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Autore: PurpleLove    01/11/2020    1 recensioni
Anno 2009, Minerva è davvero stanca e vuole ritirarsi. E chi meglio della sua ex pupilla Hermione Granger per sostituirla?
La vita di Hermione sta per cambiare, lascerà le sue certezze per riscoprire se stessa e andare incontro al suo futuro.
Capirà così che i soli libri non sono abbastanza per essere felici.
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Questa storia era già stata scritta e pubblicata dal 2011 al 2015, ho deciso di riscriverla da capo
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Hermione Granger, Nuovo personaggio, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 2

Severus Piton maledì Minerva in tutte le lingue che conosceva, umane e non! Era mezz'ora che stava cercando la Granger per quel parco e ormai stava perdendo le speranze.

Ancora non si capacitava di quello che stava accingendosi a fare, proprio non capiva come Minerva potesse desiderare di andare in pensione. Arrivò perfino a pensare che l'avesse deciso apposta, solo per recargli un dispetto! Poi quando aveva osato avanzare la candidatura di Hermione Granger lui non aveva potuto trattenere un sospiro di rassegnazione, a quanto pare era destinato ad essere circondato da ex-studenti, tutti Grifondoro per di più!

Finalmente, dopo infiniti minuti che girava i vari giardini scansando scoiattoli e pavoni, la vide seduta su di una panchina sotto ad un arco di edera. Pur essendosi avvicinato parecchio lei non lo aveva ancora notato e lui si concesse di osservare un attimo la sua ex-alunna.

Si ritrovò a pensare che la donna non fosse una “bellezza”, non lo era mai stata in verità, ai suoi occhi si presentava come una donna comune, come ce ne sono molte in Inghilterra, la classica “senza arte né parte”. Notò che negli otto anni circa passati dall'ultima volta che l'aveva vista aveva messo su qualche chilo, ma il vestito azzurro che indossava le stava bene, sembrava una donna in salute, in carne.

Ricordava vagamente cosa pensasse di lei a quindici anni, ritenendola una ragazza molto esile e gracilina... ecco un'altra cosa che la fine della guerra aveva cambiato. Non che questo fosse un cambiamento negativo.
Non riuscì a trattenere un sorrisino di scherno quando notò che i capelli, invece, non erano minimamente cambiati; infatti, se pur molto lunghi, erano gli stessi ricci cespugliosi che ricordava nella sua studentessa di un tempo.
Per ultima fase della sua analisi passò al viso dove riscontrò un'altra novità di questa versione matura della signorina Granger: portava gli occhiali.
Fortunatamente non aveva ereditato il dubbio gusto del suo migliore amico in fatto di montature; infatti la donna sfoggiava un paio di occhiali con una montatura rettangolare dorata molto fine e sottile che celavano due occhi intenti a leggere la pergamena che teneva in mano.

Severus non poté far a meno di notare che i suoi occhi brillavano ancora di intelligenza, qualità che aveva sempre ammirato in lei (ma che non avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura), e che sulla sua fronte aveva qualche piccola ruga d'espressione, sicuramente frutto dei troppi ragionamenti fatti nel corso degli anni. Lui era un fermo sostenitore dell'idea che durante la scuola lei fosse l'unica mente con un po' di cervello, e quindi con capacità pensanti, in quel gruppo di scalmanati Grifondoro.

Si rese conto con sgomento che era rimasto quasi cinque minuti ad osservare la donna che invece non si era minimamente resa conto della sua presenza. Basta tergiversare.

-Buongiorno signorina Granger.-

La vide alzare gli occhi su di lui e una scintilla di sgomento le attraversò le iridi.

-Professor Piton?-

-Signorina Granger per quanto io ne sappia non sono morto, pertanto trovo fuori luogo che lei mi guardi come se avesse visto un fantasma.-

Hermione scosse leggermente la testa con un leggero sorriso.

-Sempre acido, vero professore? Ad ogni modo ero solo sorpresa di trovala qui, vuole sedersi?- fece per spostare la borsa quando un gesto della mano da parte di Piton la fermò.

-No grazie, avrei bisogno di parlare di una faccenda, le andrebbe di fare due passi?-

Si sforzò di usare un tono quanto più gentile possibile, cercando di rimangiarsi la rispostaccia che gli era sorta spontanea sentendosi dare dell'acido. Ma capì che non era il piede giusto per iniziare un rapporto civile e maturo con una donna che sarebbe diventata, se tutto fosse andato bene, una sua collega, nonché nuovo capocasa di Grifondoro.

Hermione, dal canto suo, era rimasta un po' stranita dall’ insolita richiesta del professore. Le sembrava strano che lui avesse intrapreso il viaggio in treno con Harry... per parlare con lei.

-Si certo! Una faccenda di che tipo?-

-Riguarda Hogwarts.-

La donna trattenne il fiato sentendo il nome della sua scuola e si alzò senza battere ciglio, raccolse il libro che mise in borsa e si incamminò a fianco del professore lungo il sentiero che usciva dal giardino zen.

-Allora signorina Granger, andrò dritto al punto della questione, potrebbe considerare l'idea di venire a lavorare a Hogwarts?-

Hermione si fermò di colpo, osservandolo nuovamente come se fosse un fantasma. Lavorare ad Hogwarts? Fino a qualche anno fa non avrebbe voluto altro, per questo aveva accettato la proposta della McGranitt di farle da assistente. Ma sicuramente non ne aveva più diritto visto che era fuori dal giro da moltissimi anni, a meno che non gli stesse proponendo un ruolo più attinente al suo attuale lavoro.

-Come bibliotecaria intende?- non le sarebbe dispiaciuto avere per sé l’enorme biblioteca di Hogwarts.

-Bibliotecaria? Oh no, non penso che la cosa andrebbe bene alla signorina Flare, no quello che le volevo offrire era qualcosa di diverso.-

-La signorina Flare?-

-Sì, Sarah Flare, la nuova bibliotecaria da tre anni a questa parte- rispose lui un pochino innervosito, giurando su sé stesso che se l'avesse interrotto un'altra volta non le avrebbe proposto più nulla.

-Posso andare avanti o vuole sapere anche l'età?- Hermione arrossì di vergogna a quelle parole. Era una trentenne, ma si sentiva ancora una ragazzina davanti a lui.

-Come le stavo dicendo, sono qua per offrirle ben più del posto di bibliotecaria. Qualche giorno fa Minerva mi ha consegnato le sue dimissioni volendo andare in pensione e io ho pensato a lei come sostituta.-

Se prima Hermione era stupita adesso era addirittura esterrefatta!

-Mi... mi sta offrendo la cattedra di Trasfigurazione?- osò chiedere incredula.

-Esattamente, noto con piacere che il suo cervello non si è danneggiato con l'incedere degli anni! Ad ogni modo se accettasse non solo diverrebbe insegnate, ma anche il nuovo capocasa di Grifondoro. Che ne pensa?- concluse.

-Ehm... potrei pensarci qualche giorno?-

Avrebbe voluto accettare su due piedi, spinta dall'istinto, ma la ragione le impose di aspettare e di meditare i pro e i contro di questo cambiamento.

-Certamente, le concedo una settimana di tempo; se decidesse di accettare si presenti ad Hogwarts il 5 agosto, ci sarà una riunione con tutti i docenti. Adesso mi scusi ma devo andare.-

Si strinsero la mano e lui fece per allontanarsi quando lei gli chiese come avesse fatto a trovarla.

-Il signor Potter ieri mi ha dato il suo indirizzo e quando a casa non l'ho trovata la sua vicina mi ha detto che lei il venerdì si reca sempre qui per rilassarsi. Come vede quindi non mi è stato difficile trovarla.- Omise totalmente, per evitare di fare la figura del beota, il fatto che avesse girato mezzo parco prima di riuscire a scovarla.

Detto questo fece un mezzo inchino e si diresse dietro un albero dove si smaterializzò.

Hermione, ancora intontita da quella visita, non potè fare a meno di domandarsi come mai avesse parlato di Harry come “il signor Potter”; per quanto ne sapesse lei, infatti, tra i due c'era molto rispetto reciproco nato dopo la guerra ed erano amici, per quanto Piton possa mostrarsi amico di un altro essere vivente. Il rispetto e la stima erano così elevati da aver spinto Harry a chiamare il suo secondogenito con il nome del preside. Decise che si sarebbe rivolta al suo amico per un consiglio sul da farsi e chi lo sa, magari sarebbe anche riuscita a svelare il mistero dietro a quel “signor Potter”.

Sorridendo a questa prospettiva la donna si diresse verso l'uscita per tornare a casa e scrivere la lettera che tanto le premeva.
 

 PurpleLove's Corner

Che penuria di recensioni ^^' Speravo di avere più seguito :P
Sono troppo emozionata per aspettare due settimane e così vi ho già regalato il capitolo 2. Non abituatevi però, perchè tra lavoro, università e famiglia non riuscirò ad essere sempre così celere.
Ma non preoccupatevi, non saranno MAI più di due settimane, lo giuro xD
A presto

Baci a tutti
Chiara
   
 
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