Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: ONLYKORINE    01/11/2020    3 recensioni
Cosa succede quando Elio e Idrogeno entrano in contatto? Il caos!!! Ma nascono le stelle. E cosa succederebbe se Idrogeno ed Elio fossero persone umane? Eh... sarebbe un grosso caos!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
07.Epilogo

Epilogo

-

-

-

Hownville

-

Helios osservava lo sfrigolio del grasso degli hamburger che si scioglieva sul barbeque, perso nei suoi pensieri.

“Sembra che ieri sia andata bene, eh?” Si voltò verso Drew, il marito di Christina.

“Sì. Una rimpatriata strana, se vogliamo, ma una bella rimpatriata” ammise, bevendo un sorso e voltandosi verso il giardino: sua moglie stava aiutando Christina ad apparecchiare la tavola, mentre i bambini correvano per il prato spruzzandosi con i fucili ad acqua.

Hyacinth era strana ultimamente e lui stava andando in paranoia. Aveva il terrore che volesse lasciarlo, per qualsiasi motivo. Quante volte capitava? Come la chiamavano? Crisi del settimo anno? Loro erano sposati solo da cinque, ma effettivamente facevano le cose molto più velocemente delle altre persone, doveva essere per via della combustione. Oddio, ma cosa stava pensando? Helios prese un lungo sorso di birra e scosse la testa.

“Tutto bene?” La voce di Drew lo riportò alla realtà. “Chris dice che fra poco uscirà il tuo libro, sei in ansia per questo?”

“Come?” La risatina nervosa che gli uscì dalla bocca non avrebbe ingannato nessuno. “No, no, il libro non mi preoccupa. I primi due sono andati molto bene e i disegni di Hyacinth sono andati a ruba, dopo. No, non è questo…”

Drew girò con mano esperta, e un attrezzo vagamente professionale, pensò Helios, gli hamburger sulla piastra e il profumo della carne si sparse nell’aria. “E allora cosa c’è?”

Helios sospirò e guardò dentro la bottiglia inconsapevolmente. “Ti capita mai di pensare che tutto sia perfetto?” gli chiese, alzando lo sguardo su di lui.

“Perfetto? Ho tre figli di sette anni che la settimana scorsa hanno rischiato di dar fuoco alla casa, hanno allevato rane in cantina e distrutto con le biciclette il portone del garage. Quella prima, invece, hanno scavato una trincea nel giardino della scuola e hanno dichiarato guerra a una classe di due anni più avanti. Il preside è stato comprensivo, ma mia moglie rideva come una matta quando siamo usciti dal suo ufficio. Casa nostra è perennemente un caos di vestiti, giochi, pastelli a cera e…” Helios, annuì e tentò di fermarlo, perché aveva capito. No, lui non aveva problemi con quelle cose. Sua figlia Star, di quattro ann,i era molto vivace, ma niente in confronto a Nathan, Lewis e Blake quando ne combinavano qualcuna insieme.

“Ho capito” disse solamente.

“No, non hai capito” rispose Drew. Si girò verso Christina e alzò la mano quando la moglie gli lanciò un bacio dalla piscina, dove i bambini sguazzavano fra schiamazzi, tuffi e grida. Helios si voltò verso di lui, aggrottando le sopracciglia. Cos’è che non aveva capito? “Tutto questo è perfetto. Cioè, è perfetto per me. Io penso che sia perfetto, sì. Non lo cambierei con nulla al mondo. Non vorrei mai svegliarmi in una casa fredda, pulita e in ordine. Un posto dove i miei figli non vengano a svegliarmi alle sei del mattino anche di domenica e dove io non torni a casa la sera stanco morto e costretto a giocare con arco e frecce, a far finire compiti, a preparare la cena o a tentar di tenere tre anguille scivolose nell’acqua della vasca. Sì, è perfetto. So che un giorno, quando loro saranno grandi e io non inciamperò più nei pezzettini di Lego, mi mancherà tantissimo. Anche se adesso, invece di addormentarmi, la sera svengo”.

Drew era un broker dell’alta finanza, era alto poco meno di due metri e possedeva delle spalle da giocatore di football. Eppure due anni prima, Helios, lo aveva visto piangere quando Blake si era rotto una gamba cadendo dall’albero del parco cittadino ed era stato portato via dall’ambulanza. Annuì.

“Cosa ti preoccupa veramente?”

Helios sospirò, scosse le spalle e prese un altro sorso di birra; con la coda dell’occhio guardò verso Hyacinth e Starr e le guardò rincorrersi.

“Non lo so. Mi sembra che stia filando tutto troppo bene. Come se fosse tutto perfetto. Troppo Perfetto” ammise.

“Preferiresti che tua moglie ti tradisse con il maestro di Judo?”

“Ma no! Che stronzata! È solo che…”

“È solo che ti fai troppe seghe mentali, amico. Hai la moglie che volevi, una figlia stupenda, un lavoro che ti piace, una bella casa, che ti manca?”

“A me niente. Ma… se mancasse a loro, qualcosa?”

“E cosa?”

Helios scosse le spalle. Il suo lavoro di giornalista lo impegnava quotidianamente e scriveva libri sui viaggi che aveva fatto. Sua figlia aveva un’intelligenza fuori dal comune, Hyacinth sosteneva che avesse preso da lei, sua moglie era uno degli avvocati più pagati della contea e loro, insieme, gestivano una rubrica di un giornale online dove Helios scriveva i testi e lei tratteggiava meraviglie.

Helios era così contento di essere riuscito a far disegnare ancora Hyacinth, secondo lui il mondo intero non doveva privarsi della fantasia e della matita della moglie, anche se lei sosteneva che i disegni che le davano più soddisfazione erano quelli che faceva in casa per la famiglia quando, la sera, lei e la piccola Star si sedevano vicino sul tavolo della cucina e i loro fogli si riempivano di colori e risate.

Ma, nell’ultima settimana, lei aveva iniziato a essere nervosa. All’inizio Helios aveva pensato che fosse per via della rimpatriata con i compagni del liceo, un po’ di agitazione ci sarebbe potuta stare. Avevano dovuto organizzare il viaggio per tornare a Hownville ed era stato un casino incastrare gli impegni di tutti e due, ma c’erano riusciti. Ora quella riunione era passata e lui pensava che lei sarebbe tornata quella di prima e invece…

Era possibile che la rimpatriata avesse cambiato qualcosa fra di loro? E se avesse visto qualcuno? Qualcuno dei suoi ex? Il viso di un Blackwall che si faceva chiamare George gli si affacciò nei pensieri. Helios si rendeva conto di essere veramente paranoico, ma conosceva Hyacinth molto bene e capiva che gli stava nascondendo qualcosa.

Si girò verso di lei e vide che stava parlottando con Christina: le donne ridevano e poi, insieme, si voltarono verso di lui. Helios si sentì premere il petto: era un segno? Sua moglie gli sorrise e poi l’amica la trascinò verso il tavolo apparecchiato prendendola per un braccio. No. Non poteva essere.

“Papà! Ti ho chiamato tre volte!”

Helios abbassò lo sguardo quando si sentì tirare la maglia: il piccolo viso di Star, corrucciato e infastidito per non essere stata ascoltata subito, pregio che aveva ereditato dalla mamma, gli implorava attenzione.

Lui si abbassò. “Scusami, piccola, non ti avevo sentito. Cosa c’è?”

“La mamma dice che devo darti questo. Diceva anche che non potevo guardarlo. Io non l’ho fatto. Cioè, l’ho aperto poco poco, non l’ho visto, davvero. E poi non ricordo bene cosa ho visto… Però sei tu, papà!”

Incuriosito e vagamente confuso Helios prese il foglietto piegato che la sua bambina gli stava porgendo. Insieme, perché la bambina, degna figlia di Hyacinth, non aveva nessuna intenzione di perdersi la cosa, sbirciarono il contenuto.

Mentre apriva il biglietto, il cuore di Helios batteva furiosamente. Sua moglie aveva deciso di dirgli qualcosa? Quella cosa che lui aveva l’impressione che gli stesse nascondendo? Di sicuro non voleva dirgli che scappava con Blackwall mentre lui aveva accanto Star! Anche se a volte Hyacinth era un po’ strana

Il foglietto si aprì e una caricatura di Helios apparve ai loro occhi. “Papà, sei tu?” Star era abituata ai disegni di Hyacinth, ma era confusa lo stesso.

Il sorriso di Helios crebbe sul suo viso come se fosse stato coltivato: lentamente e sempre più rigoglioso.

“Sì, sono io”. Helios alzò lo sguardo verso il tavolo da pranzo dove Hyacinth aspettava, in piedi, stringendosi le mani nervosamente, in attesa della sua reazione.

Helios passò il foglietto alla bambina mentre si alzava per raggiungere la moglie.

Star aggrottò la fronte mentre osservava il disegno: il suo papà, lo riconosceva dal tratto della madre e dagli occhiali, era in piedi, con una camicia da notte con le stelline e i cuoricini e una grossa pancia. Molto grossa, come se avesse mangiato un cocomero tutto interno. Ai piedi aveva delle ciabatte come quelle della nonna, rosa peluches, e le sue gambe un po’ piegate ricordavano molto la posizione delle ballerine.

Aveva una delle mani, quella con cui si scrive, forse la destra, dietro alla schiena e un fumetto diceva qualcosa, ma lei non sapeva cosa. Corse dai suoi genitori, che si stavano abbracciando e chiese: “Mamma, che c’è scritto, qui?”

Helios sorrise e, continuando a guardare la moglie, disse: “C’è scritto: ‘È possibile che debba fare tutto io? Non potevi pensarci tu anche stavolta?’. Lo avrei detto davvero, forse”. Ammiccò verso Hyacinth e lei gli restituì il sorriso.

“Ma che vuol dire?”

“Guarda cosa c’è disegnato sulla pancia del papà.”

La bimba seguì il suggerimento della mamma e guardò il disegno mentre tutti gli altri li circondavano. Helios notò che Christina sorrideva tenera e Drew stappava altre due birre, alzandole per un brindisi. I gemelli avevano circondato Star per vedere anche loro il disegno.

“C’è disegnato un fiocco” rispose la bambina, ancora confusa.

“Esatto. Vuol dire che presto avrai un fratellino, Star” disse Helios mentre abbracciava Hyacinth e la stringeva fra le braccia.

I bambini ridacchiarono e ripreso a rincorrersi, lasciando il foglietto sul tavolo, vicino ai piatti.

“Potrebbe essere anche un’altra bambina. La prima è venuta così bene, ha preso tutto da me!”

“Era questo, quello che mi nascondevi?” le chiese Helios, dopo un po’.

Hyacinth, con le lacrime agli occhi, annuì. “Ho fatto il test dieci giorni fa. Volevo dirtelo dopo la riunione, ma non riuscivo a stare zitta. Ti ho evitato perché avevo paura di non resistere più”.

E lui che aveva pensato che sua moglie volesse lasciarlo! “Mi hai fatto dannare, ho immaginato di tutto…”

Lei rise e Helios si innamorò di nuovo di lei. “Bene! Così non mi darai mai per scontata!” Lui, per risposta, la strinse un po’ di più e si chinò a baciarla.

“Ragazzi, su che ci sono anche altri bambini qui…” Christina rise, mentre li richiamava all’ordine. “Dai che festeggiamo! Io so anche come si chiamerà!”

“Ma se non sappiamo neanche il sesso!”

“È lo stesso, da Idrogeno e Elio possono venire solo stelle” rimarcò Christina.

“Abbiamo già Star” disse Hyacinth, arricciando la fronte.

“Infatti: vi manca Sun.”

Nessuno ebbe il coraggio di contraddire Christina e subito dopo, insieme agli schiamazzi dei bambini e alle risate degli adulti, si sentì il tintinnio dei bicchieri del brindisi e il rumore di sottofondo della felicità.

Fine

***Eccoci alla fine! SCusate, scusate il ritardo, ma questo epilogo non voleva proprio scriversi ( e come potete vedere, non è un granché 😅) ma vi assicuro che stanno tutti benissimo e Sun è nato dopo esattamente 8 mesi.

Grazie di aver seguito questa storia partita un po' così e grazie per essere arrivati fin qui a leggere. Grazie davvero.


   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: ONLYKORINE