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Autore: XI Dottore    25/09/2020    1 recensioni
Questa storia parla di un ragazzo qualsiasi che finisce catapultato in un altro mondo. Qui dovrà affrontare numerose sfide e difficoltà nel tentativo di ritornare al suo mondo dalla sua famiglia.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il viaggio scorre abbastanza in fretta, rimango tutto il tempo con la faccia incollata al finestrino per vedere la città al crepuscolo.

 

“Scusi...autista...dove ci troviamo? Qui è pieno di insegne luminose...sembra Las Vegas”.

“Non conosco il luogo di cui parli, comunque questo è il quartiere dello svago; tutti i negozi o le attrazioni sono aperti ventiquattro ore su ventiquattro ed offrono qualsiasi tipo di cosa possa servirti: cibo, un posto dove ballare, dove cantare, dove dormire e tanto altro”.

“La ringrazio...ma...quanto manca al palazzo?”

“Stasera fortunatamente non c'è molto traffico...in una decina di minuti dovremmo arrivare”.

“Grazie”.

Il sole sta calando e mentre sopraggiunge la notte, tutte le persone iniziano a riversarsi per i marciapiedi o in strada con i propri vettori (forse per tornare a casa, immagino che lavorino anche qua) per andare chissà dove.

La velocità del mezzo non è troppo elevata, saranno circa sessanta o settanta chilometri orari delle macchine che ci sono nel mio mondo; durante il tragitto intravedo un sacco di strutture interessanti, non sono proprio tutti grattacieli a quanto pare. Da quello che riesco a capire negozi, ristoranti e chioschi vari hanno la dimensione di una normale casa, mentre i grattacieli sono le abitazioni. Arriviamo. Mentre scendo dal Taxi mi guardo intorno e riconosco l'osservatorio di Jeff; a quanto pare l'osservatorio è anche il palazzo reale.

 

Furbo Jeff a farsi costruire il telescopio gigante in casa...neanche la voglia di uscire dal palazzo...beh, essendo un nobile forse è anche normale...

 

Saluto il tassista che a quanto pare è già stato pagato, questa volta non c'è nessun vettore verticale ad aspettarmi, quindi passo dall'ingresso. Ai lati della porta ci sono due guardie in quella che sembra una tenuta da combattimento, con un'auricolare nell'orecchio sinistro; mentre entro mi squadrano dalla testa ai piedi senza dire una parola. Passata la prima porta trovo una piccola reception, due uomini ai lati della porta, un ascensore a destra, una scala a sinistra e un uomo dietro al banco della reception di fronte a me, tutti con la stessa divisa; al che mi avvicino al banco per chiedere informazioni, quando vengo anticipato dall'uomo di fronte a me.

“NOME?!”.

“I-Igor”.

“La stavamo aspettando, sala da pranzo, decimo piano”.

“No guardi, sono troppo agitato per mangiare, magari dopo...”.

“La sala da pranzo chiude tra trenta minuti, la prego di accomodarsi al decimo piano”.

“Ma io...”.

“Senti ragazzo, ho avuto ordini precisi di mandarti la, quindi prima di andare dal Re devi andare al decimo piano, se non hai fame prendi qualcosa, mettila nella sacca che hai e mangiala dopo”.

“O-okey, la ringrazio”.

Un po' sconcertato dalla rigidità con la quale la guardia mi ha trattato entro dentro l'ascensore, ma non trovo il tastierino per usarlo, così mi sporgo verso l'uomo della reception: “Scusi...ma...non ci sono tasti, come faccio salire?”.

L'uomo si fa una risatina, anche i colleghi sghignazzano sotto i baffi; dopo alcuni secondi si avvicina all'ascensore

“Decimo piano”.

Una voce computerizzata risponde: “Prossimo piano, decimo, sala da pranzo e sala ricevimenti”.

“Grazie”.

“Non c'è di che straniero”.

Le porte si chiudono e l'ascensore inizia a salire.

 

Insomma qui si divertono a vedere quanto non capisco ancora questa tecnologia...

 

L'ascensore smette di salire:

“decimo piano, sala da pranzo, buona permanenza”.

 

Certamente l'ascensore è più educato del tizio della reception

 

Vengo accolto da una persona in camicia, pantalone e scarpe eleganti nere, e guanti bianchi...sembra la stessa persona che ci ha servito il cibo durante la prima riunione, mi fa cenno di seguirlo. Dopo un breve corridoio entriamo dentro la sala da pranzo: la stanza è arredata come se fosse la sala di un ristorante, una decina di tavoli con tovaglia e coperti, sedie con fodere bianche, le pareti sono di un colore rosso mattone, a terra ci sono piastrelle che sembrano una pietra molto colorata. Al lato della stanza un tavolo molto più grande con un buffet pieno di cibo di vario tipo; nessuno però seduto ai tavoli.

 

Più vedo il cibo che mangiano più sembra il mio mondo, almeno non devo stare ad impazzire su cosa mangiare e cosa no, alcune cose non le riconosco, o mio d...qui hanno la pasta, EVVIVA!

 

Il cameriere mi indica un tavolo.

“Puo sedersi qua e mangiare quello che più l'aggrada, questa è la sala da pranzo per le riunioni del nostro Re, ma viene usata anche come mensa dallo staff, quindi se vede altre persone non si allarmi; se qualcosa finisce prema il bottone dal telecomando sul tavolo del cibo e verremo a rifornire le scorte”.

“Grazie mille, se avessi bisogno di un bagno?”.

“Deve uscire dalla porta e proseguire il corridoio, lo troverà di fronte, non può sbagliare”.

“Perfetto allora, grazie ancora”.

“Con permesso”.

Il cameriere esce dalla stanza, io all'inizio pensavo di non voler mangiare niente, ma poi scelgo di prendere qualcosina. Una voce irrompe come un fulmine a ciel sereno: “IGOR!!! Come stai??”.

Ero talmente assorto nei miei pensieri che mi spavento tantissimo, mi giro e vedo davanti a me Jeff, con abiti informali; mi alzo in piedi di scatto per andargli in contro, non avevo pensato che avrei potuto incontrarlo nella mensa. Arrivatogli vicino non sapevo se stringergli la mano, fare un inchino stile giapponese, abbracciarlo, fare ciao con la mano...ma neanche il tempo di fare qualcosa che mi mette le mani sulle braccia, poco sotto le spalle in segno di saluto.

“Ti trovo bene ragazzo, ti sei ripreso? Sei svenuto in maniera piuttosto pesante oggi”.

“Sono in piena forma, sto mangiando qualcosa prima di salire...in realtà volevo venire direttamente sopra senza mangiare, ma le guardie di sotto hanno insistito”.

Jeff ride fragorosamente

“Si, scusa, gli ho ordinato io di farti venire qua, volevo incontrarti assolutamente prima che arrivasse John e sono stato abbastanza severo con loro. Poi devo mangiare anche io, sono a digiuno da quando ci siamo visti oggi, dove sei seduto che ti faccio compagnia molto volentieri; così chiacchieriamo un po'”.

Indico il tavolo, Jeff quindi si avvia al buffet, prende un piatto ci mette dentro di tutto un po' e si siede, io ancora un po' rintronato dal fiume di entusiasmo con la quale mi ha accolto Jeff, lo raggiungo al tavolo.

“Allora Igor, ti piace la città? So che per venire qua sei passato dal quartiere del divertimento...ci sono sale giochi,casinò, negozi, cinema...divertimenti per i grandi...se capisci cosa intendo...divertimento di ogni genere insomma. Che ne pensi?”.

“Dalla macchina...ehm...dal vettore sembrava molto bella come zona. Ma siamo passati piuttosto in fretta, magari ci farò un salto con più calma prima di partire. Ma prima di questo Jeff, come stai te? Ho visto le registrazioni, mi volevo scusare per quello...”.

Jeff alza la mano per interrompermi:

“Guarda, io ho esagerato ed ero impreparato a quel tipo di potere...e ne ho pagato le conseguenze; se qualcuno deve scusarsi sono io. Spero che per il mio comportamento non deciderai di desistere dall'aiutarci”.

“Dopo vi spieghero i dettagli, comunque continuerò la missione. Tu non hai niente da scusarti, pensandoci a mente lucida questo mondo ha le sue regole immagino, se era necessario un'azione violenta per risvegliare i miei poteri sopiti allora hai fatto bene ad agire così. Solo che li per li ero un po' arrabbiato ed ho finito per tirarti contro il mio demone interiore...a quanto pare”.

“Luce ed Oscurità dunque...hai una combinazione di magia interessante...nei nostri libri non ho mai letto di persone con quei poteri uniti, neanche gli antichi dalla quale derivano le famiglie reali avevano questo tipo di potere. Purtroppo sulla magia abbiamo un conoscenza limitata ai libri, nessuno qui può usare la magia...però grazie a questo abbiamo sviluppato tecnologie militari molto forti, almeno abbiamo ridotto il gap che ci separa dagli altri. Devi sapere che dato le nostre carenze in fatto di “poteri” chi fa parte dell'esercito è addestrato al combattimento corpo a corpo, con armi ravvicinate e da fuoco; inoltre tutti sappiamo usare il sistema di movimento rapido”.

“Sistema di movimento rapido?”.

“Si, dai...il Jet Pack...a proposito, proprio in questi giorni stiamo studiando la nuova versione...vedrai...sarà fantastico”.

 

Mentre parliamo e mangiamo vediamo che nella stanza rientra il maggiordomo: “Mi dispiace interrompervi, ma Re John mi ha mandato a chiamarvi dato che Jeff non risponde al telefono e che la riunione era fissata dieci minuti fa”.

 

Hanno anche i telefoni quindi, chissà quanto saranno evoluti.

 

Dal braccio di Jeff parte un ologramma a forma di elenco

“Uhm...Dieci chiamate...ops...MA E' GIA' COSI' TARDI??? Cortesemente dica al Re che arriviamo subito”.

Il cameriere esce dalla stanza con aria rassegnata.

“Mi ero dimenticato il telefono in silenzioso accidenti, svelto Igor, andiamo o John ci uccide tutti e due”.

Velocemente ci alziamo e ci avviamo verso l'ascensore, entriamo: “ Ascensore, ventesimo piano”.

Una voce computerizzata risponde: “Prossimo piano, ventesimo, ufficio dell'astronomo”.

 

Ci ho preso, sono venti piani...sono un mago...beh, in effetti...

 

Entrati nella stanza sento una specie di sensazione di orgoglio, non so spiegare perchè, è come se la consapevolezza dei miei poteri magici mi facesse sentire più importante, fino a che seduto a capotavola si vede John con sguardo truce che ci fissa.

“Alla buon ora...da Jeff me lo aspettavo il ritardo, ma da te Igor...pensavo che almeno te fossi puntuale...”.

“Scusa, è che ci siamo persi in chiacchere e...colpa mia. Scusa. Cercherò di evitare di fare ritardo ancora”.

John si alza dalla sedia sbattendo la mano aperta sul tavolo.

“Almeno se vuoi essere perdonato devi prostrarti e chiedere perdono...in ginocchio...comune mortale...”

Chino la testa in avanti, faccio per inginocchiarmi quando Re John, scoppia a ridere fragorosamente.

“Dai che ti prendo in giro, stai sereno, per dieci minuti non muore nessuno...così impari a farmi saltare dalla sedia mentre dormo”.

“Mi piace vedere quanto non porti rancore per niente...”.

Ci sediamo tutti e Re John riprende la parola.

“Ok, torniamo seri. Dobbiamo preparare un piano d'azione. Le informazioni in nostro possesso sono le seguenti...”.

“Non voglio interrompere subito, ma la mia memoria fa abbastanza schifo, ci sono dei fogli e una penna per scrivere o qualcosa di simile?”

“In realtà sarebbe meglio che tenessi tutto a mente, perchè non possiamo permetterci che queste informazioni cadano in mani nemiche, non siamo gli unici che abbiamo spie in tutto il continente. Anzi, ora che mi ci fai pensare dimenticavo una cosa. Attivare protocollo di sicurezza informazioni”.

Voce robotica “Ricevuto. Sigillazione stanza attivata”.

“Così chiunque all'infuori di questa stanza non potrà sentire o far fuoriuscire informazioni in nessun modo. Anche se ci fosse un incantesimo spia non riuscirebbe a far uscire le informazioni”.

Con aria abbastanza stupita, cerco di concentrarmi sulle parole di John in modo da tenerle impresse.

“Abbiamo 6 mesi. L'unica ragione plausibile per la quale Viktor sta aspettando questo periodo di tempo è l'eclissi solare; a quanto mi riporta Jeff. I negromanti devono avere qualcosa in mente per aiutare Viktor in battaglia. Ciò vuol dire, Igor, che hai 6 mesi per riunire più Stati possibili e fermare Viktor...in qualsiasi modo possibile. Quindi Igor, passeremo il prossimo mese ad allenarti e insegnarti ad usare le nostre armi, un po' di arti marziali ed il sistema di movimento rapido; saremo io e Jeff in persona i tuoi istruttori...questa volta senza scatenare stragi però”.

“Certamente, direi che è meglio evitare...per fortuna, i sigilli dovrebbero limitare i miei poteri oscuri”.

“Esatto, poi avrò modo di spiegarti meglio il loro funzionamento, perchè sono sigilli che funzionano in base alla tua volonta; cioè puoi rimuoverli anche solo temporaneamente volendo. Poi. Il patto degli antichi per unire le fazioni. Funziona in questo modo: dovrai farti ricevere dal sovrano, esibire la pergamena e chiederne la firma. Ma attento, perchè i sovrani potranno sottoporvi ad una prova per verificare se sei degno di portare la pergamena e se sei degno di ricevere il loro giuramento di fedeltà. Se invece ti trovassi costretto per una qualsiasi ragione a dover uccidere un sovrano, dovrai poi prendere il loro sangue e apporlo sulla pergamena, in questo modo sarà come se avesse firmato lui stesso...anche se spero tu non debba mai farlo”.

“Altre prove?”.

“Già, purtroppo questo viaggio non sarà facile”.

“Una domanda, ma una volta arrivato da Viktor, mancherà solo la sua firma...come funziona? La esibisco e Viktor muore? Viene incatenato?”

“Ottima domanda...questa cosa non la so nemmeno io...dalla sua creazione non è mai stata usata. La leggenda narra che quando sarà il momento, la pergamena rivelerà il suo potere”.

“Mi sembra legittimo dai...l'ultima domanda è: come imparerò tante cose in 4 settimane?”.

Re John fa un leggero sorriso, seguito da quello di Jeff:

“Te lo lascio spiegare da Jeff, che è lui l'esperto”.

Jeff prende la parola tra una risata e l'altra:

“Ma in realtà dovrei dilungarmi in discorsi matematici complicati, spiegarti come tramite elettrodi e simulazione virtuale la mente si trova in uno stato rallentato che permette...dimmi”.

Jeff mi nota con la mano alzata e si blocca.

“Scusa ma...deduco sia una specie di unione tra Matrix e la stanza dello spirito e del tempo...?”.

Tutti e due mi guardano male.

“Cose del tuo mondo immagino...spiegati meglio”.

“In pratica mi collegate in una realtà virtuale dove il tempo scorre più lentamente rispetto alla realtà?”.

Jeff con aria un po' stupita:

“Molto semplicisticamente parlando si, non è che un giorno vale un mese, ma un ora di simulatore equivale a mezz'ora qui. Un rapporto 1:2 niente male dire...però il tuo fisico sarà messo a dura prova”.

“Suppongo sia meglio di niente, se poi posso avere anche solo un ora al giorno per impratichirmi nella magia, sarebbe il massimo”.

“Speravo me lo avresti chiesto, domani avrai la tabella di marcia, quindi preparati, perchè inizieremo con un po' di allenamento fisico vecchio stampo. Per tua gioia il resto della serata sarà libera.”.

 

 

Il resto della serata passò in maniera molto serena, forse anche per colpa dei liquori tipici che mi facevano assaggiare, chiacchierammo tutti e tre un pochino delle nostre vite; io onestamente ero anche in imbarazzo tanto la mia vita era stata noiosa a paragone delle loro. Rimanevano comunque i regnanti di una nazione, ma per un motivo o per l'altro sembrano avermi preso in simpatia. Parlano con me con estrema semplicità, come ci conoscessimo da sempre, ma sempre senza mai dimenticare la posizione che ricoprivano.

 

Quando l'ora ormai è tarda, il mio problema è solo dove dormire.

“John, dove posso dormire stasera...e le prossime notti in generale?”.

“Per stasera dormirai qua, domani mattina partiremo tutti insieme e andremo al centro di addestramento...li ci sarà il dormitorio e varie stanze da allenamento, simili a quelle dell'altro giorno”.

“Ok perfetto. Se per voi va bene, io vi chiederei il permesso di andare a dormire perchè sono un po' stanchino”.

“Ma figurati non c'è problema. Ci vediamo domani mattina. Buonanotte”.

“Disattivare protocollo di protezione informazioni ...avvisa anche il maggiordomo di venire qua”.

“Voce robotica: disattivazione completata. Maggiordomo in arrivo”.

Dopo pochi secondi nella stanza entra il maggiordomo: “Di cosa ha bisogno, mio Re?”.

“Fammi una cortesia, accompagni il qui presente Igor alla sua stanza. Domani mattina ci sposteremo al centro addestramento centrale, quindi fai trovare un vettore qui fuori. Grazie”.

“Sarà fatto. Signor Igor, mi segua per favore”.

“Buona notte Re John...Jeff...a domani mattina”.

Re John e Jeff insieme “Buona notte”.

 

Uscito dalla stanza, prendiamo l'ascensore per scendere all'undicesimo piano, di li entro nella mia stanza, mi spoglio immediatamente e mi butto sul letto molto stanco; riesco appena in tempo a coprirmi che mi addormento.

 

 

   
 
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