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Autore: Teemo Omegasquad    29/10/2020    1 recensioni
Due esistenze collisero l'uno contro l'altro, dando vita a un evento storico che cambiò il mondo: la scoperta delle razze magiche.
Si pensò che si potesse coesistere insieme, all'inizio.
Portò a grandiose scoperte, ma purtroppo, anche disgrazie. Questo portò a crisi sparse a livello globale e continui conflitti, facendo capire che gli umani non erano più la razza dominante.
Per fortuna qualcuna non rimase ferma, muovendosi di conseguenza per porre fine a tutto ciò. I suoi ideali non si fermarono di fronte a nulla, appoggiata da persone a lei fidate.
Questo portò alla pace e fondazione di un ordine di cavalieri e paladini, votati a mantenere la tregua tra le razze, passando da testimone a testimone.
Però non tutti erano d'accordo su questo, trovandosi scomodi, pensando anche di essere nel giusto.
Questa storia racconta della nuova generazione e delle loro avventure e di quello a cui andranno incontro, lungo il loro cammino.
Genere: Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo 12: Mare di Nuvole

 -Bene, Olivia. Dopo gli ultimi controlli ora posso dimetterti. Ci hai messo poco a riprenderti. Hai la stessa pellaccia dura di tuo padre.- Scarlett era seduta davanti al letto di Olivia, mentre lei si sistemava.

-Non ne potevo più di stare ferma!- si stiracchiò allungando le braccia, si sentiva rinata.

-Beh, vedi di andarci piano. Sarai per metà un drago, ma hai anche te dei limiti. Non fare troppi sforzi e cose simili di routine insomma.- se la sbrigò come se fosse una scocciatura, anche se lo avrà ripetuto un'infinità di volte.

-E se qualcuno volesse farti far qualcosa prima che tu ti sia ripresa mandalo da me. Lo persuaderò a modo mio.- si girò sulla sedia accavallando le gambe con un sorrisetto maleficamente malizioso.

Olivia ridacchiò, anche se altre persone vedrebbero tale scena preoccupante per il malcapitato.

-Non preoccuparti! Ho altro che mi terrà occupata!- le fece un saluto con la mano per poi lasciare l'infermeria.

Effetivamente aveva ragione. Ora che era una studentessa dell'accademia aveva un bel po' da recuperare.
Guardò tra i fogli che le avevano dato e si era persa non poca roba. Ormai era dentro ed era decisa a rimettersi in pari ben presto, ma almeno con un poco di aiuto.
Prima di pensare al da farsi volle, prima, fare una cosa.

Andò negli uffici dei professori, salutando Dante con un sorriso e Iris a malapena la degnò di uno sguardo.
Era quasi vuota, tranne per un Thomas selvatico, davanti a uno specchio, che tentava di risistemarsi i capelli.
Quasi ridacchiò vedendolo, avvicinandosi a lui.

-Capelli ribelli?-

-Semmai bastardi! L'elettricità li rende testardi!- sembrava strapparsi alcune ciocche con la forza che ci metteva col pettine.

Si girò un poco per vederla e si fermò da quello che stava facendo, alzando leggermente gli angoli della bocca con lo scopo di formare un sorriso.

-Ti sei rimessa vedo.- era contento di vederla in sesto, rispetto a quando la aveva trovata, sporca e incatenata.

-Volevo ringraziarti per avermi salvata. Se non fosse stato per te probabilmente non sarei qui.- sorrise appena, stringendo una mano a pugno.

Thomas perse subito il sorriso.
Olivia non sapeva del suo vero soccoritore. Non sapeva se dirglielo o meno e nemmeno come la avrebbe presa.
Optò per il silenzio, pensando che se le avesse detto la verità avrebbe dato una soddisfazione alla donna che odiava.

Stava per dirle che non c'era bisogno, ma lei lo anticipò abbracciandolo di colpo.
Sgranò gli occhi per la sorpresa inaspettata, provando una sensazione di conforto. Per un momento gli balenò in testa il ricordo di Xalar, che riusciva a dargli la stessa sensazione quando si sentiva triste.
Quel semplice gesto lo aiutò a stare meglio. Ricambiò l'abbraccio.

Gli spettatori, Dante e Iris, stavano guardando la scena e il dragone voleva intervenire per separarli, ma la preside lo tenne fermo per la collottola come un gatto e intimandogli di stare a cuccia.
Olivia, poi, lo lasciò andare.

-Grazie ancora. Senti, volevo chiederti se, magari, potevi aiutarmi anche col programma scolastico e...- prima di finire la frase qualcuno gli prese i fogli dalle mani.

-Ci penso io ad aiutarti.- Dante si mise in mezzo, anche per un'altro motivo.

-Ma...! Papà!- si infastidì, impuntandosi.

-Thomas è un professore, perciò non ne ha il tempo. Mentre io sì. Inizieremo domani dopo le lezioni.- senza nemmeno sentire al risposta della figlia si era già girato, lasciando la stanza.

Iris sospirò in un angolo mettendosi una mano sul viso. Aveva immaginato che lo avrebbe fatto.
Olivia mugugnò arrabbiata, finendo con lo sbuffare infastidita. Odiava quando faceva così, quando si imponeva. La mandava spesso in bestia.

-Mi dispiace Olivia, ma non posso far nulla. è il mio capo.- l'espressione facciale le comunicò il suo dispiacere, facendo anche spallucce.

-Fa niente... grazie comunque Thomas.- fece un piccolo sorriso, per poi lasciare la stanza anche lei.

La ragazza sospirò. Prima si era anche morsa la lingua per evitare di discutere con Dante, facendo buon viso a cattivo gioco.

******
Anastasia andò alla piscina coperta dell'accademia e quando entrò la trovò vuota, eccetto per una nuotatrice che sta facendo delle vasche.
Con le braccia infrangeva l'acqua sembrando una professionista. Nelle sbracciate vide la ragazza entrare, presumendo che avesse qualcosa da dirle anche se la sua presenza la infastidiva.

-Ehi, capo! Ho qualcosa che ti potrebbe interessare!- sbianderò in una mano un foglio, che sembrava importante.

La ragazza la raggiunse, uscendo dall'acqua e sedendosi al bordo vasca. Aveva occhialini e cuffia, leggermente gonfia, e un costume intero.

-Quante volte devo dirti di aspettare che finisca le vasche prima di parlarmi? Mi da fastidio che ci sia qualcuno. Dai, dimmi.- abbassò gli occchialini e tolse la cuffia, lasciando liberi i capelli, sistemandoseli per un attimo e notando un'espressione infastidita.

Si notarono alcune ciocche nere che avevano perso il proprio colore, lasciando un poco di spazio a del rosso con piccole sfumature arancioni.

-Diciamo è il tipo di cose che ti piace fare.- le porse il foglio.

Lo prese leggendolo, per poi ridacchiare divertita.

-Avevi ragione! Davvero divertente! è proprio quello che mi serviva.- Natalia ghignò, poggiando un dito su una guancia.

-Lo riconosco quel ghigno. Cosa ti frulla in testa?- Anastasia la conosceva da svariati anni e capiva quando aveva in mente qualcosa, incrociando le braccia.

-Semplicemente una persona che ha bisogno di pensare ad altro. Organizza il tutto con le altre. Partiamo domani mattina.-

Natalia ridacchiò, andando verso gli spogliatoi per cambiarsi.
Mentre si cambiava pensò al modo di convincere quella persona, ma pensava di avere già il modo. Anzi, era sicura di farcela senza problemi.

Intanto Simon era in biblioteca a studiare, con un paio di libri a un suo lato, e uno in mano sulle stelle. Sembrava avesse un'espressione annoiata e con delle occhiaie che evidenziavano al cosa.
All'improvviso poggiò qualcosa sul tavolo facendolo sobbalzare, abbassando il libro per vedere chi fosse l'artefice.
Si ritrovò davanti Leon, insieme a Mikage con qualche libro in mano, che lo salutò con un sorriso.

-Yo! Non sapevo che fosse iniziata l'apocalise zombie.- poggiò una mano sul tavolo prendendolo in giro per come era messo.

-Un po' morto dentro lo sono in effetti... e lo studio mi sta dando il colpo di grazia. Te sei un po' troppo rilassato invece.- notò che, effetivamente, l'amico aveva fatto più ore di sonno di lui quei giorni.

-Ho i miei assi nella manica. Tra cui lei! Mi ha aiutato molto. La avevi già vista qualche giorno fa, Simon.-

-Piacere, Mikage.- si presentò quasi in silenzio.

-Mi domando ancora come fai a conoscere la presidentessa del consiglio studentesco...-

-Un giorno, forse, te lo racconterò! Forza, ti aiutiamo a resuscitarti e darti speranza!- si sedettero con lui al tavolo.

Videro tutto quanto il materiale che Lignas gli aveva affibiato da recuperare. Anche se il periodo passato a riprendersi era dovuto a un incarico non ebbe pietà, ritenendo che la storia e gli studi erano molto importanti.
Si misero sotto coi libri, aiutandolo a studiare e capire alcuni concetti.
Gli impressero nella mente, come meglio potevano, le nozioni base della magia e i ruoli.
Nell'Ordine della Convocazione sono stati creati dei ruoli per permettere un miglior ordine tra le fila. Ogni razza era tendente verso un ruolo specifico, in base alle proprie caratteristiche naturali, doti, talenti e potenziali.
Esistono, come ruoli: il supporto, che sta dietro la prima linea a dare manforte ai propri alleati e fornire cure ai civili. Il combattente, che ha caratteristiche equilibrate tra attacco e difesa. I tank, che fanno da prima linea e che eccelle in difesa, proteggendo i supporti.
Col passare del tempo, però, questa cosa sta cambiando creando solo confusione e attualmente si sta pensando di cambiare questa categorizzazione, cancellandola o sostituendola.
Furono catalogate anche le magie in alcuni tipi, nel riconoscerle sul campo di battaglia sarebbe stato fondamentale.

Ne esistono di 3 tipi conosciuti:
Oggetto, abilità magiche che richiedono un oggetto in particolare per essere usate e attivate. è influenzato anche dall'abilità del suo utilizzatore con quell'oggetto. Più si ha familiarità e più l'abilità magica diventa potente.
Emissione, attualmente la più comune. L'utilizzatore emette la propria energia magica fuori dal proprio corpo in svariate forme. Sono state necessarie fare delle sottocategorie. Può formare anche oggetti, ma solo tramite gadget o una grande concentrazione.
Fisico, abilità che influenza solamente il corpo del proprio utilizzatore, modificandolo o potenziandolo(ad esempio Zhagul dello scorso capitolo, ma non coinvolge i 5 sensi).


La magia di creazione, invece, non aveva una classifica precisa in quanto potrebbe rientrare in tutti e 3 i tipi. Abilità rara e difficile da studiare. Dicono che abbia un potenziale infinito.

La testa di Simon fumava da quante nozioni gli avevano messo in testa.

-Io volevo solo studiare un po' le stelle...- si teneva sotto mano il libro sulle stelle, ma non aveva ne la voglia e ne le forze per aprirlo.

-Ma sei ancora vivo per caso...? Dobbiamo ancora vedere le sotto categorie del tipo emissione e tutto il resto   .- Leon si divertì a punzecchiargli una guancia con un dito.

Ad un tratto qualcuno gli prese il tomo da sotto il naso, facendolo girare.

-Stelle? Vuoi fare oroscopi ora?- era Natalia, che guardava il contenuto delle pagine.

-Natalia... dovresti essere più presente in classe. Anche se sei una ragazza brillante non ti autorizza a fare come ti pare!- Mikage si alzò dal proprio posto piantando le mani sul tavolo, guardando male Nata con fare inquisitorio.

-Continui a ripetermelo Mikage! Posso permettermelo semplicemente. Fatti sbattere dal tuo ragazzo, così ti rilasseresti un po'.- ghignò dopo quella risposta con una punta di veleno, guardandola.

Infatti lei diventò tutta rossa in volto, imbarazzandosi. Si sentì di sottofondo un lungo "oh" da Leon, che ormai si stava divertendo a guardare come la aveva punzecchiata.
Mikage prese le sue cose, per poi andarsene seguita da Leon che ancora tratteneva le risate per come la aveva zittita.

-Colpita e affondata!- lo disse con una punta di soddisfazione, posando il libro.

-Cosa fai qui, Nata...? Disperata anche te con lo studio...?-

-Nah! Non ne ho bisogno io! Sono venuta per te. Ultimamente ti vedo mogio in sti giorni, perciò verrai con me a fare un lavoretto che faccio di solito!- lo prese per il mento sollevandogli la testa.

-E dove andiamo...?-

-Sorpresa!-

-Perché sono spaventato ora...? E poi non potrei. Per quelli del primo anno non è concesso fare lavori dell'altro anno.-

-Ho convinto Iris!- sorrise con leggerezza.

Mentre Croel fece l'opposto, già pensando a cosa avesse in mente la ragazza. Gli suonava anche strano che chiamava la preside per nome e le dava del tu. In che rapporti erano?
Nata gli premette le guance con due dita.

-Torna tra noi! Ti farà solo che bene poi, che così ti dai una svegliata! Ti voglio bello arzillo su!- lo tirò su da quella posizione in cui si stava decomponendo.

-Partenza, mattina presto! Verrò io a svegliarti! Al resto penserò io!- gli battè un pugno sulla spalla con un sorriso.

Volle obiettare, ma si tirò indietro nel farlo. Anche se avesse ribattuto non sarebbe servito a niente.
Quello che sapeva per certo di lei era che faceva un po' di testa sua.
L'unico modo che aveva per scorprire qualcosa era attendere il giorno seguente, non aveva alternative.

Natalia lo lasciò poi lì, salutandolo. Lo intimò a non essere così mogio, altrimenti sarebbe tornata indietro a dargli una strigliata.

Il resto della giornata la passò sui libri, sopratutto su quello sulle stelle.
La mattina seguente giunse in fretta.
Erano le 5 del mattino. Greyson si avvicinò alla finestra di Simon ridacchiando, creando un megafono con la matita.
Guardò davanti a lei facendo segno di fare silenzio, prendendo fiato.

-SVEGLIA!- Nata, dalla finestra, lo svegliò all'improvviso facendolo cascare giù dal letto.

Rotolò giù dal letto trascinandosi dietro le coperte, districandosi tirando fuori almeno la testa.

-Vedo che sei sveglio bell'Addormentata!-

-Grazie al cazzo che sono sveglio! Mi hai fatto venire un infarto! Cosa c'è?!- parlò arrabbiato e infastidito, liberandosi dalle morbide catene che si erano avvolte intorno a lui.

-Dobbiamo andare! Ti ricordi?- piegò la testa leggermente, con un'espressione interrogativa.

-Così presto? E con un infarto?!-

-Sei bravo a polemizzare.-

-Andare dove poi?- Simon si calmò, anche se aveva ancora una punta di fastidio.

-Segreto! Hai tutto pronto?- fece sparire il megafono, appoggiandosi alla finestra con le braccia, guardandolo.

-Sì... posso almeno cambiarmi...?-

-Certo. Col pigiama non sarebbe bello!-

Lo lasciò da solo per aspettarlo fuori.
Quando uscì, ancora mezzo assonnato, sgranò gli occhi di colpo vedendo un grosso velivolo davanti al dormitorio.
Sembrava una casetta dalle dimensioni, se non fosse per le pale sopra e le ruote sotto.
Natalia stava sistemando alcune cose insieme ad Anastasia, Adelie e Flowey, più altre due ragazze che non aveva mai visto.

Una era una lamia con una lunga coda quai avvolta su se stessa da un semplice color verde e lunghi capelli del medesimo colore messi apposto e in ordine, tendenti più sul chiaro. Aveva indosso una fascia larga sostenuta dalle spalle, con sotto una maglietta con ricami semplici, ma eleganti con motivi serpentini e una giacca tenuta su appena dalle braccia, arrivandole a malapena alle scapole. In una mano aveva una sorta di tablet.
L'altra, invece, era una ragazza volpe. La pelliccia della coda era candido, con sulla punta del nero, mentre i capelli sembravano richiamare il cielo notturno. Indossava un abito cerimoniale orientale, da sacerdotessa bianco e rosso. Quando si voltò verso Simon si poterono vedere gli occhi con sfumature arancioni e un tocco di giallo.

-Ehm, Nata...? Lui sarebbe...?- la volpe lo indicò, non capendo il motivo della sua presenza.

-Non ve l'ho detto! Per oggi verrà con noi! Sim, ti presento Ann e Mila!- Natalia raggiunse Simon accerchiandolo con un braccio sorridendo a 32 denti, presentando il ragazzo alla lamia e alla ragazza-volpe.

Sembrava l'innocenza fatta persona in quel momento, solare.
Ad Anastasia e Adelie non fece ne caldo ne freddo la sua presenza. Flowey accettò subito la cosa, mentre le altre due rimasero stupite.

-...perché fai come cazzo ti pare...? Non hai mai portato persone esterne al nostro gruppo! Che ti ha fatto?- Mila reagì per prima, tentando di indagare.

-Semplicemente ha bisogno di una boccata d'aria e ho voluto aiutarlo!- gli premette le guance come se fossero marshmallow.

-Beh, così le probabilità di successo aumenterebbero, però è inesperto. Non penso che se la caverà illeso.- parlò Ann, esponendo dati che, intuendo dalle parole, stavano andando a fare qualcosa di pericoloso sistemandosi anche gli occhiali mentre parlava.

-Ci penso io a lui! Non preoccupatevi ragazze!- le rassicurò, pensando che bastasse.

Alle loro conoscenze in comune andava più che bene. Anzi, non faceva ne caldo ne freddo.
Mila, invece, dalla sua espressione si poteva intuire che non era molto d'accordo. Ma preferì mordersi la lingua, pensando che ci fosse un motivo della sua presenza.
Iniziarono il loro volo.
Lungo il tragitto gli spiegarono cosa stavano andando a fare:
Sterminare un animale infestante da un branco, a sud-est, in un regno confinante. Tutto quanto era già stato sistemato riguardo accordi.
Ci sono stati altri episodi in cui si erano trovati animali morti e avevano richiesto aiuto per risolvere.

Dalle parole sembrava una cosa molto semplice da fare, ma Mila quasi rise per sbeffeggiarlo per quanto fosse ingenuo.

-Ti ricrederai quando lo vedrai.- Nata, con lo sguardo, la ammonì a fermarsi.

Simon non capiva, ma iniziava a preoccuparsi. Ancora.
Il viaggio fu lungo e sentirono che salirono di quota.

-Siamo arrivati gente. Se andrete fuori dal balconcino potrete vedere la meravigliosa vista.- dagli altoparlanti si potè udire la voce di Adelie.

Natalia disse alle altre di prepararsi, mentre si metteva un auricolare in un orecchio. Si trascinò dietro Croel per uscire per primi.

Una volta fuori non credette a quello che stava vedendo. Stava ammirando un vastissimo oceano di nuvole che sembrava essere infinita. Sembrava di essere in un'altro mondo. Alcune punte di montagne dalle svariate forme emergevano da quel mare bianco, dando a quella vista un tocco di fantasy in più.
Si intravedevano anche delle chiazze blu che "nuotavano". Erano delle baleni celesti, animali misteriosi ma al tempo stesso affascinanti per alcuni. I loro versi si potevano sentire facilmente dalla loro posizione.
Simon rimase del tutto sbalordito, reputando tale vista di una grandiosa bellezza, rimanendo senza fiato.

-Non è bellissimo Sim? Un mare bianco che sembra infinito, in cui soffia un vento senza padroni. Sentilo bene sulla pelle, perché questa è pura libertà...- Natalia chiuse gli occhi, alzando leggermente la testa e fece un respiro profondo, sorridendo.

Inforcò gli occhialoni sugli occhi. Dopo essersi allacciata i capelli in una coda e sfilata stivali e calze si mise in piedi sul cornicione lanciandosi giù girando su se stessa, in un grido di divertimento e gioia. Avete presente Jim del pianeta del tesoro con la tavola la surf? Stessa cosa. Per poi aprirsi del tutto, interrompendo i giramenti.
Simon rimase a bocca aperta, ma non per lo stupore, bensì per il fatto che si era gettata senza nulla. Si allarmò dicendo alle altre che si era gettata, però lo invitarono alla calma.
Controllò se c'era ancora, ma vide che era sparita in mezzo alle nuvole
Ad un tratto emerse fuori una balena del cielo, su cui c'era Nata, in piedi, sul suo dorso.

-Forza, tocca a noi ora!- Anastasia si fece avanti insieme a Flowey, dandogli una pacca sulla schiena.

-...scusa...?- credeva di non aver capito bene quello che aveva detto la ragazza.

-Ci buttiamo pure noi.- lo prese per la vita, sollevandolo.

-Ma le altre?!- tentò di cambiare argomento per evitare tale cosa.

-Ci guardano le spalle. Forza mammoletta!- per lui si avvicinò pericolosamente.

-Nononono! Aspetta!- provò a fermarla per non buttarsi.

Stava facendo di tutto pur di non lanciarsi da lì e Anastasia e Flowey provavano a convincerlo a farlo comunque.
Ad un tratto Mila lo spinse giù con uno spintone, infastidita da quel suo comportamento da fighetta.

-Ops.- fece spallucce, come se fosse stato un incidente.

Alla fine si buttarono anche loro tre.
Simon si stava disperando dimenando e agitando le braccia, chiedendosi perché era venuto e se era scemo.

-Dio mio, fa ridere, ma al tempo stesso fa pena!- la ragazza-lucertola se la rise.

-Calmati Simon.- Flowey provò a parlargli.

Tutti e tre scomparvero nel mare, per poi riemergere in groppa a una balena, tranne Simon. Lui era stato sfortunato, siccome si era del tutto spalmata sul dorso di un drago marino volante, con una piccola barbetta sul mento.
Aveva letteralmente baciato la pelle della creatura con la faccia e tutto il corpo. Il mostro girò il lungo collo verso di lui, guardandolo malissimo.

-Ehm, salve...? Desidera...?- sorrise nervoso, rendendosi conto della situazione in cui si trovava.

Le ragazze iniziarono a ridere subito a causa della scena a cui stavano assistendo, ovvero una specie di acchiappa la talpa, con la differenza che al posto del martello c'erano delle fauci affilate pronte a squartarlo.

-Calmati! Mettiamoci d'accordo!-

-Smettila e vieni qui! Devi fargli capire chi comanda!-  mentre Nata lo stava dicendo provava a trattenere le risate.

Dopo un po' a farsi inseguire si bloccò di colpo, ormai stufo.
Gli urlò contro con fare autoritario e arrabbiato, intimorendolo e fermandolo.

-Ora tu mi porti da quelle ragazze sopra quella balena. Chiaro il concetto?- lo prese per la barbetta mettendo fronte contro fronte.

Fece come disse, ottenendo complimenti per la buona riuscita di quella "impresa". Mentre stava salendo suo grosso mammifero d'aria un qualcosa azzanno il drago lasciandolo senza appoggio per l'altro piede.
Per lo spavento sobbalzò riuscendo comunque a salire.

-Attenti! Sta per immergersi!- Anastasia li avvertì, mettendosi in posizione insieme alle altre.

Croel, invece, a causa del movimento della balena, quasi cadde subito rimanendo pericolosamente in bilico, su un piede solo.
Stava per cadere, ma Natalia lo prese per mano salvandolo, rimanendo in piedi in perfetto equilibrio.
Gli sorrise divertita, mentre lui la guardava negli occhi, sbalordito di come faceva. Ma preferì continuare a fissarle gli occhi.

-Tutto bene principessa?- lo prese ancora in giro, ridacchiando.

-Sì, ho il mio bel principe azzurro che mi salva.- ricambiò il suo sorriso, stringendo la presa e tenendosi aggrappato a lei per non cadere ancora.

Vide le pinne che erano ricoperte di grosse piume bluastre misto a un bianco latte. Era un branco di circa dieci balene. Nonostante il piccolo numero non sembrava che erano pochi.

-Si stanno avvicinando Natalia. Tenetevi pronte.- Ann parlò nell'orecchio di Greyson, avvertendola.

Ad un tratto qualcosa di veloce li sfiorò. Croel non capiva cosa gli era passato vicino, accorgendosi che sono di più, circa una dozzina.
Aguzzò la vista, vedendo che erano dei Perza. Dall'aspetto sembravano un incrocio tra un pesce e un insetto, con un lungo ago sul muso, ali sbattute ad alta velocità e grosse zampe. Di grosse dimensioni e avevano la pelle azzurrina, permettendogli di mimettizarsi in cielo e occhi sporgenti. Vengono chiamate "zanzare del cielo".

-Ecco lo stormo! Siamo qui per eliminarli signorine! Non dobbiamo lasciarne uno e non ferire le balene!- Natalia diede le spiegazioni prima di andargli addosso.

Tutte erano pronte a entrare in azione. Simon invece tentava di non cadere giù.

-ANDIAMO!- diede il via e si lanciarono all'attacco.

Iniziò Flowey estraendo delle radici appuntite dalla corteccia che ha sulle braccia, per poi lanciarglieli per attirare la loro attenzione.
Ne ferì un paio giusto per infuriarli e l'intero gruppo gli andò incontro.
Mila cominciò a diventare incorporea e acquisendo un colore fluo. Anatsasia tenne pronti i pugni.
Natalia prese la matita e la ninfa affilò il legno delle dita.

Al momento dell'impatto Greyson disegnò una grossa bocca grottesca che uno lo divorò, l'altro lo ferì facendolo sbilanciare.
La volpe sfoderò gli artigli che passarono attraverso due Perza, estraendo qualcosa di bianco che distrusse subito. Dopo quello caddero privi di vita.
Anastasia e Flowey ne uccisero alcuni in un colpo solo facilmente.
Uno gli sfuggì, andando addosso a Simon per sua sorpresa.

Lo spinse con la forza giù quando gli andò addosso, con l'intento di fuggire.
Natalia si allarmò andando ad aiutarlo e creò una corda che gli lanciò per recuperarlo. Per fortuna riuscì a prenderlo.
Il ragazzo, però, lo sfruttò per correre lungo la balena senza staccare gli occhi dalla bestiaccia che lo aveva investito. Prese lo slancio per poi lanciarsi e prendendolo al volo. Se la era legata al dito.
Il Perza si dimenò per liberarsi dalla sua presa, perdendo quota.

Lo ferì in alcuni punti grazie alle zampe, ma Simon lo afferrò per l'ago tenendolo stretto.

-Adesso te la faccio vedere io bestiaccia!- con forza riuscì a spezzargliela, aprendo una piccola fontanella di sangue.

Stava per mollare la presa, ma quando si rese conto di essere ancora in alto si riaggrappò al Perza saldamente.

-VAI GIù PIANO ALTRIMENTI è LA FINE!!!!- quasi lo urlò disperato.

Dopo un po' atterrò in una landa desertica del sud e quando impattarono mollò la presa separandosi di appena un metro dalla creatura.
Mugolò un poco per il dolore che l'atterraggio gli aveva procurato, guardando che quella zanzara era immobile, ipotizzando che fosse morta.
Lo raggiunsero atterrando un poco più in là. Solo Greyson scese, mentre le altre rimasero a guardare.
Nata gli picchiettò la testa con un dito.

-Sono ancora vivo...!- alzò la testa reagendo in modo esagerato, guardando la ragazza dritto in viso.

-Bene...- potè scorgere un sorriso per un attimo, per poi andare verso la bestia.

-Direi che è morto.- gli diede dei piccoli calcetti, appurandosi della cosa.

Ma non appena gli voltò le spalle il Perza la prese afferrandole con tutte e quattro le zampe, facendo saltare sull'atenti Croel, pronto a intervenire. Ma lei non sembrava preoccupata.

-TI aiuto, Nata!-

-Nah.- gli disse tranquilla.

-...prego? Ma ti ha bloccata! Sei in difficoltà!- la scena, ai suoi occhi, non sembrava per nulla tranquilla e calma.

-Sì, sono una donzella in difficoltà. Perciò mi salvo da sola!- si sentirono dei piccoli scricchiolii.

Aprendo le braccia con forza le zampe da insetto andarono in frantumi in mille pezzi di fronte allo sguardo attonito del ragazzo, non capacitandosi del come avesse fatto. Si dice che quelle bestie avessero una presa ben salda e difficilmente qualcuno si sarebbe liberato. Figuriamoci a frantumarle.
Piantò per bene il piede a terra, fece un mezzo giro per poi sollevare l'altra gamba, colpendo la testa della zanzara celeste facendogliela poi saltare via.

-Questa era l'ultima! Vuoi rimanere qui oppure vieni?- gli passò accanto riportandolo sulla terra.

-Wow...- disse tra se e se, andando a seguirla.

Andarono dal committente dell'incarico, ricevendo il compenso per il lavoro svolto.
Le ringraziò e che li avevano salvato.
Lei ricambiò, salutandoli e tornando al velivolo per il ritorno.
Vide Croel che, dopo un'esperienza del genere, era un po' distrutto, mentre veniva sistemato da Adelie.

-Per essere stata la tua prima volta sei andato bene. Ti faccio i miei complimenti. Avevo previsto che ti saresti fatto più ferite.- Ann si complimentò con lui, non aspettandosi quel risultato.

-Fortuna del principiante...- solo Mila, rispetto alle altre, era stizzita che fosse ancora intero.

Ad un tratto gli suonò il telefono. Vide sullo schermo il nome "Horizon" e sorrise, rispondendo. Era una videochiamata.
Una ragazza-drago di cristallo, dalle scaglie azzurrine sulle guance, stava sistemando la camera del suo cellulare per inquadrarsi. Aveva una maglietta semplice, i capelli sembravano riflettere le sue scaglie, proprio come il cristallo. I capelli erano raccolti in una coda, che richiamavano il mare.

-Ciao! Come stai Simon?! Disturbo forse?- parlò con entusiasmo, mentre metteva l'apparecchio su un tavolo.

La sua voce richiamò tutte, specialmente Anastasia che  sgranò gli occhi di colpo.

-Come fai ad avere il numero di Hori, la famosa cantante?!- parlò con in gola un grande stupore, facendosi spazio fra tutte le altre.

Lo prese per il colletto, quasi strattonandolo.

Horizon Draghlur, famosa cantante di fama internazionale. Era un drago di cristallo dalla stupenda voce, scoperta nelle terre orientali.
Riusciva a destreggiarsi in vari generi musicali. Questo, in combinazione alla sua voce, le assicurarono un bel successo nel mondo della musica, anche grazie alle sue doti con il pianoforte.

-è mio fratello! Stai facendo strage di donne?! Non me lo aspettavo da te Simon! Mori non ne sarebbe contento!- lo stava prendendo in giro, ma sembrava anche seria.

Alla risposta alzarono tutte la testa provando a fare un confronto tra i due, per qualche somiglianza. Non erano presenti.

-è lunga da spiegare! Ci penserà lui poi! Comunque non vedo l'ora di rivederti! Dopo tutto questo tempo! Anche Mori mi ha assicurato che verrà!-

-Dove...?-

-Al concerto di Halloween alla Braveheart! Ti avevo scritto anche!- ora sembrava una predica, infastidita che non se lo ricordasse.

-Ooooh! Ora ricordo sì! Mi fa strano che ci sarà anche lui col lavoro che fa.-

-Ti ho invitato il tutto, così potremo vederci nel backstage! Ora vado, ho delle prove da fare!- le ritornò il sorriso, salutandolo con la mano e chiuse la chiamata.

Ci fu silenzio per qualche secondo, poi una strana aurea avvolse Anastasia, afferrando Croel per un braccio. Sembrava indemoniata o posseduta.

-Ora MI dirai tutto su di lei...! Adesso!- ad un tratto sentì che stringeva l'aria.

-E invece viene con me! Ci vediamo a casa!- Natalia tiro fuori una moto sportiva(una suzuki) e le salutò.

La ragazza stava per saltarle addosso, ma Adelie la bloccò coi fili, lasciandoli soli.
Era riuscita a salvarlo dal quarto grado, passandogli un casco.
Si fecero un lungo viaggio in moto. Per qualche motivo trovò strana quella situazione. Solitamente era il ragazzo che guidava e la ragazza doveva stringersi a lui, ma il loro caso era l'incontrario.
Cercò più volte di non aggrapparsi a lei. Nonostante fossero soli si sentiva in imbarazzo. Forse era l'orgoglio maschile a farglielo pensare.
Però in certi momenti trovavano dei sassi che li facevano un poco saltare e per il panico del momento si aggrappava a lei, quasi facendola ridacchiare.

Ormai al tramonto si fermarono in una stazione di servizio, una di quelle sperduta nel bel mezzo del nulla.
Mentre Nata stava prendendo qualcosa da bere, Simon era seduto sulla moto a guardare il cielo, pensieroso.
Gli poggiò sulla guancia una bibita fresca facendolo destare dai suoi pensieri.

-è da un po' che ti vedo turbato o con la mente altrove, Sim. Da quando sei tornato da Terhs sei così. Cosa è successo?- si sedette accanto a lui, girandosi tra le mani una lattina.

La guardò per un momento, abbassando il capo.

-Nata, te... ti senti mai di aver deluso qualcuno...?- le fece quella domanda, tormentato da qualcosa.

-No, mai.-

-Io sì, per qualche motivo. A Terhs mi sono confrontato con qualcuno, Ciar. Ho provato a fargli cambiare idea con le parole, ma non è servito a niente. Poi mi ha sconfitto dandomi del patetico.- quei ricordi erano ancora vivi nella sua mente, come anche il dolore emotivo, stringendo la lattina tra le mani.

-Non ho potuto reagire. Non ho potuto far nulla. Mi sono sentito... inutile.- l'ultima parola sembrava fargli molto più male e ferirlo.

Vide la sua reazione e gli poggiò una mano sulla spalla, ottenendo l'attenzione dei suoi occhi.

-Con certe persone non serve parlarci. Non ascoltano mai per principio, altri invece si credono al di sopra di tutto risultando ciechi e sordi. Bisogna capire anche questo. Un giorno ci riuscirai.- fece un sorriso leggero e dolce.

-E poi hai fatto il tuo meglio attuale. Vi siete ritrovati nel posto sbagliato, ma al momento giusto però. Hai aiutato l'Ordine a prendere tempo, questo conta.-

-Grazie Natalia...- ora si sentiva meglio dopo essersi sfogato con lei.

Nonostante continuasse a gravargli, lei lo aiutò ad alleggerire quel peso, tornando a sorridere.

-Almeno la giornata ti ha aiutato?-

-Certo, mi ha aiutato ad avere la fobia del cielo! Avevo una paura matta di cadere!- le disse scherzando, per via della brutta esperienza col Perza e il continuo stare in equilibrio tra il mammifero e il suolo.

-Oh sì! Eri tu la donzella in pericolo!- lo prese in giro, ridendo e appoggiandosi a lui.

Lo contagiò con le sue risate.
La guardò ancora e si alzò.

-Puoi allenarmi, Nata?- avanzò quella richiesta all'improvvisò.

-Oh! Beh, potrei. Cosa mi dai in cambio? Nulla a questo mondo è gratis!- sorseggiò la bibita, aspettando la sua risposta.

-Mmmh, un... appuntamento?- dopo averci pensato le fece l'offerta.

-Mh, andata! Ma decido io dove e quando andare.- non le dispiacque quella proposta, trovandola perfetta ed era anche incuriosita.

Si strinsero la mano, mettendosi d'accordo.
Poi montarono sulla moto, per proseguire il viaggio.

*****

Calien era andato nella sala professori. Si stava annoiando nel far niente, perciò cercò un po' di compagnia.
Vide che Lignas era intento a correggere delle verifiche e ne approfittò per appoggiarsi di schiena a lui. L'elfo, una volta accortegesi della cosa girò appena la testa, per poi riposarla sui fogli, lasciandolo fare.
Preso da un'altro momento di noia decise di giocherellare con la spada, ma non riusciva a sguainarla.
Pensava che fosse solo bloccato, ma col secondo tentativo capì che qualcosa lo teneva fermo

Fece ricorso a tutta la sua forza, ma sembrava opporsi allo stesso modo.

-Vuoi una mano...?- Lignas, vedendo che stava avendo qualche difficoltà, si propose di aiutarlo.

-Sì! Tienila per il fodero, mentre io per il manico!- decisero di collaborare.

Tiravano in direzioni opposte, ma a quanto pare la lama sembrava non sentire ragioni.
Riuscirono a tirar fuori solo pochi millimetri, ma da essi uscì dell'energia negativa molto aggressiva, che ferì al viso Calien con grande velocità.
Lignas si allontanò subito, mettendosi in guardia di fronte a quella cosa che usciva dalla spada, mentre il suo compagno venne sbalzato via devastando in parte l'ufficio.
Iris venne subito a vedere sentendo quei rumori, allarmandosi.

-Cosa è success... la sala professori!- vide la devastazione, venendole un colpo per il casino causato.

-Ecco... colpa della spada!- Calien diede subito la colpa all'arma, anche se efetivamente era vero.

-Se dovete fare cose del genere almeno non fatelo qui, ma in un campo di allenamento! Ora fuori!- li scacciò malamente via.

Seguirono il suo consiglio però, in quanto avevano più spazio a disposizione.

-Sicuro di volerlo fare...? Hai visto la sua potenza prima.- Lignas volle essere sicuro di quello che stava facendo.

-Certo! Forza, tira!-

Ripresero a tirare, ma sentivano più resistenza.

-Dai dannata bastarda!- Calien mugugnò per il fastidio, la spada reagì alle sue parole, tremando.

Dopo quello capì di aver trovato un modo, sogghignando.

-Sei solo una stronza puttana! Se hai le palle affrontami!- continuò a provocarla, per verificare la propria teoria.

Ebbe successo, siccome il fodero quasi scivolò via.
La lama scatenò una tempesta di energia negativa muovendosi con grande forza. Calien la tenne stretta all'elsa, avendo difficoltà a tenerla buona.
Lo fece volare di qua e di là, facendolo trascinare contro la sua volontà.
Lignas decise di intervenire, provando a fermarla, facendo scontrare le sue fiamme solari contro di essa.

-Che razza di arma è mai questa?!- stava facendo fatica nel tenerla a bada, indietreggiando sempre di più, come se stesse affrontando una bestia feroce.

-Me l'ha data mio padre...! Dovevo aspettarmelo da lui!- Calien rise soddisfatto.

-Ma sembra viva!- la lama avvanzava pericolosamente verso il viso di Lignas.

-NO! Non osare puttana! Non osare toccarlo! Prenditela con me se ne hai il coraggio!- con decisione riuscì a padroneggiarla per un attimo.

Ma le parti si invertirono subito, in quanto l'energia che la pervade si avventa su di lui, ferendolo.
Gli aprì alcune ferite, ma stava trovando divertente quella situazione, controbattendo con la propria energia negativa.

-Tutto qui quello che sai fare?! Non basterà questo a farmi desistere!- Calien non perse il suo sorriso.

La spada si ribellò, ma la tenne saldamente senza lasciarla così facilmente.
Quella massa nera prese una forma bestiale, che poi lo morse a morte a una spalla, stringendo le sue fauci facendolo sanguinare copiosamente.
Calien reagì dandogli una potente ginocchiata, facendo sparire quella cosa.
L'arma cadde a terra.

-Mi hai delusa mia cara!- quando la riprese da terra continuò a muoversi opponendosi a lui con ostinazione e gran forza.

-Ancora combattiva eh?! Sei un toro scatenato! Mi piaci ancora di più!- ghignò vedendo che non era tutto lì e ne fu felice in quanto aveva ancora un bel po' da mostrare.

-Ho intenzione di domarti, perciò preparati, perché sarai mia!-

Ci combattè contro per ore, fino quasi a sera.
Rimise l'arma nel fodero stanco ed esausto, cadendo a terra. L'oggetto sembrava muoversi ancora fiebelmente.
Lignas, che lo aveva assistito finora, lo aiutò a rialzarsi.

-Infermiera, potrebbe visitarmi...?- fece finta di essere indifeso e dolciotto per puro gioco.

-...se lo fai ancora ti lascio a terra morente.- l'elfo lo fulminò con lo sguardo, tentato di lasciare la presa della mano.

Si mise a ridere divertito, mettendogli un braccio attorno a una spalla.
Ad un tratto sentì squillare il proprio telefono e, sbuffando, lo prese vedendo chi fosse. Sbiancò di colpo irrigidendosi.

-Calien...?- vedendo quella reazione improvvisa si preoccupò.

Rispose immediatamente.

-Si, Maresciallo...?- a sentire quella parola Lignas si bloccò di colpo, spalancando gli occhi.

Quei pochi minuti in cui era al telefono li passò con l'ansia. Il Maresciallo(per chi non lo sapesse nel militare equivale a comandante supremo) dell'Ordine della Convocazione aveva chiamato Calien per qualche motivo.
Quando mise giù sembrava teso, riprendendo la sua calma.

-Dove sono Iris e Dante?-

Nello stesso momento Iris era accucciata sulla propria scrivania e sembrava stanca. C'erano svariati fogli e teneva la testa chinata sostenuta dalle mani, infilando le dita nei capelli.

-Dovresti riposarti Iris.- Dante poggiò una tazza fumante accanto a lei.

-Dante... non ci riesco. Mi rode il fatto che una mia studentessa sia stata ridotta così...! Non riesce nemmeno a identificarla e indicarla...! Sappiamo solo che è un demone. Con tutti gli studenti presenti nella struttura non è semplice!- sembrava presa dalla disperazione, non voleva andare a puntare il dito a casaccio, specialmente senza prove e con la vittima impossibilitata ad aiutare.

 Non si può proprio far nulla per scioglierlo, Scarlett...?- alzò lo sguardo sulla poltrona davanti a lei in cerca di una soluzione, in cui era seduta l'elfa.

-No purtroppo. Un malocchio può essere sciolto da chi l'ha lanciato. Con questo i demoni hanno tenuto per le palle molte persone. Alcune loro magie possono essere molto ambigue.- era seriosa nel dirlo.

Ad un tratto entrò nell'ufficio Calien. Era ancora sporco, ma la notizia che aveva ricevuto prima sembrava avere la priorità.

-Calien...? Che succede?- tutti quanti avevano gli occhi su di lui, anche per l'entratat improvvisa.

-Preside Iris... vicepreside Dante...- aveva un tono serio e sembrava essere in servizio, ma non come collaboratore scolastico, bensì come capitano.

-Sotto richiesta del re, insieme agli studenti coinvolti a Terhs e a ovest, il Maresciallo vi convoca alla Riunione dei Reami, che si terrà tra una settimana alla capitale Icatiel.-

ANGOLO AUTORE
Buongiorno! Come state? Ormai sto emulando Miura per le lunghe attese.
Semplicemente ci sono stati problemi, tra cui piccoli e altri grossi che mi hanno portato a pensare più ad altro che a scrivere, perché, siccome ci tengo alla storia e a farla bene, ho preferito evitare in quei periodi perché avrei potuto fare una bella monnezza.
Ho scritto rare volte, ma almeno ero nello stato di poter fare qualcosa di decente, almeno, e continuare perché mi piace, non per avere recensioni o altro(ma se ne lasciate una non sarebbe affatto male*occhiolino imbarazzante*).
Ho voluto concentrarmi un poco di più su Simon(anche perché è il protagonista ed è giusto così) e ora inizieranno ad allenarsi tutti(spoiler coglio** di un autore oh!), più una piccola sorpresa che succederà forse nel prossimo... forse... penso.
Va beh, ora prima di tornare a scrivere devo pensare ai fumetti e trovare l'autore di riferimento giapponese(perché sì, lo voglio). Ora vado ad abbandonarmi al mio piumone e digerire le idee che Kentaro Miura(berserk) ha partorito nel suo fumetto... aiutatemi.

SPAZIO SFOGO(è tutta una scena un po' buffa, tipo Pak il 90% delle sue apparizioni)

Douglas era perduto nella casa di Shauna e guardava in ogni stanza nella speranza di trovare qualcuno. Aprendone una a caso trovò qualcosa di sconcertante.
Shauna che vestiva una tuta sportiva davanti a un pc, insieme all'autore e una ragazza di nome Star.
Sulle pareti c'erano festoni con su scritto "Douglas x Mirai". I tre cominciarono a sudare freddo, specialmente la sorellastra.

-...voglio una spiegazione. Ora.- era già indispettito.

-Beh, ecco... diciamo che la cosa ci piaceva... una cosa tira l'altra e siamo finiti così.- Shauna provò a spiegare come se quello che stava vedendo fosse stato solo un incidente.

-Lo avete fatto intenzionalmente, vero?-

-La community lo vuole Douglas!- si fece sentire a gran voce quasi urlando.

-Ma quale community se ci recensisce a malapena una persona e nessuno ci caga! E poi è solo una conoscente cavolo! Non fatevi strani film mentali!- la rimproverò aspramente, non gradendo affatto la cosa.

Mentre litigavano gli altri due se la sono data a gambe.


 
   
 
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