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Autore: lapacechenonho    05/10/2020    2 recensioni
100 prompt per 100 storie.
100 storie che partono da una parola o da una frase.
Le storie sono (quasi tutte) scollegate fra loro, quindi si possono leggere anche singolarmente.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Il Secondo Trio (Neville, Ginny, Luna), Il trio protagonista | Coppie: Harry/Ginny, James/Lily, Lily/Scorpius, Remus/Ninfadora, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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072: Ritardo. 
Personaggi: Harry Potter, Ginny Weasley,
Teddy Lupin
Coppie: Harry/Ginny
Genere: Generale, slice of life
Raiting: Verde
Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
 
Ginny camminava nervosamente nel bagno facendo avanti e indietro e torturandosi le dita. Solo quella mattina aveva iniziato a preoccuparsi. Quando due settimane prima non le era venuto il ciclo, aveva dato la colpa un po' al clima, un po' allo stress degli allenamenti. Quella mattina, con un ciclo in ritardo di due settimane, non pensava le ragioni fossero quelle.
Da un lato se fosse stato vero, avrebbe fatto i salti di gioia e sapeva lì avrebbe fatti anche Harry, dall'altro aveva solo ventidue anni e una vita davanti. Aveva iniziato da poco la sua carriera professionale nelle Holyhead Harpies, ed Harry si era stabilizzato da poco nell'ufficio Auror, si erano sposati solo da pochi mesi e stavano trovando adesso un loro equilibrio nella vita matrimoniale.
La voce di Harry la costrinse a scendere al piano di sotto. Doveva parlargli o forse doveva aspettare di essere sicura? Cosa avrebbe fatto Hermione?
«Ciao amore!» esclamò Harry quando la vide arrivare. Il cervello di Ginny era andato momentaneamente in vacanza perché non rispose.
«Harry, ho un ritardo» fu l'unica cosa che disse. Il marito aggrottò la fronte.
«Un ritardo per cosa?» domandò. Quel momento di ottusità permise a Ginny di rinsavire sedendosi dietro al tavolo della cucina e facendo sedere anche Harry. «Che succede?» chiese confuso.
«Harry, ho quel ritardo» rispose calcando sull'aggettivo dimostrativo. Harry sgranò così tanto gli occhi che Ginny ebbe paura che i bulbi oculari fuoriuscissero. «Harry» lo chiamò. Ma l'uomo era caduto in una sorta di trance.
«Harry» riprovò. A quel punto Harry sembrò rinsavire e le lanciò uno sguardo tra il panico e l'innamorato che, se possibile, fece innamorare Ginny ancora di più. Harry si era repentinamente inginocchiato davanti la sedia di Ginny, lo sguardo fisso sul suo ventre piatto, «Ciao, io sono il tuo papà, mi senti?» sussurrò appoggiando l'orecchio alla pancia della moglie.
Ginny rise intenerita. «Harry non è detto che io sia incinta» disse dolcemente, riportando alla realtà.
«È così, me lo sento, Ginny» rispose lui sicuro.
 
Una settimana dopo Ginny lesse il referto degli esami che aveva ritirato quella mattina. Ted era da loro per la cena e stava giocando con Harry. Le bastò leggere mezza riga perché le si illuminassero gli occhi. «Harry» disse andando in salotto. Harry la guardò oltre le lenti degli occhiali. «Aspetto un bambino».
Nel momento in cui Ted emise uno strilletto eccitato, Harry cadde lungo lungo a terra.
Non aveva più l'età per reggere certi colpi.
   
 
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