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Autore: MiaBlack    11/10/2020    1 recensioni
La storia si colloca anni dopo a "What? realy? My..." Si lo so vi ho rotto le scatole con sta storia ma vi prendete pure lo spin off! xD
Sono passati anni da quando Oliver ha salvato la città da Slade. La città è più o meno tranquilla. Oliver ha abbandonato definitivamente il suo ruolo di di Green Arrow e anche Felicity ormai non scende più al covo da molto tempo. La città ha comunque bisogno di eroi che combattano per lei... Qualcuno di molto vicino a loro prende in cosegna i costumi: Arrow, BlackCanary e Arsenal tornano con nuovi volti e nuovi nemici da affrontare.
Nel loro pattugliare un ladro attirerà la loro attenzione e più di tutti quella della nuova BlackCanary.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Nuovo personaggio, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 13

 

Robert e Sara seguirono la macchina con l'uomo fino al nascondiglio, Hope li raggiunse poco dopo con una la sua ninja nera.

“In posizione.” annunciò mentre scendeva dal veicolo e prendeva posto dietro l'angolo. Il ritrovo degli spacciatori era una bella casa su due piani in un bel quartiere, nessuno avrebbe mai pensato che all'interno ci abitassero degli spacciatori.

-Come ci muoviamo?- chiese Robert osservando con un binocolo i movimenti all'interno, la casa era completamente al buio anche se qualcuno era entrato poco prima.

-Tai, aiutaci!- esclamò Hope sospirando, in quei giorni con sua madre avevano lavorato ad alcune migliorie per far si che Tai fosse ancora più di aiuto, ma era la prima volta che lo facevano partire dopo averlo aggiornato.

-Mi senti? - chiese Hope, si sentiva leggermente stupida.

“Come direbbe Robert: Forte e chiaro.” i tre sorrisero sentendo nuovamente la voce elettronica del loro amico.

-Bene, ora tocca a te guidarci...-

“Sarà divertente...”

-Robert smettila di insegnargli lo slang! - sibilò irritata Hope, sentendo il fratello e l'amica ridacchiare attraverso l'auricolare, quel discorso lo avrebbe ripreso in un secondo momento con tutta la fatica che lei e sua madre avevano fatto per progettarlo, Robert non poteva rovinare tutto insegnandogli quelle frasi da quattro soldi, almeno non ora che era nuovo.

“Signorina Hope, sono riuscito ad entrare nel sistema di sicurezza, in casa sono presenti quindici persone, di cui almeno dieci armate.”

“Okay dacci la loro posizione esatta...” intervenne Robert, fortunatamente quando si parlava di azioni il ragazzo riusciva a trasformarsi in una persona seria.

Con l'aiuto di Tai i tre riuscirono ad entrare nella casa senza farsi sentire.

“Ricordate state attente ragazze. “

-Sei più apprensivo di papà!-

“Robert dietro di te, sta per svoltare l'angolo.” Tai avvertì dell'arrivo di uno degli agenti della sicurezza, che fu prontamente disarmato e neutralizzato dal giovane.

“Hope, non ti sorprende il fatto che sia stato silenzioso?”

“Sara!”

“Scherzavo! Non te la prendere.”

“Però Sara non ha tutti i torti, solitamente quando atterra qualcuno lo fa in modo molto rumoroso...” questa volta a scoppiare a ridere furono le due ragazze.

“Hope...”
-Robert è un computer non un essere umano, non puoi litigarci! Almeno non ora!-

Il gruppetto riprese a muoversi per la casa, dovevano stare molto attenti a quello che facevano li dentro quei pazzi sintetizzavano la Vertigo sarebbe bastato poco per far saltare tutto in aria.

Hope era pronta a scendere al piano inferiore, aveva sentito dei rumori ed era da li che proveniva un odore pungente di sostanze chimiche, sfilò il suo boostaff dalla cintura e fece un passo oltre la porta per assicurarsi che non arrivasse nessuno. Il rumore di un corpo che cadeva la fece voltare accanto a lei che la guardava semi divertito c'era il misterioso ladro.

-Ti facevo più attenta. - commentò lui affiancandola.

-Che ci fai qua? - chiese tirandolo per farlo appoggiare al muro, il rumore del corpo aveva sicuramente insospettito le persone al piano di sotto e ora stavano andando a controllare.

-Sono giorni che ci sto pensando. -

-Shhh! - lo zittì lei prima di colpire l'uomo che aveva varcato la soglia mandandolo così al tappeto, dietro il primo uomo ce n'era subito un altro che fu atterrato altrettanto velocemente dal misterioso ladro.

-Posso sapere come ti chiami almeno? - chiese lei

-Shaytan asfar. - rispose lui spostando l'uomo che aveva atterrato e assicurandosi di bloccarlo così che anche se avesse ripreso i sensi non fosse in grado di muoversi.

-Demone giallo? - chiese Hope guardandolo, non riusciva a capire se fosse serio o la stesse prendendo in giro.

-Conosci l'arabo? - il giovane sembrava genuinamente sorpreso che lei conoscesse la traduzione del suo nome.

-Poco, ora mi vuoi dire perché sei qui? - I due erano fermi in mezzo alla stanza, entrambi sapevano che quello non era il momento per parlare avevano una cosa da fare, ma Hope non riusciva ad aspettare, ora che si era convinto a parlare doveva sapere cosa volesse prima che potesse cambiare idea.

-Sono qui per scoprire chi ha ucciso mia madre. -

-Okay, ti aiuterò io, scopriremo tutto quello che c'è da scoprire, ma ora devo finire qui! -

“Canary! Che fine hai fatto” la voce del fratello le penetrò nell'orecchio disturbando la sua conversazione.

-Ti do una mano.-

-Okay, scendiamo. - la frase di Hope era arrivata anche a Robert e Sara, sapeva che era rischioso se Robert avesse visto il ragazzo avrebbe perso la testa e avrebbe potuto compromettere l'operazione, ma era un rischio che doveva correre. Scesero le scale e trovarono solo una manciata di persone che riuscirono a bloccare senza difficoltà.

-Qua è tutto apposto!- comunicò al resto della squadra.

-Non lavori da sola. - commentò lui studiandola attentamente.

-No. -

-Non so se fidarmi... - non sembrava glielo stesse domandando, dava più l'idea che stesse soppesando la situazione, come se non avesse valutato quel dettaglio fino a quel momento.

-Sono due persone, se non vuoi vederli vai, non c'è bisogno che loro sappiano di noi. - questo era scorretto, ma pur sempre vero, Robert non sarebbe stato in grado di accettare una collaborazione lo aveva messo in ridicolo e per colpa sua la storia con Sara era finita, se si fossero incontrati sicuramente sarebbe finita con uno scontro.

-Domani sera, dove ci siamo visti l'ultima volta. -

-Okay.- ebbe appena il tempo per rispondere che se ne era già andato, intanto Robert e Sara la raggiunsero.

-Stai bene? -

-Si, chiamiamo Lance e andiamocene. - i tre lasciarono la casa rimanendo comunque nei dintorni per controllare che nessuno riuscisse a liberarsi e scappasse.

 

Tornati al covo Hope si cambiò velocemente, si tolse il completo e si infilò il vestito che aveva prima tolse dalla borsa la bustina di vertigo e la lasciò sul tavolo avrebbe dovuto analizzarla, ma era una cosa che poteva fare in un secondo momento.

-Dove vai? - vedendola pronta e intenta a salire le scale Robert la fermò sospettoso.

-Ho da fare. - rispose lei semplicemente, aveva aspettato quasi un mese il ritorno di Alexandre e ormai aveva anche perso le speranze di vederlo nuovamente non avrebbe lasciato che la cosa tra loro finisse in quel modo.

-Dovremmo analizzare la droga. - borbottò il ragazzo continuandola a fissare come se potesse leggerle nella mente.

-Puoi farlo te se ti va, oppure Sara se non ha niente di meglio da fare, io ora esco...-

-Hope! Non ne vale la pena! - Robert l'aveva fermata e aveva espresso il suo parere non richiesto, per lui nessuno valeva la pena, sua sorella doveva rimanere single a vita e questo Hope non poteva sopportarlo.

-Nessuno vale mai la pena Robert, mi credi veramente una persona così orribile? - chiese prima di varcare la soglia e trovarsi in mezzo al corridoio del Verdant, se Roy l'avesse vista avrebbe realmente murato quella porta.

Hope vagò un po' per il locale cercando di individuare Alexandre, ma sembrava che il ragazzo se ne fosse già andato, uscì fuori e provò a chiamarlo, il cellulare squilla a vuoto fino a che non partiva la segreteria, dopo la quarta chiamata senza risposta decise di mandargli un messaggio.

 

“Questa volta sei tu a dovermi concedere il beneficio del dubbio e lasciarmi spiegare.”

 

aspettò impaziente la risposta, ma non arrivò infastidita tornò indietro recuperò il giubbotto e partì in moto, girovagò per un po' per le strade cercando di farsi venire un idea su come poterlo rintracciare, ma a parte chiedere a Sara non sapeva proprio cosa fare.

-Hope! È successo qualcosa? - chiese la donna rispondendo al telefono.

-Zia ho fatto un mezzo casino! - esclamò la bionda continuando a viaggiare per la città.

-Dove sei? -

-A giro... - rispose lei.

-Okay che cosa è successo? - Sara smise di armeggiare con i fogli che aveva tra le mani e aspettò di scoprire cosa era successo di così grave da far si che la sua figlioccia la chiamasse alle una di notte.

-Tu sai che Alexandre è andato via... - borbottò lei.

-Si dovrebbe rientrare a giorni, sbaglio? -

-Mmh... e tu sai che in giro c'è nuovamente una mandata di Vertigo nuova. -

-Certo sentivo mio padre che ne parlava, dice che è più pericolosa di quella che ha fatto uscire di scena tuo padre. -

-Bene con Robert e Sara abbiamo deciso di usare il Verdant come esca per il venditore... - borbottò, l'idea era stata sua, usare il locale per attirare il venditore promettendogli l'esclusiva all'interno del locale, ci avevano messo un bel po' di tempo per riuscire a scoprire chi era il venditore e come poterlo abbordare senza destare sospetti, alla fine dopo piu di un mese di lavoro avevano fissato l'appuntamento.

-Buon piano, anche tuo padre lo fece. - Sara era tornata a guardare i fogli, non l'aveva fatto di proposito.

-Solo che mentre contrattavo con il Conte è apparso Alexandre e ha visto il Conte che metteva la vertigo nella mia borsa... mi si è avvicinato e mi ha fatto una mezza scenata, okay non poprio una scenata ma si è arrabbiato, volevo seguirlo per spiegargli ma Robert mi ha bloccato dovevo cambiarmi e raggiungerli nel posto dove la producevano. Abbiamo chiuso la produzione, ma ora io non riesco a trovare Alexandre. -

-Bene, ottimo lavoro! - esclamò Sara, Hope trattenne il fiato cercando di non arrabbiarsi.

-Zia?! Mi hai ascoltato? - chiese infastidita.

-Eh? Si avete bloccato la produzione di vertigo, mio padre sarà contento! -

-Zia, Alexandre! -

-E' via, no? -

-Come non detto! Ciao! -

-No aspetta Hope, aspetta! Scusa stavo leggendo alcuni vecchi verbali di mio padre, scusami.-

-Alex mi ha visto mentre prendevo la vertigo! E ora non lo trovo! - esclamò irritata.

-Oh merda! - ecco quello era il commento che anche Hope avrebbe voluto fare, ma che fino a quel momento aveva evitato di farlo.

-Io non so come rintracciarlo, ma se domani dovessi vederlo in palestra ti scrivo, okay? -

-Va bene... - non era la risposta che sperava di ricevere, ma era anche vero che non poteva chiedere di più a sua zia

 

Al covo intanto Robert e Sara avevano finito di analizzare la sostanza e l'avevano paragonata con le due versioni in cui si era imbattuto il vecchio team, Robert guardò Sara cercando di trovare qualcosa da dire, anche se non sapeva proprio cosa dirle.

-Sara...- la giovane era in piedi e stava sistemando alcune frecce distolse lo sguardo dal suo lavoro per guardare l'amico.

-Robert... - una parte di se sapeva che sarebbe dovuta andare via quando Hope era uscita, ma una parte di lei non se l'era sentita, si era fatta coraggio e aveva analizzato la droga a quel punto non c'era più nulla da fare, doveva prendere la sua roba e andarsene ma ancora una volta non aveva avuto il coraggio così si era messa sistemare le punte per le frecce nuove.

-Senti io... - iniziò alzandosi dalla sedia e avvicinandosi alla ragazza, non sapeva nemmeno lui cosa dirle di preciso, sapeva solo che quella situazione lo stava uccidendo, lui non poteva vivere senza di lei.

-Robert... - iniziò lei.

-No! Io non posso andare avanti così! Mi manchi Sara! Mi manchi tantissimo, lo so che sono un idiota, ma non so cosa fare della mia vita senza di te. - ammise. Si sentiva uno schifo, se qualcuno l'avesse sentito dire quelle parole sarebbe diventato lo zimbello della squadra, era bello, ricco ed era anche il quarterback della squadra dell'università, tutte le ragazze volevano uscire con lui, molte sapendo della rottura ci avevano provato, ma continuava a declinare gli inviti sperando che Sara tornasse da lui.

Sara sospirò cercando con attenzione le parole da dirgli.

-So che ti... che ti stai vedendo con un altra persone... - ammise distogliendo lo sguardo, li aveva visti qualche giorno prima al Verdant, stavano ballando ridendo di qualcosa che lui le aveva detto all'orecchio, dopo aver visto era dovuto andare via prima che la gelosia gli facesse fare una scenata in mezzo al locale.

-Cos... AHI! - distratta dalla frase Sara si era tagliata con la punta della freccia.

-Sara! - Robert le fu subito accanto afferrandole la mano così da poter costatare cosa si fosse fatta.

-Non è nulla. -

-Stai sanguinando. Almeno lascia che ti medichi.- scosse la testa tenendo la mano stretta al petto.

-Vado a casa.. Buona notte Robert.- la vide afferrare il giubbotto e sparire oltre la porta che dava sul vicolo, era veramente finita.

 

Hope tornò al covo e lo trovò vuoto, decise di mettersi nuovamente il completo da Blackcanary, vagò per la città, non che cercasse qualcosa da fare solo il guidare la distraeva, alla fine raggiunse il punto dove un mese fa aveva incontrato il ladro ovvero Shaytan Asfar, se ci pensava le veniva da ridere, Demone Giallo, che nome assurdo si era scelto e poi perché le ricordava vagamente qualcosa che aveva sentito.

-Che ci fai qua? - Hope sobbalzò quella era la seconda volta che lo incontrava.

-Si era detto domani... - continuò lui visto che lei non sembrava intenzionata ad aprire bocca.

-Pensavo... - rispose tornando a guardare la città illuminata.

-Quindi non aspettavi me? - continuo lui avvicinandosi alla ragazza.

-Non eri nemmeno nei miei pensieri. -

-Sei strana lo sai vero. Cioè di persone strane ne conosco tante ma tu, tu sei maledettamente fuori dalle righe. -

-Beh quante persone conosci che combattono i delinquenti, senza essere della polizia?-

-Più di quanti tu possa immaginare.. Posso chiederti una cosa? - il ragazzo pareva a disagio ma contemporaneamente sembrava morisse dalla voglia di porle quella domanda.

-Spara..-

-Come avete trovato la produzione di quella droga? - chiese, lui l'aveva scoperta per caso, aveva visto il venditore e aveva deciso di seguirlo era stato pura fortuna, ma loro sembravano organizzati come se l'avessero programmato.

-Abbiamo usato un esca... -

-Spiegati che esca? - Hope dovette mordersi la lingua stava per dire che lei aveva abbordato il venditore, ma così facendo avrebbe rivelato la sua vera identità.

-Abbiamo chiesto ad una persona di fingersi interessata all'acquisto e allo spaccio della sostanza all'interno di un locale, quando lui si è presentato e le ha dato la droga campione noi l'abbiamo seguito, ora abbiamo noi la droga penso che la analizzeremo a breve. - spiegò cercando di suonare credibile, tutto era vero, aveva solo omesso che la persona che si era finta interessata era lei.

-Fingersi interessata? - chiese lui indagando.

-Si, abbiamo agganci con la polizia e la polizia ci ha indirizzati ad un locale a the glates...-

-Il Verdant. - Hope si voltò sorpresa allora aveva seguito anche lui la stessa persona che avevano seguito loro, doveva aver visto Hope che comprava la droga, per fortuna non aveva detto che era stata lei ad agganciare l'uomo.

-Come lo sai? -

-Ero li, ho visto la giovane Queen parlare con un tipo e prendere la busta con la polvere bianca. -

-Hope Queen è la nipote del capitano Lance.-

-Lance... questo cognome mi è famigliare. -

-Sua figlia è un importante avvocato a Central City. -

-Quindi è lui che ti ha detto di usare il Verdant. -

-Esatto. -

-Hope quindi è innocente? - come finì la domanda Shaytan Asfar si morse la lingua.

-Certo, Hope non usa sostanze e non le piace neanche che girino per il locale... Perché non mi parli di tua madre? - chiese cercando di cambiare argomento, se avessero insistito a parlare di Hope si sarebbe fatta scoprire, non era poi così brava a mentire.

-Non so molto di mia madre, non l'ho mai conosciuta. - iniziò il ragazzo, lo sguardo dritto davanti a se, senza guardare nulla di preciso.

-Mai? -

-E' morta che ero appena nato. So che lei era venuta qua ed è qua che è morta. -

-E tuo padre? -

-Lui è morto prima che io nascessi, incidente sul lavoro diciamo. - spiegò lui, Hope ci mise un attimo cercando qualcosa da dire.

-Mi dispiace. - si sentì patetica in quel momento non poteva trovare qualcosa di più originale.

-Hai trovato qualcosa nei documenti rubati? -

-No... -

-Non hai informazioni? Perché sei sicuro che sia morta qui? -

-Mi hanno detto che è morta qui... -

-Dovremmo trovare altre informazioni per esempio come si chiamava, in che circostanze è morta o almeno avere una vaga idea su età e aspetto fisico.-

-Non so nulla di tutto questo. - rispose lui sconfortato, avrebbe dovuto ottenere altre informazioni prima, ma in quel maledetto posto che lui chiamava casa, le regole erano chiare: “mai guardare indietro” e i ricordi di sua madre erano stati eliminati prima che lui potesse anche solo imparare a stare seduto da solo.

-E come pensavi di trovare il responsabile? - chiese, la situazione era assurda, non aveva nessun dettaglio eppure era andato li lo stesso, qualcosa non tornava.

-Tu sai qualcosa che restringe il campo, ma non vuoi dirmelo. Come pensi che io possa aiutarti? - il giovane la guardò sorpreso, era vero, c'erano due dettagli che sapeva e che avrebbero ristretto il cerchio, ma non era ancora pronto a rivelarle.

-Non sono abituato a fidarmi. -

-Mi hanno detto recentemente che bisogna imparare a farlo... puoi far pratica con me. -

-Non sono sicuro di riuscirci. -

-Ho agganci con la polizia, sono cresciuta qui, potrei esserti di aiuto. -

-Avrai avuto più o meno la mia stessa età quando è successo, come puoi essermi di aiuto? -

-Fai come vuoi! Sono stanca di correre dietro alla gente... - Hope si allontanò da lui e salì in moto, l'accese e poi guardò nuovamente il ragazzo.

-Quando sarai pronto cercami. - sbottò prima di andarsene.

Il giovane ragazzo guardò la moto allontanarsi dandosi mentalmente dello stupido, si mise la mano in tasca e guardò il telefono aveva diversi messaggi e molte chiamate senza risposta tutte dalla stessa persona, si voltò e se ne andò avrebbe dovuto rispondere a quei messaggi e dargli la possibilità di spiegare e salvare la situazione almeno con lei.

 

Continua

ecco qui un altro capitolo ormai siamo realmente vicino alla fine tutti i nodi stanno per venire al pettine...
Chissà se Alex risponderà a Hope...
Robert e Sara invece? RObert sembra amarla ancora ma lei proverà qualcosa per il ragazzo?

Volevo ringraziare fufirudy per aver recensito grazie di cuore mi ha fatto piacere sapere che la storia piace.
un bacione
MiaBlack

 
 
   
 
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