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Autore: adry91    19/08/2009    4 recensioni
Edward lascia Bella per permettergli di vivere una vita normale, ma prima di farlo esaudisce il desiderio dell’unica ragazza che abbia mai amato. Dopo la sua partenza le cose cambiano e Bella non vivrà la vita che Edward ha sperato per lei. Si ritroverà vampira, con un figlia da crescere e un passato da ricordare. Riuscirà a ricordarsi del suo unico e vero amore? Ma soprattutto riuscirà a rincontrarlo?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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RICORDARE IL PASSATO

RICORDARE IL PASSATO

 

Capitolo 4

PARLARE CON RENESMEE

Appena terminai di parlare di parlare con Jane, mi catapultai a velocità sovrumana nell’ampio salone del castello. Dovevo scoprire chi avesse suonato quella melodia a me tanto familiare. Quando giunsi al salone quello che vidi mi lasciò sbalordita. Non poteva essere stata lei a suonare, probabilmente era giunta lì, incuriosita come me, e non trovando nessuno si era seduta al pianoforte. Eppure adesso che ci pensavo, doveva essere stata per forza lei a suonare. Era molto gelosa di quel pianoforte e non voleva che nessuno, a parte me, lo toccasse. Aveva chiesto ad Aro di dare l’ordine di non far avvicinare nessuno a quello strumento e lui catturato da quel suo magnifico sorriso sghembo, l’aveva accontentata senza fare obbiezioni. Ma, ora, mi chiedevo come fosse possibile che lei conoscesse quella canzone, quella canzone che, a  quanto io sapessi, lei non aveva mai ascoltato.

- Hai suonato tu quella canzone? – gli chiesi non appena mi avvicinai.

- Si certo, questo è il mio piano e sai benissimo che solo io posso suonarlo – mi disse lei come se gli avessi chiesto chissà quale blasfemia.

- Si, hai ragione – gli dissi con calma – ma non credevo che conoscessi questa melodia. Chi te l’ha insegnata?

- Per quanto può sembrare strano, la conosco da sempre. Non l’ho mai sentita da nessuno, tanto meno imparata da qualcuno – mi disse lei con naturalezza, come era solita fare.

- Amore che significa che la conosci da sempre? E poi come mai non l’hai mai suonata? E’ la prima volta che la sento – gli dissi con tono dolce.

- Mamma, non lo so. Non so come spiegarlo, la conosco punto e basta. E’ come se questa melodia fosse sempre stata dentro di me, come se rappresentasse una parte importante di me. Comunque non è la prima volta che la suono. Lo faccio sempre quando tu sei a caccia, in modo che non la sente, perché sappiamo tutti quanto odi questo genere di musica. Non ti ho sentita rientrare, e ho pensato che ti fossi tardata nella foresta un po’ di più e, così, ne ho approfittato per suonarla. Scusami tanto mamma, mi dispiace averla suonata mentre eri a casa, io non voglio vederti triste. Ti prometto che non la suonerò mai più – mi disse mia figlia con tono triste, convinta che sarebbe stata la causa della mia tristezza nelle prossime ore.

- Non devi scusarti amore mio, non fa nulla. Tu non potevi sapere che ero a casa e poi non è vero che questa canzone mi rende triste, anzi mi piace un sacco. Non l’ho mai sentita da quando sono una vampira, ma sono sicura che è una canzone che appartiene al mio passato, ad un passato felice e tu suonandola mi hai reso di nuovo felice. E voglio che tu la suoni tutte le volte che vorrai, anche e soprattutto quando sono qui – gli risposi io con tutto l’amore che potevo. Del resto era vero, mi aveva reso felice.

- Davvero ti piace? Io la adoro, anche se mi mette un po’ di malinconia perché non riesco a spiegarmi come faccio a conoscerla. Però sono contenta che a te piaccia pure, magari, chi lo sa, ti piace così tanto perché era la canzone tua e di papà – mi disse donandomi il sorriso sghembo che tanto amavo – sai mi piacerebbe troppo sapere chi è l’autore e qual è il titolo di questa dolce melodia.

- Anch’io mi chiedo come sia possibile che tu la conosca senza averla mai sentita. Comunque è Claire De Lune di Debussy – gli risposi sapendo che l’avrei fatta contenta. Era, già, una ragazza, ma a volte bastava davvero poco per farla felice, come con i bambini.

- Ma tu come fai a saperlo? – mi disse lei felice di averlo saputo, ma meravigliata per la mia pronta risposta.

- Non lo so come faccio amore, lo so e basta, anch’io non me lo so spiegare – gli dissi e lei per la seconda volta a distanza di poco mi fece di nuovo quel sorriso che tanto amava e si rimise a suonare quella dolce melodia che riempiva il mio cuore ormai morto.

 

  
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