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Autore: CatherineC94    22/09/2020    1 recensioni
Incontrarti per la prima volta all’angolo di quella strada è stata una dichiarazione di vita, una poesia mai letta, un’esplosione di colori, una scala appoggiata nel cielo, migliaia di fiori di campo appesi a ogni tua parola.(Fabrizio Caramagna). Questa storia partecipa alla "Challenge delle Parole Quasi Intraducibili" organizzata da Soly Dea sul forum di EFP.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Harry/Ginny
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'Harry e Ginny..'
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Nunchi: la capacità di ascoltare e comprendere l'umore altrui
Sfumature
Questa storia partecipa alla "Challenge delle Parole Quasi Intraducibili" organizzata da Soly Dea sul forum di EFP.

 
12#Nunchi

«Cioccolato in biblioteca!» strillò. «Fuori…fuori…FUORI!»*
 
I loro passi stridevano con il silenzio del corridoi; i respiri, affannati ed infuocati dallo sforzo improvviso erano  l’eco dei battiti furiosi dei loro cuori. Dopo  quattro lunghi corridoi si fermarono per racimolare un po’ d’aria; Ginny poggiò le mani sulle ginocchia e fece un largo sorriso ad Harry scuoteva la testa divertito.
Una vocina in testa le ricordò l'appuntamento con Michael.
Aspetterà.
«Prima o poi me la farà pagare ne sono sicuro» sibilò col fiato corto Harry, mentre le immagini di Madama Pince che urlava in preda alla rabbia folle ancora infestavano la sua mente; lo vide tastarsi la testa dolorante. Di riflesso provò anche lei a contare i danni e sentì un piccolo bernoccolo crescere; la bibliotecaria avrebbe lanciato contro di loro tutti i libri che aveva per vendetta, ne era assolutamente certa.
Ginny rise genuina lasciando cadere la borsa ricolma di libri a terra; fece due passi indietro e si sedette su una piccola sporgenza del muro, esausta.
Ripensò alle parole di Harry con attenzione, nei suoi occhi si leggeva un profondo tormento e lei poteva capire molto bene il perché; da mesi veniva vessato dalla Umbridge e dal Ministero della Magia, per non parlare del ritorno di Voldemort. Quando, poco prima gli aveva confessato il desiderio di poter parlare con Sirius, il suo cuore si strinse ulteriormente al pensiero dei dissidi che stava patendo.
« Allora appena saprò qualcosa ti farò sapere io» promise lei serena, mentre Harry si sedette a terra per riposarsi dalla lunga corsa.
«Grazie Ginny» disse con voce ricolma di gratitudine.
Lei rimase sorpresa dal suo tono, intuendo che c’era forse molto di più sotto sotto; a giudicare dal suo sguardo tormentato nemmeno Ron o Hermione erano a conoscenza della cosa.
«Sono sicura che Sirius sarà felice di vederti, si sentirà molto solo rinchiuso là» mormorò Ginny, notando che Harry teneva lo sguardo perso in chissà quale pensiero. Lei lo trovò molto simile al suo padrino, logorato e rinchiuso in una casa e in una situazione opprimente e frustrante; decise di non chiedere di più, ma di alleggerire il macigno che poteva intravedere sulle sue spalle. Guardò nella borsa, ritrovando parti delle uova di cioccolata che sua madre le aveva inviato; staccò un pezzo e con fare pratico lanciò anche al ragazzo una parte.
Con la rapidità tipica del cercatore lo afferrò, sorridendo sghembo.
«Stai tranquillo Harry, ogni cosa andrà a suo posto» assicurò lei mordendone una parte e sentendo la dolcezza sprigionarsi nella bocca.
Harry morse il cioccolato e alzandosi disse: «Devo andare, grazie ancora Ginny. Mi dispiace per i libri in testa e per la mia poca partecipazione».
Lei sorrise comprensiva.
Michael, ricordò ancora a se stessa.
«Ciao Harry!» gli disse mentre scompariva verso il piano superiore.
Lei rimase ad osservarlo, mentre nelle labbra ancora il dolce aroma del cioccolato inebetiva il suo gusto, il suo sorriso irretiva la sua mente  e la sua presenza il suo cuore.
Avrebbe fatto di tutto per aiutarlo, sebbene il suo grido fosse silenzioso.
 
 

*Harry Potter e L’Ordine della Fenice.
   
 
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