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Autore: NPC_Stories    26/10/2020    2 recensioni
L'anno scorso ho fatto l'inktober con Erika, quest'anno lei ha trovato questo fantastico promptober chiaramente a tema drow.
Non so se riuscirò a scrivere tutti i giorni, probabilmente saranno storie brevissime, non so se ci saranno dei disegni, ma so che i prompt sono troppo belli e cercherò di tirarne fuori qualcosa, probabilmente missing moments di altre mie storie.
Genere: Dark, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Forgotten stories of the Forgotten Realms'
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Questa storia è il sequel di 13. Drider

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26. Ritual


1256 DR, Buio Profondo vicino a Eryndlyn

Krystel aveva spulciato tutti i suoi libri, ma non aveva trovato niente di così specifico come un rituale per riportare alla sua vera forma qualcuno che era stato trasformato in un drider. Naturalmente, come avrebbero potuto le streghe di Superficie inventarsi un modo per ribaltare una condizione innaturale che esisteva solo nel Buio Profondo, e solo presso un popolo in particolare?
Allora aveva cominciato a fare ricerche su come mettere insieme un rituale che avesse tutti gli elementi giusti; si stava concentrando in particolare sulla guarigione e sull’invertire una condizione innaturale.
“Posso legare il concetto di guarigione a quello di memoria, per ancorare la mente e l’anima a quello che erano prima e guidare il processo di inversione… uhm… quarzo trasparente, aiuta sia la guarigione che la memoria, serve anche a bilanciare. Ma da solo? Della pietra di sangue mi sarebbe utile, ma non ne ho più. Quarzo affumicato, sì, perfetto. E ambra per la memoria.”
Suo figlio, che le faceva compagnia spulciando i preziosi grimori, non si perdeva una parola perché anche lui era estremamente interessato alla magia naturale.
“Come mai l’ambra per la memoria?”
“È considerata una pietra, ma in realtà non è altro che resina degli alberi che è stata seccata e solidificata dal passare del tempo. Può essere usata in incantesimi legati alla memoria perché un tempo era una sostanza organica ed è rimasta intatta nei secoli. Funziona ancora meglio se dentro l’ambra c’è intrappolato un insetto o un ragno. È un collegamento diretto con il passato, ce lo racconta.”
“Quindi è così che funziona la magia? Sulla base di… collegamenti logici?”
“In parte” mormorò Krystel, sfogliando velocemente alcune pagine. “Alcune altre sostanze sembrano avere poteri la cui origine è tutto fuorché intuitiva.”
“E cosa facciamo se incontriamo quel drider? Gli vuoi lanciare queste pietre in testa?”
Krystel si poggiò il grimorio sulle gambe incrociate e spostò lo sguardo sul ragazzo, sconcertata. Poi scoppiò a ridere.
“No! Saranno un focus, come per gli incantesimi. Le userò per dare potere al mio rituale e per dargli una particolare inflessione; oltre a precisi gesti e parole e alla forza della mia volontà, aggiungerò le specifiche energie di queste pietre e di altre cose che devo ancora individuare, per direzionare contro il drider esattamente il tipo di magia che voglio.”
“Sembra… complicato” azzardò il giovane mezzodrow.
“È un rituale” Krystel si strinse nelle spalle “con questo sistema si possono creare praticamente degli incantesimi su misura, ma il tempo di esecuzione è molto più lungo e non c’è assoluta certezza di successo; la versatilità ha un prezzo.”
“E intendi usare anche componenti vegetali? Hanno effetto qui nel sottosuolo?”
“Non posso dire di aver mai provato… ma sì, dovrebbero avere effetto. Contavo di bruciare della corteccia di cedro in polvere, sempre per la guarigione. A differenza della materia dura come le pietre, le sostanze organiche di solito vengono consumate nei rituali, quindi è meglio usarle solo se si è sicuri di volere proprio quelle. La corteccia di cedro è comune e non costa nulla raccoglierla, in Superficie, ma finché restiamo quaggiù non possiamo rimpinguare le nostre scorte.”
Duvainion annuì e prese altri appunti su un blocco di carta. Per ora stavano ancora dirimendo la parte facile, sarebbe stato più complesso decidere le parole e i gesti.

Daren osservava il drider da lontano. Non era sicuro di essere riuscito a non farsi individuare, ma l’abominio non l’aveva ancora attaccato; conoscendo l’odio feroce dei drider nei confronti dei drow, evidentemente non l’aveva ancora visto.
Il mostro sembrava essersi stabilito nei pressi del ‘loro’ territorio, o quello che ormai Daren considerava tale: una zona non tanto distante da Eryndlyn, ma fuori dalle rotte commerciali. Forse si era fermato lì perché aveva trovato acqua e cibo. Molte creature fungivore e lichenivore vivevano in quelle grotte e costituivano delle prede decenti per un mostro che mangiava animali vivi. Daren lo aveva osservato cacciare, una volta. Rivoltante.
Aspettava con un misto di angoscia e trepidazione il momento in cui Krystel gli avrebbe ordinato di attaccare. Non era ansioso di avvicinarsi a quel mezzo-ragno che sputava veleno paralizzante, ma l’attesa forse era la cosa peggiore.

Krystel però non si limitò a dargli un comando. Lei e Daren si misero a studiare insieme un piano. Il guerriero era piacevolmente colpito dal fatto che la sorella avesse chiesto la sua consulenza. Era una femmina davvero assennata, rispetto a quelle a cui era abituato; aveva capito che le sarebbero servite le sue competenze tattiche. Molte sacerdotesse della sua età, non più pungolate dall’insicurezza delle novizie ma non ancora guidate dalla saggezza della vecchiaia, partivano semplicemente dal presupposto di essere infallibili. E poi morivano.
“La parte più difficile sarà tenerlo impegnato mentre svolgo il rituale. Non deve accorgersi di quello che sto facendo, perché altrimenti cercherebbe di resistere. La cosa migliore in assoluto sarebbe poter agire mentre è privo di sensi.”
“Non sono sicuro di poterlo abbattere senza ucciderlo” ammise Daren. “Ma è pur sempre una creatura vivente. Ha bisogno di dormire. Ha bisogno di mangiare e respirare. Penso che sia difficile sorprenderlo mentre dorme perché avrà una tana ben difesa da qualche parte, ma se riuscissimo a fargli mangiare o respirare qualcosa di avvelenato? Non per ucciderlo, ma per paralizzarlo o per farlo dormire…”
“Non pensi che un mezzo-ragno, capace di produrre veleno esso stesso, sia anche immune o resistente ai veleni?” Ipotizzò Krystel.
“Potrebbe, ma di solito un ragno è resistente solo al suo stesso veleno, non a quello di altre creature.”
I due fratelli continuarono a pianificare la non-uccisione del drider ancora per molto tempo, studiando anche la conformazione del territorio e cercando di ipotizzare dove potesse essere la tana del drider.
Era questione di pochi giorni, poi avrebbero fatto la loro mossa.

Il drider si lanciò con tutto il suo peso contro la parete di roccia, il rumore dei suoi colpi rimbombava lungo le gallerie vuote.
"Non mi sembra che abbia funzionato!" Sibilò Daren, appoggiato stancamente contro quella protezione che li separava dal pericoloso mostro. C’era una crepa nella roccia, abbastanza larga da lasciar passare due esili elfi ma non un gigantesco mostro aracniforme.
Krystel afferrò un braccio del guerriero e cominciò ad infondergli incantesimi di cura, guarendo prima i tagli più gravi e poi un'ustione superficiale alla mano sinistra.
“Il rituale era corretto” insistette Krystel, “ma è vero che non ha funzionato. Dev’esserci un altro motivo.”
Un’esplosione fece tremare la parete alle loro spalle. Avevano scoperto che il drider era un mago, e a quanto pare era abbastanza intelligente da sapersi procurare le componenti materiali per gli incantesimi anche nella sua nuova forma.
“Dovremmo allontanarci” propose Daren.
“Non intendo lasciar perdere!”
L’elfo scuro contrasse la bocca in un guizzo di fastidio, indugiando solo per un attimo in considerazioni pericolose su quanto potessero essere testarde le femmine della sua razza.
“No, ma ora siamo in una caverna sconosciuta senza una chiara idea su cosa fare” puntualizzò, pragmatico. “Propongo una ritirata temporanea per motivi tattici.”
Nemmeno Krystel poteva ribattere a questo.
Cominciarono ad allontanarsi, con una camminata veloce che era quasi una corsa.
“Pensi che potremmo tornare alla nostra grotta?” domandò lei, pensando agli strumenti e alle componenti magiche che aveva lasciato lì, per non parlare di suo figlio che aspettava il loro ritorno.
“Mi preoccupa più come riuscire a farlo senza lasciare tracce; ora che sa della nostra esistenza, non voglio che ci segua lì.”
La strega rifletté con serietà sulle parole del drow che diceva di essere suo fratello. Lui aveva ragione, senza dubbio, eppure c’era qualcosa in quell’affermazione che le suggeriva un’idea.
“Seguirci… giusto, lui ci seguirebbe. Ci ha puntati e vuole ucciderci. Siamo nella condizione migliore per attirarlo in una trappola.”
“Uh? Pensavo avessi detto di non volerlo uccidere” le ricordò Daren, perplesso.
“Il mio rituale stava funzionando. Lo so, l’ho sentito.”
Il guerriero esitò un attimo, incerto se dire la verità o stroncare quelle pretese che li avrebbero condotti forse a un’altra rovinosa disfatta. Questa volta si erano salvati per un pelo. Eppure…
“Sì, l’ho sentito anch’io” mormorò “il drider si comportava in modo strano. Ci sono stati dei momenti in cui si è mosso a scatti, come se qualcosa lo disturbasse, e almeno un paio di volte ha perso l’occasione per colpirmi. Era come se una forza magica stesse riuscendo a intaccare la sua concentrazione. Quando ha lanciato quella palla di fuoco, è rimasto coinvolto nella sua stessa esplosione. Scommetto che non era quello il risultato in cui sperava, quindi… il tuo rituale ha fatto qualcosa. Ma, sorella, faccio appello al tuo buonsenso: ti sembra che abbia funzionato abbastanza? Volevi farlo tornare a essere un drow, sei riuscita a malapena a fargli venire qualche dubbio. Ora che ci hai provato, non hai il sospetto che ciò che vuoi fare sia impossibile? Diventare un drider è una punizione inflitta in nome di Lolth!”
Krystel per istinto stava per ribattere, ma qualcosa nelle parole del fratello la colpì come una rivelazione.
“Ma certo! Questo è il problema, ecco cosa ha bloccato il mio rituale. Mi sono preparata a invertire un incantesimo come se qualcuno l’avesse lanciato e poi se ne fosse disinteressato. Invece non è una semplice trasformazione, è una maledizione attiva. Qualcuno vuole che quel drow rimanga un drider. Forse non direttamente la dea… non è detto che si curi di questi dettagli… ma è una maledizione che è stata fatta in suo nome, quindi è sostenuta dal suo potere. O da una piccola parte di esso.”
“E quindi?” Daren impallidì, per quanto possibile per una creatura dalla pelle nera. “Come si spezza una maledizione inflitta con magia divina?”
Krystel cominciò a pensarci, ma prima che potesse rispondere sentì un’esplosione echeggiare alle loro spalle.
Il drider non intendeva lasciarsi fermare da una strettoia nella parete di pietra, a quanto pare. Era ancora al loro inseguimento.

   
 
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