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Autore: Blyth    31/10/2020    1 recensioni
Sullo sfondo di una guerra che dura da oramai più di sessant'anni si intrecciano le storie dei nostri protagonisti: un giovane cacciatore di mostri dal destino ancora da svelare, un orfano con un segreto da custodire per poter sopravvivere e una guerrera di un ordine composto da mezzi-demoni.
Nessuna grande profezia.
Nessuna impresa eroica da grandi canti epici.
Solo il desiderio di riscatto, la sete di vendetta e una guerra che lacera e distrugge ogni cosa che incontra.
Genere: Avventura, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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cap10
10. Una storia da un paese lontano.
                         








La spada di Shyn tagliò la testa di netto del demone non morto nel corpo del soldato mentre una freccia scoccata da Ryo vibrava nell'aria a pochi metri da lui conficcandosi nell'occhio rosso di un altro cadavere.
Da una torretta di sorveglianza Ryo continuava a coprire le spalle del suo compagno, scoccando freccia dopo freccia nonostante le dita intorpidite dal freddo. Prendendo respiri che rilasciavano una piccola nebbiolina nell'aria fredda schioccava le sue frecce con una precisione maturata negli anni di pratica.
Un soldato offertosi volontario gli passava le frecce da un cesto mentre rimaneva rannicchiato tremante dietro il parapetto in legno. Il rumore dei versi infernali dei non-morti era terrificante, Ryo ricordava la prima volta che lo aveva sentito, erano passati più di due anni e adesso non gli procurava più alcun brivido di paura.
Shyn, sul campo di battaglia ancora pregno di sangue lottava affiancando un ufficiale più valoroso degli altri mentre uccidevano i compagni morti e tornati dalla tomba. La lama in parte in acciaio e in parte in cristallo Kaisen risplendeva sotto la luna e nel chiarore della neve nonostante il sangue rancido che la macchiava.
Alla fine a poche ore dall'alba salvifica il giovane ufficiale coraggioso cadde, sommerso per uno stupido errore dai non-morti pronti a farlo a brandelli. Si era allontanato troppo da Shyn e nonostante le frecce perfette di Ryo venne fatto a pezzi tra urla disperate e pianti.
Quando il sole freddo d'inverno fu sopra le loro teste recuperarono il suo corpo per primo, portandolo dentro la fortezza di legno per bruciarlo con ogni onore insieme ai suoi uomini già morti e uccisi una seconda volta.
Ryo insistette per aiutare con la pria, trasportando ceppi di legno per costruirla con le mani screpolate e spaccate dal freddo nonostante le bende di lanta che coprivano il dorso, lasciando libere le dita.
Era un inverno rigido, uno dei più rigidi a cui Ryo avesse mai assistito.
Prima di porlo sulla pira Ryo e una delle infermiere del campo si occuparono di pulire il cadavere per dargli una sepoltura degna.
Mentre l'infermiera lo rivestiva Ryo puliva il corpo freddo e rigido dal sangue, le ferite erano viola, ghiacciate dal dio del gelo in persona.
-Povero Baoshi...era un bravo ragazzo.- mormorò l'infermiera mentre allacciava i pantaloni bianchi di tela ruvida con una cura quasi materna.
- Mi si spezza sempre il cuore a vedere giovani come voi sul campo di battaglia.- aggiunse rivolgendo lo sguardo su Ryo e prendendo una spugna per aiutarlo a pulire il volto tumefatto e in parte sbranato, le infermiere più giovani si erano sentite male al solo vederlo, per questo Ryo si era offerto.
- E' il mondo in cui siamo nati signora, non possiamo fare molto altro che lottare.- disse Ryo accarezzando con cura la carne morta, portando rispetto come quando aveva lavato sua madre prima di bruciarla.
La vecchia infermiera scosse la testa, le spalle incurvate pesantemente dagli anni - No figliolo, giovani come te e il tuo compagno dovrebbero avere come unica preoccupazione una giovane moglie alle prese con la prima gravidanza e tutte le incertezze del mettere su famiglia...- sospirò forse ricordando ogni ragazzo perso nella guerra - Non dovreste vedere solo morte e soffrenza ad ogni angolo.-
-Lei si ricorda....si insomma, ha vissuto prima della guerra no?- chiese Ryo, per lui era difficile capire certi discorsi nostalgici, era nato quando la guerra già devastava ogni regno.
-No, ma ho avuto la fortuna di passare i miei primi ventisette anni di vita in una regno ancora in pace.- finì di pulire il volto e si fece aiutare da Ryo per mettere su la casacca bianca.
Il cadavere del giovane capitano Baoishi, ventitrè anni e un cuore troppo gentile, era pronto per essere bruciato.
Ryo lo guardò mentre altri commilitoni lo issavano sulla pira centrale, la più alta. Un sacerdote diede l'ordine di dare fuoco alle sette pire che vennero accese in contemporanea mentre le preghiere venivano rivolte agli dei del posto.
Era pomeriggio ma aveva iniziato a nevicare e si gelava, Ryo si strinse nella casacca decorata da pelo di coniglio, affondando il naso arrossato e gocciolante nella sciarpa mal assemblata con della lana ruvida.
Non era obbligato a rimanere li in piedi nel freddo nonostante si sentisse debole, ma ne sentiva il bisogno per quel capitano che aveva avuto modo di conoscere in quei quattro giorni di permanenza all'accampamento, aveva il pugnale che gli aveva reglato per il suo compleanno legato allo stivale.
Qualcuno gli posò sulle spalle una coperta e lui alzò gli occhi scuri per incontrare quelli d'orati di Shyn.
Gli sorrise nonosante delle lacrime gli stessero gelando le guance e Shyn si limitò ad accarezzargli la testa, nel silenzio di quel funerale solenne.

***

- Brr..- Ryo tirò su con il naso avvicinando le dita indolenzite al fuoco acceso da Shyn mentre quest'ultimo metteva a scaldare dell'acqua con della carne secca dentro, per fare un po' di brodo -Siamo a Nobe! Più a sud di così c'è solo il mare....non può fare così freddo!- protestò guardando la tormenta di neve imperversare fuori dalla loro caverna.
Shyn non sembrava troppo turbato, ma lui non sembrava mai nulla - E' così da quattro anni oramai, ogni anno sempre più freddo...so che stanno tutti smettendo di combattere per via dell'inverno, presto dovremo spostarci vicino alle città per cacciare gli Az'hai.- ragionò più concentrato sul come riuscire a continuare a lavorare nonostante la momentanea interruzione della guerriglia che altro.
Ryo si strinse nella coperta, imbronciato - Potrebbero anche firmare definitivamente dei tratti di pace.-
-Lo dici tutti gli anni lo sai?- gli fece notare il compagno di viaggio.
Ryo si imbronciò ancora di più - Lo so...ma dico, questa potrebbe essere la volta buona. Fa così freddo che i giganti di ghiaccio potrebbero tornare!-
Shyn lo guardò sedendosi accanto a lui per preservare il calore dei loro corpi.
- I giganti di ghiaccio? Cosa sono? Non ho mai sentito parlare di queste creature....- disse per poi rimanere pazientemente in attesa di una risposta mentre mescolava alla carne delle radici raccolte prima della tempesta.
-Ah, vero tu non conosci i miti e le fiabe degli elfi.- realizzò Ryo tirando su con il naso, si sentiva tutto ottavato e lo odiava - Mia mamma le aveva ascoltate al tempio delle sacerdotesse della Luna dove mi ha partorito. Sono racconti che arrivano dall'Ovest la terra oltre il grande mare.- gli spiegò crogiolandosi a sua volta nel ricordo della sua mamma.
- Allora? Sono forti questi giganti?- chiese Shyn e Ryo rise annuendo con il naso rosso.
Allungò le braccia non più così magre per fare segno -Sono giganteschi! Alti più degli alberi di pino nero!-
- Come i draghi?-
- Nah i draghi credo siano più alti...ma non so, non ho mai visto né un drago ne un gigante di ghiaccio....- mormorò pensandoci sù - Beh comunque, erano creature terrificanti questo è certo! Gli uomini delle montagne a Nord di quel continente che si chiamano...aspetta...ah si si chiamano..non mi ricordo.-
-Ryo stai divagando- sbuffò Shyn come suo solito e il più piccolo riprese il filo del discorso.
-Allora, anni e anni fa quando gli Elfi erano ancora in quelle terre ebbero un grande scontro con questi giganti di ghiaccio per il dominio del Nord. Vedi, questi giganti portano l'inverno più freddo che tu possa mai immaginare e sono molto difficili da uccidere perché il loro unico punto debole è un cuore di carne in un'armatura di ghiaccio!- disse tutto entusiasta.
Shyn lo ascoltava paziente, incuriosito da quella storia di mostri invicibili.
-Sono quel tipo di mostri per cui serve un eroe!-
- Un eroe? Cos'è un Eroe?- domandò.
- Un eroe è qualcuno che sconfigge i mostri fortissimi, un po' come fai tu...ma gli eroi lo fanno senza chiedere nulla in cambio se non la gloria e la benedizione della Dea!- rispose Ryo cercando nel mentre di annusare il buon odore della carne, con scarsi risultati.
- E questi eroi come mangiano se non si fanno pagare?-
Ryo alzò le spalle - La gente li ricompensa comunque per il loro servizio e li venera come divinità minori.-
Shyn parve riflettere un po' su tutta la faccenda degli eroi elfici, Ryo provò a scovare i suoi pensieri ma il volto del compagno era fermo in un espressione vuota come sempre.
Alla fine però decise di metterlo al corrente di quei pensieri altrimenti oscuri - E' una cosa un po' strana e contorta....alla fine vengono comunque pagati no?-
Ryo scosse la testa con forza - Ma le loro motivazioni sono nobili. Ad esempio, il più grande uccisore di giganti del loro popolo si chiamava Yean Acashara ed era un giovane figlio di un fabbro deciso a sposare una bella principessa di nome Inola ma il padre di lei....- si buttò in quel racconto fatto di grandi amori, gesta eroiche e avvincenti colpi di scena mentre mangiava il loro pasto annacquato  ma caldo.
Alla fine si ritrovarono sdraiati su una coperta, l'uno accanto all'altro con Ryo intento a raccontare quelle storie antiche di un popolo straniero con ardore ed intusiasmo, mentre Shyn non riusciva a stancarsi nel sentire quelle favole per bambini.
Non glielo aveva mai detto ma nessuno gli aveva mai raccontato storie come quelle, nessuno aveva speso il suo tempo con così tanta convinzione per provare a stimolare in lui un immaginazione che non possedeva.
Però per quanto gli mancassero le emozioni, riusciva comunque a trovare interessanti quelle storie se a raccontargliele era Ryo.
Si trovavano a Nobe, sentiva il pezzo della sua anima divorato dal demone chiamarlo, trascinandolo sempre più vicino al luogo in cui il demone si nascondeva.
Shyn ascoltando quei racconti fatati si domandò se fosse lecito chiedere a Ryo di raccontarglieli di nuovo, una volta riottenuta tutta la sua anima.
Voleva provare a sentire quelle storie con la stessa forza con cui le sentiva lui, domandandosi se anche i propri occhi demoniaci fossero in grado di accendersi e risplendere come i suoi.












Angolo Autrice:


Come  vedete abbiamo fatto un piccolo salto temporale di cierca 2 anni in questo capitolo. Dopo tutto siamo giunti ad un numero tondo e volevo che fosse chiaro il turning point, da oggi i protagonisti sono un po' più grandi, un po' più vicini dopo un lungo vagare insieme e forse pronti per riprendere la loro avventura a caccia dell'anima di Shyn ;)
Ho deciso di non includerlo ma se foste curiosi del perché non hanno recuperato ancora nessun'altro pezzo è perché  la guerra ha avuto un brutto Boom in diverse regioni, quindi poco tempo per dedicarsi a se stessi.
Ringrazion infinitamente chi recensice e chi legge, invito come sempre i lettori silenziosi a lasciarmi un segno della loro presenza e vi do appuntamento a Sabato prossimo!!

Blyth

  
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