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Autore: fabi300108    07/10/2020    4 recensioni
Due personaggi "miei" che amo profondamente, visti in una chiave diversa. Draco adulto, maturo, ben lontano dal ragazzino dei libri della saga, Asteria è una pagina bianca, tutta da creare. Una storia che si evolve capitolo per capitolo in un cammino di consapevolezza e redenzione e la nascita di un amore...
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy | Coppie: Draco/Astoria
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Ciao a tutti, non mi sono dimenticata di voi e della nostra storia, ma ho cominciato nuovamente a lavorare e o cambiato casa <3, spero di essere più regolare adesso, saluti
Fabiana


Il rumore dei tacchi a spillo di due eleganti décolleté nude risuona sul pavimento di marmo nero lucido dello studio di avvocatura. Blaise solleva lo sguardo dal fascicolo che stava leggendo per rivolgersi alla nuova cliente:

“Buongiorno signora Aulide”

Nell’istante in cui mette a fuoco la giovane donna, l’incantesimo di disillusione da lei effettuato svanisce, i suoi tratti del viso ritornano i soliti, così come il colore degli occhi e dei capelli, le morbide curve del corpo snelliscono, Sgranando gli occhi, Blaise la riconosce:

“Daphne!”

Il sorriso ironico di lei, invece di alleggerirla, sembra che la faccia sembrare più vecchia:

“Ifigenia, Ifigenia Aulide, hai letto i documenti, c’è voluto molto per procurarli”

“Io non capisco”

“Eppure sei un avvocato, e anche bravino mi dicono, hai tirato fuori da un bel pasticcio mia sorella, ma è troppo tardi per me.”

Gli occhi della giovane si velano, come se nel raccontare vedesse nella nebbia, le ombre di quei momenti:

“Tutto sommato non mi è dispiaciuto quando i miei genitori mi hanno presentato l’uomo che avrei dovuto sposare. Cinque anni più grandi, un bel patrimonio, affascinante… Certo, c’era qualcosa di metallico e pungente nel suo sguardo, ma non ci ho fatto caso. Poi, però da sola con lui ci sono rimasta io...”

Con eleganza, senza ombra di lascivia, si sbottona la camicetta verde, mostrando la pelle bianca del petto, poco sopra il pizzo crema del reggiseno. Un nero segno di morso con la traccia del sangue pesto in corrispondenza dei denti, una costellazione di lividi violacei, di unghiate sulle scapole… Blaise tira aria tra i denti, restando senza fiato, alla vista di quel bellissimo corpo devastato.

“Questi sono i regali di nozze di mio marito… E non sono neanche le sue carezze più pesanti… Mi annulla, mi schiaccia, è nella mia mente. Mi ritrovo a censurare persino i miei pensieri, a temere, anche con la certezza di non essere mai scoperta, di pensarla diversamente da lui. Ogni sua parola verso di me mi fa sentire piccola, schifosa, stupida, e io non sono così. Il divorzio non è contemplato nel nostro mondo, solo la fuga e questa è la strada che ho scelto.”

La voce dell’uomo sembra uscire da una tomba:

“Come ti posso aiutare?”

La donna estrae dalla borsetta due lettere sigillate.

“Queste sono le mie volontà… Rinuncio a tutti i benefici della mia primogenitura in favore di Asteria e qualsiasi mio bene svincolato voglio che passi a lei. Non voglio rischiare di essere raggiunta e ritrovata. Passa tutto a mia sorella. La seconda lettera è per Asteria, solo per lei. Se riesci a fargliela avere. Brevi manu. Sottobanco."

“Ti servono soldi? Aiuto?”

Lei lo guarda con uno sguardo pieno di profonda consapevolezza:

“Mi serve prendere in mano la mia vita, e ho gli strumenti per farlo… Qualcosa però la puoi fare… Cambia queste regole barbare, battiti per far sì che non ci siano più donne costrette a sposarsi, a sottostare ad una vita che non è la loro… Dai un senso agli studi che hai fatto, diversamente le parole legge e giustizia non avrebbero un senso.” ……………………………………………………………………………………………..

Gli occhi di Asteria sono asciutti, ma di lacrime ne hanno versate tante in queste ultime ore. Tiene ancora tra le dita, rannicchiata sul divano, un po’ stropicciata, la lettera di sua sorella. Quella lettera che le ha consegnato Blaise con quello sguardo profondamente contrito e il cuore che batteva sordo. Come ha fatto a non capire che la situazione fosse tanto penosa, come ha potuto essere così cieca, stolta e egoista? Draco è nel suo studio, lascia la moglie, giustamente a vivere il suo dolore, lui c’è e ci sarà, ma adesso questo dolore è solo suo. Nonostante tutto, si passa le mani tra i capelli, tormentato per non aver avuto il sentore dell’orrore, per non aver potuto fare nulla. Ricorda l'orrore negli occhi di Blaise mentre lontano dalle orecchie di Asteria gli descriveva quel corpo massacrato. Lo stesso dolore è quello di Blaise, che pensava che quella parte della Legge Magica fosse dimenticata a marcire da tutti e non viva e purulenta, pronta a fare soffrire. E le intere sue scelte non gli sembrano più così valide...
   
 
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