_ep:02_Fay_D_Flourite_
Nella
notte silenziosa, mille pensieri assillavano la mente del ninja di Suwa,
intento a guardare lo spoglio paesaggio fuori dalla finestra.
Il
nuovo mondo dove erano arrivati da oramai una settimana era decisamente
sospetto, pieno di individui loschi, e capitanato da un giovanissimo boss
mafioso, Eagle Vision.
Era
atterrati ad Infinity, il regno del gioco d’azzardo.
Spostò
lo sguardo su una macchina che velocemente passava sulla strada ben costruita;
i suoi fari che illuminavano il cupo posto in cui erano alloggiati.
Da
quando avevano lasciato Tokyo, tutti i mondi in cui erano stati avevano
gradualmente perso colore, consumandosi fino a rimanere totalmente neri.
Affilò
lo sguardo su un punto preciso dell’edificio di fronte al loro. Sapevano di
essere spiati, ma tanto non avevano nulla da nascondere. Erano semplicemente un
gruppo smembrato.
Non
dovevano nascondere neanche Mokona, visto che di animali strani ne giravano
anche lì.
Ad
un tratto, a quei pensieri, si sentì sommerso da un peso opprimente, così
strano da essere quasi fisico, ma lì non c’era niente ad appesantirlo.
Gli
venne caldo, e cominciò a slacciarsi la maglietta, rigorosamente nera, che
portava.
Il
bottone non aveva alcuna intenzione di sfilarsi dall’asola, però. Al secondo
tentativo, rabbiosamente si strappò di dosso l’abito e lo buttò per terra.
-
Dannazione! – sibilò, frustato. Aveva talmente tanta rabbia dentro di sé, che
poteva sfogarla solo attraverso i pochi e troppo facili combattimenti alla
scacchiera.
-
Dannato mago! Dannata principessa! – borbottò irato, camminando per la stanza
spoglia. Si erano coalizzati contro lui e quel povero ragazzino, e se ne
stavano sempre soli a confabulare chissà quali piani misteriosi su cose
altrettanto misteriose. Soprattutto il mago.
La
principessa voleva solo una cosa. Riportare il cuore al suo Shaoran.
Ma
Fay…
Non
riusciva a capire cosa diavolo passasse nella sua testa.
L’aveva
salvato da morte certa, e lui aveva cominciato a odiarlo. Nessuna persona
normale avrebbe reagito così! L’aveva anche ridotto ad avere costantemente
bisogno di lui per poter rimanere in vita, ma l’aveva fatto… solo per lui.
Perché… voleva che vivesse.
Che
cominciasse a desiderare di vivere, di andare avanti, di lasciarsi dietro il
suo passato oscuro.
L’apertura
silenziosa della porta lo fece girare prontamente, e una figura lunga e austera
comparve adagio nella sua camera.
I
capelli biondi ormai lunghi legati in un codino distratto, la benda sull’occhio
sinistro che rabbuiava ancor di più il suo viso pallido, e l’occhio chiuso.
Mentre
la sua mente registrava l’entrata di Fay nella sua camera, annottò anche
l’occhio stranamente chiuso.
Il
biondo richiuse malamente la porta, facendo scattare la serratura rumorosa.
-
Ohi, fai poco casino. – disse Kurogane, posando una mano sul fianco.
Fay
non sembrò neppure sentirlo, cosa non nuova in quei giorni, e cominciò ad
avvicinarglisi dondolando leggermente mentre camminava.
Kurogane
aspettò qualche frase, magari sul perché si comportasse più stranamente del
solito, ma Fay si era fermato davanti a lui e tentennava sul da farsi.
-
Hai sete? – chiese con noncuranza Kurogane. Era in forze, anche se il giorno
prima aveva donato una buona parte del suo sangue al vampiro.
-
Però hai bevuto solo ieri, di solito resisti di più… - il guerriero continuava
a parlare, in un lungo monologo, bisognoso di parole, di contatto fra lui e il
mago.
Ma
Fay respingeva sempre tutto, non voleva più aver a che fare con lui. L’unica
cosa che ormai li univa era il sanguinoso legame tra vampiro ed E.
Ma
prima, in un passato che gli sembrava ormai remoto, quello che li univa era un
sentimento decisamente più profondo.
Nonostante
tutti i bisticci avuti, il suo iniziale astio verso di lui, le stupide
assurdità che sparava il biondo, a cui alla fine ci cascava anche lui, erano
diventati una coppia di amanti.
Ma
poi tutto era cambiato, e adesso Fay era quello che era.
Fay
aprì leggermente la bocca, come per parlare, ma poi la richiuse pigro.
-
Vuoi dire qualcosa, insomma! – astenersi da urlare improperi a destra e a manca
era una cosa davvero estenuante.
Il
biondo si mosse ancora e attaccò le braccia al collo del ninja, totalmente
stupefatto.
Le
mani del biondo stringevano i capelli e la pelle calda di Kurogane, fredde,
sole.
-
M-ma che fai?! – sbraitò incurante delle regole autoimposte di mantenere un
tono basso.
Si
tolse di dosso il mago: - Che ti viene in mente dopo tutto questo silenzio?!
Guarda che voglio una spiegazione! – cercò lo sguardo del mago, ma non lo
trovò. L’unico occhio azzurro di Fay era chiuso e non sembrava avere intenzione
di aprirsi.
Il
tono di Kurogane si fece più incerto: - Vuoi deciderti a guardarmi?
Ma
la frase non ebbe nessun effetto su Fay, che rimase molle tra le sue braccia.
Ma
dopo poco, cercò di divincolarsi e abbracciare di nuovo il moro, stranito. Lo
lasciò fare, non aveva la forza di respingere quello slancio di affetto, e anche
perché non gli dispiaceva affatto avere quel corpo fra le proprie braccia, che
erano corse a circondargli la schiena, memori di tempi passati.
-
Stai dormendo? – chiese sicuro che non gli avrebbe certamente risposto.
Infatti
nessuna risposta provenne dalla bocca del mago, che continuò a cullarsi
nell’abbraccio.
Una
mano di Fay corse alla guancia di Kurogane, che si staccò leggermente dalla
stretta, e si ritrovò impegnato in un bacio lieve, impaurito, desiderato.
Se
aveva pensato giusto, Fay era sonnambulo, ed essendo tale questi dovevano
essere i suoi desideri inespressi. Almeno era quello che aveva carpito da una
discussione fra due studiose su un libro a Lecolt.
La
mente di Kurogane era talmente piena di domande senza risposta, di pensieri sui
motivi che li avevano portati a quella situazione, che non si rese conto di
essere steso sul letto, con Fay sopra che lambiva i contorni del corpo con
debolezza e devozione.
La
sua ragione lo stava ormai abbandonando per un benemerito riposo, ma Kurogane
le si aggrappò con tutto se stesso.
Fay,
il suo Fay, avrebbe passato volentieri la notte con lui, ma il nuovo Fay, il vampiro
che lui stesso aveva creato, probabilmente gli avrebbe portato ancora più
rancore sapendo di essersi lasciato andare, e che lui lo aveva permesso.
A
malincuore si staccò Fay di dosso, riprendendosi dal momento, e se lo caricò
sulle spalle seguito da deboli lamentele. Quella situazione riportò di nuovo
Kurogane nel passato, ad una sera inoltrata ad Oto.
Il
giorno in cui tutti si erano ubriacati e Kurogane aveva dovuto fare la
babysitter a due pseudo gatti e un povero idiota che si esercitava con un mestolo.
Lui
che portava due recalcitranti ragazzini a letto, e poi tornava indietro a
cercare un mago miagolante, che si strusciava contro il pavimento, se lo issava
sulla spalla e lo portava nella sua camera da letto.
-
Kurochuuuuuuuuuuuu~ - miagolava lo scemo, attaccato a lui, senza alcuna
intenzione di scendere, artigliandosi ai suoi vestiti.
-
E scendi! – gli inveiva sottovoce lui, cercando di strapparselo di dosso,
quando Fay aveva alzato la testa, gli occhi lucidi di alcol e lo aveva guardato
trasognato. E poi era successo.
Fay
aveva appiccicato le sue labbra alle sue, senza lasciargli alcuna via di fuga,
stringendoglisi contro, le braccia strette al suo collo.
Quello
era stato il loro primo bacio, ma Fay non lo sapeva. Per lui il primo rimaneva
il bacio nell’hotel del mondo predoni del tesoro delle sabbie, tra l’altro
preso a tradimento.
Arrivato
davanti al letto dell’altro lo posò con i piedi per terra e si aspettò
qualcosa, magari un altro bacio, l’ultimo, per la buona notte.
Prontamente
Fay gli allacciò le braccia al collo e si strinse convulsamente a lui, senza
alcuna intenzione di lasciarlo.
-
Ohi – lo chiamò gentile Kurogane, poggiandogli le mani sui fianchi, ma
spingendolo via leggermente. – Forza, vai a letto.
Le
unghie del vampiro si conficcarono nel collo del guerriero e piccoli rivoli di
sangue cominciarono a scendere per suoi muscoli e per la mano di Fay.
L’odore
del sangue del suo E risvegliò probabilmente l’istinto del predatore che senza
tanti preamboli si attaccò al collo della sua Esca, succhiando violentemente il
dolce nettare che stillava dalle ferite e creando un nuovo squarcio da dove
bere più tranquillamente.
-
Fermati. Ohi! – lo richiamò Kurogane che, già indebolito dal giorno prima, non
aveva alcuna intenzione di morire per mano sua.
Lo
scrollò quel tanto per farlo svegliare, e vide il suo occhio destro dorato e
spalancato in muto stupore, il sangue che ancora sporcava le sue labbra.
-
Che cosa… - balbettò sconvolto – Tu che ci fai qui.. e perché…
-
I convenevoli a domani… - mormorò Kurogane prima di svenirgli addosso. Fay lo
sorresse senza sforzo, ma non riusciva ancora a capire che diavolo era successo
mentre dormiva. Si ricordava di essere andato a dormire, tormentandosi sulla
sua natura di portatrice di disgrazia, e poi… poi aveva sentito il sangue di
Kurogane fluire dentro di lui, e gli scossoni che l’avevano svegliato.
Decise
di non pensarci per il momento, e appoggiò Kurogane sul suo letto, concedendosi
di osservarlo finchè dormiva tranquillamente, e non poteva vederlo.
Non
poteva più stare con lui come prima, per il suo bene. Il loro rapporto era
andato oltre fin dall’inizio, e sapeva che troncarlo sarebbe stato sempre più
doloroso mano a mano che il tempo passava, ma rimandava sempre il momento, gli
piaceva troppo stuzzicare il cagnone e sfiorarlo anche per caso.
Poi
la venuta di Shaoran e le note conseguenze avevano dato la spinta giusta a
recidere la relazione che si era instaurata tra loro.
Ma
come gli avrebbe detto una ben nota persona, “Le relazioni non si possono
spezzare facilmente una volta formatesi”.
Infatti
si trovava lì adesso, seduto sul suo letto ad accarezzare il viso addormentato
di una delle persone più importanti nella sua vita, spostando i capelli ribelli
ai lati del viso e ammirando il suo aspetto così tranquillo e quasi senza
pensieri, nel torpore del sonno.
Anche
lui avrebbe voluto dormire così, senza orribili incubi o pensieri in testa a
dargli tormento per tutta la notte. Ma non aveva nessuno che gli succhiasse
talmente tanto sangue da farlo svenire.
Digrignò
i denti, sentendosi davvero raccapricciato. Kurogane, l’uomo che-non avrebbe
dovuto dirlo- amava, si era sacrificato per lui, rendendolo però un mostro.
Anche per questo l’aveva allontanato. Preferiva morire, più che usarlo come
bevanda.
Nonostante
tutto non riusciva a stargli lontano.
Tra
loro si era instaurata un’attrazione irrazionale, sia fisica che psichica, che
li portava a stare vicini anche se molte volte non lo volevano.
Sfiorò
la mascella del moro con le dita sottili.
-
Perché hai dovuto incontrare proprio me? – chiese a se stesso sconsolato – Con
tutte le persone esistenti, proprio di uno stupido gemello maledetto dovevi
innamorarti.
Però,
anche se diceva così, una parte della sua mente urlava che era felice, felice
perché l’aveva incontrato, perché erano successe tutte le cose che erano
successe, e non le importava di essere la pedina di Fei Wong.
Kurogane
era stato una delle poche persone della sua vita che l’avesse amato veramente,
e questo lo colpiva nel profondo. Nessuno lo aveva amato così, proteggendolo,
sacrificandosi per lui, vendicandolo per i torti subiti, donando tutto se
stesso per vederlo sorridere almeno un pò.
E
in quel momento, mentre il suo occhio si inumidiva, sorrise, un sorriso magari
con una nota di tristezza, ma vero.
-
Grazie.
Accarezzò
ancora il volto di Kurogane e, prima di donargli un leggero bacio, sussurrò
sulle sue labbra: “Buonanotte, Kuroppi”
Mentre
se ne andava in soggiorno per dormire sul divano, Kurogane sorrise.
-
Di niente, mago.
.:Note:.
*per
il “povero idiota” a Shaoran, mi perdonino le sue (poche) fan, ma è il primo
aggettivo che mi è venuto in mente*
.:Piccolo spazio
inutile dell’autrice altrettanto inutile:.
Yusaki: Sono davvero contenta
che la prima ti sia piaciuta!! XD questa però è davvero angst puro, non sapevo
di poter scrivere delle cose così… Sono felice che anche il prompt del
“sonnambulismo” ti sia piaciuto, mi è venuto in mente dopo aver cominciato a
scriverla!!
Pentacosiomedimni: Wow che apprezzamento! XD non avevo
letto il nome all’inizio e quindi quando ho letto ho detto “ma questa è pazza?!
O_O” poi dopo sono andata a vedere e siete in due (un sospetto ce l’avevo, ma
ce ne sono di pazze al mondo “Kurogane fa cenno di sì e mi indica” cosa
vorresti dire?! “Kurogane continua a indicarmi tranquillo” Hama-Ryuuoh-jin! *_*
“I brandelli di Kurogane ora indicano Fay”) e mi si è chiarito il mistero. Sono
contenta che le parti emo con Fay siano piaciute! In questa shot le parti sono leggermente cambiate: la parte del
depresso per entrambi è dominante e di allegro ci sono al massimo i flash
back..
Mi
dispiace per Shaoran, si intrufola sempre nelle mie fan fic *me si inchina per
scusarsi* gomen ne! Ps: e comunque è lo Shaoran clone prima che compia quello
sfregio sul bellissimo visino di Fay ç_ç Ciao, e grazie!! Alla prossima!! ^^
Covianna: Tranquilla la tua mente non è
malata per niente!! XD Ogni fan girl avrebbe voluto alloggiare in quell’hotel!
(a proposito, non l’ho scritto perché non ne ero certa, ma mi è sembrato di
vedere Tomoyo-chan, con videocamera fai-da-te che riprendeva la scenetta
indisturbata). Spero che il super angst ti sia piaciuto! ^^
Lirith: Scusa scusa scusa Maki-chan!!!!
>_< Va bene se ti faccio recensire questo per prima?? Sì Fay prima o poi
si troverà la testa staccata dal corpo.. ma secondo me non se ne accorge e va
in giro come il fantasma senza testa di Harry Potter, naturalmente rompendo le
scatole a Kurowan!! XD
La scena
della coppia in pezzi fa ridere sempre anche me quando la rileggo “come ho
fatto a scrivere simili cavolate?” mi chiedo. “Perché penso, dico e scrivo solo
quello” U_U
L’aggiornamento
spero che per te rientri tra i tempi brevi, perché credo che sia il primo che
faccio così velocemente XD ho scritto la storia in due giorni, un vero record
per me! Ci sentiamo!! Baci baciiii!!
Per
fami perdonare dell’assoluto angst (anche se so che ad alcune piace ^^) e per
la cortezza del capitolo, ho in cantiere un capitolo extra totalmente
demenziale! Sperando che vi possa interessare, lo posterò fra qualche giorno,
il tempo di farlo… x3
Ja ne,
Chiaki Yamashita