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Autore: Sarhita    19/08/2009    8 recensioni
ATTENZIONE: in data 25/9/15 sono stati aggiunti due capitoli, e non uno soltanto, di cui il penultimo era stato già pubblicato, ma è stata aggiunta una parte. Grazie per l'attenzione.
"Sei un bravo attore, Sasuke. Lo sei sempre stato. Anche questo sentimento, per quanto scoinvolgente e doloroso sia, verrà nascosto dalla gelida maschera che ormai fa parte di te. Sasuke Uchiha. Un nome vuoto e freddo." Perché quei pensieri sembravano così ingiusti anche a me stesso?
Genere: Drammatico, Malinconico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Konohamaru, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
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Konohamaru camminava nella sera con dietro un Anbu, uno di quelli che facevano la guardia all'appartamento di Naruto. Konohamaru ne aveva approfittato per un piccolo favore.
L'Anbu infatti stava portando sei contenitori e Konohamaru altre sei. Il nuovo servizio take-away di Ayame Ichiraku.
«Meno male che Ayame-san mi ha fatto lo sconto e pure in orario di chiusura! Se sapesse che sono per Naruto non ce le farebbe nemmeno pagare!»
L'Anbu restò in silenzio.
«Possibile che sei sempre così silenzioso! Non fai nemmeno più battute sarcastiche!»
«Avrei una domanda invece.» chiese l'altro da sotto la maschera.
«Dimmi.»
«Come diavolo fa piccolo-pene-daime a mangiare così tanto, di punto in bianco?»
Konohamaru rise. «Ma Sai! Non sono solo per lui! Anch'io ho un certo languorino e poi... e poi non credo che ne mangerà molto. Anche se da quando é tornato Sasuke ha ricominciato a mangiare quasi come prima.»
«Sasuke...» ripeté Sai.
«Siamo arrivati. Meglio che tu vada.»
Sai lasciò le sue sei ciotole al più giovane e sali su un tetto li vicino, dando il cambio ad un altro Anbu che, silenzioso nella notte, saltando di tetto in tetto, si diresse al palazzo dell'Hokage per l'ultimo rapporto del giorno.


Shikamaru si era addormentato sulla scrivania. Nei suoi sogni rivide gli avvenimenti degli ultimi tempi che lo avevano cambiato. Le immagini si susseguivano. Pezzi di frasi dolorose e altre felici. Rivide la partenza di Naruto il giorno dopo "l'incidente".
(flashback)

«Devo andare» gli aveva detto «andrò al monte Myoboku e troverò un modo per controllarla. E poi li non potrò fare del male a nessuno.»
«Ma sei l'Hokage! E il villaggio? Che farai?»
«Ci sarai tu.»
«Cosa?»
«A presto settimo hokage»

e così adesso era Shikamaru l'Hokage di Konoha... ma lui sapeva che quel posto era solo in prestito perché Naruto sarebbe tornato... Un mese dopo, però, capì che non era così semplice...


« Naruto! Sei tornato!»
«Shikamaru... tu devi fermarmi... Kyuubi... non riesco a controllarla! Appena può prende il controllo e uccide. Uccide con le mie mani!» quello che aveva davanti non era più Naruto.
«E che cosa dovrei fare...»
«Rinchiudimi, esiliami, uccidimi... quello che voi ma Kyuubi non deve far del male ad altre persone. Non deve.»

E così Shikamaru Nara era diventato Hokage. Un Hokage che sentiva di non essere in grado di compiere scelte difficili come quella che forse, avrebbe dovuto prendere a discapito di in amico. Ma non era solo perché aveva qualcuno che gli dava la forza ogni volta che rincasava...


«Forse non ha capito bene "signorsettimohokage". Io vengo a vivere a casa TUA. A Konoha. Con TE.»
«Ma...»
«E NON OSARE contraddirmi!»
«Sei una seccatura...»
«Ehy...»
«Fammi finire. Sei una seccatura, la mia, dolce, unica seccatura.»


E un anno dopo, stava cercando una soluzione per Naruto quando Sakura era entrata di corsa nell'ufficio.


«Sakura?»
«Temari... si è sentita male.»
«COSA?»
« Le si sono rotte le acque!»
La nascita di Shirako... la risognò tutta... c'erano tutti i suoi amici. Tutti tranne uno...
«Naruto.»
«Shika! Che ci fai a casa mia?»
«Sei dimagrito... stai bene?»
«Certo!»
«Sai, oggi Tem ha partorito.»
«Sono felice per te!»
«C'erano tutti. È un anno che sei qui. Forse avrebbero il diritto di sapere...»
«No. Sarebbe tutto più difficile lo sai. Come si chiama tuo figlio?»
«Shirako. È una femmina.»

«Anche se di poco, hai rotto la tradizione dello "Shika"! Ahahah!»
"Prima o poi uscirai da quest'appartamento senza timore che la volpe faccia qualcosa. Giocherai con mia figlia e rivedrai tutti i tuoi amici."
E adesso anche Sasuke.
«Lo salverò.»
«È quello che voglio che tu faccia, Uchiha.»


«HOKAGE- SAMA!? SI SVEGLI!»
Shikamaru aprì gli occhi.
«Shiho? Che c'è!?»
La ragazza si sistemò gli occhiali. «C'è un Anbu che deve consegnare un rapporto.Bussava da un po', e ha attirato la mia attenzione, come sua assistente mi sono permessa di entrare a svegliarla.»
«Fallo entrare.»
L'Anbu entrò e consegnò il rapporto della sua missuone.
«Chi è rimasto di sorveglianza da Naruto?»
«Sai e la sua Squadra.»
«Bene.»
L'Anbu sparì lasciando Shikamaru da solo.
«Un momento! Che ore sono? Meglio andare a casa, altrimenti chi la sente Temari? Aveva detto che cucinava lei... ehm... quasi quasi dormo qui!»





Era così comodo dormire così
Era così... caldo?
Mi alzai lentamente senza fare movimenti bruschi dato che eri ancora appoggiato a me.
Posai una mano sul tuo viso e sulla tua fronte. Bollente.
«Naruto svegliati! Cos'hai?»
Non potevo vederti ma potevo sentire il tuo respiro affannato e i tuoi lamenti.
«Naruto...»
Misi di nuovo la mano sul tuo viso per percorrerlo delicatamente e trovare gli occhi e li sentii chiusi.
«Ti prego...»
Sentii un ringhio, una voce non tua...
«Maledizione!»
Imprecai mentalmente. Cosa potevo fare?
Provai a scuoterti leggermente poi con più forza. «Apri gli occhi! Dannazione!»
Tsunade aveva rinforzato il sigillo, così aveva detto Konohamaru, ma a quanto pare non era sufficiente. Il sigillo dipendeva dalla tua forza di volontà... ed era proprio quella che Kyuubi era riuscita ad indebolire... e devo dire che gran parte è stata colpa mia...
In quel momento qualcuno bussò. Era Konohamaru col ramen, sicuro. E aveva preso tutto dal suo sensei. Era in ritardo.
Cercai di spostarti per alzarmi. Intanto continuavi a mormorare parole sconnesse poi soltanto ringhi sommessi.
«Naruto? Sasuke? Ci siete? Che succede?»
Chi diamine aveva avuto la stramaledetta idea di chiudere la porta a chiave? Cercai di spostarti in modo da poter alzarmi e aprire confidando che non ci fossero ostacoli tra il letto e la porta, ma appena la posai sulla tua fronte subito ritrassi la mano.
Mi ero... scottato?
«Ma che diamine...?» un comune essere umano non avrebbe potuto sopportare una temperatura cosi alta! Superava largamente la temperatura a cui si poteva sopravvivere!
Ti scostai lo stesso e inciampando ad ogni passo raggiunsi la porta. Fortunatamente la chiave era ancora nella toppa e mi bastò girarla e abbassare la maniglia, poi sperai che Konohamaru facesse qualcosa.



Konohamaru appena fu aperta la porta si accorse subito che il suo sensei stesse male e fece cadere i contenitori di ramen. Si lamentava e si vedeva che stava male e i baffi si erano infoltiti e le unghie erano diventate artigli. Presto anche i canini si sarebbero allungati e quegli occhi si sarebbero aperti, rossi.
«Uchiha che è successo?»
«E che ne so!» rispose il moro «Fai qualcosa, no?»
Konohamaru si riscosse e prese subito un asciugamano dal bagno e, dopo averlo bagnato lo mise sulla fronte del biondo. Pochi secondi e il calore l'aveva già asciugato.
«Eppure oggi ha perfino mangiato... non è debole... ha anche dormito. Dovrebbe riprendersi se solo riuscissi a svegliarlo...» borbottò il giovane Sarutobi. Sasuke a tastoni si avvicinò al letto. «Dobe mi ci costringi tu.» dopo aver capito dove si trovasse il viso del biondo gli diede un sonoro schiaffo.
«DOBE SVEGLIATI IMMEDIATAMENTE! TU SEI PIÙ FORTE DI QUELLA VOLPACCIA!» urlò sotto lo sguardo sbigottito di Konohamaru che era rimasto a bocca aperta. Alla fine però sorrise quando vide gli occhi dell'ex-hokage aprirsi, azzurri, i baffi tornare normali e gli artigli scomparire.
«Sas'ke? Teme... perché mi hai dato quello schiaffo?»
Il teme in questione, appena senti la voce del biondo represse il forte impulso di gettarsi tra le sue braccia. Naruto si sedette sul letto ormai ripreso. Si riprendeva in fretta anche se era un po' stanco e accaldato. Guardò prima l'Uchiha e poi Konohamaru e infine notò la porta e i contenitori che Konohamaru aveva lasciato cadere.
«RAMEN!» Konohamaru rise e anche l'Uchiha non riuscì a reprimere uno stiramento di labbra alla voce allegra del biondo.
Qualche minuto più tardi i tre erano seduti al tavolo a mangiare, come se nulla fosse accaduto. O perlomeno fingevano che non fosse accaduto.
«Sai... - cominciò Konohamaru rivolto all'Uchiha parlando a bassa voce in modo da non farsi sentire dal biondo, impegnato, con la faccia interamente nella ciotola, a divorare il suo piatto preferito «sembra che da quando sei tornato abbia ritrovato l'appetito.»
Sasuke non si mosse, ma quando pose la domanda la voce era incrinata, sia per la recente preoccupazione che per la sorpresa. «N-non mangiava prima?»
«Solo se costretto. A volte perfino imboccato.»
«Cheg chomp avetghe da boffonchiarghe voih dhue?»
«Naruto...» lo rimproverò l'Uchiha «e tu saresti stato l'Hokage? Non si parla con la bocca piena, dobe.»
«Teme. Non mi vedi quindi...»
«Ti sento testa quadra. E fai schifo.»
Mentre i due litigavano Konohamaru sorrise. Quell'Uchiha era importante per il suo sensei. Solo la sua presenza era positiva. Dopo l'incidente Naruto non era a suo agio con nessuno. Abbassava lo sguardo e si sentiva dannatamente in colpa e si chiudeva in se stesso come se sentisse di non meritare le loro attenzioni. E Kyuubi ne approfittava girando la situazione a suo vantaggio e, insistente, ogni giorno lo trascinava nel suo buio.
Ma, nonostante Sasuke Uchiha fosse un traditore, nonostante avesse cercato di ucciderlo molte volte, nonostante avesse attaccato Konoha, la sua sola presenza sembrava aver riportato luce e serenità, sebbene in minima parte, nel cuore del biondo. Eppure guardandolo, era difficile associate Sasuke alla luce. Era più facile associarlo alle tenebre. Guardandoli battibeccare Konohamaru si rese conto che anche Naruto aveva un influsso positivo sull'Uchiha.
Sasuke forse ancora non lo sapeva, ma il legame che aveva tentato per anni di spezzare si stava riformando più forte di prima. Anzi, quel legame, forse, non si era mai spezzato...

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