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Autore: kia84    15/10/2020    0 recensioni
Per Alec è il suo primo provino, non sa cosa gli riserverà il futuro.
Per Damon quel provino potrebbe essere il rilancio della sua carriera, non ha molte aspettative.
Cosa succederà quando si ritroveranno a lavorare insieme?
Due mondi diversi che dovranno imparare a coesistere l'uno con l'altro.
Sarà amicizia? Sarà amore? Sarà fan service?
Cosa si cela dietro il suo sguardo?
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Behind your gaze 2
POV Damon

"E adesso è arrivato il momento che tutti stavamo aspettando. Un grosso applauso per Damon e Alec! E questo vi sembra un applauso? So che potete fare di meglio!"

Mi voltai verso di lui e gli strinsi il braccio sorridendo con calore per incoraggiarlo. Erano passati diversi mesi dal nostro primo incontro eppure quel suo nervosismo non voleva sparire. Lo osservai attentamente rubando ogni attimo che potevo. Era carino mentre si mordicchiava le labbra e dondolava da una gamba all'altra, sembrava un bambino impaziente. Se lo avessero ripreso in quel momento, tutte le sue fans avrebbero gridato "Soo cute!" lanciando sospiri estasiati. Presi il cellulare e gli scattai una foto. Ormai ne avevo una cartella piena solo di immagini di lui, molte delle quali talmente imbarazzanti che non le avrei mostrate ad anima viva. Avevo diversi scatti persino di quando era profondamente addormentato con la sua immancabile copertina azzurra mentre io mi divertivo a mettergli il musetto di un cane o a inserire qualche filtro divertente a sua insaputa. Era tenero. Mi sentivo geloso di quelle foto, rappresentavano squarci di vita di un Alec che non tutti conoscevano. Una persona a me molto preziosa che volevo tenere solo per me, che volevo proteggere. Lui si accorse dello scatto rubato e si girò verso di me facendo un mezzo sorriso buffo e sorpreso che si tramutò rapidamente in finto broncio, lo fotografai di nuovo. Avevo voglia di accarezzare quelle guace, ma non era il momento giusto per perdermi in queste fantasie.

"Damon!"
"Cosa c'è? Eri carino." mormorai innocentemente archiviando le foto nel mio cellulare nella cartella preferiti con sopra il suo nome.
"Non pubblicarla!" mi intimò lui puntandomi un dito contro come avvertimento.
"Solo se mi prometti di calmarti. Fai dei respiri profondi. Bravo." lo vidi eseguire i miei consigli e gli sorrisi soddisfatto.
"Lo so, dovrei esserci abituato ormai ma ogni tanto l'ansia mi assale lo stesso. Aspetta, ti sistemo il colletto." si avvicinò a me per mettere a posto la camicia, cosa che lo aiutò ad alleviare il suo stato d'ansia. Succedeva sempre così con lui, distrarlo per farlo concentrare su qualcosa dove potesse aiutarmi. A volte lavorava meglio lui di Brian ed era persino gratis.
"Tranquillo, ricordati che non sei da solo qui. Abbiamo iniziato questo viaggio insieme, non lascerò mai andare la tua mano. Se hai un momento di panico concentrati solo su di me, sarò sempre accanto a te."
"Grazie Damon." finalmente lo vidi sorridere molto più rilassato rispetto a prima. Missione compiuta.
"Ricordati: sii solo te stesso e se hai problemi segui me. Io sono la tua spalla e tu la mia." grida concitate con i nostri nomi ci richiamò al presente. "Questo è il nostro segnale. Andiamo."

Raggiungemmo gli altri membri del cast sul palco e un boato da parte dei fans scatenati ci seguì per tutto il tragitto. A volte sembrava un pò spaventoso ma era proprio grazie al loro sostegno se eravamo arrivati fin qui. Stavamo facendo un buon lavoro e quella era la dimostrazione, la nostra ricompensa. C'eravamo impegnati tanto e i fans erano persino aumentati manifestando il loro amore verso di noi. Vivevamo per quello. Era la nostra fonte di ispirazione, il nostro incoraggiamento per andare avanti con le mete che ci eravamo prefissati. Dovevamo dimostrare di ricambiare il loro amore.
Era San Valentino e sembravano tutti impazziti, noi stavamo al gioco seguendo il programma già concordato con la regia. Flash a destra e a sinistra, richieste urlate per attirare la nostra attenzione, solite domande che ormai conoscevamo a memoria. La stanchezza iniziò a farsi sentire. Feci finta di niente e continuai a sorridere come se nulla fosse. Quello era il nostro lavoro, lo avevamo scelto noi. Dovevo resistere un altro pò per tutte le persone che ci stavano osservando gridando i nostri nomi. Guardai con orgoglio Alec al mio fianco. Non sembrava più lo stesso ragazzo che avevo incoraggiato dietro le quinte. Era spigliato, giocherellone e innocente, a volte sembrava un bambino un pò cresciuto. Mi faceva tenerezza e mi veniva sempre più voglia di prendermene cura. Stavo forse diventando troppo dipendente da lui? No, lo facevo soltanto perchè aveva bisogno di una guida con più esperienza. Solo per quel motivo.

"Damon sei single?" mi chiese il presentatore tirandomi in ballo.
"Certamente." qui un coro di urla seguì la mia risposta e molti gridarono il nome di Alec per negare ciò che avevo appena detto.
"Come dovrebbe essere la tua anima gemella?"
"Qualcuno che mi completi, che mi comprenda e capisca il mio lavoro. Ho poco tempo per me stesso e gestire una relazione sarebbe complicato, è difficile trovare qualcuno paziente e comprensivo che abbia il coraggio di frequentare un attore con la vita frenetica che fa. Qualcuno che mi faccia ridere e non pensare più a nient'altro che a noi, qualcuno di cui prendermi cura e che si prenda cura di me anche solo con piccoli gesti quotidiani. Qualcuno che mi basta vedere per rendermi felice e migliorare la mia giornata." avevo sempre voluto trovare qualcuno che potesse anche solo avvicinarsi al mio tipo ideale, o per meglio dire a qualcuno che mi facesse provare certe sensazioni. Avevo fatto tanti buchi nell'acqua, ormai non ci credevo più alla famosa anima gemella.
"Wow è un elenco lungo e piuttosto dettagliato da soddisfare."
"Sembra che tu stia descrivendo Alec." commentò Kevin ridacchiando come un idiota.
"Cosa sentono le mie orecchie? Damon vuoi commentare?"
"Siamo solo amici molto affiatati." mormorai con un sorriso la nostra frase di routine. Era la verità ma non tutti ci credevano visto che giocavamo alla coppia felice ogni volta che venivamo ripresi.
"Che si abbracciano spesso."
"Anche noi ci abbracciamo Kevin, vuoi un abbraccio adesso?" gli chiesi facendomi avanti con le braccia aperte per smorzare la battuta. Ormai erano da copione anche quelle mezze frasi per sottintendere che ci fosse altro tra di noi. I nostri amici e colleghi ci andavano a nozze prendendoci in giro. A noi stava bene perchè avevamo dato il via libera peccato che a volte risultava stancante sentire sempre le stesse insinuazioni. Se solo i fans sapessero la verità cadrebbero migliaia di castelli in aria in un secondo.
"Vieni qua fratello!" ci abbracciammo dandoci della pacche sulla schiena in modo amichevole anche se forse io calcai un pò troppo forte la mano per fargli capire di andarci piano. Non volevo incasinare troppo la vita di Alec.
"Hey! Adesso sono geloso! Hai detto che abbracciavi soltanto me!" si intromise la voce imbronciata del mio partner incrociando le braccia al petto. Era adorabile e dalle grida non ero il solo a pensarlo. Maledetto broncio.
"Su su, non mettere il broncio Alec! Salta su!"

Non feci in tempo a finire la frase che lo vidi prendere una piccola rincorsa per saltarmi al collo. Lo presi al volo mentre mi si aggrappava come un koala ridendo come un pazzo. Lo fissai sorpreso da quello slancio, il suono della sua risata allegra mi contagiò e iniziai a ricambiare senza riuscire a fermarmi. Ero felice, faceva sempre qualcosa che migliorava la mia giornata. Sentii in sottofondo degli strilli eccitati e tornai alla realtà.

"Cosa succede piccolo?" gli sussurrai mettendo da parte il microfono per non farci sentire da tutti.
"Avevo soltanto voglia di saltarti addosso e ho voluto provarlo per la prima volta. Volevo prendere l'iniziativa. Senti tutte quelle voci? Sono per noi." la sua voce eccitata e ridacchiante e il suo caldo respiro mi lasciarono i brividi.
"Si stanno risvegliando persino i morti." risi con lui finchè non avvicinò il suo volto al mio per strofinare i nostri nasi, con fare intimo, senza staccare gli occhi l'uno dall'altro. In quel momento mi persi.
"Damon, non chiedermi più il permesso di prendermi in braccio o di baciarmi sulla guancia o di prendermi per mano. Fallo e basta, tanto lo facciamo sempre anche dietro le telecamere. Altrimenti penseranno che non mi piace o che non mi piaci tu e questo non è vero." non seppi cosa rispondere ma quelle parole mi diedero sollievo, come se mi si fosse smosso qualcosa sul petto. Mi stava dando il via libera ad essere noi stessi senza filtri, senza aver paura che potessero fraintendere ancora di più il nostro rapporto. O almeno, di fregarcene del tutto e mostrare quello che eravamo. Lui era d'accordo, dovevo soltanto stabilire un nuovo limite per me stesso. Avevo un pò di paura per questa fiducia cieca. Se avessi rovinato tutto di nuovo? "Fammi fare un giro stallone!" mi disse Alec parlando al microfono mentre sventolava un pugno in aria per incitare la folla.
"Cosa vedono i miei occhi?" si intromise il presentatore mentre portavo a spasso il piccolo koala tra le mie braccia per fare un pò di scena. Ci stavamo divertendo come dei bambini.
"Trovatevi una stanza!"
"James cosa mi dici di loro? E' la prima volta che vediamo Alec prendere l'iniziativa."
"Avrà preso la pillola della felicità." commentò ridendo il nostro amico per prenderci in giro.
"Era una pillola rossa a forma di cuoricino." rispose il mio partner mentre lo facevo scendere e gli mettevo un braccio alla base della schiena, gliela massaggiai senza rendermene conto come facevo sempre. Era per fargli sentire la mia vicinanza.
"Sicuro che non era una pillola blu? Magari l'hai confusa con il viagra." ribattei facendo ridere tutti mentre lui si voltava verso di me lanciandomi una finta occhiataccia. Adoravo stuzzicarlo.
"A me non serve quella roba, sono forte e sano. Dovresti saperlo proprio tu." mi sorrise ammiccando guardandomi intensamente. Stava imparando a giocare la piccola peste.
"Oddio, questa non mi sembra più una festa di San Valentino ma un filmino a luci rosse. Mi sento di troppo." commentò il presentatore mettendosi una mano di fronte agli occhi come a non volerci vedere.
"Benvenuto nel club. Quando sono persi nel loro mondo di sguardi battutine e sdolcinatezze varie gli altri fanno solo da tappezzeria." alla battuta di Kevin tutti risero. Noi due sorridemmo staccandoci un pò per andare avanti con lo spettacolo. Notai il rossore imbarazzato di Alec come tutti i presenti, forse dovevamo rallentare le cose.
"Alec come sarebbe il tuo appuntamento ideale di San Valentino?"
"Sono un ragazzo semplice senza molte pretese e, a dire la verità, per nulla romantico. Ma per san valentino direi una cenetta romantica a lume di candela in un posto tranquillo. Essere soltanto noi due, senza essere disturbati da altri fattori. Un film a casa accoccolati sul divano, massaggi con olio profumato per distendere l'atmosfera. La mattina successiva preparo per colazione i pancakes...anche perchè sono le uniche cose che so cucinare senza dar fuoco alla cucina." rise divertito prendendosi in giro da solo.
"Che uomo romantico. Devi dire qualcosa Damon?" l'attenzione si spostò improvvisamente verso di me come un fulmine a ciel sereno.
"Volevo dire al mio manager di trovarsi un passaggio per il ritorno stasera perchè porto io a casa Alec!" feci un cenno verso Brian mentre lui ridacchiava scattandoci alcune foto da un'angolazione perfetta per poterle pubblicare quanto prima. Sicuramente era già in contatto con mia madre. Chissà quante cose si stavano dicendo.
"Stasera qualcuno avrà un appuntamento! Damon com'è la tua serata romantica ideale?"
"Porterei la mia persona speciale a vedere le stelle, le donerei delle rose rosse...sarà un gesto scontato e classico ma penso che le rose rosse incarnino l'essenza dell'amore, come a voler donare il tuo cuore all'altra persona. E' un simbolo intramontabile. Poi prenderei la chitarra e le dedicherei una canzone. Le farei capire cosa significa per me e quanto è amata. Me ne prenderei cura."
"Il livello di romanticismo qui ha superato certi livelli, sto per diventare diabetico." commentò Kevin ridendo mentre alzava gli occhi al soffitto.
"A Damon piace prendersi cura delle persone a cui tiene. E' fatto così." annuì James.
"Prima hai accennato al fatto di essere single. Questo non toglie il fatto che potresti provare qualcosa per qualcuno. Sei innamorato?"
"No, al momento il mio cuore è libero." risposi prontamente sapendo che non avrei fatto torto a nessuno in quanto avevamo già concordato una linea di condotta reciproca.
"Hai parlato della persona speciale con cui passare una romantica serata di San Valentino. Forse non sei ancora innamorato, ma esiste quella persona speciale? Magari la lettera iniziale del suo nome è A?" quella era una delle solite domande a trabocchetto. Pensavo a qualcuno? Si. Ero innamorato? Non lo sapevo. Alec era una persona speciale per me? Si, non lo avevo mai nascosto a nessuno.
"Forse...ne parliamo domani." risposi lasciando un pò di suspence al pubblico senza affermare o negare niente. I fans urlarono come pazzi perchè volevano sapere di più. Avevo fomentato una rivolta.
"Sento già un mucchio di cuori infranti in questa sala."

Il presentatore andò avanti con il programma e con dei giochi che ci coinvolsero e che finirono per divertire tutti. Una lunga sessione di foto nella quale dovevamo pubblicizzare la nostra immagine mi stancò ulteriormente ma tenni duro. Quello era un lavoro, sapevo come muovermi come posare come rendere la mia immagine più cool. Una cosa che avevo insegnato ad Alec, come giocare con l'obbiettivo. Stava diventando sempre più bravo, pensai mentre lo osservavo con la coda dell'occhio. A volte prendeva le mie stesse mosse rendendole sue trasudando sex appeal da tutti i pori. Era un bravo studente. Stavo sudando e stava diventando un disagio ma non avevo nulla con cui asciugarmi senza fare brutte figure. Improvvisamente mi si piazzò davanti il mio partner con un fazzoletto in mano e iniziò a tamponarmi la fronte con sguardo concentrato mentre mi sorrideva. Sorrisi di rimando con gratitudine. Si prendeva sempre cura di me. Ci chiesero di parlare della serie televisiva e dei momenti divertenti dietro le quinte. Chiesero anche di improvvisare alcune scene cambiando i caratteri dei personaggi, mi ritrovai a dover interpretare uno stronzo che urlava regole e punizioni e la mia vittima sacrificale era Alec. Vidi qualche movimento strano da parte di James che mi guardava stralunato mentre cercavo di non ridere davanti all'espressione sottomessa e imbarazzata della mia vittima che chiedeva scusa e non riusciva a rimanere seria per più di qualche secondo. Non riuscendo a reggere il gioco per troppo tempo, risi mentre lo stringevo in un abbraccio per cancellare la scena appena fatta. Eravamo quelli di prima, ricambiò la stretta. Il presentatore continuò a parlare interagendo con noi finchè Alec non si fece avanti con una mano dietro la schiena.

"Scusate se interrompo ma volevo fare una sorpresa. Oggi è il giorno di San Valentino e volevo fare un regalo al mio amico speciale. Questa è per te Damon."

Presi titubante la rosa che mi stava porgendo e lessi il bigliettino che vi era attaccato.
"Non dimenticare mai quanto sei amato. Buon San Valentino Jhonny dalla tua Baby."
Iniziai a sorridere come un cretino mentre annusavo il suo dolce profumo. Sentivo arrivare le lacrime ma chiusi gli occhi e le mandai giù. Non volevo farmi vedere da tutti in quelle condizioni, il mio stato emozionale stava diventando un colabrodo. Dannazione ad Alec! Mi aveva preso in contropiede per la seconda volta di fronte a migliaia di fans e non sapevo come reagire. Non era da programma. Quando seppi di riuscire a controllarmi, alzai lo sguardo su di lui e persi un battito. Era adorabile. Sembrava un cucciolo in attesa dell'approvazione del padrone. Mi sembrava quasi di vederlo scodinzolare dalla felicità per avermi messo in difficoltà e scombussolato completamente. Come si faceva a tenere la mani a posto? Lo strinsi forte tra le braccia e gli affondai il viso sul collo annusando il suo profumo. Era un odore familiare, mi faceva sentire bene. Stava diventando come una droga.

"Non dovevi." gli mormorai all'orecchio allontanando il microfono.
"Invece si. Grazie per prenderti sempre cura di me. Nemmeno tu sei solo, volevo farti capire quanto sei speciale." sentii il suo sorriso.
"Non era da programma."
"Tu e quei dannati programmi! Non sempre si deve seguire il copione, le variazioni sono sempre piacevoli. Ti è piaciuta la sorpresa?" sembrava ansioso di non aver sbagliato.
"L'adoro. Ti voglio bene piccola peste." gli sfiorai l'orecchio con le labbra sentendo un brivido.
"Ti voglio bene anch'io." sentii la sua voce tremare e lo rimisi giù.
"Finalmente si sono staccati! Damon lascialo un pò respirare!" commentò Kevin facendo finta di dividerci per riportarci alla realtà.
"A me non sembra che ad Alec dispiaccia più di tanto."
"James tu che conosci i retroscena meglio di tutti, puoi dirci qualche pettegolezzo? I Damlec sono veri?"
"Se dovesse scapparmi qualcosa Damon mi manderebbe dritto all'ospedale e si rifiuterebbe di farmi cenare a casa sua. Sa cucinare piuttosto bene e ho un debole per il suo cibo." rispose il mio amico cercando di evitare di dare una risposta sincera e spostare l'attenzione sulle mie presunte abilità culinarie. Lo avrei ringraziato più tardi.
"Avete sentito? A quanto pare Damon è un ottimo partito. Alec avrai tanti rivali."
"Forse solo il suo cane Choco." disse lui scambiando uno sguardo d'intesa con me. Dovevo ancora fargli conoscere il mio cucciolo.
"James dai tuoi video su IG abbiamo visto molti dietro le quinte Damlec."
"Si commentano da soli." altre risate da parte del pubblico. James era un amico peccato che spesso parlava prima di connettere il cervello alla bocca. Dovevo cancellare quei ringraziamenti. La maggior parte delle volte lo faceva apposta per essere divertente ma molte altre invece gli "scappava" sempre qualcosa di troppo. A volte temevo quando gli passavano il microfono per intervistarlo. Avevamo già girato una serie televisiva precedente insieme, conosceva molti dettagli della mia vita di quel periodo che volevo dimenticare. Ma James era buono, riusciva a contenersi quando voleva...o quando se ne ricordava.

"Se non ti piace me la riprendo e la dono a una delle nostre fans." mi disse Alec allungando la mano verso la rosa come se volesse afferrarla.
"Non osare toccarla. E' mia!" la allontanai dalla sua traiettoria scuotendo la testa con fare possessivo. Lui sorrise lusingato e distolse lo sguardo arrossendo.

Quando finalmente salutammo i nostri fans eravamo ormai sfiniti. Ringraziammo tutti e ci dirigemmo verso i camerini. Mi slacciai la giacca, avevo una voglia matta di fiondarmi subito sotto una doccia e poi crollare a dormire.

"Mi sento stordito, troppi flash e troppe grida." si lamentò James stiracchiando la schiena.
"Ti sei già stancato della notorietà?" lo prese in giro Kevin mentre si toglieva la cravatta.
"Mai, peccato che urlavano solo per il duo delle meraviglie."
"James ho visto molti cartelloni con su scritto il tuo nome. Non lamentarti." commentò Alec all'amico.
"Ragazzi noi andiamo che ci aspettano le nostre fidanzate per festeggiare. Ci sentiamo domani." Kevin e James ci salutarono e se ne andarono via diretti ai loro appuntamenti. Almeno loro avevano una vita sentimentale da godersi.
"Alec ti vedi con Veronica più tardi?" gli chiesi mentre ci stavamo cambiando. Gli passai un'asciugamano prendendone uno anche per me. Dopo essermi asciugato, indossai rapidamente la felpa con il cappuccio rosso in quanto iniziavo a percepire un brivido di freddo.
"No, adesso vado a fare lezione di recitazione e poi torno subito a casa. Veronica è impegnata a promuovere delle nuove creme per il brand di cui è testimonial. In compenso abbiamo già festeggiato in anticipo." si tolse il trucco dal volto facendo alcune smorfie di fronte allo specchio lamentandosi di un piccolo brufolo sulla sua guancia. Era molto carino anche senza tutta quella roba che i truccatori ci mettevano ogni volta.
"Cena film coccole e divano?" mi strofinai un occhio, le lenti a contatto iniziavano a darmi fastidio ma mi ero dimenticato gli occhiali in macchina quindi dovevo resistere ancora un pò.
"Cena selfie Tick Tock e ognuno a casa propria."
"Stai bene?" lo guardai attentamente con apprensione mentre mi si avvicinava per sistemarmi alcune ciocche dei capelli in disordine. A volte sembrava il mio maggiordomo, ma io ricambiavo il favore con lui. Ci prendevamo cura l'uno dell'altro in quel modo, con piccoli gesti. Piccole attenzioni che rivolgevamo l'uno per l'altro. Era un'abitudine per noi, fin da quando avevamo imparato a condividere il nostro spazio personale durante le sessioni di prova. Dovevamo creare una certa intimità tra di noi per risultare il più naturali possibili come coppia nello schermo e così era stato, forse anche meglio del previsto. Eravamo diventati inseparabili con il tempo, migliori amici. Forse un pò di più. L'uno completava l'altro. Non che fosse sempre tutto rose e fiori, i nostri scontri erano abbastanza esplosivi in quanto eravamo entrambi orgogliosi e con caratteri diversi ma sapevamo sempre come risolvere i problemi.
"Si, sono solo un pò stanco. Come hai detto tu prima, ho poco tempo per me stesso figurati per stare con lei. Cercare di fare combaciare i nostri programmi è difficile. Finiamo sempre per discutere e poi non la vedo per altre due settimane e siamo di nuovo a litigare. Non riusciamo mai a risolvere i nostri problemi, è come mettere un cerotto su una ferita aperta e profonda. Continuerà sempre a sanguinare se non è medicata correttamente. Capisco la sua frustrazione, a volte mi sento in colpa perchè so di non fare mai abbastanza per noi."
"E' difficile, lo so. E' anche per questo che non si riesce a trovare un partner, a volte ci si rinuncia fin da subito pensando che sia solo una perdita di tempo e che porterebbe solo a troppi grattacapi."
"Tu cosa fai? Torni a studiare?" mi chiese distogliendo lo sguardo mentre prendeva in mano il cellulare per controllare le notifiche.
"Mi riposo per un'oretta, poi torno sui libri. Devo recuperare tante ore perse se non voglio perdere il dottorato."
"Siamo la coppia d'oro eppure passiamo la serata di San Valentino barricati a casa in solitudine. Se lo sapessero i fans ne rimarrebbero sconvolti." ridacchiò lui prendendoci in giro. Guardai l'orologio e sbuffai controvoglia.
"Adesso vado, buon rientro a casa Alec. Saluta tua madre e ringraziala per i biscotti che mi ha fatto. Quella donna mi vizia troppo. Grazie ancora per la rosa." lo strinsi brevemente in un abbraccio carico di affetto tenendo la rosa lontana da lui per non rovinarla.
"Te la meriti. Ci sentiamo domani." mi sussurrò lui lasciandomi con un sorriso.

Mi svegliai all'improvviso più stanco di prima. Controllai l'orologio, era ormai passata più di un'ora da quando mi ero accasciato sul tavolo e avevo staccato la spina. Mi alzai per rinfrescarmi la faccia e salutai con una smorfia quel viso spento e disilluso che mi trovai davanti. Tutti lo adoravano, in quel momento mi faceva solo pena. Tornai nella stanza, indossando gli occhiali da vista, e accesi il portatile per studiare le mie ricerche. Speravo di essere a buon punto ma ogni volta che controllavo c'era sempre più materiale da aggiungere. Per fortuna amavo studiare e acquisire nuove informazioni, la mia pazienza era illimitata o quasi. Rimasi concentrato per diverso tempo a scrivere finchè non squillò il cellulare. Controllai il display e sbuffai.

"Ciao Alice."
"Ciao fratellino, stavi studiando? Smettila di fare il secchione!"
"Mi hai messo una cimice da qualche parte?"
"Brian ti ha scattato una foto mentre dormivi chinato sul tavolo e l'ha postata su IG mezz'ora fa. Conoscendoti adesso sei con la faccia sui libri. Che sfigato! Proprio il giorno di San Valentino! Altro che latin lover." mi derise lei come al solito.
"Sempre gentile Alice. Dove hai lasciato Bonnie e Bryce?" le chiesi dei miei nipoti che non vedevo da qualche giorno. Mi mancavano.
"B&B sono da mamma, io almeno ho una vita sentimentale da portare avanti. Ho visto il vostro live, fratellino avete fatto il boom di visualizzazioni! Numeri 1 del trend del momento. Quando ti ha dato la rosa sembrava fosse esplosa una bomba."
"Non era nel copione." mormorai lanciando uno sguardo a quei petali profumati poco distanti da me. Non l'avrei mai lasciata in macchina a prendere troppo caldo.
"E' stato un bel gesto da parte sua. E' successo qualcosa tra voi due recentemente? L'ho visto diverso, più rilassato quando si è gettato tra le tue braccia. Ricordo ancora ai primi tempi quando sembrava uno stoccafisso e non sapeva dove mettere le mani quando lo tiravi su di fronte al pubblico." me li ricordavo anch'io quei momenti. Cercavo sempre di mettere la nostra coppia sotto i riflettori ma avevo paura di spingermi troppo oltre avvertendo il suo disagio. Chiedevo sempre il suo permesso prima di coinvolgerlo per ogni minimo tocco, io ero quello espansivo e avevo già fatto troppi errori in passato che non volevo che si ripetessero ancora. Ero sempre cauto con Alec.
"Non è successo niente. E' stata una sorpresa inaspettata, sono rimasto senza parole."
"Dovevi vedere la tua espressione, impagabile. Non ti ho mai visto in quello stato con nessuno. E quando ti ha asciugato il sudore dalla fronte? Sembrava che stessero tutti sanguinando dal naso per la troppa eccitazione, ridevo a crepapelle." sghignazzò lei.
"Stavo sudando molto tra la giacca del completo i riflettori e il trucco. E' una cosa che facciamo di solito, per noi è normale. Ci prendiamo cura l'uno dell'altro. Non è nulla di che, non capisco perchè facciano così clamore per una cavolata simile."
"Perchè siete i Damlec, persino se gli facessi soffiare il naso sulla tua mano creeresti un delirio cosmico."
"Che schifo Alice!" ero disgustato al solo pensiero di quella scena.
"Stai zitto che lo sai anche meglio di me! Chi è stato quello che gli ha slacciato apposta una scarpa per poi chinarsi e allacciare i lacci solo per rendere i fan felici? Non se la sapeva allacciare da solo? Dam qual è il limite del fan service? Dove finisce il fan service e inizia la vita reale? Guardandovi non è mai chiaro quel confine. Siete troppo immersi in qualunque cosa state mostrando a tutti, finta o reale che sia. Amici fratelli o...? Certo per promuovere la serie dovete sempre flirtare tra di voi, ma a volte vedo qualcosa di più da entrambe le parti." eccola che riattaccava con quel discorso. Sembrava un disco rotto, sempre a dire la sua su di noi.
"Siamo come fratelli, ci vogliamo bene. Abbiamo imparato ad abituarci l'uno all'altro. Lui ha Veronica."
"Certo, Veronica. Quanto ancora potrà durare quella relazione? E tu? Sei uscito con quella persona quanto? Tre o quattro volte in cinque mesi? E' cambiato qualcosa nel vostro stato? No, perchè probabilmente non è un interesse così profondo come pensi. Dovresti darti una svegliata fratellino, sono preoccupata per te. Non vorrei che si ripetesse la stessa storia a senso unico dell'anno scorso. Meriti di stare con qualcuno che ti renda felice, che non si nasconda dietro a stronzate come fan service e dirette IG. Che sia orgoglioso di stare con te e che sia presente quando hai bisogno. La stronzata dell'amico lasciala a chi ha tempo da perdere, sei già pieno di amici."
"Wow, ho quasi paura per quando B&B cresceranno."
"Non ho l'istinto materno della mamma. Parliamo di cose serie. Quando mi presenterai mio cognato? Portalo a casa."
"Mai! Altrimenti scapperebbe via a gambe levate! E poi già chattate alle mie spalle. Non è stata una bella scoperta." le risposi accigliato mettendomi una mano davanti agli occhi. Quell'incontro non sarebbe mai avvenuto finchè ero in vita.
"Quel ragazzo è troppo timido per parlare con me, troppo rispettoso."
"Sarà timido con te che sei un'impicciona senza peli sulla lingua. Gli metterai ansia e poi sei vecchia. Bisogna rispettare gli anziani, lo dice sempre la mamma." la presi in giro cercando di sviare il discorso che stava prendendo una brutta piega conoscendola.
"Ripeti un'altra volta quella parola e giuro che ti laverò la lingua con il sapone! Adesso devo andare. Ti ho girato un link, guardalo e fatti due domande. Ciao."

Appena riattaccò riuscii a respirare di nuovo. Speravo fosse stata adottata, il pensiero di avere gli stessi suoi geni mi faceva rabbrividire. Il suono di una notifica mi riportò a un link esterno. Attesi pochi secondi per aprire una pagina di YouTube e rimasi a fissare un video dei momenti più belli del fan meeting appena finito. Momenti di noi, della nostra chimica, dei nostri sguardi, dei nostri abbracci con il sottofondo di una canzone di Ed Sheeran. Una delle mie canzoni preferite, Perfect. Quei momenti li avevo vissuti, ma non dal quel punto di vista. Cos'era tutto quello? Vedere lo spettacolo da un'altra prospettiva lo rendeva diverso, come se fosse tutta un'altra cosa. Come se raccontasse la storia di una relazione tra due amanti. Era così che ci vedevano i fans? Certo l'aiuto del montaggio e della musica lo rendeva un bel video piuttosto emozionante. Ma...cos'era quella sensazione ogni volta che lo vedevo arrossire e abbassare lo sguardo?


POV Alec

"Alec ti è arrivato un messaggio." una delle ragazze che insegnava ballo mi indicò il cellulare sopra il borsone che stava vibrando. Mi avvicinai e sorrisi immediatamente al nome che vi era impresso.

"Hai finito la lezione?"
"Mancano ancora 10 minuti."
"Ti aspetto all'ingresso. Sono quello con il cappuccio rosso."

"Alec tutto a posto?" mi chiese l'insegnante di recitazione, bevendo dalla bottiglietta, senza staccarmi gli occhi di dosso mentre quella di danza le tirava una gomitata cercando di nascondere un sorriso.
"Possiamo finire prima? Giuro di recuperare questi minuti persi esercitandomi a casa come un dannato. Farò anche il video." la pregai unendo le mani davanti a me. Finalmente c'era un cambio di programma nella mia serata monotona.
"Non mi interessa il video dei tuoi esercizi ma puoi mandarmene uno mentre quello stallone ti sorride."
"Quale stallone?" la fissai esterrefatto sperando che non dicesse quello che già mi passava per la mente. Era telepatia?
"Non devi vederti con Damon? E' già qui sotto, ci scommetto." ridacchiò lei spalleggiata dall'altra insegnante. Mi sentivo leggermente bullizzato in quel momento.
"Potrebbe essere un altro dei miei amici." ipotizzai io cercando di arrampicarmi sugli specchi pur di non ammettere la verità.
"Alec, quando mai è successa una cosa del genere? Gli unici che vengono a prenderti sono tua madre, Paul e Damon e spero vivamente che proprio questa sera sia quest'ultimo. Non ho ragione?" sentii di essere arrossito dai loro sguardi gongolanti. Non sarei riuscito a scappare dalle loro macchinazioni.
"Tra l'altro dall'ultimo aggiornamento di IG alcuni fans lo hanno paparazzato qui fuori vicino alla sua macchina intento a scrivere al cellulare."
"Anch'io ho visto quel video! Scriveva con un bel sorriso sulle labbra, poi lo hanno chiamato e si è accorto che lo stavano filmando e ha salutato i fans per poi tornare in auto. Dopo che il suo manager ha postato la foto di lui che dormiva e poi una che diceva che Brian se ne stava tornando a casa da solo senza il passaggio di Damon, internet è impazzito. Adesso tutti si stanno chiedendo con chi sarà l'appuntamento di stasera. La serata è lunga, ne prevedo delle belle." quelle parole mi fecero imbarazzare, ma ridacchiai per non dare troppo nell'occhio. Sembrava spionaggio.
"Fossi in te mi affretterei, non fartelo sfuggire. E' sempre paziente e gentile quel ragazzo ogni volta che si presenta qui per aspettarti, seduto in un angolino con gli auricolari alle orecchie per ascoltare musica nell'attesa. Sono invidiosa." si lamentò l'insegnante di ballo allontanandosi mentre mormorava qualcosa sui poveri cuori single e le ingiustizie della vita.
"Grazie. Ci vediamo la prossima volta."
"Ricordati la foto!" mi urlò dietro l'insegnante di recitazione mentre mi affrettavo ad uscire come se mi stesse rincorrendo un branco di rinoceronti. Non volevo lasciarlo troppo in balia dei fans, sapeva come gestirli ma era stanco quella sera e ci teneva alla sua privacy per le cose importanti. Era già costantemente sotto i riflettori da anni, dargli un pò di tregua ogni tanto lo avrebbe fatto soltanto rilassare di più. Aveva bisogno di respirare.

Salutai con un cenno alcune persone che lavoravano in quel centro e uscii velocemente dalla porta principale guardando in tutte le direzioni per accertarmi l'assenza di gruppi di fans. Per fortuna via libera, era strano visto che Damon doveva essere nei paraggi. Li aveva seminati in qualche modo? Non mi feci più domande in merito appena scorsi la sua auto che mi fece gli abbaglianti parcheggiata poco distante da dove mi trovavo. Mi avvicinai mentre abbassava il finestrino dal lato del passeggero e si chinava per sorridermi. Era un colpo al cuore quel maledetto sorriso, decisamente un'arma pericolosa.

"Ciao cappuccetto rosso, cosa ci fai qui a quest'ora?"
"Ti porto a festeggiare fuori. Salta su, questo è un rapimento in piena regola. Per la cronaca, ho già avvisato tua madre. Stasera farai tardi." mi fece l'occhiolino attirando sempre di più la mia curiosità, quell'uomo era una continua sorpresa. Non passava giorno senza riempirmi di piccole attenzioni, non ne potevo più fare a meno. Certo che poi i miei standard per la persona ideale non potevano accontentarsi di qualcuno da meno. Sapevo di dovermela prendere con lui ma non potevo, mi piaceva la nostra relazione. Avrei fatto la firma per avere quel rapporto per sempre. Non me lo feci ripetere una seconda volta e salii in auto con lui. Quello era il mio posto, aveva sempre guidato lui quando uscivamo insieme e mi sentivo al sicuro. Era un guidatore prudente, specialmente se a bordo aveva qualcuno, odiava il traffico e imprecava sempre appena vedeva qualcuno tagliare la strada e si accertava se la persona accanto si era fatta male. Si prendeva sempre cura di tutti, ma chi si prendeva cura di lui? Quel compito spettava a me, era mio di diritto. Non lo avrei lasciato andare da solo.
"Un rapimento piuttosto meticoloso. Figurati se mia madre non era d'accordo. Ti adora più di quanto faccia con suo figlio." finsi di lamentarmi mentre allacciavo la cintura di sicurezza. Effettivamente mia madre stravedeva per il mio compagno, mi chiedeva sempre di lui e mi faceva portare così tanti dolci da fargli venire il diabete. Come se non potesse procurarseli da soli in un qualsiasi supermercato. Mia madre e mia sorella Hope erano innamorate del suo sorriso. Ne potevo capire il motivo, era affascinante quando era serio e si metteva in posa per i riflettori ma quando sorrideva stordiva chiunque fosse nei paraggi. Nessuno si salvava.
"Conquisto sempre le madri. Andiamo al solito posto, va bene?"
"Non chiedo di meglio, ho tanta fame. Dam facciamo una foto? Devo pagare una promessa." gli chiesi prendendo il cellulare.
"Non c'è problema vieni qua." si avvicinò e ci mettemmo in posa facendo gli scemi. Feci qualche scatto e poi scelsi la foto da pubblicare su IG con una frase ad effetto mentre lui riprendeva a guidare verso la nostra meta. Ormai i fans sapevano già che Damon era uscito fuori, confermare i loro sospetti non era un problema. Era una semplice cena tra amici, che ci vedessero quello che volevano vedere. Non ci facevamo pensieri in merito. Appena pubblicata piovvero talmente tanti cuoricini seguiti da innumerevoli commenti da parte di chiunque. Erano tutti attaccati al cellulare? Risi divertito. "Adesso saranno tutti più felici." mormorò lui svoltando a destra.
"Oddio, forse dovevo mettere qualche filtro prima di postarla! Sono senza trucco e mi si vede il brufolo!"
"Sei carino lo stesso, ti adoreranno tutti." affermò lui con sicurezza sorridendomi. Mi stavo sciogliendo, mi affrettai ad abbassare lo sguardo imbarazzato verso la foto sul cellulare. Il mio cuore martellava così forte che lo sentivo nelle orecchie. Perchè avevo sempre quelle strane reazioni quando ero con lui?
"Siamo buffi. Wow! In pochi secondi tutti questi cuori? Siamo sulla bocca di tutti. Tutti stanno commentando...James e Kevin stanno incitando la massa. Hope ha messo la faccina con i cuoricini negli occhi...hanno persino commentato le nostre madri che ci augurano buona cena. Tua sorella...oddio!" lanciai un gridolino esterrefatto che lo fece frenare di colpo prima di andare a sbattere contro la macchina di fronte a noi ferma davanti al semaforo. Per fortuna non era successo nulla.
"Così mi stai spaventando. Cos'ha scritto Alice?" il suo tono terrorizzato mi fece quasi ridere.
"In realtà non ha proprio scritto, sono una serie di emoji che messe insieme parlano fin troppo. Un uomo una mano un pugno chiuso e un altro uomo, ha scritto anche fighting. James le ha risposto a tono con altre emoji con la faccina con gli occhiali da sole un applauso e anche lui ha scritto fighting. Non sapevo andassero così d'accordo."
"Quando si parla di spettegolare sono i primi a confabulare insieme. Se non fosse mia sorella avrei già segnalato il suo profilo su IG." borbottò lui infastidito riprendendo il controllo dell'auto.
"Consolati con il fatto che ancora nessuno sa che è tua sorella."
"Ancora per poco, se va avanti così non sarà difficile da scoprirlo. Giuro che appena ci riesco le prendo il cellulare e le cancello il profilo."
"Arriveresti fino a quel punto? Alla fine era solo un incoraggiamento...poco velato, ma un incoraggiamento per la nostra coppia immaginaria." cercai di calmarlo.
"Se ti fa piacere pensarla così, anche se in realtà le sue intenzioni sono diverse. Dovresti smetterla di sentire mia sorella. Mi mette i brividi."

Appena arrivammo, il proprietario del piccolo ristorante ci venne incontro felice di rivederci. Ci conoscevamo da molto tempo,  appena potevamo ci rifugiavamo in quel posticino molto intimo e poco pretenzioso dove cucinavano piatti deliziosi. Qui non ci trattavano da persone famose ma da familiari e ci prendevamo in giro a vicenda. Raggiungemmo il nostro solito tavolo, vicino alla grande vetrata che portava a un verde e rigoglioso giardino interno, e salutammo la moglie e la figlia del proprietario che presero i nostri ordini complimentandosi per il nostro live. Anche loro erano nostre fans e di solito facevano a turno per mandare via eventuali paparazzi in cerca di qualche scoop sensazionale. Si poteva parlare di scoop una cena tra migliori amici? Appena ci servirono i primi piatti, Damon ci scattò un'altra serie di foto per commemorare il nostro primo S. Valentino insieme. Ne pubblicò una chiedendomi la conferma e poi si scusò per andare un momento in bagno. Entrai su IG e, come volevasi dimostrare, anche quella foto fece scalpore tra i fans. Avevo quasi paura di vedere un'orda di gente radunarsi all'entrata del ristorante a urlare i nostri nomi. Scorsi i vari messaggi e sorrisi divertito leggendone alcuni dei nostri amici che ammiccavano troppo al dopo cena e di non affaticarci che avevamo del lavoro da fare l'indomani. James si lamentava di non essere stato invitato visto che pagava Damon e lui voleva scroccargli un pasto. Il telefono squillò e sperai con tutto me stesso di uscirne vivo il prima possibile.

"Ciao cognatino, tuo marito è nei paraggi o avete già concluso?"
"Ciao Alice, Damon è andato in bagno."
"Che pivello! Stavo vomitando arcobaleni a forma di cuore durante la diretta. Eravate teneramente imbarazzanti. Ho letto il labiale, lo hai chiamato stallone! Stavo morendo dalle risate!"
"Grazie...del complimento?" ero confuso, non sapevo mai come prenderla.
"Si, era un complimento Alec. Siete stupendi insieme. Di che umore è il mio fratellino? Ha letto il mio incoraggiamento su IG?" mi chiese lei con la voce divertita.
"Si e per poco stava per tamponare la macchina di fronte."
"E tu cosa ne pensi?" domanda insinuosa, come al solito decisi di rispondere in modo pragmatico. A volte mi intimoriva quel lato del suo carattere.
"Ammiro molto Damon, so che si sta vedendo ancora con Trevor. Non vorrei che equivocasse le cose e che sorgessero dei problemi tra di loro." mormorai menzionando il nome di quell'uomo che non avevo ancora conosciuto ma che era presente nella vita del mio compagno. Il fatto che non me lo avesse ancora presentato mi infastidiva un pò, come se Damon volesse mettere distanza tra quei due lati della sua vita. Non volevo farmi troppe domande perchè le risposte potevano fare male.
"Sono grandi e vaccinati, se voleva frequentare un attore sapeva a quali rischi andava incontro. Damon è sempre onesto sulla sua vita quando inizia a frequentare qualcuno, non nasconde mai nulla per non ferire o essere ferito. Ne ha già passate fin troppe. E poi se ti fai tutti questi scrupoli perchè ti ritrovi a passare la serata romantica di S. Valentino con lui? Nessuno avrebbe equivocato se non foste usciti insieme e pubblicato delle foto su IG confermando i sospetti dei fans. Lo sai che domani mattina presto Damon deve trovarsi a cinque ore di macchina da li per un servizio fotografico con intervista? E' venuto li per te, per non lasciarti solo stasera e perchè è un modo per dimostrarti quanto tu sia importante." non c'era più traccia di ilarità nel suo tono di voce. Era una tigre quando doveva difendere il fratello. Nonostante il loro rapporto da cane e gatto si supportavano entrambi mostrando i denti.
"Lo so, lui ci tiene a me."
"Forse più di quanto riesca ad ammettere. Ma tu Alec? Quanto veramente tieni a lui? Ti sta bene che veda Trevor?" quella era una di quelle domande a cui preferivo non rispondere. Se Damon non me lo aveva mai presentato che diritto avevo io di mettermi in mezzo in quella relazione? Non conoscevo quell'uomo ma speravo veramente che fosse serio nei confronti del mio partner.
"Se a lui fa stare bene frequentarlo, a me sta bene. Voglio vederlo felice."
"E' più facile parlare con il muro. Cognatino adesso ti lascio, non sfinirlo troppo che domani mattina deve essere figo ed è difficile togliere le borse sotto gli occhi. Ah dimenticavo! Ti giro un link, ti piacerà. Buona serata."
"Buona serata Alice."

Appena misi giù, controllai il messaggio che mi era appena arrivato con tante di quelle scritte in grassetto che mi urlavano di aprire quel link subito. Mi sembrava il segnale di allarme prima di un'esplosione. Diedi uno sguardo verso il bagno ma ancora non c'era traccia di Damon. Che fine aveva fatto? Era stato risucchiato nello scarico? Il cellulare squillò di nuovo. Prevedevo una lunga ramanzina e non ne avevo voglia in quel momento. Presi coraggio e risposi alla mia ragazza.

"Vedo che ti sei organizzato per stasera." il suo tono velenoso mi fece capire quanto era arrabbiata in quel momento ma non ne aveva il motivo.
"E' stata un'improvvisata, tu non eri disponibile."
"Lo sai che sto lavorando, te lo avevo detto. Avevi detto che saresti rimasto a casa."
"Sono uscito soltanto con Damon, non è la prima volta che mangiamo insieme. Cosa c'è di male?" cercai di restare calmo ma era difficile. Cosa pretendeva?
"E' una cena di lavoro?"
"Una cena tra amici. Le fai anche tu ogni tanto."
"Si ma te lo dico in anticipo e ti invito persino!"
"Allora la prossima volta ti invito a pranzo con noi!" le venni incontro per smorzare quella conversazione. Ero stanco di litigare con lei. Avrei voluto trovare un punto di incontro per farle accettare Damon nella mia vita ma lei sembrava sempre restia. Si era già fatta un'opinione sbagliata su di lui e, nonostante il fatto che cercavo di mostrarle la persona reale dietro quei falsi pettegolezzi, non ero riuscito a farle cambiare idea.
"Non voglio essere il terzo incomodo tra voi due."
"Perchè dovresti essere tu? Sei gelosa?" quella cosa mi fece quasi ridere. Sinceramente non mi piaceva quell'idea. Non mi piaceva la gelosia, mi infastidiva e mi dava noia. Non l'avevo mai provata e non la capivo.
"Non mi fido di lui. Forse sta aspettando il momento giusto per provarci appena volto le spalle."
"Fin da subito abbiamo chiarito che avremmo avuto soltanto una relazione lavorativa. Adesso siamo soltanto amici, non c'è nulla di cui preoccuparsi. Hai finito di lavorare?"
"Non ancora. Ci sentiamo più tardi."

Sentii soltanto il segnale di interruzione della chiamata, poi più nulla. Sicuramente avrebbe tirato fuori il discorso appena possibile, non mollava facilmente la presa. Odiavo litigare per delle sciocchezze simili. Perchè non riusciva a capirmi? Sconsolato, tornai al link che mi aveva inviato Alice e aprii il video. Non era la prima volta che la sorella di Damon mi inviava quei video fan made. Ad essere sincero ogni tanto mi piaceva guardarli, mi davano una sensazione di calore e conforto come quando lui mi prendeva tra le braccia. Per me era ancora strano vedermi come protagonista di uno di quei filmati. Quanti ricordi in quel breve video che partiva dal nostro primo incontro. Quante cose erano cambiate in quei mesi, il nostro rapporto era cambiato. Era un continuo evolversi verso qualcosa di nuovo, verso qualcosa che mi faceva sentire bene e al sicuro. Qualcosa che a lungo andare non sarei riuscito più a farne a meno. Mi ricordavo ancora quanto ero impacciato le prime volte, in totale imbarazzo mi affidavo a lui come se fosse un mio mentore. Lui mi aveva insegnato molte cose, ero grato di averlo conosciuto. Nonostante fossimo ancora due estranei si notava già l'inizio dell'intesa che ci aveva portato fino qui. Quando finii di vederlo, il mio stato d'animo era cambiato all'improvviso. Qualunque irritazione era sparita completamente dalla mia testa, mi sentivo felice e rilassato. Questi eravamo noi, solo noi.

"Ti ha cercato qualcuno?" mi chiese Damon avvicinandosi mentre faceva un cenno con il capo verso il cellulare tra le mie mani. Lo spensi prima che potesse vedere qualcosa.
"Tua sorella voleva sapere se ci stavi dando dentro." ridacchiai prendendolo in giro.
"Giuro che la disconosco! Non risponderle più. E' inquietante pensare che vi sentite alle mie spalle." fece una smorfia per poi prendere in mano le posate e iniziare a servirsi scegliendo tra diversi piatti.
"E' pur sempre tua sorella. La mia famiglia è la tua famiglia, non avevi detto questo?" gli ricordai prendendo il bicchiere di birra davanti a me.
"Si ma non includeva quella lingua lunga." borbottò lui mettendomi sul piatto un pò di pollo piccante che tanto mi piaceva mangiare rifilandomi anche molte verdure. Un compromesso per farmi mangiare più sano, ormai era una prassi per noi. Se fosse stato per me avrei mangiato pollo fritto piccante ogni giorno ma Damon mi avrebbe bacchettato a dovere.
"Poi mi ha cercato Veronica. E' gelosa del nostro rapporto. Pensa che mi terrai un agguato quanto prima."
"Non sapevo di essere diventato il Re Leone." ridacchiò con la bocca piena mettendosi una mano davanti per paura di sputacchiare.
"Il mio piccolo grande Simba." lo presi in giro facendo una vocetta sdolcinata iniziando a mangiare.
"Mia cara Nala attenta al tuo collo, potrei morderti e metterti incinta velocemente." ammiccò verso di me con un sorriso malizioso, appena incrociai il suo sguardo abbassai immediatamente il mio sul piatto. Come faceva a dire cose del genere come se nulla fosse in pubblico? Ero arrossito, dannazione a lui. Tutto di lui era da censurare.
"Spiritoso. Le ho detto che uno di questi giorni avremo pranzato insieme tutti e tre. Ti va bene?" avevo bisogno di avere una conferma da lui altrimenti non si sarebbe fatto nulla. Non volevo imporgli niente contro la sua volontà. Era più importante lui che uno stupido pranzo.
"Certo, mi piacerebbe conoscere la ragazza del mio partner lavorativo. Organizza e poi fammi sapere la data. Conosci il mio calendario. Adesso mangiamo altrimenti si fredda." con quelle parole restammo in silenzio a gustarci la nostra cena. Improvvisamente Damon si era chiuso in se stesso di fronte a me, c'era fin troppo silenzio fra di noi. Non era stata una buona idea parlargli di Veronica, in qualche modo avevo guastato l'armonia della serata a causa di quella stupida gelosia e di me che cercavo di andarle dietro per calmare le acque. Mi tornarono in mente alcune immagini di quel video e tanti di quei retroscena che non tutti conoscevano, alcuni dei quali persino Damon ne era all'oscuro. Forse potevo rivelarne alcuni per distrarlo dall'argomento di prima.
"Navigando su IG a tempo perso ho trovato uno dei tanti video che hanno fatto i fans su di noi. Devo ammettere che era piuttosto interessante. Mostrava l'evoluzione del nostro rapporto da quando ci siamo incontrati fino ad oggi. Hanno fatto un buon lavoro con quell'omaggio." dissi con finta non curanza mentre assaggiavo le zucchine e con la coda dell'occhio continuavo ad osservarlo attentamente.
"Circolano tantissimi filmati su di noi. Per fortuna ci sono più fans che ci amano piuttosto che haters che sparlano, ma è un attimo per rovesciare le carte in tavola. Un semplice errore può essere una macchia indelebile che non si riesce più a mandare via, te lo ricorderanno sempre anche se ormai è nel passato. Non posso fare a meno di ringraziare tutte le persone che sostengono il nostro lavoro e che ci amano." sapevo che aveva sempre paura di fare un passo falso ed era sempre attento affinchè non succedesse nulla di tutto ciò. Programmava tutto fin nei minimi dettagli, era meticoloso e serio per quanto riguardava il lavoro.
"Ricordi la prima volta che abbiamo provato insieme? Quando sei entrato in quella camera con espressione sorpresa perchè non avresti mai immaginato che ti avrebbero chiamato di nuovo."
"Si ricordo ancora, eri nervoso e a disagio. Era la prima volta per te." annuì lui concentrandosi su di me.
"La prima di tante volte. Avevo provato tre scene con altri candidati, erano principalmente battute di litigate e provocazioni. Poche di approcci fisici. Non so nemmeno quanto tempo sono rimasto in quella stanza prima che ti chiamassero. Ero esausto e nessuno li dentro era contento, non avevano trovato quello che cercavano. Non c'era alchimia con nessuno, pensavo già che avessi fallito quel provino."
"Poi mi hanno chiamato."
"In realtà io ti ho fatto chiamare." confessai dopo alcuni secondi di silenzio.
"Come?" smise di mangiare guardandomi sorpreso.
"Meg ha visto le mie difficoltà ad approcciarmi agli altri. Ha detto che ero uno dei candidati migliori per quel ruolo ma che voleva trovare qualcuno che potesse sconvolgermi al tal punto da farmi arrossire. A quel punto avevano tirato delle foto che avevo fatto con gli altri attori e tra quelle c'erano anche le nostre. Quelle ragazze hanno parlato a raffica di quanto eravamo carini insieme e Meg continuava a fissarmi. Sapevo che non sarei riuscito a recitare certe scene con chiunque e sapevo anche che eri stato l'unico con cui sentivo un certo feeling. L'unico che sentivo di poter baciare. L'unico che avrei voluto baciare. Meg mi ha chiesto di scegliere e io ho scelto te." mi sembrava di essermi liberato di un peso sulle spalle. Non avrei mai pensato di raccontargli quella storia, adesso però mi sentivo intimidito e temevo per ciò che avrebbe pensato. Abbassai lo sguardo sentendomi arrossire.
"Non lo sapevo." mormorò lui con un mezzo sorriso dopo aver bevuto una lunga sorsata di acqua.
"Ecco perchè ero così nervoso quando sei entrato in quella stanza. Ero imbarazzato al pensiero che tu potessi venirne a conoscenza quindi non riuscivo a guardarti negli occhi. Ma avevo scelto te fin da subito, eri l'unico che mi scombussolava dentro."
"A dire il vero quella sera, prima che ci confermassero come membri del cast, Meg mi ha chiamato per chiedermi del provino che avevo fatto con te. Di come mi ero sentito e di come ero riuscito a farti arrossire con un solo sguardo. Poi mi ha chiesto degli altri attori, che bene o male conoscevo già, con i quali avevo già interagito per altre parti in vari casting. Mi aveva detto che non mi voleva nella parte di un personaggio secondario ma che aveva intenzione di riportarmi alla ribalta dandomi il ruolo di uno dei protagonisti perchè lei credeva in me. Io ero meravigliato, solo un bacio poteva valere come un provino? Cos'aveva visto la regista senza nemmeno farmi dire qualche battuta? Alla fine mi ha chiesto con chi avrei voluto fare coppia nella serie, chi sarebbe stato perfetto in quel ruolo. Non avevo provato con gli altri candidati ma sapevo come lavoravano. L'unico che mi era venuto in mente eri tu, eri alle prime armi e il personaggio era di gran lunga diverso dalla persona che avevo incontrato ma sentivo che eri giusto per la parte. Eri riuscito a seguirmi così facilmente con un solo bacio. Eri come creta da modellare nelle mie mani. Avevo già sentito una certa chimica tra di noi appena avevi incrociato il mio sguardo, mi incuriosivi. Volevo lavorare con te...e baciavi veramente bene." il suo sorriso mi stordì così tanto che per un momento non capii più nulla. Quel sorriso coinvolgeva ogni singola parte del suo volto, era così carico di affetto che il mio cuore ne era colmo. Avrei voluto immortalarlo in una fotografia in quel momento e tenerla sempre accanto a me quando avevo bisogno di conforto. Mi stavo sciogliendo come neve al sole. Mi portai una mano all'orecchio sentendolo bollente e spostai il mio sguardo da un'altra parte mentre bevevo. Non riuscii a trattenere un sorriso felice.

Dopo la nostra piccola ma importante confessione la cena filò liscia come al solito tra scherzi e risate. Non ero solito parlare tanto ma con lui mi risultava facile, avevo sempre voglia di confrontarmi con lui per qualsiasi cosa e raccontargli tutto quello che mi saltava in testa. Ci scattammo altre foto che però non pubblicammo. Salutammo i proprietari e tornammo alla sua auto. Mise la playlist delle canzoni che piacevano ad entrambi e partimmo cantando insieme sulle note di Walk this Way dei Run DMC. La sua voce era stupenda, sempre intonata e melodiosa persino nella parte rock piena di energia. La mia aveva troppe stonature nonostante avessi iniziato a prendere alcune lezioni di canto, quindi preferii cantare i versi rap. Avrei tanto voluto che mi insegnasse lui. Parcheggiò di fronte al mio condominio e abbassò la musica girandosi verso di me. Non avevo voglia di vederlo andar via ma sapevo che lui era stanco e doveva lavorare.

"Grazie per questa serata Damon. Mi sono divertito."
"Mi sono divertito anch'io. Dovremmo organizzarne un'altra."
"Puoi sempre farmi una sorpresa. Mi piacciono le sorprese. Ti sto facendo fare tardi. Tra qualche ora dovresti metterti in viaggio, forse era meglio vederci un altro giorno." sospirai sentendomi in colpa.
"Non preoccuparti, non avrei rinunciato a questa cena. Apprezzo ogni istante del tempo passato con te. Sei la mia ricarica personale portatile." mormorò lui stringendomi una mano sul braccio per rassicurarmi delle sue parole. Sapevo che era sincero.
"Su su, adesso vai a dormire prima che domani mi darai la colpa delle foto non riuscite. Brian si arrabbierà! Mandami un messaggio appena arrivi." gli strinsi una spalla massaggiandola per qualche secondo con le dita. I suoi muscoli si rilassarono e lui mi sorrise.
"Si mamma, sarà fatto. Buona notte."

Scesi dall'auto e lo salutai con la mano mentre lui ricambiava con un cenno del capo facendo inversione. Lo osservai allontanarsi lentamente e non rientrai a casa finchè non sparì dalla mia visuale. Ero preoccupato per la sua salute. Troppi lavori e poco tempo per riposare. Non capiva quando doveva prendersi una pausa. Salutai mia madre con un bacio sulla guancia raccontandole brevemente della cena, non volevo rivelarle troppo in merito al mio rapporto con Damon anche se in realtà lei capiva fin troppo. Arrivato in camera presi il cellulare e trovai un messaggio da parte di Veronica, non mi ero nemmeno accorto che fosse arrivato.

"Ricordo che domani sera sei libero. Usciamo insieme Alec, solo io e te. Cena, film e massaggio con olio. Ci sto! Ci vediamo domani. Buona notte."

A quanto pare aveva deciso tutto da sola senza interpellarmi come al solito. Pazienza, non era la prima volta che si comportava così. Forse avremmo potuto chiarire la discussione che avevamo avuto prima. Volevo risolvere il prima possibile così da non pensarci più e andare avanti con Veronica.

"Va bene, ti chiamo domani per organizzarci. Buona notte."

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Eccoci qua con il secondo capitolo. Spero che la storia fino a qui vi piaccia.
Fatemelo sapere ;)
Ciao
   
 
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