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Autore: terryoscar    08/10/2020    2 recensioni
Autrici: Aizram e Terryoscar
Piccolo prologo di Avventura sulle Alpi, come ha fatto il nostro generale a decidere che Andrè è l'uomo giusto per Oscar?
Cosa è accaduto dopo lo strappo della camicia?
Ecco .... qui troverete le risposte!
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: André Grandier, Generale Jarjayes, Madame Jarjayes, Marron Glacé, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'IO SONO IL GENERALE JARJAYES'
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Fuga dalla villa
 
 
Tra non molto sarà l'alba, dopo quanto è successo ho dormito pochissimo.
Mi giro e rigiro nel letto, penso ad André, mi ha baciata diverse volte. Non è possibile! … Con stizza sollevo le coperte, mi alzo mi sfilo la camicia e indosso i vestiti. Lascio in tutta fretta la mia camera e mi precipito nella stanza di André, busso.
 
"André ... André ... sono io ... Oscar, apri!"
"Uhm...." sento bussare alla porta, pochi tocchi decisi. "Arrivo!!! Un attimo!"
 
"Sbrigati André!"
 
"Uff..." scosto le lenzuola, mi alzo, mi avvicino al catino e mi lavo un poco. Ho un problemino mattutino da acquietare e la presenza di Oscar non mi aiuta di certo, anzi!
 
"Ma quanto tempo ti serve per aprirmi?!"
 
"Aspetta!!! Dammi il tempo di..... di .... rendermi presentabile!!!" E adesso come faccio?
 
"Ma come! Non hai mai badato a certe cose ... l'importante è che tu indossi i pantaloni!"
 
"Eh...si si....un attimo!!!" Traffico con un panno freddo nel tentativo di mettere a riposo il mio piccolo problema. Piccolo....mica tanto!
 
Ascolto appena le parole di Andrè e dico: "L'importante è che ti sbrighi prima che si svegli mio padre. Non voglio che mi veda dietro la tua porta!"
 
"Oh ... ehm ... un attimo!! Ma quanta fretta che hai!!!” …  Uffa ... niente. Cosa faccio adesso? Infilo i pantaloni e spero che non si accorga di nulla. Ma si .... ci provo ...  faccio un bel respiro, infilo con fatica i miei pantaloni, cerco di chiuderli. “Oddio ... certo che sono ben dotato .... meglio se metto la camicia e la lascio di fuori! ... “Ecco, entra!"
 
"Era ora! Ma perché ci hai messo tanto?!"
"Perchè ... perchè .... Ma che domande fai Oscar?"
"Beh ... comunque sono affari tuoi, non voglio saperlo. Però ... almeno sistemati la camicia, prendi la tua mantella e andiamo via!"
"Andiamo via? Dove? Oscar .... è l'alba!! Accidenti!"
"Ma cosa vuoi che mi importi che sia l'alba?!! André hai fatto un guaio e adesso devi pagarne le conseguenze."
"Un guaio? Io? Dico ...ma di cosa parli?"
"Come di cosa parlo?! Non hai forse sbandierato a tutti, compreso ai miei genitori e a tua nonna che siamo sposati e che aspettiamo un bambino?!"
"Eh ... si ... certo. E allora?!!"
"Come allora! Ma ti rendi conto che non appena mio padre si sveglierà, verrà a cercarci per torturarci con i suoi discorsi malsani?! Lui non crederà mai che è una bugia …”
“Non vedo perché non dovrebbe crederci?!”
“Perché... perché ... ci ha visti baciare!"
"Oscar .... rilassati. Parlerò io con tuo padre e chiarirò l'equivoco. Ora torna a dormire .... è presto!"
"Non ci penso nemmeno. Io non riesco a dormire e nemmeno tu lo farai. Sbrigati, sistemati e andiamo via, adesso!"
“Ma dove vuoi andare Oscar?!” domando un poco spazientito. Questa mattina è agitata, uffa!
"Non lo so. Ma una cosa è certa ....voglio andare lontano da qui."
"Ecco .... magari pensa ad un luogo ..... perchè non possiamo di certo girare tutto il giorno a vuoto!"
"Decideremo strada facendo. Ho preso un bel poco di monete, quindi stai tranquillo!"
"Oscar ...... davvero io non ti capisco. Vuoi spiegarmi cosa ti passa per la testa?!"
Punto il dito contro il petto di André e ribatto: "Succede che in Normandia dovevo venirci.da sola, invece manca poco che mi ritrovo l'intero palazzo Jarjayes al mio servizio. E TU, visto che sei l'unica persona su cui posso contare, verrai con me, dove non so ma verrai con me!"
"Quindi .... hai deciso che puoi contare su di me! Bene, mi fa piacere!!"Rispondo soddisfatto, gonfiando le mie piume come fossi un pavone, è un notevole passo avanti ….. lei può contare su di me.
"Almeno su questo non ho dubbi! ... Anche se ... se ... mi hai fatto quello che mi hai fatto."
"Oscar .... non posso fare altro che scusarmi. Hai ragione, non avrei mai dovuto. Però anche tu ... mi hai trattato come uno straccio o un vecchio giocattolo da buttare via, una cosa inutile…"
"Non posso darti torto ... Ti ho detto che non avevo bisogno di te, e non è vero. André, nonostante ciò che è successo , io avrò sempre bisogno di te ....."
"Oscar!! Grazie!! Lo sapevo che mi avresti perdonato!! Bene, allora adesso puoi chiedermi qualsiasi cosa. Dimmi dove vuoi che ti accompagni? Londra? Vienna? San Pietroburgo? Decidi tu!"
"Non lo so, non lo so André! L'importante è scappare, via, lontano da mio padre! ... E pensare che volevo scappare anche da te, dal mio migliore amico .... che mi ha baciata! ...Forse è meglio dimenticare. Ora basta, andiamo!
“Va bene … prendo la mantella, fa piuttosto freddo.”
“Si … però non sarà il freddo a fermarmi!”
 
Vedo Oscar uscire dalla mia stanza, afferro la giacca e la mantella e faccio per seguirla quando, davanti alla porta, si palesa il generale.
"E voi due dove vorreste andare di grazia?!"
"Ge .. Generale, Voi qui?!! Ma non è ancora l'alba perché non tornate a letto? Fa molto freddo!"
“Perchè due persone mi hanno svegliato. E dove vorreste andare voi due, all'alba?!"
"Due persone chi?!! Padre!"
"Oscar .... non scherzare. Allora .... tornatene subito in camera tua .... MA COSA CI FAI IN CAMERA DI ANDRE'?!!"
"André è mio marito e ho tutti i diritti di venire in camera sua anche se abbiamo litigato!"
"Deciditi, è tuo marito o no? Ieri sera asserivi che era tutto uno scherzo, ora dici che lo hai sposato. Allora?!" Domando spazientito, battendo un piede a terra. “Oscar non me la racconti giusta ed io voglio la verità!”
"Ora basta! ... André andiamo!"
"Forse non mi sono spiegato. Voi due non andate da nessuna parte. Sei voluta venire in Normandia. Bene, ora ci resti! E fila in camera tua o saranno guai, chiaro?!"
 
Afferro la mano di André, poi la sua mantella, lo tiro a me e a passo spedito lasciamo la villa.
 
Inseguo quei due scellerati, non intendo certo farli allontanare. Con le buone o con le cattive resteranno qui, parola mia!
 
Oscar mi trascina via con la forza, la mia mano è stretta nella sua, sussurro: "Tuo padre ci sta inseguendo ..."
"E allora?! Non avrai mica paura di lui!"
"Certo che si! Non voglio di certo che usi delle lettre de cachet su di me! E in tutta onestà non vorrei che le usasse neppure su di te. Forse è meglio restare qui e chiarire tutta questa situazione!"
"Ma non ci penso nemmeno! Se non vuoi che me ne vada da sola allora corri! Mio padre non potrebbe mai raggiungerci, siamo più veloci di lui!" dico costringendo André a correre.
Sento la voce di mio padre alle nostre spalle: “SI PUO’ SAPERE DOVE STATE ANDANDO?!”
“MIO MARITO ED IO ABBIAMO BISOGNO DI UN POCO DI INTIMITA’. LASCIATECI UN PACE!”
"Tornate qui!!! Subitoooooo!!!!"
"PAFF ... PAFF ...André, ignora mio padre e continua a correre! Voglio fuggire ... via, viaaa!"
"Oscar....a piedi?!! Vuoi scappare a piedi?!!"
 
Non ribatto a mio padre, André ed io continuiamo a correre fino a perderci tra le radure.
 
"Uff ..tanto a piedi non andrete lontano!!!! Sgrunt …”
 
Oramai siamo lontano da mio padre, rallento il passo, con me Andrè, sussurro appena: "Paff ... paff ... André non ce la faccio più ... ho corso tantissimo! ... puff ... puff ... Ah ah ah ah .... siamo riusciti a seminare mio padre! Ah ah ah ..."
"Ah ah ah ah!! Vero. Però adesso cosa facciamo? Siamo appiedati!!!" dico guardando Oscar, come è bella!!
“Cosa vuoi che facciamo?! Almeno per oggi voglio che mio padre si disperi! Ah ah ah ... cerchiamo una locanda per fare colazione, ho fame! ... André, cosa ti succede? ... Ti proibisco di guardarmi in questo modo, chiaro?!! Non dimenticare che siamo ... amici. Beh ... forse due amici strani ma amici!"
"Amici.....e sia. Andiamo a fare colazione. In effetti....ho una fame da lupi!!!"
"Soprattutto dopo aver corso in questo modo! Ih ih ... Dai, andiamo!"
“Uhn....il paese è di la, Oscar!!"
"E noi lo raggiungeremo." dico camminando a passo deciso. "André, abbiamo un bel po' di strada da fare e quindi tutto il tempo per chiacchierare."
"Si, certo. Di cosa vuoi parlare?!!"
"Cosa farai quando tornerai a Parigi? Visto che non sarai più alle mie dipendenze, immagino che ti occuperai di altro..."
"In effetti.....sai....io non saprei cosa fare lontano da te. E quindi ....."Dico un poco imbarazzato, non credo che Oscar apprezzerà la mia decisione.
"Quindi....?"
"Non guardarmi così, Oscar!! Sembri tuo padre!"
"Mio padre?! Almeno adesso tienilo fuori dai nostri discorsi."
"Ehm...si si...ecco....però Oscar sei uguale a lui!! Ih ih …"
"Lo credi davvero? Gli somiglio così tanto? ... Beh ... io non mi rispecchio in lui. Comunque non mi hai ancora risposto,.. cosa farai al nostro rientro?"
"Ecco....mi sono trovato una nuova occupazione!"
"Che genere di occupazione?"
"Farò quello che so fare....alla fine sono un soldato, come te"
"... Non capisco ...hai detto  soldato?! Vuoi dire che ti sei arruolato?"
"Esatto Oscar"
Rallento il passo, lo guardo decisa, digrigno: "In quale compagnia?"
"Uhm.....nei....soldati della Guardia metropolitana " dico tutto d'un fiato. E adesso urlerà....
"CO ... COSA?!!!! Ma il tuo è uno scherzo?!!! ... AVANTI, RISPONDI!"
"N....no Oscar. È la verità!"
"Nooo ... non è possibile! AVEVO DETTO CHE NON AVEVO BISOGNO DI TE! ... E' chiaro, è stato mio padre a ordinartelo, NON E' VERO?!!"
"Uhm....Oscar, non arrabbiarti così!!!"
"IO NON SONO ARRABBIATA. RISPONDI! E' STATO MIO PADRE A ORDINARTELO?"
 
A vedere ora Oscar, così furiosa, mi sembra di avere davanti il generale. Tale padre, tale figlia! Uguali!
 
"Si e no. Nel senso che lui mi ha chiesto di seguirti, ma io avevo già fatto la domanda"
"Ma ... MA PERCHE' L'HAI FATTO?"
"Perché io non saprei cosa fare senza di te." Rispondo sincero, spalancando le braccia.
"Ma io voglio cavarmela da sola. Vuoi capirlo? André, voglio vivere come un uomo, non voglio che tu ... tu ... mi stia ancora accanto, soprattutto dopo quanto è successo. Ma TU non ti senti minimamente in imbarazzo?”
"No Oscar. Io non potrei mai vivere lontano da te."
"André ... tutto questo è assurdo! Non senti la necessità di avere accanto una donna?"
"Io ho te, non ho bisogno di altro."
"Ma cosa dici! Io non sarò mai la tua donna e per quello che so, un uomo ha bisogno di .. di ... una donna, dei figli e tu con me non potrai mai realizzare nulla di tutto questo."
"Se è per questo....anche una donna ha certe .... esigenze. Fa parte della natura umana, Oscar. Comunque a me basta starti accanto...sai....sono cocciuto!"
"Ed io lo sono più di te. Ma non voglio che tu faccia parte dei soldati della guardia. Non voglio, lo capisci?"
"No. Non ti capisco. Che fastidio potrei mai darti?!"
"Come che fastidio potresti darmi?!! Voglio sentirmi libera. Libera di vivere, libera di agire e poi non puoi sacrificare la tua vita restando accanto ad una donna che ti vuole ... bene come si vuole ad un fratello, ad un amico."
"Ed i fratelli e gli amici non hanno problemi a lavorare assieme. Quindi è tutto a posto!!" rispondo soddisfatto. Tanto non mi farà mai cambiare idea!
 
All'improvviso un lampo squarcia il cielo.
 
"Oscar ... io ... io ti amo lo sai! ... E non guardarmi così .... dimentica, dimentica il conte di Fersen , ti prego!"
"Andrè .... come si fa a dimenticare così .... a comando?!! Tu .... ne sei forse capace?!"
"No. Non potrei mai dimenticarti! ... Tu sei parte di me, come potrei privarmi di me stesso?! Fersen è un’illusione e poi anche se ti avesse corrisposto, sono sicuro che non avrebbe funzionato, non avete nulla in comune."
 
Sento la pioggia scendere fitta mentre i nostri visi si bagnano.
 
"Andrè ... non credi di essere presuntuoso a parlare così? Come puoi dire che non avrebbe funzionato! Cosa ne sai tu?!!"
"Lo so. E poi chi più di me può conoscerti?! .... I tuoi ideali sono ben differenti da quelli del conte di Fersen. E' un nobile, un nobile con le sue idee attaccate all'aristocrazia! Non dimenticare che ama la regina e non potrebbe mai ostacolare i suoi interessi mentre tu ... tu sei così diversa ..."
"Basta, non intendo ascoltarti oltre. E poi piove e fa freddo. Voglio una locanda!"
"Invece mi ascolterai! ... Sei buona, generosa e attenta alle vicissitudini dei bisognosi mentre Fersen vive nel suo mondo fatto di lustri e agi. Tu non sei così! Non saresti mai stata felice con lui, invece con me ..."
"Fersen non è come dici tu. E' un nobile, certo. Ma è stato in America, si è battuto per la libertà di un popolo. Viene da un paese diverso dal nostro, lui non è come gli altri nobili. E' proprio per questo che ... che ..... oh, ma cosa diavolo mi fai raccontare!! Sei un impertinente!" dico scocciata, Andrè è davvero impossibile!
"Si, certo. Però c'è un solo particolare, anzi due: è l'amante della regina e non sdegna di corteggiare altre donne. Forse volevi accontentarti di così poco?"
"Certo che no. Però se lui mi amasse .... sarebbe tutto diverso. Ma per lui sono solo un amico" Alzo gli occhi verso Andrè, sento le lacrime scendere su una guancia. "Tu ... tu non puoi capire. Per lui io sono un uomo, non mi vedrà mai come una donna. Ma forse è meglio così, io sono Oscar, un uomo, un soldato. Ti posso assicurare che non indosserò mai più un abito, per nessun motivo!"
La pioggia continua cadere mentre l'ennesimo lampo squarcia il cielo. Siamo viso contro viso, la guardo con tenerezza, la prendo per un braccio e dico: "Meglio ripararci sotto quel porticato, almeno finché non spiove.... Vieni, andiamo!"
"Andiamo ..... " dico un poco offesa e triste. Un uomo, ecco cosa voglio essere. Come quando eravamo bambini .... era tutto più facile allora.
Percorro il breve tratto stringendola a me, tento di coprirle il capo fino a che non ci ripariamo, la guardo rapito e sussurro: "Sei bellissima! Come puoi pretendere che io ti possa vedere come un uomo?"
"Smettila Andrè. Ti proibisco di parlarmi così!"
"Non fai che proibire, Comandante! Ma perché vuoi negare a te stessa le gioie che provano tutte le donne?" mi avvicino ancora e con un gesto le asciugo il viso con la mano. "Sei tutta bagnata, non vorrei che ti ammalassi!"
"Di quali gioie parli? Un matrimonio imposto? Dividere il letto con un uomo che non conoscono? Generare degli eredi per il buon nome del casato del marito? No grazie. Molto meglio essere un uomo, meglio ancora un soldato!"
"Meglio se diventassi mia moglie!" dico appoggiando le mie labbra alle sue.
"No!!! Lo vuoi capire? Io ti voglio bene come se tu fossi davvero mio fratello. Mettitelo bene in testa, fratellino. Hai capito?!!" rispondo bussando sulla testa di Andrè. “Certo che sei testardo!!”
"Sig ... mi hai sconfitto!" dico allontanandomi appena. "E va bene, come vuoi, non ti importunerò mai più! Riguardo a tuo padre, parlerò con lui non appena torneremo alla villa, devo chiarire la nostra posizione!"
"Ecco ... meglio. Non intendo essere perseguitata anche da lui!"
"Tranquilla, vedrai che sistemerò tutto!" dico con tono cupo. "Accidenti! La pioggia continua a cadere... come vorrei essere alla villa!"
“Con mio padre? No grazie. Cerchiamo una locanda, così mangiamo qualcosa e magari prendiamo una stanza, per asciugarci. Cosa ne pensi, fratellino?!"
"Perfetto ... sorellina! Ma ci serviranno dei vestiti asciutti che non abbiamo."
"Accendiamo il camino e facciamo asciugare questi, mi pare ovvio!"
"Si, ma prima dobbiamo raggiungere una locanda. Oscar, non è molto distante da qui, se corriamo ci impiegheremo al massimo un paio di minuti."
"E allora muoviamoci. Forza Andrè!!" dico afferrandolo per una manica ed iniziando a correre.
 
Corriamo sotto la pioggia battente, finché non arriviamo alla locanda, entriamo e ci scrolliamo la pioggia di dosso.
 
“Oscar, siamo bagnati fradici …”
“Un vero guaio, come faremo?”
L’oste ci avvicina e sorridendo dice: “Niente paura signori, in questa locanda disponiamo di qualsiasi confort: ciascuna stanza dispone di camino, toilette, e asciugami.”
Oscar domanda: “Avete anche dei vestiti? Come potete vedere io e il mio amico siamo bagnati fradici.”
“Vestiti da uomini no, ma da donna ne abbiamo a volontà. Sapete questa locanda è provvista anche di dame, e che dame! Se volete …”
André ribatte: “No, grazie, non abbiamo bisogno!”
“Umm … peccato! … Vedete, le uniche stanze disponibili sono proprio quelle delle ragazze.”
“Volete dire che non avete una stanza da offrirci? Ma se avete appena detto che …”
“So, bene ciò che ho detto ma io mi riferivo alle stanze da compagnia, non certo quelle singole.”
Lo sguardo di Oscar è furente, tira fuori due monete d’oro e con tono misurato ribatte: “Sono sufficienti affinché una delle donne ci ceda una camera?”
L’oste, fuori di sé per la gioia ribatte: “Ma certo Monsieur! Venite da questa parte!”
 
Oscar ed io percorriamo la locanda, mentre l’oste ci fa strada due donne ci avvicinano una di loro con atteggiamento ammiccante mi dice: “Bellissimo moro, vuoi che venga ad asciugarti?”
“Emm … no, grazie madaMe!”
“Ma come?!! Forse non sono di tuo gradimento? Ti piace la mia amica?”
“Ecco … io…”
Vedo André circondato dalle due donne, non resisto e ribatto a gran voce: “Su, André, perché non dici loro che sei un uomo sposato e presto avrai un figlio?!”
Una delle donne risponde: “Oh ma noi Madames della casa non siamo gelose, ci va bene di tutto! E poi questo giovane è così bello che farebbe resuscitare anche una morta!”
Vedo la donna accarezzare il viso di André e ribatto: “Capisco che Voi non siate gelose ma si dà il caso che io lo sia. Lasciate in pace mio marito!”
“COSA?!!!”
“Si, avete sentito bene! Quest’uomo mi appartiene, e adesso andate via!”
L’oste mi guarda con attenzione e con sguardo curioso mi dice: “In effetti, il vostro viso è privo di barba … siete davvero una donna!”
“Ma certo che lo sono! E adesso lasciateci in pace!”
“Sentito ragazze? Niente servigi per il giovane moro, qui c’è sua moglie a sorvergliarlo! Via, via!”
“Si, padrone!”
La seconda ribatte: “Peccato!”
L'oste ci spalanca una porta e dice: "Ecco potete entrare! ... Madame! Se Vi occorrono vestiti, Vi basterà sceglierne uno qualsiasi in quell'armadio. E in quando a voi Monsieur vi manderò i miei abiti migliori e una buona colazione abbondante. Madame, nelle Vostre condizioni dovete mangiare!"
Sbuffo indispettita. Non sopporto tutte quelle signorine e l'indecisione di André!! E’ per colpa sua siamo di nuovo imprigionati nel ruolo di sposi. Uffa!!
Vedo André sorridere felice: "Si può sapere cosa ci trovi di divertente?!"
"Nulla Oscar, sei tu che ti divertiti ad impersonare il ruolo della moglie....quasi madre!!"
"Io?!!! Ma cosa dici?!!! o forse volevi deliziarti con una di quelle ragazze?"
“Certo che no. Però ti sei fatta passare ancora per mia moglie.....incinta!!! Ammettilo...la cosa ti diverte parecchio!"
"Ma cosa ... cosa vai a pensare! Etciùùùù...."
"Io?!! Nulla!! Forza, asciugati!! Sei già raffreddata!"
"Si, certo che mi asciugo ma cosa indosso? I miei vestiti sono tutti bagnati, soprattutto le scarpe! Brrr ... che freddo!" dico avvicinandomi al camino scoppiettante.
“Gli abiti che ci sono in quell'armadio!!" Rispondo sorridente. Sono proprio curioso di vederla!!
"COSA!!! Mai più indosserò uno di quegli abiti!"
"E allora spogliati e mettiti nel letto. Non vedo altra soluzione!"
"CHE?!!! Ma sei pazzo o cosa?!"
"Nulla di tutto ciò" dico iniziando a sfilare la giacca. Poi mi tolgo il gilet, slaccio lo jabot e tolgo gli stivali e le calze.
 
TOC TOC
 
"Chi sarà?"
"Ma chi vuoi che sia! Saranno venuti a portarti gli abiti dell'oste! Peccato che quell'uomo è tanto robusto, i suoi abiti di sicuro saranno grandi per te figurarci a me! Altrimenti TU avresti indossato uno di quei abiti che sono nell'armadio ed io avrei messi i tuoi! Su sbrigati, vai ad aprire che sento freddo!"
 
Sorrido alle parole di Oscar, apro la porta e lascio entrare la ragazza con gli abiti.
 
Vedo aprire la porta, ho di fronte a me un uomo bellissimo, come pochi, porgo i vestiti e dico: "Ohhh la mia amica mi aveva detto che siete bellissimo ma non credevo che lo foste  fino a questo punto!"
"Oh...grazie Madame, sono onorato da tanti complimenti ed attenzioni". Dico mentre sento uno sguardo truce su di me. Oscar non ha gradito!!
"Monsieur,il mio padrone mi ha detto di consegnarvi i suoi vestiti ... ecco ... per me sarebbe un vero piacere aiutarvi a spogliarvi! ... Posso entrare?"
"Madame, siete molto gentile ma non è necessario. Vi ringrazio comunque per la gentilezza" Rispondo educato e compito, anche se temo la reazione di Oscar.
Il bel moro afferra gli abiti, ho l'occasione di accarezzargli il petto e sussurro con sguardo ammiccate: "Siete tutto bagnato, voglio asciugare il vostro bellissimo petto! Ohhh che emozione! Sento il sangue scorrere come un fiume in piena!"
"BASTA!!! FUORI DI QUI!!! LUI È MIO!!!!!" Dico furiosa.
"Ehi ma che modi! Se volete ce lo possiamo anche dividere, per me non è un problema!"
"Per me invece è un problema!!! Fuori di qui o giuro che Vi caccio!!"
"Accidenti ... non ho voluto ascoltare le mie amiche, mi avevano detto che siete una donna ma io non ho creduto loro Ma è davvero sicuro che siete una dama? I vostri modi sono alquanto mascolini. "
Mi avvicino furiosa e spingo fuori la Signorina, poi chiudo la porta con stizza e guardo André.
"Smettila subito di ridere!!!!"
"Rido perché mi fa piacere che mia moglie sia gelosa! Ah ah ah ah ...."
"Smettila subito o giuro che ti passo a fil di spada!!! Ed ora dammi quei vestiti, li metterò io!"
"Ma sono enormi! Guarda! Qui ci entrano due di me.” Dico mostrando ad Oscar i pantaloni, sono davvero grandi! “In effetti l’oste è parecchio grosso! Oscar, meglio che indossi uno degli abiti che sono negli armadi, almeno sono della tua taglia."
"Non ci penso proprio!!! Ed ora vado nella toilette ad asciugarmi. E non seguirmi!! Etcium!!"
 
Vedo Oscar allontanarsi a passo deciso, entra nella toilette e sbatte la porta. A me non resta che asciugarmi in questa stanza, davanti al fuoco, ed indossare questi abiti enormi. Ma come uscirà Oscar? Non ha preso con se nulla!!
   
 
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