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Autore: pampa98    03/10/2020    2 recensioni
[Questa raccolta partecipa al Writober di Fanwriter.it]
Una storia al giorno con protagonista Jaime Lannister, ambientate nell'universo canonico o in AU.
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brienne di Tarth, Cersei Lannister, Jaime Lannister, Tyrion Lannister
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incest
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Prompt: Pagine
Numero di parole: 949

 
IL LIBRO BIANCO




Jaime sfogliò distrattamente le pagine del Libro Bianco mentre aspettava che Brienne lo raggiungesse. Molte di quelle scritte le conosceva a memoria, altre – quelle con la scrittura meno precisa – le aveva inserite lui stesso, durante il breve periodo in cui era stato il Lord Comandante delle Guardie Reali.
Era lieto che fosse Brienne a ricoprirne la carica in quel momento: nuovo regno, nuovi membri. Ed era ancora più felice perché Bran Stark aveva eliminato l’obbligo del celibato per le Cappe Bianche, a patto però che formassero la loro eventuale famiglia nella capitale.
Continuò a girare le pagine una dopo l’altra. Ser Arthur Dayne, la Spada dell’Alba: aveva sei pagine piene delle sue gesta; ser Barristan Selmy, stesso numero sebbene le sue, nel complesso, fossero inferiori. Arthur non era vissuto abbastanza per compiere altre imprese.
Girò la pagina, sapendo cosa avrebbe trovato dopo. Ser Jaime Lannister. Dieci righe, una delle quali consisteva nell’essere stato nominato Lord Comandante da sua sorella mentre non era nemmeno presente e senza averne le abilità. Forse Brienne si era ricordata di aggiungere che aveva preso parte alla Battaglia contro i Morti e la sua biografia aveva guadagnato un paio di righe in più. Era intenzionato a scorrere quei fogli bianchi in fretta, curioso di scoprire cosa aveva scritto Brienne su di sé – e costringerla ad aggiungervi materiale nel caso lo avesse dimenticato – ma non trovò pagine vuote. Sotto la scritta “Ser Jaime Lannister”, la pagina era completa. E così quella dopo e quella dopo ancora. Sbattè le palpebre, avvicinando il volto al libro per essere certo di non aver letto male. Quelle pagine piene di scritte erano effettivamente le sue. Lo riconobbe con certezza dalle tre calligrafie distinte che figuravano all’inizio: quella pulita di Ser Barristan, la sua traballante e quella più precisa e delicata di Brienne.
Jaime sospirò, iniziando a leggere quello che lei aveva scritto.

 
Fu fatto prigioniero al Bosco dei Sussurri.
Fu liberato da Catelyn Stark dopo aver giurato di riportarle le sue due figlie.
Ha perso la mano destra per salvare l’onore di Brienne di Tarth.
Liberato dai Bolton, è tornato a Harrenhal affrontando un orso per salvare Brienne di Tarth.
Le ha donato la spada di famiglia e un’armatura per mantenere il suo giuramento a Lady Stark.
Affronta un viaggio diplomatico a Dorne per proteggere la nipote dalle minacce di morte che stava ricevendo.
L’assedio di Delta delle Acque, da lui comandato, si conclude con successo senza spargimento di sangue.
Inganna gli Immacolati facendo prendere loro Castel Granito, rinunciando ai suoi ricordi d’infanzia per un bene più grande.
Ha battuto le forze Targaryen in astuzia prendendo Alto Giardino.
Ha combattuto con coraggio nella Battaglia di Goldenroad, dove è stato sul punto di venire ucciso dal fuoco di un drago.
Ha giurato fedeltà alle forze degli uomini e cavalcato a Nord per unirsi a loro a Grande Inverno.
Ha affrontato l’Esercito dei Morti e difeso il castello allo stremo fino alla morte del Re della Notte.
Al termine della guerra per il Trono, è stato investito nuovamente del Mantello Bianco da Re Brandon Stark.
Sposato con Ser Brienne di Tarth.

Dopo quella scritta era rimasta mezza pagina vuota, seguita poi dalla biografia di Ser Brienne di Tarth. Jaime scorse nuovamente quelle nuove parole, commosso e scioccato per la loro esistenza.
«Ciao, scusa il ritardo.»
Brienne entrò nella stanza, chiudendosi la porta alle spalle e andando a posare la sua spada sul ripiano dietro il tavolo.
«Pod è diventato davvero abile. Presto sarò costretta ad ammetterlo di fronte a lui. Cosa leggi?»
Si chinò su di lui per dargli un bacio, ma quando vide cosa stava guardando, si ritirò.
«Hai scritto molte cose» commentò Jaime.
«Perché tu hai fatto molte cose. E c’è ancora spazio per altre gesta.»
Jaime ricordò lo sguardo sprezzante di Joffrey, quando anni prima, in quella stessa stanza, gli aveva detto che non c’era più tempo per un quarantenne con una mano sola. Lui lo aveva negato, ma con poca convinzione: in cuor suo, aveva trovato quell’osservazione veritiera. Eppure, anni dopo, era stato smentito. Era sempre Brienne a far crollare le sue certezze e i suoi timori.
Si alzò, voltandosi verso di lei e stringendola tra le braccia.
«Ti ringrazio.»
Brienne sollevò le braccia intorno alle sue spalle, accarezzandogli dolcemente i capelli. Jaime chiuse gli occhi, beandosi del suo tocco e assaporando il profumo di mare e di sudore che lei emanava.
«Non devi. Ho solo fatto quello che avresti già dovuto fare tu.»
Jaime sorrise contro il suo collo. Si allontanò abbastanza per poterla guardare negli occhi.
«Non volevo toglierti il gusto di farlo personalmente» disse, accarezzandole il volto.
Brienne annuì con accondiscendenza.
«Ne sono sicura.»
Jaime rise, rivolgendo nuovamente la sua attenzione al Libro Bianco.
«Ehi!» esclamò, voltando la pagina. «Perché qui è tutto vuoto?»
«Non ho ancora avuto tempo di riempirla.»
«E che aspetti?»
«Jaime, i maestri hanno aggiunto questa pagina due giorni fa. Dammi tempo. E tranquillo» aggiunse, chiudendo il libro, «a differenza di te so cosa devo scrivere sulla mia biografia.»
«Non ne sono così sicuro. Bene, starò insieme a te mentre la scrivi.»
«Non puoi.»
«Perché?»
«È il Lord Comandante che deve riempire quelle pagine.»
«Infatti ho detto solo che ti starò vicino mentre tu scrivi. Sarò la tua coscienza, intenta a ricordarti le tue grandiose gesta.»
Brienne sbuffò.
«Non sei credibile come coscienza.»
«Oh sì, invece.»
Jaime le prese il volto tra le mani, tirandola verso di sé per assaporare le sue labbra. Brienne si appoggiò alle sue spalle, ricambiando il gesto con trasporto.
«Ecco, questo è uno dei motivi per cui non saresti una buona coscienza» ansimò, con il volto arrossato.
«E chi ha mai detto che sarei stato buono
 

 
   
 
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