Day 5: Ghiaccio
La
missione di quel giorno
era andata sempre peggio da un certo punto in avanti, ma il culmine
lo raggiunsero senz'altro quando Mac, in una situazione già
pessima
per la neve, il freddo e la mancanza di comunicazioni con chiunque
per il maltempo, finì su una lastra di ghiaccio, del tutto
invisibile, che si ruppe sotto il suo peso, facendolo cadere
nell'acqua gelida di un torrente.
Jack si affrettò a tirarlo
fuori, ma i vestiti bagnati avrebbero aggravato velocemente il
principio di ipotermia che erano già sicuri di avere. Da
quando i
terroristi che erano andati a contrastare avevano tagliato loro ogni
via di fuga dal paese, infatti, erano stati costretti ad abbandonare
la macchina e rifugiarsi nei boschi, cercando di nascondere il
più
possibile le tracce in attesa dell'elicottero della Fenice che li
avrebbe riportati a casa con i preziosi dati che erano riusciti a
rubare, ma una tempesta di neve aveva presto bloccato amici e nemici,
lasciandoli in balia degli eventi.
Da allora entrambi avevano
fatto del loro meglio per sopravvivere in quel contesto difficile, ma
l'incidente sul ghiaccio mentre cercavano un riparo per la notte era
stato la ciliegina sulla torta e Mac era ormai talmente infreddolito
da non riuscire più nemmeno a pensare. Ancora stretto tra le
braccia
del compagno, che cercava invano di passargli un minimo di calore e
farlo reagire, poteva solo rabbrividire e battere i denti, ma per
fortuna Jack capì presto che in quel modo non avrebbe
ottenuto
nulla. L'unica soluzione era trovare in fretta un riparo, sperando di
riuscire a riscaldarlo almeno un po'.
Augurandosi con tutto il
cuore di non cadere a sua volta sul terreno accidentato, se lo
caricò
in spalla tra le sue deboli proteste, esortandolo a stare sveglio
finché, dopo un tempo che gli parve fin troppo lungo, non
intravide
il profilo di una casa in un'ampia radura. Sembrava ancora in buono
stato e Jack si diresse sollevato da quella parte, riuscendo a fatica
a scassinare la porta e depositare poi Mac sul pavimento con la
maggiore delicatezza possibile.
«Coraggio, amico, ho
trovato un riparo» lo informò mentre cercava di
farlo stare seduto
con la schiena appoggiata alla parete ma questi, semicosciente, non
dava neanche segno di riuscire a sentirlo. Preoccupato, Jack gli
appoggiò due dita sul collo per sentirgli il battito e dopo
aver
preso al volo una coperta da un letto che aveva intravisto nella
stanza di fianco, si affrettò a togliergli i vestiti bagnati.
Solo allora il ragazzo si
riscosse quel tanto che bastava per soffiare un debole
«No» e
cercare di bloccargli la mano, già pronta a slacciargli la
giacca.
«Lo so che hai freddo, ma
non puoi stare con i vestiti bagnati. Tra poco starai meglio,
promesso» lo rassicurò, liberandosi a malincuore
dalla sua presa e
continuando, pressoché indisturbato, il suo lavoro per poi
avvolgerlo nella coperta. Purtroppo o per fortuna, Mac si era
rassegnato presto al suo destino e l'ex soldato, sia pure non molto
convinto di poterlo considerare un buon segno, aveva potuto passare
in fretta alla fase successiva.
In un angolo c'era infatti
una vecchia stufa con della legna di fianco e dopo averla accesa a
fatica per la troppa umidità, iniziò lentamente a
diffondersi nella
piccola stanza un piacevole tepore.
Soddisfatto, Jack si
avvicinò di nuovo al suo partner, scivolato nel frattempo
nel sonno
a dispetto delle sue raccomandazioni e di qualche occasionale
richiamo di tanto in tanto a cui il più giovane aveva sempre
risposto, più o meno, fino a pochi minuti prima.
«Ehi. Non devi
addormentarti, ricordi?» gli disse piano, dandogli dei
leggeri
colpetti sul viso troppo freddo finché questi non
aprì appena gli
occhi.
«Sono stanco...» mormorò
a fatica.
«Lo so, ma devi restare
sveglio. Puoi farlo per me?» insistette dolcemente Jack.
Il ragazzo non rispose,
limitandosi a guardarlo sfinito mentre il compagno gli passava un
braccio dietro la schiena e l'altro sotto le ginocchia per poterlo
sollevare.
Stranamente Mac non oppose
la minima resistenza e l'ex soldato, avvoltosi anche lui in un'altra
coperta che aveva trovato in un armadio, si sedette il più
vicino
possibile alla stufa, con la schiena appoggiata contro un mobile,
nella speranza che bastasse a fargli superare la notte. La situazione
non era certo allegra, ma non sapeva che altro fare per riscaldare
l'amico e giudicò dei segnali positivi il suo sospiro e il
lieve
movimento che fece tra le sue braccia appena si accomodarono.
«Non ti addormentare, mi
raccomando» gli ripeté per l'ennesima volta,
stringendolo a sé
mentre il più giovane si accoccolava di più
contro il suo petto
senza rendersene conto.
Jack rimase a vegliarlo per
un po', controllando a intervalli regolari il battito del cuore e
persino la temperatura, sebbene quella fosse molto approssimativa.
Non aveva infatti un termometro, ma gli sembrava che l'amico stesse
comunque un po' meglio da quando l'aveva portato vicino alla stufa e
questa era sicuramente la cosa più importante.
Sollevato, iniziò piano
piano a rilassarsi, addormentandosi a sua volta mentre fuori
infuriava ancora la tormenta.
A svegliarlo, qualche ora
dopo, fu il suono del telefono, che la sera prima aveva appoggiato
accanto a sé insieme alle borse con le armi e i loro pochi
bagagli.
Con una strana sensazione di
freddo e torpore, ci mise qualche secondo a capire dove fosse e
perché, ma a quel punto il suo primo pensiero cosciente fu
per Mac,
che riposava ancora nella stessa posizione in cerca, sicuramente, di
un po' di calore. Era più pallido e freddo di come lo
ricordava, ma
il display del cellulare lo informava che Matty era riuscita a
mettersi in contatto con loro, e questo era sicuramente un buon
segno.
Sia pure un po' a fatica per
i muscoli indolenziti, si affrettò a rispondere e la donna,
sollevata, lo informò che un loro elicottero li avrebbe
soccorsi a
breve.
Jack non poteva chiedere di
meglio, e dopo averla informata della situazione, contò
impaziente i
minuti che li separavano dalla salvezza. Il suo partner non poteva
resistere a lungo, lo sapeva, e c'era sempre il rischio che anche i
terroristi, una volta localizzato il segnale del suo telefono,
mandassero qualcuno alla radura e lui non era certo in condizioni di
combattere.
Per fortuna andò bene, e
dopo un tempo fin troppo lungo per i suoi gusti, un gruppo di
colleghi li aiutò a raggiungere l'elicottero, prestando a
entrambi
le prime cure mentre raggiungevano l'ospedale più vicino,
dove
furono ricoverati per una seria ipotermia.
Angolo
autrice:
Ciao
a tutti e grazie per essere arrivati fin qui! Questi due poveri
malcapitati se la sono vista brutta per l'ennesima volta (ormai mi
odieranno, mi sa XD), ma sono stati anche abbastanza fortunati, vista
la situazione. u.u
Fatemi
sapere che ne pensate, se vi va, e grazie a tutti per il tempo che mi
avete dedicato anche solo leggendo.
Come
ho scritto nell'introduzione, la raccolta partecipa al Writober 2020
con alcuni dei prompt che ho scelto per la tabella blank. Come forse
alcuni di voi sapranno, sto sviluppando anche la tabella classica
nella raccolta “Frammenti di noi” nel fandom di
Edens Zero.
Passate
a trovarmi anche lì, se vi va, e grazie a chi le
darà un'occhiata.
:3
Se a
qualcuno interessa, ho fondato tempo fa un gruppo facebook
principalmente su Fairy Tail ed Edens Zero, ma anche sugli anime e
manga in generale. Se volete conoscere altri fan di queste bellissime
opere, saremo ben felici di accogliervi qui.
Vi aspettiamo numerosi! :)
Penso
di non avere altro da aggiungere, quindi per ora vi saluto.
Un
bacio e buonanotte per dopo!
Ellygattina