udite udite: è proprio quella di chimica. Mi guardo intorno alla ricerca di Stiles, in quanto ha lezione con noi, ma non lo vedo da nessuna parte. Dov'è finito adesso? Caso vuole che Scott si scontri con Alison, facendole cadere tutti i libri. E mai sono stata così felice di vederla. Un disastro è stato evitato e questa giornata sta prendendo una giusta piega. 
"Mi hai spaventata a morte" vedo i due sorridere, perciò li saluto velocemente e mi allontano il più in fretta possibile. Ritorno al volo al mio armadietto per prendere il giusto materiale e, con mia gioia, trovo Stiles. 
"Attenzione, è il Preside che vi parla. Vi starete chiedendo cosa sia successo ieri sera a uno dei nostri scuolabus. La polizia sta lavorando per scoprirlo. Nel frattempo le lezioni si svolgeranno come da programma. Grazie" finito questo discorso, si alza nei corridoi un generale lamento.
"Come stai? La caviglia?" mi chiede il pelato, mentre ci indirizziamo verso la classe.
"Bene. Ci metto ancora le bende solo perché i miei genitori insistono, ma si è ripresa subito. Pensavo peggio. Anche il polso, sono quasi praticamente sparite le ferite, solo qualche crosta" lo vedo annuire e assume una faccia strana, che capisco all'istante. "Stiles..." non faccio in tempo a finire, che mi interrompe
"Dobbiamo parlare" ci fermiamo un momento davanti alla porta di chimica.
"Già, dobbiamo parlare" e ancora una volta nell'arco di due giorni, veniamo interrotti. Questa volta dal professore che ci invita ad entrare e prendiamo subito posto dietro a Scott. 
"Va bene se vengo da te oggi pomeriggio?" mi chiede Stiles appena Harris si gira per scrivere qualcosa alla lavagna.
"Lydia mi aiuta in matematica" rispondo mentre inizio a copiare sul quaderno le formule che il professore ci sta dando, ma come vedo la sua faccia un po' delusa dalla mia risposta, continuo velocemente "ma se vuoi ti mando un messaggio appena abbiamo finito. Magari puoi restare anche a cena" subito mi manda un sorriso e non fa in tempo ad aggiungere altro che Scott si volta verso di noi
"Potrebbe essere mio quel sangue" ci dice preoccupato per quello che abbiamo visto questa mattina fuori scuola. 
"O quello di un animale. Si potresti aver preso un coniglio" gli risponde Stiles, mentre guarda il professore per assicurarsi che non li stia osservando
"Che ne ho fatto?" chiede il lupacchiotto facendo una faccia confusa. 
"L'hai mangiato?" tento di sdrammatizzare, distogliendo lo sguardo dalla lavagna.
"Crudo?" ora la sua faccia è allarmata ed è davvero divertente.

 


 

"No, l'hai cucinato con un fornetto per lupi mannari. Sei tu quello che non si ricorda niente" il sarcasmo di Stiles penso sia la cosa migliore di questo mondo, mi fa sempre ridere e mi fa sempre stare bene. 
"Signor Stilinski, se per lei questo è parlare sottovoce dovrebbe togliersi le cuffie di tanto in tanto" ci interrompe Harris, che in questo momento ci sta fissando.
"Ma..." prova a giustificarsi il pelato al mio fianco
"In più mi state distraendo la signorina Gray. Per questo penso che lei e il signor McCall dovreste stare separati, non crede?
"No" rispondono in contemporanea i miei due amici, mentre io un po' me la rido sotto i baffi. Sono sempre stata la cocca di Harris, che posso farci?! Il prof fa segno a Scott di spostarsi, il quale si mette nel primo banco di fianco una ragazza che è come il prezzemolo, ovunque. 
"Spero che l'ansia da separazione non diventi eccessiva" conclude il prof soddisfatto quando li vede separati, e continua con la sua lezione.
Vedo proprio quella ragazza al primo banco alzarsi e avvicinarsi alla finestra, esclamando 
"Ehi hanno trovato qualcosa" in men che non si dica tutti si alzano, troppo curiosi dagli sviluppi di questo incidente che ha colpito la nostra scuola. Un'ambulanza è ferma sulla strada, mentre dei paramedici stanno portando verso di essa una barella con un signore sopra.
"Non è un coniglio" ci commenta Scott. Mentre stavano girando la barella per farla entrare nell'ambulanza, il tipo sopra di scatto si mette seduto iniziando ad urlare, facendo indietreggiare tutta la classe per la paura. 
"Okay, va bene va bene. Si è svegliato, non è morto. I morti non fanno così." prova Stiles a consolare uno Scott scioccato.
"Sono stato io" ci dice il moro guardandoci terrorizzato.

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Il resto della mattinata passa in fretta, tra lezioni, noiosissime spiegazioni, pile di appunti presi, compagni che ti cercano solo per aiutarli nei compiti, intravedere Scott e Alison nei corridoi, nervosismo e un immenso sonno. Mi sono appena seduta a mensa e mi sto godendo questi momenti di pace e, per quanto possibile, di silenzio. 
"I sogni non sono ricordi." come sempre parlo troppo in fretta, infatti la soave voce di Stiles arriva presto alle mie orecchie. 
"Allora non è stato un sogno. È successo qualcosa ieri notte, ma non mi ricordo che cosa." ora si è aggiunta quella di Scott e, dopo neanche due secondi, si siedono al mio tavolo. Quest'ultimo di fianco a me, mentre il pelato di fronte a lui. 
"Perché pensi che Derek abbia tutte le risposte?" non ci vuole in gran genio per capire l'argomento della conversazione. Ora so che può sembrare strano, ma sto seriamente rivalutando la figura di Derek in tutta questa situazione. Continua a farmi inquietudine, ma penso davvero che sia l'unico al momento in grado di aiutarci.
"Forse perché fa parte di questo mondo da più di una settimana, a differenza nostra? Quindi ha una maggiore esperienza nel campo e di certo sa come comportarsi in queste situazioni" spezzo una lancia in favore di Derek, rispondendo per prima alla domanda, ovviamente retorica, di Stiles, che mi fa solo guadagnare un'occhiata strana da entrambi i miei amici. 
"In più durante la luna piena lui non è cambiato, aveva il controllo totale. Mentre io sono riuscito addirittura ad attaccare una persona innocente." continua Scott.
"Questo tu non lo sai" tenta di essere positivo Stiles, quando in realtà non vuole avere niente a che fare con Derek.
"Nemmeno tu. Non devo uscire con Alison, annullo tutto." insiste il moro al mio fianco prendendo il telefono dalla tasca. Oh ti prego sì! Questo è un ottimo piano.
"No, non lo annulli okay. Non puoi annullare tutta la tua vita. Inventeremo qualcosa." lo ferma il pelato di fronte. Stai. Zitto. Stiles. Non abbiamo il tempo di dire o fare altro che Lydia si avvicina al nostro tavolo e si siede di fronte a me e a fianco al pelato, che fa una faccia stupita e immensamente innamorata. 
"Inventare che cosa?" interviene la rossa, avendo ovviamente sentito l'ultima parte della nostra conversazione.
"Ehm... parlavamo di compiti" si inventa una pessima scusa Scott.
"Si..." gli dà corda Stiles e subito dopo chiede qualcosa al moro, che però non riesco a capire. 
Presto si aggiungono altri studenti, che penso siano giocatori della squadra di lacrosse, Alison e un'altra ragazza. Mi guardo attorno e vedo il ragazzo, seduto a capotavola, osservarmi in modo strano. No scusate mi correggo, penso stia guardando le mie tette. Questo tipo mi inquieta, ma possibile che sono tutti strani in quella squadra? Ci credo che perdono sempre. Fortuna o sfortuna arriva Jackson.
"Ehi alzati" ordina al ragazzo a capotavola, che ora ha spostato gli occhi sulle tette di Lydia.
"Perché non lo dici a Danny?" tenta di difendersi.
"Perché io non fisso le tette della sua ragazza e della sua amica" risponde Danny seduto vicino a Stiles, mentre Lydia sorride. Jackson riesce a mandarlo via e sedersi al suo posto. 
"Sembra che lo abbia attaccato un animale, forse un puma" continua il ragazzo mangiando una mela, iniziando così il discorso che volevo evitare almeno a pranzo. 
"O un leone di montagna" ribatte Jackson. 
"Il puma è un leone di montagna" puntualizza Lydia un po' innervosita, frase che attira l'attenzione di diversi componenti del tavolo. "Non è così?" aggiunge velocemente dopo che il suo ragazzo l'ha guardata strana, ottenendo però in cambio una mia occhiataccia. Incredibile come si faccia condizionare da quel babbeo.
"Che importa. Quel uomo sarà stato un drogato, sarebbe morto comunque" risponde con indifferenza. 
"Grande sensibilità Jackson, complimenti!" replico immediatamente al suo commento poco consono. Mi volto dalla parte apposta a lui e vedo Scott che mi sorride divertito per quello che ho appena detto.
Stiles prende parola per la prima volta da quando gli altri si sono aggiunti al nostro tavolo "Ho scoperto di chi si tratta, guardate" mette il telefono al centro e fa partire un video: 
"Il dipartimento non ha fornito dettagli sull'incidente, ma ha confermato che la vittima Garrison Myers è sopravvissuto all'aggressione. Myers è stato portato all'ospedale locale, le sue condizioni restano critiche." 
"Bhe io lo conosco" commenta balbettando Scott, mentre io e Stiles lo guardiamo stupiti e preoccupati. 
"Davvero?" chiede la tipa sconosciuta, seduta vicina a Danny. 
"Sì, quando prendevo lo scuolabus, vivevo con mio padre, lui era il conducente." continua alternando lo sguardo tra me e il pelato. 
"Parliamo di qualcosa di più allegro per favore?" chiede fortunatamente Lydia, ponendo fine al quel discorso. So già che lo avrei affrontato in seguito con i miei due amici. "Tipo... ah dove andiamo domani?" riprende mentre tutti si voltano in sua direzione. "Mi hai detto che tu e Scott uscite domani sera, giusto?" risponde guardando solo Alison.
"Veramente stiamo ancora decidendo" la quale ribatte intervallando tra lei e Scott. 
"Bhe, io non starò a casa a guardare le partite di lacrosse. Quindi se vogliamo uscire, dobbiamo andare a divertirci" continua la rossa spostando, questa volta, lo sguardo su di me. 
"Uscire ha detto?" chiede Scott alla ragazza al suo fianco, che in risposta semplicemente alza le spalle.
"Cioè noi quattro? Tu hai intenzione di uscire insieme a loro?
"Sì, sarebbe divertente" mi tengo totalmente fuori da questa conversazione, anche se ci resto molto male. Cerco di non farlo vedere e riprendo a mangiare le mie polpette.

 


 

"Già, divertente come bucherellare la mia faccia con questa forchetta" si intromette Jackson. La mia mente non riesce a non pensare alla scena. Sì, sarebbe decisamente divertente. Mi offro per essere la prima.
"Che ne dici del bowling? A te piace" propone Lydia prendendogli la mano, gesto che indispettisce Stiles.
"Sì, quando c'è una vera competizione" risponde il suo fidanzato con la sua solita altezzosità.
"Chi ti dice che non siamo in grado di competere con te?" lo stuzzica Alison, per poi chiedere a Scott "Tu sai giocare?
"Un pochino" risponde il mio amico visibilmente sotto pressione. 
"Soltanto un pochino, oppure si?" lo pressa Jackson. 
"Sì, in realtà gioco molto bene" replica con decisione, ricevendo una strana occhiata da me e Stiles. È da una vita che non gioca, tipo da quando aveva 8 anni, e anche allora non era bravo. Poi abbiamo smesso di andarci, ero troppo forte e non volevano più perdere. Che bei tempi!
"Bene, allora è deciso. Sarà una fantastica serata a sei" esclama felice e soddisfatta Lydia. Aspetta un attimo? Sei? Sto cercando di capire se stia facendo la finta tonta che sbaglia una semplice addizione, o se stia tramando qualcosa. La risposta mi arriva prima del previsto.
"Io e Jackson, Scott e Alison, Josh e Beth" continua spostando lo sguardo su di me e facendomi poi l'occhiolino.
"Ehm, no. Non l'ho mai deciso" rispondo velocemente molto, ma molto, confusa. Cosa sta pianificando adesso?
"Tranquilla, sarebbe venuto lui a invitarti, ma già che siamo in argomento." mi alza le spalle con quel sorrisino soddisfatto, che non fa altro che irritarmi. Oggi gliene dico quattro, anche cinque.
"Bene, allora ringrazierò anche lui. Ma temo di non poterci essere" tento in tutti i modi di farle capire quanto io sia contraria e irritata da questo suo comportamento, ma questo non fa altro che aumentarle il sorriso.
"Aspetta un attimo, tu esci con Josh?" mi chiede sconcertato Scott.
"No!" "Sì!" rispondiamo in contemporanea io e la rossa di fronte a me. "No, non usciamo insieme. E domani ho da fare. Mi devo preparare per il compito di economia e aiutare mia mamma in una commissione" invento la prima scusa che mi viene in mente, anche se so già che non reggerà.
"Secchiona!" mi commenta Jackson alzando giocosamente gli occhi.
"Meglio secchiona, che ignorante!" in tutta risposta alla sua occhiataccia, alzo le spalle e faccio un sorriso soddisfatto. Finalmente ora sta zitto! 
"Sono solo due ore di sera, non ti togliamo tanto tempo! Ti passo a prendere, non preoccuparti" riprende parola Lydia e, prima che possa controbattere, si alza e si allontana, uscendo poi dalla mensa. Subito dopo suona la campanella e tutti ci dirigiamo nelle nostre rispettive classi.

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"Va bene, avanti. Dimmi, cos'hai?" mi chiede Lydia alzando gli occhi e sbuffando leggermente, dopo la milionesima volta che la guardo male e le rispondo a monosillabi. Mi ha accompagnato a casa subito dopo scuola e appena entrate ci siamo messe a fare matematica. 
"Cos'ho? Sono irritata e assolutamente, completamente e immensamente contraria alla serata di domani" poggio la penna sul libro e mi focalizzo pienamente sulla mia amica, che tenta di ribattere, ma la blocco "Non ho finito. Punto 1: potevi almeno avvisarmi prima di questa uscita o dirmelo in un altro contesto, magari quando saremmo state solo io e te. Punto 2: Josh? Seriamente? A parte il fatto che se volessi davvero partecipare a questa uscita di gruppo, il mio compagno potevo benissimo sceglierlo da sola. Ma se proprio non resisti, Josh è la migliore opzione?"
"Dai, è stato carino con te. Ti ha dato un bacio sulla mano, non esistono più uomini del genere" mi risponde arricciando leggermente le labbra e guardando intorno a sé. Non ci crede neanche lei a quello che dice.
"Carino? È stato imbarazzante e del tutto inappropriato. E poi uomo? Dove? In che senso? In quale contesto? Te l'ho raccontato di quella volta che eravamo a lezione di storia e una cimice gli è volata davanti alla faccia? Ha iniziato ad urlare, coprendosi la testa con il libro, pregando che qualcuno la mandasse via o la uccidesse." 
"Bhe, guarda il lato positivo. Puoi approfittare di lui, per far ingelosire Scott" mi guarda con uno strano sorriso trionfante e mi fa l'occhiolino. Per me ha solo preso una bella botta in testa, Lydia tutto bene?
"Non lo userò mai per una cosa del genere, soprattutto per una persona che mi vede e mi vedrà sempre come la sua migliore amica." 
"Certo, perché oggi a pranzo quando ho detto dell'uscita tra te e Josh è rimasto indifferente. Tesoro hai i prosciutti sugli occhi per caso?"
"Si è sempre preoccupato di queste cose, ma non per questo ci deve essere un sentimento dietro. Ti ricordo poi che esce con Alison. Sì, proprio la nostra amica. Non le farò mai nulla del genere" come nomino il nome della nostra amica, la sua faccia cambia espressione. Sembra mi stia nascondendo qualcosa.
"Va bene, allora sarà solo un'uscita tra amici. Dopo domani sera non dovrai più vedere Josh o starci insieme. Il moretto sotto sotto nasconde qualcosa, è solo troppo attaccato all'idea della vostra amicizia." nel mentre mi dice questo, la vedo raccogliere le sue cose e mettere tutto nella borsa e quasi come leggendomi nella mente,
"Ora vado. Jackson mi aspetta. Fai la brava. Ci vediamo domani" mando un messaggio veloce a Stiles per dirgli di partire e poi accompagno la mia amica alla porta. "Gli hai mandato un messaggio?" alza le sopracciglia e si morde il labbro inferiore.
"Oddio sei incredibile!" mi lascio scappare una piccola risate "Non a chi pensi tu. Devo parlare con Stiles di alcune cose" ci riflette un po' su, come a ricordarsi di chi sto parlando. "Era seduto vicino a te oggi a pranzo. Capelli corti, un po' goffo e impacciato, ci siamo visti anche in ospedale qualche giorno fa." ma soprattutto irrimediabilmente innamorato di te. Non glielo avrei mai detto, o almeno non ancora. Sono così simili, ma al tempo stesso i due poli opposti. Penso che insieme starebbero molto bene.
"Ci vediamo domani" mi liquida velocemente con un abbraccio, per poi salire sulla sua macchina e allontanarsi sempre di più. 
Ritorno in camera e sistemo le cose fuori posto, per poi gettarmi sul letto in attesa del mio amico. Ripenso alla conversazione avvenuta poco prima con la rossa e vorrei che fosse tutto dannatamente vero. Scott geloso di me? Un sogno meraviglioso che non si avvererà mai. Lo conosco dalla terza elementare. Alcuni miei compagni mi davano sempre contro a causa dei soldi dei miei, che erano soliti finanziare gli eventi della mia scuola, in più spesso e volentieri mi escludevano dai loro giochi. Poi un giorno i miei avevano avuto un problema al lavoro e mi hanno accompagnato velocemente a scuola, dimenticandosi di prepararmi la merenda. Scott vedendomi senza cibo, durante l'intervallo, si sedette vicino a me e dividemmo il suo panino con la marmellata. Fin da subito abbiamo iniziato a parlare e scherzare tantissimo. È stato il mio primo vero amico. Dopo un paio di giorni si è aggiunto Stiles e da quel momento il nostro trio è diventato invincibile. Il nostro rapporto si rafforzava man mano. Poi iniziarono gli scherzi, le bravate, i segreti da tenere nascosti ai nostri genitori, le scappatelle di notte, i dolori, gli amori, tutto vissuto insieme, come se fossimo una sola persona. C'è stato solo un piccolo periodo in cui mi ero leggermente staccata, quando avevo conosciuto questo ragazzo Philip. Ma questa è un'altra storia. Fatto sta che poi il mio cuore è ritornato al suo posto. 
Il campanello di casa mi riporta alla realtà e, quando inizia ad insistere, mi alzo velocemente e vado ad aprire.
"Pensavo ti fossi addormentata" mi dice il pelato mentre entra in casa, appendendo il cappotto all'attaccapanni dell'ingresso.
"Bhe dopo un pomeriggio intenso di matematica, c'ero molto vicina" entriamo in camera e ci mettiamo stesi sul letto. Uno di fianco a all'altro, a pancia in su, a fissare il soffitto color giallino. Mi sembra tutto un déjà-vu.
"Devo dirti una cosa" prende parola Stiles voltandosi leggermente dalla mia parte.
"Anche io" lo imito e subito lui si alza in piedi, iniziando a camminare avanti e indietro.
"Parto io. Non so come iniziare o che parole usare" alterna la mano tra il mento e i capelli e la sua andatura così nervosa un po' mi tranquillizza. È sempre il solito Stiles.
"Stiles, dillo e basta. Sono la tua migliore amica" lui si blocca appena sente la mia ultima frase e si mette di fronte a me. 
"Penso sia questo. Voglio dire, tu sei sempre stata la mia migliore amica. E io il tuo. Cioè siamo migliori amici da una vita, da tipo la terza elementare. Ci siamo sempre stati per l'altro" continua a balbettare ininterrottamente e lo trovo così adorabile. Aspetto solo che dica quella fatidica frase, così che possa anche io liberarmi da questo mio peso che mi porto dentro. In realtà non so quanto sia intelligente raccontargli tutto, perché diciamocelo, in tutta verità, lui non è molto bravo a mentire.
"Sì Stiles, è questo che fanno gli amici." lo guardo divertita, mentre lui riprende a camminare.
"Bhe ecco, quello che è successo tra noi... Quello di qualche giorno fa... Ecco io ci ho pensato e... bhe... penso che... Okay. Te lo dico direttamente" si blocca nuovamente di fronte a me dopo aver balbettato per non so quanto
"Mi piace Lydia. Sono stracotto di Lydia. Solo che lei è fidanzata con il ragazzo più popolare della scuola e per lei sono così invisibile. Non so che fare" mi guarda disperato e con quel broncio triste talmente adorabile che vorresti solo stringerlo tutto il giorno. 
"E a me piace Scott. Sono stracotta di Scott. Solo che è prossimo fidanzarsi con Alison, nonché mia nuova amica, e per lui sono e resterò sempre la sua migliore amica." Dopo aver distolto lo sguardo per tutta la mia confessione, finalmente poso gli occhi su di lui, che mi sta scrutando cercando di capire se sia seria o meno.
"Chi è messo peggio?" gli domando retoricamente, mentre lui si butta sul letto a fianco a me. Finalmente è tornato tutto com'era. Una delle mie poche certezze è ancora qui con me. Grazie a lui ora ho anche un peso in meno e mi sento così bene.
"Mi dispiace, ma vinci a mani basse" mi prende in giro lui e, dopo aver ricevuto un pugnetto sul braccio da parte mia, continua "In ogni modo un po' l'avevo capito" ovviamente l'avevi capito Stiles Stilinski, nonché miglior detective che abbia mai conosciuto.
"Comunque sei stata la prima" introducendo, suppongo, un discorso serio, solo che non capisco a cosa si riferisca.
"In che senso?" chiedo.
"Bacio. Sei stata il mio primo bacio" distoglie lo sguardo per mezzo secondo per poi riposarlo su di me. Nella camera è calato uno strano silenzio. Non so come prendere questa notizia, ma soprattutto non so cosa rispondere. Da una parte mi sento onorata di essere stata la prima, ma dall'altro speravo che potesse dare il suo primo bacio alla persona che ama.

 

 Da una parte mi sento onorata di essere stata la prima, ma dall'altro speravo che potesse dare il suo primo bacio alla persona che ama
 

"Sono contento che sia stata tu. Cioè ora che ho rotto il ghiaccio, non farò figuracce quando mi ricapiterà" sdrammatizza Stiles notando, probabilmente, il mio stato confusionario.
"Mmmmh, hai ragione! Lydia ne sarà entusiasta" come nomino il nome della mia amica, il pelato mi guarda con la solita faccia da pesce lesso che ha quando la vede, facendomi ridere.
"Divertente! Tu invece?" mi chiede dopo avermi tirato un cuscino sul viso.
"Non ti ricordi Philip? Lui è stato la mia prima volta in tutto" rispondo senza scendere troppo nello specifico, ma sperando che abbia capito. Sarà pure il mio migliore amico o quello che volete, ma certi argomenti restano e resteranno off-limits. 
"Tu sei andata a letto con quel coglione?" domanda totalmente scioccato dalla mia rivelazione. 
"Ci sono stata insieme quasi un anno" tento di difendermi. Insomma non è così sbagliato. Ai ragazzi di oggi bastano 2 settimane. Okay che ero più piccola, ma ho aspettato il momento che ritenevo giusto.
"Non ci posso crede..." non finisce la frase che gli inizia a suonare il telefono e nel mentre in camera entra Scott con tutta la disinvoltura del mondo.
"E tu come sei entrato?" pongo al moro, mentre Stiles risponde alla telefonata.
"Betty so delle chiavi di scorta nel vaso" sedendosi sul fondo del letto, per poi continuare "Di cosa parlavate?" nel sentire questa domanda, la mia mente vola sui nostri precedenti argomenti e l'agitazione prende il possesso del mio corpo. Il mio cuore inizia a battere più forte e spero che le mie guance non siano troppo rosse.
"Ehm... niente di particolare. Sai, le solite cazzate" distolgo immediatamente lo sguardo da lui.
"Lo sai che riesco a sentire quando menti?" mi domanda con sorrisetto beffardo in viso. Dio è così bello, anche quando si prende gioco di me.
"Lo sai che questo è scorretto?" gli rispondo a tono. In quel momento ci raggiunge Stiles.
"Devo andare, mio padre ha bisogno di me per una questione di lavoro che non mi vuole svelare per telefono. Rimandiamo la nostra cena a un altro giorno?" ci informa e mi chiede una volta nella stanza, immediatamente annuisco e gli sorrido.
"E il nostro discorso non è ancora finito" mi avvisa alzando un sopracciglio, mentre si rimette le scarpe.
"Quale discorso?" si intromette Scott. Oh no! Qui va a finire male.
"Tu sapevi che Beth ha fatto sesso con Philip?" gli domanda ancora sconcertato Stiles al moro di fronte a me.
"Tu sei andata a letto con quello lì?" si rivolge quest'ultimo a me con la stessa faccia di prima del pelato. 
"Esatto amico, ho avuto la stessa reazione" continua a dargli corda.
"Okay. Chiariamo questa cosa una volta per tutte. Prima cosa: Sì, sono andata a letto con Philip. Siamo stati insieme per 11 mesi, okay? 11! Non mi potete accusare di niente. Ho voluto aspettare il momento giusto e poi è successo. Seconda cosa: siete i miei migliori amici e vi amo più di quanto crediate. Ma certi argomenti, e per 'certi argomenti' intendo proprio quel argomento, sono off-limits. Voi due potete parlarne quanto volete, ma con me vi prego no. Mi imbarazza" appoggio la testa alla testiera del letto e alterno lo sguardo tra i due. Grazie al cielo Stiles viene in mio soccorso e interrompe la situazione, che lui stesso ha creato, e ci saluta un'ultima volta. Una volta uscito, io e Scott ci sediamo sul divano e il silenzio cala tra noi. Proprio ora mi viene in mente il sogno fatto ieri notte. Ripeto, non è niente di che, ma preferisco raccontarglielo. Con tutto quello che succede non si sa mai.
"Ti devo dire una cosa. È stupida, però in un certo senso ti riguarda" mentre parlo tengo gli occhi fissi davanti e quando mi giro verso di lui lo noto già a guardarmi sorridendo.
"Sono curioso, spara!"
"La sera che sei stato morso, io ero con te. Non sono sicura di aver visto tutto chiaramente anche perché era buio e tutto ciò che sono riuscita a scorgere fu solo una grande figura nera con gli occhi rossi, ma sono certa di quello che ho sentito e provato sul mio corpo. Ho fatto un sogno particolare questa notte, dove riuscivo a percepire di nuovo tutte queste sensazioni. È come se per la seconda volta avessi rivissuto quel momento. L'unica differenza è che al posto di una grande figura nera, io penso di aver sognato un umano." per tutto il tempo non ho staccato gli occhi dai suoi, così come lui non li ha staccati dai miei. Ho notato il cambiamento da curioso a stranito durante il mio racconto.
"Che aspetto aveva?" mi chiede, facendomi sentire meno stupida e paranoica.
"Questo non te lo so dire. Continua ad essere una figura nera, ma questa volta è più umana e ha gli occhi chiarissimi" lo vedo annuire, in segno di comprensione.
"Derek?
"No, dubito altamente fosse lui. Ci assomiglia penso, ma non è lui" sospira nervosamente e sposta lo sguardo di fronte a noi, mentre mi poggia una mano sul ginocchio. Sono contenta che sia qui, ma soprattutto che mi abbia capito e creduto. Restiamo ancora un paio di minuti in questa posizione, fino a quando non mi prende il polso destro e mi accarezza le fasciature, che uso ancora per coprire le piccole ferite lasciate dai suoi artigli.
"Cosa ti sei fatta?" mi chiede guardandomi confuso, mandandomi completamente nel panico. Non voglio farlo preoccupare inutilmente. Io sto bene. Certo, lì per lì, sentivo tanto dolore, ma già alla sera stavano guarendo. In quel momento lui era fuori di sé per via dello strozzalupo, stava cercando di controllarsi. Forse sono stata troppo avventata io in quella situazione, ero consapevole di cosa stava per succedere e ho reagito d'istinto senza pensare alle possibili conseguenze. Non gliene faccio assolutamente una colpa.
"Niente, non ti preoccupare. Sto bene, solo qualche taglietto mentre cucinavo" ritiro lentamente il braccio per non fargli crescere altri sospetti, coprendolo poi con la manica della felpa.
"Perché mi stai mentendo?" facendomi il solito sguardo accusatorio.
"Scott, sto bene. Non è niente okay, sta già guarendo"
"Sono stato io?" mi chiede con un velo di ansia e, quando stavo per rispondergli, mi interrompe "Dimmi la verità".
"Non è quello che pensi. Stavi male a causa dello strozzalupo, sono stata avventata io. Dovevamo capire prima che qualcosa non andava. Cercavi solo un appiglio di aiuto e..." non mi lascia finire la frase che si alza bruscamente in piedi, dopo aver evitato di guardarmi in faccia per tutto il mio discorso.
"E ho trovato il tuo braccio, ferendoti con i miei artigli. Dio, mi sembra ancora così surreale tutto questo" si passa le mani tra i capelli nervosamente e, come provo a raggiungerlo, si scansa. "Non avrei mai dovuto portarti dentro questo casino. Non te lo meriti. Cerco di controllarmi e di non ferire le persone che amo, ma finisco per fare esattamente il contrario. Prima di quel morso eravamo niente. Nessuno ci conosceva. Gli unici problemi di cui ci dovevamo preoccupare erano i voti a scuola, allenarsi per diventare migliori a Lacrosse, non bruciare la cucina quando ci veniva in mente di cucinare i biscotti, o non farci scoprire dai nostri genitori quando saltavamo scuola. Non volevo questo morso. Non volevo le qualità che ho ottenuto di conseguenza. Non volevo entrare in questo mondo di sangue, dolore e morte. Non volevo ferirti, ti giuro che non ne avevo intenzione. Mi dispiace così tanto." si siede sul divano e si prende la testa tra le mani. Sono un po' senza parole, non mi aspettavo uno sfogo del genere da parte sua. Chiaro che dobbiamo ancora lavorare e imparare molte cose, ma non pensavo provasse tutto ciò. Mi avvicino cautamente e mi inginocchio davanti a lui. Gli alzo il viso e gli stringo le mani nelle mie.
"Smettila di sentirti in colpa, perché non hai fatto niente. Non volevi tutto questo e va bene, ti posso capire. Ma ti è capitato e non per forza devi viverla in modo così negativo. Hai qualità che nessun altro può avere e puoi sfruttarle per aiutare gli altri. Bisogna solo capire come fare, ma siamo alle prime armi. È normale e umano sbagliare, anche se di "umano" non vedi niente. E non è perché puoi origliare qualsiasi conversazione, o vedere dettagli da lontano, o la tua sorprendente bravura nella ginnastica artistica, che ti hanno fatto arrivare dove sei ora. Probabilmente ti sono stati di aiuto sì, ma è per quello che sei, per quello che provi, per quello che dici, per il tuo animo buono, per la tua simpatia ed empatia che le persone ti amano Scott. In più dovresti ormai conoscermi. Anche se mi avessi tenuto fuori da tutto questo con la forza, un modo per entrarci lo trovavo. Non ti lascerei mai affrontare da solo qualcosa di così grande. E non sopporterei di vederti in pericolo e io a casa disperata a non sapere nulla. Mi immagino tipo una me con una coperta tirata su fino ai capelli, mentre mi ingozzo di cioccolato e patatine; nel buio della mia stanza con il computer davanti a me a fare ricerche su ricerche per capire che cavolo ti sta passando. Poi ovviamente troverei la soluzione a tutti i tuoi problemi e diventerei la tua eroina" termino il discorso con un po' di ironia, giusto per sdrammatizzare la situazione e sono contenta nel vederlo ridere. Spero davvero abbia capito il fulcro del mio discorso. Tutto quello che faccio è sempre in relazione alla sua felicità e sicurezza, così come Stiles. Sono la mia famiglia e cercherò sempre nel mio piccolo di proteggerli e renderli felici. Poi non vorrei dire eh, ma mi è sembrato di vedere degli occhi lucidi mentre parlavo. Non passò molto tempo, prima che mi tirasse verso di sé e mi stringesse forte. Mi accarezza dolcemente i capelli e mi sussurra tanti "Grazie" all'orecchio e con mia grande sorpresa aggiunge anche un "Sei già la mia eroina".

 

 Mi accarezza dolcemente i capelli e mi sussurra tanti
 

"Ti va di accompagnarmi da mia mamma? Le voglio portare la cena" mi chiede una volta staccati. 
"Cosa le vuoi chiedere?" conosco Scott meglio delle mie tasche. So che dopo il divorzio dei suoi, si è attaccato tanto a Melissa, ma certi gesti li fa solo per ottenere in cambio qualcosa.
"Hai appena finito di parlare del mio animo buono, e insinui che io le voglio portare la cena solo per chiederle qualcosa?" mi guarda alzando le sopracciglia, ma con me non attacca. Infatti dopo che ricambio l'occhiata, continua "Va bene, ho bisogno della macchina per domani sera. A proposito, tu e Josh? Davvero?" si è proprio fissato con quest'idea. Mi viene in mente il discorso fatto oggi con Lydia e decido di provare a stuzzicarlo un po'. Mal che vada mi dice no, giusto?
"Che c'è sei geloso?" la butto sul ridere, mentre mi alzo e mi infilo le scarpe. 
"No, cioè sì. Certo. Josh è un coglione, peggio del principino Philip, ed è anche un po' inquietante." mi risponde mentre si avvicina a me, che mi sto infilando il giacchetto.
"Una possibilità si dà a tutti, o sbaglio? Poi mica mi devo innamorare, ci esco in amicizia" quando apro la porta per uscire, mi trovo i miei genitori di fronte che mi guardano straniti.
"Dove pensi di andare?" mi chiede mia mamma con un sopracciglio alzato e le borse della spesa in mano, che Scott si affretta ad afferrare per poi portarle in cucina.
"Le ho chiesto di accompagnarmi da mia mamma, in ospedale. Vorrei portarle una cena più sostanziosa di quella che propone la caffetteria" interviene il moro in mio aiuto. Dopo l'accaduto di qualche giorno fa, i rapporti con i miei sono un po' più freddi. 
"Alle nove e mezzo ti voglio a casa" mi dice in modo autoritario. Guardo l'orologio appeso in cucina e noto che sono appena le otto. Perfetto. Le lascio un bacio sulla guancia veloce per ringraziarla e velocemente io e il mio amico usciamo di casa.

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Mentre ci stavamo dirigendo a "In-N-Out Burger" abbiamo chiamato per fare l'ordine e appena arrivati, per fortuna, era già pronto. Ora la nostra meta è l'ospedale.
"Ti ha aiutato in matematica oggi Stiles?" mi chiede mentre addentava una patatina. Ovviamente oltre alla cena per Melissa, ne abbiamo approfittato e preso qualcosa anche per noi.
"Ehm, più o meno. Mi sono vista inizialmente con una mia compagna per matematica. Poi mi ha raggiunto Stiles che doveva rimanere per cena, ma c'eri anche tu quando l'ha chiamato Noah" tecnicamente non ho detto una bugia, ho solo omesso qualche dettaglio. Quindi non dovrebbe capire nulla, giusto?
"E non mi invitate? Mi sento offeso" mette su un finto broncio, che è la fine del mondo. Non può fare così.
"Sei proprio uno scemo. Dovevamo parlare di alcune cose e già che eravamo insieme, avevamo deciso di cenareNulla di importante" gli lancio un'occhiata velocemente per vedere la sua reazione, per poi abbassarlo sulla confezione di patatine che tenevo in mano.
"Queste cose non posso saperle?" distogliendo lo sguardo, così come me. E ora cosa gli dico? Sono fortemente indecisa se raccontargli di me e Stiles oppure starmene zitta. 
"È che sono un po' complicate e confuse" mi scappa una piccola risata e, quando vedo la sua faccia ancora più confusa ma curiosa di sapere, continuo il mio racconto, sperando che domani Stiles non ammazzi. Di certo non gli vado a raccontare la mia confessione fatta al pelato.
"Ehm... non so se ti ricordi di quel sogno che ti avevo raccontato a casa tua qualche giorno fa, in cui succedeva quella cosa nello spogliatoio tra te e Stiles. Il giorno stesso di quel sogno, io mi ero svegliata molto agitata e preoccupata, perché era come se avessi sentito sulla mia pelle le vostre stesse sensazioni. Mi aveva lasciato addosso tanta paura e nonostante fosse finito tutto per il meglio, avevo ancora quel nodo alla gola che non mi faceva stare tranquilla. Perciò mi sono infilata velocemente le scarpe e sono corsa a casa sua. Ci siamo abbracciati, sai le solite cose, mi sono assicurata che fosse tutto a posto. E poi... tra noi è successa una cosa." e se fino ad adesso sono riuscita a parlare normalmente, ora inizio a balbettare e ad agitarmi. 
"Okay, non mi sembra nulla di troppo serio" interviene Scott, tentando forse di calmarmi.
"Certo, fin quando non ci siamo baciati" gli dico sottovoce, sperando che non sentisse, ma ovviamente non è così.
"Voi cosa?" si ferma in mezzo alla strada e mi guarda stupito con bocca aperta. Mi volto verso di lui e inizio a mangiare nervosamente le patatine.
"Già, ripetutamente anche. È stata la situazione generale. Insomma io ero davvero tanto preoccupata e in quel momento si era creata questa atmosfera carica di emozioni." riprendo a parlare nervosamente, mentre ci incamminiamo nuovamente verso l'ospedale. 
"Ripetutamente?" ripete il moro al mio fianco mentre guarda per terra. Ma ha ascoltato quello che ho detto dopo? 
"Quindi adesso... siete tipo una coppia?" mi chiede titubante, posando gli occhi su di me.
"No, è proprio di questo che abbiamo parlato oggi. Ci siamo dati un paio di giorni per capire la situazione e come agire di conseguenza. Ma abbiamo appreso che io sono una migliore amica fantastica e lui un migliore amico strepitoso, niente di più. Poi mi ha ribadito il suo amore per Lydia ed è chiaro che nessuno potrà mai prendere il suo posto." mi lascio scappare una risata e da lontano intravedo, finalmente, l'ospedale. Sembra quasi sollevato da questa notizia, ma non voglio illudermi. Sarà contento che abbiamo risolto i nostri dubbi. 
"Anche perché poi si creava concorrenza tra lui e Josh" e come vede la mia faccia sconvolta, scoppia a ridere.
"Smettila con questa storia!!! Ci esco solo come amica, e poi è Lydia che mi costringe a venire" gli tiro un pugno sul braccio, anche se non faccio male neanche a una mosca, che alimenta solo la sua risata. 
Come entriamo nella struttura, vediamo Melissa dietro al bancone dell'ingresso che ci guarda sorpresa. 
"Il mio bellissimo, intelligente, meraviglioso figlio, mi sta davvero portando la cena?" dice con sorriso sulle labbra e un leggero tono di ironia.
"Non vuoi evitare la caffetteria per una sera?" gli risponde Scott tutto contento e tentando di comprarla il più possibile.
"Lilibeth è opera tua?" si rivolge questa volta a me.
"No, ha fatto tutto lui" alzo le mani divertita dalla situazione. Scott è un ragazzo davvero prevedibile.
"Bhe in questo caso... Sei il più premuroso, affettuoso e affascinante bugiardo che abbia mai conosciuto. Mi dispiace ma non avrai l'auto domani sera" ribatte Melissa, capendo perfettamente dove voleva andare a parare suo figlio.
"Mamma" tenta di fargli cambiare idea il moro al mio fianco.
"Che c'è? C'è il coprifuoco, niente auto. Ma questa la prendo" afferrando la busta contenente la sua cena e andando via, aggiungendo un "Ti voglio bene" in direzione di Scott.
"Si, anche io" si volta verso di me con una faccia scocciata e sconfitta.
Mentre ci stavamo dirigendo verso l'uscita, vedo il moro fermarsi in mezzo al corridoio, per poi girare e avvicinarsi alla porta di una stanza. Confusa e sospettosa lo seguo fin dentro la camera e lo trovo vicino al letto, su cui è steso l'uomo aggredito a scuola. 
"Signor Myers?" dice Scott andandogli più vicino per poi continuare "Sta bene?
"Scott, non penso sia una buona idea. È meglio andare" provo a dissuaderlo, ma come finisco di parlare il signor Myers si sveglia e afferra il moro per la maglia spaventandoci a morte.
"Fermo" esclama il mio amico nel panico "Mi lasci". Come provo ad avvicinarmi per aiutarlo, vediamo Melissa entrare nella stanza.
"Cosa ci fate qui?" libera velocemente Scott dalla sua presa e lo spinge "Andate! Andate!" ci urla mentre tenta di calmare il paziente. 
Corriamo fuori dall'ospedale e ci incamminiamo verso casa senza dire una parola. Ma cosa gli è saltato in mente? Cosa credeva di fare andando da lui? Non faccio nessuna domanda, oggi è stata davvero una giornata piena e impegnativa. Ho un disperato bisogno di dormire.

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Questa mattina mi sono alzata davvero tardi, il sogno di ieri mi ha perseguitata anche questa notte e non ho chiuso occhio per molto tempo. Mi sono fatta accompagnare dai miei genitori, ma non sono riuscita comunque ad arrivare in tempo alla lezione. Per il resto della mattina sono stata rapita da Lydia che non faceva altro che ripetermi il programma di quel pomeriggio, ma soprattutto non smetteva di parlarmi della dannata uscita di questa sera. Okay, ci ho provato, ci ho dormito su, ma il mio pensiero non è cambiato. Continuo a pensare che sia una pessima idea. Grazie al cielo l'ultima campanella suona e posso finalmente tornarmene a casa. Uscendo da scuola, vedo i miei migliori amici al solito muretto e, dato che non sono riuscita ancora a salutarli, mi avvicino. I due stanno parlando di qualcosa abbastanza animato, o almeno così sembra dato che Stiles ha una faccia sconvolta e Scott una leggermente contrariata e offesa.
"Glielo hai detto?" mi chiede il pelato una volta averli affiancati, facendola sembrare più un'affermazione contrariata che una domanda.
"Io devo andare" rispondo velocemente cercando di fare retrofronte, ma Scott mi blocca per il polso facendomi tornare di fronte a loro.
"Ovvio che me l'ha detto! E mi aspettavo di saperlo fin da subito" controbatte il moro mettendo su un finto broncio.
"Bhe, come ti ho detto ieri, ci siamo già parlati e chiariti. Non aveva senso dirtelo subito. Non sapevamo neanche noi cosa stavamo facendo." prendo parola prima di Stiles, per paura che potesse aggiungere qualcosa di troppo. Mi fido di Stiles, ma quando è troppo sottopressione è davvero loquace, e per fortuna annuisce solo, dandomi ragione.
"Okay, facciamo che vi credo." alza giocosamente gli occhi, in fondo so che ha capito la situazione. In tutto ciò continua a tenermi il polso, e ora che si è girato nella mia direzione e mi sta facendo gli occhi dolci, intuisco che voglia chiedermi qualcosa. Ruffiano.
"Cosa vuoi?" distogliendo lo sguardo non riuscendo per niente a sostenerlo. Mi incantano, che posso farci?! Sono così belli, luccicosi, profondi. Non riesco a guardarlo senza sentire mille brividi lungo il corpo, o gli elefanti nello stomaco. 
"Mi aiuti in chimica? Giuro, solo un paio di ore" come mi volto, lo trovo con la faccia da cane bastonato e come si fa a dirgli di no?! Vorrei sono stringerlo forte a me e non lasciarlo più andare.
"Va bene, ma se ti spiego e vedo che non mi ascolti, mi alzo e me ne vado." gli dico mentre ci dirigiamo verso la Jeep di Stiles, che nel mentre ci guarda divertito. Sento il mio povero stomaco brontolare, oggi a pranzo ho mangiato solo una mela, il resto non mi sembrava molto commestibile. È vero che non mi sono mai ammalata, o almeno non da quando ho memoria, ma di certo non voglio iniziare ora, perciò aggiungo "e mi offri il pranzo" alzando un dito in sua direzione, non permettendo repliche. 
"Affare fattooo!" mi stringe in un abbraccio forte, prima di salire tutti in macchina e facendoci, ovviamente, accompagnare.

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Abbiamo appena finito di studiare chimica e per fortuna non ci abbiamo messo molto. Questa volta mi ha ascoltato e, quando gli ho chiesto di ripetermi la lezione, ha detto tutto giusto. Mi butto sul letto e guardo le ultime notifiche sul telefono. Trovo un messaggio da parte di mamma, in cui mi dice di non tornare tardi a casa, e cinque da parte di Lydia, che mi ricorda per tipo la centesima volta dell'appuntamento con lei e Alison tra esattamente tre ore. Alzo gli occhi e sospiro leggermente, inviandole semplicemente un 'sarò puntuale'.
"Che hai? È tutta la mattina che ti vedo strana" mi chiede Scott stendendosi a fianco a me.
"Niente. Troppi punti di domanda" rispondo lanciando il telefono da qualche parte nel letto e puntando il mio sguardo sul soffitto.
"Okay, inizio io allora. Non riesco a togliermi dalla testa il sogno di ieri. Mi perseguita in tutto quello che faccio. Ogni tanto appaiono dei flash, ma non riesco a distinguere se siano ricordi o solo frutto della mia immaginazione e ansia e immensa paura." si confida il moro mettendosi a sedere e riuscendo così a guardarmi in faccia.
"Sai cosa ti potrebbe aiutare? O chi?" gli domando ovviamene in modo retorico, la risposta dovrebbe essere ben chiara, ma vedendo la sua faccia non del tutto convinta continuo "Derek". Mi alzo e inizio a raccogliere le mie cose, ho già capito che se non lo sprono un po' non andremo da nessuna parte. Lui è l'unico in grado di darci delle risposte e delle soluzioni a tutto quello che accade. Non capisco perché tentiamo di fare i tuttologhi, quando è chiaro che non sappiamo un bel niente. Vendendolo ancora seduto sul letto a guardarmi confuso per le mie azioni, gli lancio il giacchetto addosso e le scarpe di fronte a lui.
"Muoviti, non ho tanto tempo. Se arrivo in ritardo all'appuntamento con Lydia, mi uccide" mi lancia ancora uno sguardo non sicuro di quello che stavamo per fare, ma alla fine si convince e in men che non si dica siamo già in strada. Direzione: bosco.
"Comunque ti capisco. Anche io sono ancora tanto turbata dal sogno di ieri. Mi sembrava così vivo, reale. Le mie sensazioni erano reali. È come se ogni volta che chiudo gli occhi riuscissi a vederlo, ma una volta che li riapro restasse solo un'ombra. Ed è frustrante. Ho sempre fatto incubi, ma non capisco perché adesso siano così veri." gli spiego, mentre ormai stiamo entrando nella radura. 
"Perché sei speciale. Lo sei sempre stata. E quando scopriremo cosa cavolo è successo ieri notte, ci concentreremo su di te" il tono della voce così premuroso, la particolare scelta delle parole, il suo prendermi la mano in modo così delicato, mi manda fuori di testa. 
"Sono solo incubi, non c'è niente su cui concentrarci e perdere tempo. Comunque dobbiamo darci una mossa..." tento di cambiare discorso e staccare le nostre mani, ma lui mi interrompe stringendo maggiormente la presa.
"Altrimenti Lydia ti uccide. Sì, l'hai già detto." lasciandosi scappare una lieve risata che mi fa alzare gli occhi.
"Vi preparate per l'uscita di questa sera?" continua abbassando lo sguardo.
"Per mia fortuna" rispondo con un tono evidentemente ironico che lo fa sorridere.
"A proposito..." inizia il discorso, ma per evitare che finisca in uno già sentito, lo blocco subito.
"Se tiri fuori di nuovo la storia di Josh, giuro che mi arrabbio e ti lascio qui da solo" che causa solamente altre sue risate.
"Va bene va bene! Sto zitto. E non ci credo che mi lasceresti qui da solo, anche perché siamo arrivati" ribatte fermandosi e io semplicemente gli faccio la lingua. Lo vedo prendere un profondo respiro e, dopo avermi lasciato la mano, fa dei passi avanti.
"So che puoi sentirmi, ho bisogno di aiuto" ci avviciniamo di più alla porta e, senza neanche farlo apposta, Derek esce da questa. 
"Okay, lo so che ti ho fatto arrestare e che ho addirittura avvertito i cacciatori che eri qui. E so cosa è successo a tua sorella. Ma è accaduta una cosa ieri notte. Ho sognato che aggredivo una persona. In realtà potrebbe esser realmente successo." continua Scott guardandolo in faccia, mentre io annuisco a ogni cosa che dice.
"Hai aggredito il conducente?" chiede semplicemente Derek facendomi alzare gli occhi irritata. Ma secondo te, se lo sapevamo venivamo qui? Uomini, sempre così stupidi.
"Tu hai visto che cosa ho fatto?" chiede sconvolto il moro al mio fianco.
"No" ovviamente.
"Almeno puoi dirmi la verità: io posso fare del male?" domanda il mio amico preoccupato dalla risposta. Mi dispiace, ma abbiamo bisogno di più informazioni possibili.
"" bhe, apprezziamo l'onestà.
"Potrei uccidere?" continua.
"Si" ookay, qui non si mette tanto bene.
"Quindi ucciderò qualcuno?" prosegue con le domande Scott totalmente scioccato da quello che sta scoprendo.
"È probabile" risponde schietto Derek, mentre il moro si allontana leggermente.
"Oookay, siamo venuti qui per chiederti consiglio e aiuto, affinché Scott ricordi cosa è successo la scorsa notte. E tutto questo non è affatto d'aiuto." intervengo cercando di mirare direttamente al punto e quando vedo il più grande andare in direzione di Scott, esulto mentalmente. Speriamo bene.
"Senti... posso insegnarti come ricordare. Posso farti vedere come controllarti con il plenilunio. Ma non lo farò gratuitamente" e te pareva che ci fosse qualcosa dietro! Resto qualche passo indietro a loro, ma riesco perfettamente a vedere la scena e soprattutto ad ascoltarli.
"Che cosa vuoi?" chiede esausto il mio amico. 
"Lo scoprirai. Ma per adesso ti darò quello che vuoi. Torna allo scuolabus, entra dentro, guardalo, sentilo. L'olfatto, la vista, il tatto, lascia che siano loro a ricordare per te." gli consiglia il grande lupo appoggiandosi anche lui a una colonna della veranda.
"Nient'altro? Devo tornare lì." ribatte il mio amico alzando semplicemente le spalle.
"Vuoi sapere che è successo?" gli domanda nuovamente il più grande.
"Voglio sapere se sono stato io" gli risponde con sicurezza Scott mentre punta i suoi occhi in quelli di Derek. 

 


 

"No invece, vuoi sapere se farai del male a lei" lo corregge quest'ultimo, centrando evidentemente il punto. Cerco di reprimere in tutti i modi possibili ogni mio sentimento, sia per non scoppiare a piangere davanti a loro sia per non farli capire cosa sto davvero provando. Ma stiamo parlando di lupi mannari! Ovviamente stanno sentendo. Per distrarmi provo ad immaginarmi l'uscita di questa sera. Chissà se parlerò davvero con Josh, o se riuscirò a ricordarmi come si gioca, o se Jackson rovinerà la serata con qualche suo commento di poco gusto, o se Lydia smetterà di fare la finta tonta, o se non mi innervosirò vedendo Alison e Scott. Già, sarà davvero una pessima uscita. Presto vedo i due avvicinarsi a me e, senza dire una parola, il mio amico mi fa segno di andare. Lascio un'ultima sbirciata a Derek che scopro già guardarmi con un'occhiata che non riesco a decifrare, sembra divertito.

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La jeep di Stiles si ferma nel parcheggio posteriore della scuola e tutti e tre ci incamminiamo verso il cancello che dà sullo spiazzo dove si trova lo scuolabus. Ovviamente nel nostro tragitto di ritorno io e Scott abbiamo chiamato il nostro amico, che nell'arco di dieci minuti ci è venuto a prendere, pronti ad iniziare così un'altra avventura.
"No, vado solo io. Voi state qui e controllate" prova a ordinarci Scott causando una faccia contrariata sia a me che al pelato al mio fianco.
"Perché devo sempre controllare io? C'è Beth" gli risponde Stiles mentre inizia ad arrampicarsi, ma viene subito fermato dal moro.
"Perché ti conosco Stiles. E poi è una cosa che devo fare da solo" prova a convincerlo Scott, non riuscendoci per niente con me. Infatti mi avvicino velocemente alla ringhiera e penso a come scavalcarla nel minor tempo possibile. 
"Okay, perché sembra che tu sia Batman e io Robin? Non ho voglia di fare sempre Robin" continua a lamentarsi il pelato. 
"Noi non siamo mai stati Batman e Robin" ribatte il lupacchiotto, iniziando così un'altra discussione. Nel mentre io ne approfitto di questa loro distrazione e inizio ad arrampicarmi. 
"Eh... non è mai capitato?" risponde sarcastico Stiles lanciandogli una brutta occhiata.
"La smettete di litigare? Fra un'ora devo essere da Alison, per prepararmi insieme a lei e Lydia." li fermo una volta arrivata dall'altra parte e infatti entrambi mi guardano con la bocca aperta.
"Resta qui" gli dice Scott al pelato con tono autoritario, oltrepassando anche lui il cancello.
"Fate come volete, d'accordo" e nel mentre si avvicina alla macchina e noi allo scuolabus. Lo vedo toccare la porta ed entrare, nel frattempo io controllo un po' la zona. Non avevo mai fatto caso a quanto fosse inquietante la scuola di notte, ma soprattutto rivedere l'autobus in quelle condizioni mi spaventa tantissimo. Sembra un dannato film horror, viviamo un terrificante film horror. Andando verso il campo da lacrosse, vedo una luce accecante farsi sempre più vicina. Immediatamente torno indietro e busso al finestrino facendo segno a Scott di uscire. Stiles ha iniziato a suonare il clacson e, dopo aver scavalcato il cancello, lo raggiungo. Scott esce di fretta dallo scuolabus e lo vediamo correre nella nostra direzione, saltando sopra una macchina e oltrepassando il cancello con un salto mortale. 
"VAI! VAI! VAI!" urla a Stiles una volta salito, mentre quest'ultimo sfreccia via.
"Allora ti sei ricordato?" gli chiedo vedendo ormai la scuola lontana.
"Sì, ero lì ieri notte. Il sangue in parte era mio." risponde prendendo dei respiri e tenendosi ai braccioli laterali a causa della guida spericolata del pelato.
"Quindi sei stato tu?" gli domanda subito quest'ultimo non staccando gli occhi dalla strada.
"No, ho visto degli occhi sullo scuolabus e non erano i miei. Ma di Derek" Derek? No aspetta, questo non ha senso. Perché non gliel'ha detto prima? Perché gli avrebbe dato consigli per ricordare una cosa del genere?
"E il conducente?" continua con le domande Stiles, cercando di estrapolare più informazioni possibili.
"Cercavo di proteggerlo" risponde sincero Scott abbassando lo sguardo, ricordando sicuramente il momento.
"Aspetta! Allora perché Derek ha voluto farti ricordare questo?" questo è un interrogativo intelligente.
"E perché non ti ha detto niente prima? Non ha senso" intervengo io nella conversazione.
"Non lo so, non capisco" replica semplicemente il moro.
"È questione di branco" ipotizza convinto Stiles.
"Che vuoi dire?" gli chiede Scott.
"Tipo iniziazione. Avete cacciato insieme" continua la sua teoria il pelato.
"Squarciare la gola a qualcuno è un'esperienza che unisce?" ironizza il mio lupacchiotto causandomi una risata. 
"Ma non sei stato tu. Quindi non sei un assassino. Quindi significa che..." devia la risposta il pelato, guardando finalmente il lato positivo della situazione.
"Uscirò ancora con Alison" ribatte velocemente Scott girandosi verso di lui.
"In realtà volevo dire che non ucciderai noi due" indicando sé stesso e me, che a sentire quella frase ho cambiato decisamente mood. 
"Ah sì, anche quello" aggiunge alternando lo sguardo tra noi due, ma ormai mi sono concentrata sul paesaggio fuori dal finestrino.

********************************

Dopo una dura lotta contro il tempo sono riuscita ad arrivare in tempo a casa di Alison. Mi sono fatta una veloce doccia e ho indossato un semplice vestito nero largo il giusto, con sotto un paio di pantacalze leggermente trasparenti, accompagnato da vari bracciali e un paio di stivaletti con tacco basso. Ho discusso pesantemente con i miei genitori che, ovviamente, erano contrari a farmi uscire. Ripensandoci avrei dovuto ascoltarli, almeno ora sarei sotto le mie calde coperte a guardarmi per la centesima volta "Remember me", anziché sul letto della mia amica a farmi truccare da Lydia. Nel mentre Alison sta cercando l'outfit giusto per questa sera e ogni tanto chiede la nostra opinione mostrandoci degli abiti.
"Passo" risponde per la quinta volta la rossa in piedi di fronte a me.
"Ehm, no... decisamente no" dico questa volta io, lasciandomi scappare una lieve risata a vedere la sua faccia disperata ed esausta.
"Fammi vedere" interviene Lydia avvicinandosi all'armadio e facendo scorrere diversi vestiti.
"Passo. Passo. Passo ancora. Sai Alison il rispetto per i tuoi gusti sta scemando sempre di più." si ferma prendendo un abito molto luccicoso. 
"Ah, questo!" esclama soddisfatta mentre lo passa ad Alison che se lo prova guardandosi allo specchio. 
Nel mentre vedo passare Chris che, dopo un attimo di esitazione, entra in camera. 
"Papà, ciao" lo saluta sua figlia.
"Scusa, io ho dimenticato di bussare" dice alternando lo sguardo su noi tre. Di certo Lydia non può evitare una presentazione ad effetto, infatti si stende sul letto con una mano sul fianco mentre con l'altra si arriccia i capelli. 

 


 

"Salve, signor. Argent" facendomi alzare gli occhi e, dopo che Chris sposta lo sguardo su di me, gli sorrido semplicemente in segno di saluto, gesto che contraccambia. 
"Papà hai bisogno di qualcosa?" gli chiede Alison mentre poggia il vestito sulla sedia davanti alla scrivania.
"Questa sera resti a casa" risponde lui severo e diretto, lasciandoci sorprese.
"Ma devo uscire con i miei amici" ribatte la mora afflitta, mentre vedo Lydia assumere una faccia scocciata. 
"Non con un animale che va in giro ad aggredire le persone" dice Chris aggiustandosi il polso della giacca.
"Papà! Papà, ascoltami" inizia Alison con un tono più arrabbiato.
"No, c'è il coprifuoco. Nessuno può andare in giro dopo le 9:30. Ehi, niente discussioni" la interrompe subito per poi uscire. Mi affianco alla mia amica e stessa cosa fa Lydia.
"I miei mi hanno fatto lo stesso discorso, magari posso provare a parlargli. Non so cosa e quanto cambierà, ma tentar non nuoce giusto?!" le propongo mentre lei mi sorride in segno di ringraziamento. 
"Sei la cocca del papino." interviene la rossa al nostro fianco.
"Sì, a volte. Ma non questa sera. Ti ringrazio Beth, ma mio padre non è quel genere di persona che si lascia convincere facilmente. Sarebbe capace di tenerci qui tutta la sera facendo mille giri di parole, pur di farci perdere tempo." la osserviamo mentre mette alcuni oggetti, tra cui il vestito, nella borsa e, dopo aver indossato un cappello, si avvicina alla finestra saltando giù con un salto. Io e Lydia ci affacciamo alla finestra non staccandole gli occhi di dosso.
"Che cosa stai facendo?" le chiede sconvolta Lydia. 
"8 anni di ginnastica. Andiamo!" ci risponde semplicemente con un ampio sorriso, mentre io e la mia amica ci guardiamo
"Noi facciamo le scale".

*******************************

Appena arrivate al bowling abbiamo trovato i nostri accompagnatori fuori ad aspettarci e, senza troppi baci e abbracci (al di fuori di Lydia e Jackson), entriamo dirigendoci alla cassa.
"Pago io per entrambi" sento dire da Josh che si affretta ad affiancarmi e consegnare i soldi alla cassiera, mentre stavo per fare lo stesso.
"Josh, non ti preoccupare. Non è necessario" gli dico cercando di fargli ritirare la mano, che lui evita facilmente.
"Voglio farlo. Per farmi perdonare" mi rivolge un semplice sorriso e si avvicina alla pista, dove inizia a cambiarsi le scarpe. Velocemente lo raggiungo e mi siedo al suo lato copiandolo.
"Perdonarti per cosa?" gli chiedo confusa. Al massimo sono io quella che deve chiedere scusa, che sta uscendo con lui anche se in realtà non ne ha per niente voglia.
"Io penso... penso di averti baciato la mano al nostro primo incontro" balbetta lasciandosi scappare una piccola risata isterica e facendomi bloccare sul posto. Mi sta davvero chiedendo scusa per quello? Non so perché, ma questa sua frase mi fa sorridere e vedere questo suo lato impacciato mi fa tanto piacere. Forse l'ho giudicato troppo in fretta. Forse non si rivelerà così terribile come pensavo.
"Già, penso tu l'abbia fatto davvero" girandomi verso di lui e guardandolo finalmente negli occhi. 
"Non so cosa mi sia preso in quel momento, scusami" contagiandomi con la sua risata.
"In effetti è stato un po' strano, ma tranquillo. In un'altra circostanza probabilmente lo avrei apprezzato" gli confido sinceramente. Sono sempre stata un'inguaribile romantica. Una di quelle che desiderano una persona con cui passare i pomeriggi sotto le coperte mentre fuori piove, ma anche quando non piove. Una persona che mi coccoli tanto e spesso, che mi sorprenda con le piccole cose, che noti ogni mia espressione. Qualcuno con cui fare la scema ed essere me stessa fino in fondo. Qualcuno a cui raccontare qualsiasi cosa, senza avere paura di non essere ascoltata o capita. Una persona con cui ridere e scherzare, che si sciolga per tutte le mie piccole sorprese. Desidero qualcuno che mi mandi in fissa, che non si annoi se passiamo qualche sera a guardare la tele abbracciati sotto le coperte, che mi asciughi le lacrime con i suoi baci. Una persona che mi faccia brillare gli occhi. Una persona con cui giocare e sentirmi bambina, però che sappia anche farmi sentire donna. Una persona che mi faccia sentire protetta. E in cuor mio so benissimo chi sia quella persona. In ogni momento nostro, in ogni minuto passato insieme lui mi esaudisce tutti questi desideri. Mi fa sentire come una principessa, la sua principessa. E sapere che resterà sempre e solo nella mia testa un po' fa male. Un po' tanto male. A risvegliarmi dai miei pensieri e a distogliere lo sguardo dal moro per il quale ho perso la testa, è proprio Josh.
"Magari ci sarà quest'altra circostanza" il suo tono sembra sicuro, ma il suo abbassare la testa mi fa capire quanto in realtà lui sia una persona molto sensibile e tenera.
"Prima vediamo come va questa volta" lo ammetto, si sta rivelando una persona completamente diversa da come l'avevo giudicata, ma questo non cambia comunque i miei sentimenti e di certo non voglio illuderlo. Voltando il mio sguardo verso gli altri miei amici, noto Lydia al centro della pista con la palla in mano che prende la mira. Poi, però, arriva Jackson che le si para dietro cercando di aiutarla, ma le fa mandare solo la palla in corsia e al secondo tiro riesce a farle prendere due birilli. Patetico! Se solo le lasciasse il suo spazio, la rossa darebbe il giro a tutti. Ne sono certa. La prossima è Alison che, dopo aver puntato al centro, riesce a fare strike. 
"Vuoi distruggerci vero?" le chiede Lydia ridendo, mentre la mora in risposta le fa la linguaccia. Adesso il turno è di Josh che, al primo giro, butta giù sei birilli e, al secondo tiro, riesce a prendere quelli rimanenti facendo 'spare'. Mi congratulo con lui e, dopo aver preso la palla, mi avvicino alla pista. Spero di saperci ancora fare.
"Aspetta, ti aiuto" si offre il mio accompagnatore, non sapendo ovviamente il mio passato da 'campionessa', o almeno è così che mi definivano i miei due migliori amici.
"Non ne ha bisogno, grazie" risponde prontamente Scott puntando lo sguardo su di me e, per smorzare l'atmosfera che si era creata, sfoggia un grande sorriso tirato.
"Ehm... Ti ringrazio Josh! Diciamo che me la cavo, o almeno da piccola ero abbastanza brava" e dopo che si risiede, mi focalizzo nuovamente sui birilli di fronte a me. Prendo un profondo respiro e mi decido a tirare chiudendo subito dopo gli occhi. Quando sento il rumore dei birilli colpiti e i miei amici esultare, li riapro scoprendo di averli tirati giù tutti. La campionessa che era in me non è mai andata via! Ritorno al mio posto, dando il cinque sia a Scott che a Josh. Questa situazione è davvero imbarazzante. 

 


 

"Abbiamo una piccola fuoriclasse qui" si congratula il mio accompagnatore facendomi ridere. Mi concentro poi a guardare Jackson il quale, senza sorprendere nessuno, fa strike. 
"Sì, è davvero brava. Te l'avevo detto che non aveva bisogno del tuo aiuto" risponde il lupo a un paio di sedie alla nostra destra. Mi giro nella sua direzione ed è solo adesso che noto il braccio del ragazzo al mio fianco sul mio schienale, cosa che passa subito in secondo piano.
"Ma che cavolo ti prende? Smettila" gli sussurro sapendo perfettamente che riesce a sentimi.
"Tocca a te McCall" dice Jackson mentre torna al fianco di Lydia, assumendo l'identica posizione di Josh.
"Coraggio Scott" lo sprona Alison mentre lui prende la palla. Arriva al centro della pista e, dopo aver mirato, lancia la palla che finisce nella corsia laterale, causando grosse risate al mio accompagnatore e a quello della rossa. 
"Jackson" lo rimprovera Alison "Stai un po' zitto" mentre io guardo male il ragazzo al mio fianco che, insieme al biondo, non se la smette di ridere. 
"Scusami. Scusa, stavo ripensando a quando ha detto che gioca molto bene" ribadisce Jackson facendo finta di asciugarsi le lacrime.
"Ha solo bisogno di riscaldarsi un po'" questa volta sono io che prendo le sue difese e, dopo aver mandato un'altra occhiataccia a Josh, mando un sorriso incoraggiante al mio amico che distoglie subito lo sguardo da me.
"Sì, o forse ha bisogno delle barriere" continua il biondo scoppiando ancora a ridere insieme a Lydia. 
"Devi mirare il centro" lascio parlare Alison. Che si faccia incoraggiare dalla sua ragazza, la prossima volta col cavolo che lo aiuto. E sì, sono gelosa. 
"Cerca di non prendere le corsie laterali" lo deride Josh, aggiudicandosi una gomitata da parte mia. 
"Fallo concentrare" gli dico con tono severo. Okay, è impossibile per me non fare qualcosa per Scott. Se qualcuno me lo tocca, mi arrabbio e anche tanto. Il mio amico prende ancora la mira ma, nonostante la palla sia arrivata quasi in fondo, va comunque in corsia facendo ridere nuovamente gli altri due. 
"Bel lavoro McCall, davvero in professionista. Se vuoi la prossima volta ti do una dritta" gli dice sarcastico Josh. Questa volta ha davvero esagerato. Non si deve affatto permettere di dire certe cose e soprattutto non con quel tono.
"Sta zitto, è solo l'inizio. E puoi, per favore, togliere il braccio? Mi dà fastidio" e dopo avergli lasciato un'ultima occhiata contrariata, mi giro dalla parte opposta a lui, notando Alison guardarmi in modo strano e Scott sorridermi riconoscente, mimandomi con le labbra un "Grazie". 
Il secondo giro è stato abbastanza simile al primo, a parte che Jackson ha fatto uno spare e Josh ha buttato giù solo otto birilli in totale. È di nuovo il turno di Scott che si guarda attorno lievemente insicuro. 
"Eh dai Scott! Immagina che ci sia la faccia di uno che odi, tipo Harris mi sembra perfetto" provo ad incoraggiarlo sottovoce e sono contenta nel vederlo ridere leggermente. Alison gli si avvicina e dopo circa un minuto ritorna sorridendo. Il moro prende la mira e riesce a mandare giù tutti i birilli, causando esultazioni da parte mia e di Alison. 
"Che gli hai detto, si può sapere?" le chiede curiosa Lydia.
"Oh gli ho solo suggerito qualcosa a cui pensare" risponde semplicemente. 
La serata passa abbastanza veloce. Josh tenta di farsi perdonare in tutti i modi possibili, portandomi da bere, da mangiare, facendo battute del tutto insensate ma che con me funzionano un sacco. Mi ha raccontato qualche aneddoto della sua vita e alcuni dei suoi progetti futuri. Nonostante ancora non mi vada giù come ha risposto prima a Scott, lo apprezzo e devo ammettere che è una persona molto interessante. Siamo al penultimo giro e, quelli a contendersi la vittoria definitiva, siamo io e Scott, il quale ha appena fatto un altro strike.
"Questo è davvero incredibile. Jackson a quanti strike siamo arrivati?" gli chiede retoricamente Alison, mentre tutti ci voltiamo verso di lui 
"A sei. Di fila" risponde infastidito causando una risata da parte mia e, sorprendentemente, da Josh. 
"Mi è scattato qualcosa" ribatte semplicemente il moro sedendosi a fianco a Alison.
"Forse è un talento naturale" lo elogia Lydia con una strana espressione in viso. Si alza e, avvicinandosi al mio migliore amico, continua "Mi servirebbe un po' di talento, ti dispiacerebbe aiutarmi Scott?" facendolo rimane sorpreso, così come me.
"No, sei brava. Coraggio!" la conforta con un piccolo sorriso, spostando lo sguardo sulla pista.
"Ti ringrazio molto per la fiducia" replica la rossa dirigendosi verso la pista scocciata. Jackson, sentendo la conversazione, si alza immediatamente andando verso la sua ragazza. 
"Ti aiuto io" esordisce. 
"Che ne dici se provo da sola?" lo interrompe la mia amica, la quale fa strike. 
"Sì!" esulta, mentre si risiede vicino al biondo "Io credo che sia stata la fortuna" si difende velocemente quando si accorge che tutti la stiamo guardando scioccati.
"Sicura? A me sembrava un tiro perfetto" la stuzzico comprendendo perfettamente la sua messa in scena.
"Davvero?" chiede facendo la finta tonta, per questo mi avvicino a lei e la prendo per il polso allontanandola di poco dagli altri.
"Smettila di fare schifo solo per farlo contento".
"Credimi, lo punisco molto più spesso di quanto immagini" mi risponde semplicemente ritornando vicino al suo ragazzo, lasciandomi lì in piedi completamente scioccata. 

 

  
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