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Autore: Ellygattina    06/10/2020    0 recensioni
Ispirata ad alcuni prompt del Writober 2020, una raccolta di storie slegate tra loro sulle (dis)avventure di Mac e Jack.
Attenzione: la storia 3, come suggerisce il prompt, è una death-fic. Non leggete se non vi piace il genere.
Day 5: Ghiaccio
Day 9: Viola
Day 12: Angst ending
[...]
(Raccolta presente anche su AO3 con lo stesso nickname.)
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Day 5: Ghiaccio

La missione di quel giorno era andata sempre peggio da un certo punto in avanti, ma il culmine lo raggiunsero senz'altro quando Mac, in una situazione già pessima per la neve, il freddo e la mancanza di comunicazioni con chiunque per il maltempo, finì su una lastra di ghiaccio, del tutto invisibile, che si ruppe sotto il suo peso, facendolo cadere nell'acqua gelida di un torrente.
Jack si affrettò a tirarlo fuori, ma i vestiti bagnati avrebbero aggravato velocemente il principio di ipotermia che erano già sicuri di avere. Da quando i terroristi che erano andati a contrastare avevano tagliato loro ogni via di fuga dal paese, infatti, erano stati costretti ad abbandonare la macchina e rifugiarsi nei boschi, cercando di nascondere il più possibile le tracce in attesa dell'elicottero della Fenice che li avrebbe riportati a casa con i preziosi dati che erano riusciti a rubare, ma una tempesta di neve aveva presto bloccato amici e nemici, lasciandoli in balia degli eventi.
Da allora entrambi avevano fatto del loro meglio per sopravvivere in quel contesto difficile, ma l'incidente sul ghiaccio mentre cercavano un riparo per la notte era stato la ciliegina sulla torta e Mac era ormai talmente infreddolito da non riuscire più nemmeno a pensare. Ancora stretto tra le braccia del compagno, che cercava invano di passargli un minimo di calore e farlo reagire, poteva solo rabbrividire e battere i denti, ma per fortuna Jack capì presto che in quel modo non avrebbe ottenuto nulla. L'unica soluzione era trovare in fretta un riparo, sperando di riuscire a riscaldarlo almeno un po'.
Augurandosi con tutto il cuore di non cadere a sua volta sul terreno accidentato, se lo caricò in spalla tra le sue deboli proteste, esortandolo a stare sveglio finché, dopo un tempo che gli parve fin troppo lungo, non intravide il profilo di una casa in un'ampia radura. Sembrava ancora in buono stato e Jack si diresse sollevato da quella parte, riuscendo a fatica a scassinare la porta e depositare poi Mac sul pavimento con la maggiore delicatezza possibile.
«Coraggio, amico, ho trovato un riparo» lo informò mentre cercava di farlo stare seduto con la schiena appoggiata alla parete ma questi, semicosciente, non dava neanche segno di riuscire a sentirlo. Preoccupato, Jack gli appoggiò due dita sul collo per sentirgli il battito e dopo aver preso al volo una coperta da un letto che aveva intravisto nella stanza di fianco, si affrettò a togliergli i vestiti bagnati.
Solo allora il ragazzo si riscosse quel tanto che bastava per soffiare un debole «No» e cercare di bloccargli la mano, già pronta a slacciargli la giacca.
«Lo so che hai freddo, ma non puoi stare con i vestiti bagnati. Tra poco starai meglio, promesso» lo rassicurò, liberandosi a malincuore dalla sua presa e continuando, pressoché indisturbato, il suo lavoro per poi avvolgerlo nella coperta. Purtroppo o per fortuna, Mac si era rassegnato presto al suo destino e l'ex soldato, sia pure non molto convinto di poterlo considerare un buon segno, aveva potuto passare in fretta alla fase successiva.
In un angolo c'era infatti una vecchia stufa con della legna di fianco e dopo averla accesa a fatica per la troppa umidità, iniziò lentamente a diffondersi nella piccola stanza un piacevole tepore.
Soddisfatto, Jack si avvicinò di nuovo al suo partner, scivolato nel frattempo nel sonno a dispetto delle sue raccomandazioni e di qualche occasionale richiamo di tanto in tanto a cui il più giovane aveva sempre risposto, più o meno, fino a pochi minuti prima.
«Ehi. Non devi addormentarti, ricordi?» gli disse piano, dandogli dei leggeri colpetti sul viso troppo freddo finché questi non aprì appena gli occhi.
«Sono stanco...» mormorò a fatica.
«Lo so, ma devi restare sveglio. Puoi farlo per me?» insistette dolcemente Jack.
Il ragazzo non rispose, limitandosi a guardarlo sfinito mentre il compagno gli passava un braccio dietro la schiena e l'altro sotto le ginocchia per poterlo sollevare.
Stranamente Mac non oppose la minima resistenza e l'ex soldato, avvoltosi anche lui in un'altra coperta che aveva trovato in un armadio, si sedette il più vicino possibile alla stufa, con la schiena appoggiata contro un mobile, nella speranza che bastasse a fargli superare la notte. La situazione non era certo allegra, ma non sapeva che altro fare per riscaldare l'amico e giudicò dei segnali positivi il suo sospiro e il lieve movimento che fece tra le sue braccia appena si accomodarono.
«Non ti addormentare, mi raccomando» gli ripeté per l'ennesima volta, stringendolo a sé mentre il più giovane si accoccolava di più contro il suo petto senza rendersene conto.
Jack rimase a vegliarlo per un po', controllando a intervalli regolari il battito del cuore e persino la temperatura, sebbene quella fosse molto approssimativa. Non aveva infatti un termometro, ma gli sembrava che l'amico stesse comunque un po' meglio da quando l'aveva portato vicino alla stufa e questa era sicuramente la cosa più importante.
Sollevato, iniziò piano piano a rilassarsi, addormentandosi a sua volta mentre fuori infuriava ancora la tormenta.
A svegliarlo, qualche ora dopo, fu il suono del telefono, che la sera prima aveva appoggiato accanto a sé insieme alle borse con le armi e i loro pochi bagagli.
Con una strana sensazione di freddo e torpore, ci mise qualche secondo a capire dove fosse e perché, ma a quel punto il suo primo pensiero cosciente fu per Mac, che riposava ancora nella stessa posizione in cerca, sicuramente, di un po' di calore. Era più pallido e freddo di come lo ricordava, ma il display del cellulare lo informava che Matty era riuscita a mettersi in contatto con loro, e questo era sicuramente un buon segno.
Sia pure un po' a fatica per i muscoli indolenziti, si affrettò a rispondere e la donna, sollevata, lo informò che un loro elicottero li avrebbe soccorsi a breve.
Jack non poteva chiedere di meglio, e dopo averla informata della situazione, contò impaziente i minuti che li separavano dalla salvezza. Il suo partner non poteva resistere a lungo, lo sapeva, e c'era sempre il rischio che anche i terroristi, una volta localizzato il segnale del suo telefono, mandassero qualcuno alla radura e lui non era certo in condizioni di combattere.
Per fortuna andò bene, e dopo un tempo fin troppo lungo per i suoi gusti, un gruppo di colleghi li aiutò a raggiungere l'elicottero, prestando a entrambi le prime cure mentre raggiungevano l'ospedale più vicino, dove furono ricoverati per una seria ipotermia.


Angolo autrice:
Ciao a tutti e grazie per essere arrivati fin qui! Questi due poveri malcapitati se la sono vista brutta per l'ennesima volta (ormai mi odieranno, mi sa XD), ma sono stati anche abbastanza fortunati, vista la situazione. u.u
Fatemi sapere che ne pensate, se vi va, e grazie a tutti per il tempo che mi avete dedicato anche solo leggendo.
Come ho scritto nell'introduzione, la raccolta partecipa al Writober 2020 con alcuni dei prompt che ho scelto per la tabella blank. Come forse alcuni di voi sapranno, sto sviluppando anche la tabella classica nella raccolta “Frammenti di noi” nel fandom di Edens Zero. Passate a trovarmi anche lì, se vi va, e grazie a chi le darà un'occhiata. :3
Se a qualcuno interessa, ho fondato tempo fa un gruppo facebook principalmente su Fairy Tail ed Edens Zero, ma anche sugli anime e manga in generale. Se volete conoscere altri fan di queste bellissime opere, saremo ben felici di accogliervi qui. Vi aspettiamo numerosi! :)
Penso di non avere altro da aggiungere, quindi per ora vi saluto.
Un bacio e buonanotte per dopo!
Ellygattina

  
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