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Autore: Dioni    02/11/2020    1 recensioni
Secondo capitolo del crossover Inuyasha/Assassin's creed.
Sesshomaru,Ezio e Toran sono diretti Nella regione dell'Hokkaido,cuore gelido del nord del Giappone per investigare su Otsune,signora degli Ainu e degli yokai del nord che stranamente sembrano collaborare con gli umani e hanyou di quella zona.Ma altri motivi spingono il giovane cane a incamminarsi verso nord dove misteri e scoperte di vite passate lo trascineranno verso un passato misterioso che coinvolge le origini della sua razza e forse della sua famiglia. Ma nel presente un altra ombra si innalza sull'esistenza di Sesshomaru,già minacciata dalle mire dei templari. Il feroce signore della guerra Oda Nobunaga e sulle sue tracce in attesa di porre fine alla sua vita per motivi che solo lui conosce e che aspira a sottomettere l'intera isola del Giappone sotto il vessillo della sua casata,mentre il mondo si apre ad una nuova era di apertura agli stranieri e di industriosa modernità. Sesshomaru questa volta dovrà prepararsi al meglio per affrontare prove alla quale non era pronto ed affrontare un destino più grande di quanto potesse mai immaginare.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sesshoumaru
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Un passo dopo l'altro e la luce della torcia si faceva sempre più fioca,sebbene il timore del buio non era qualcosa che appartenesse alla sua persona,Sesshomaru non sapeva né dove stesse andando,ne tanto meno quanto stesse scendendo. La sua mente era divisa su due preoccupazioni differenti,da una parte c'era Akira,la cui presenza in quel lato del paese era ancora fonte di mistero e la sua familiarità con il popolo degli Ainu aveva origini e motivazioni sconosciute,cosa che di certo preoccupava gli incappucciati e questo aveva dato una scusa a Sesshomaru per poter fronteggiare nuovamente sul suo nuovo rivale. L'altra invece era più attuale,chi era mai l'uomo che voleva vederlo e perché sembrava così interessato al suo arrivo in quelle terre? E cosa intendeva dire che era stato il vento a dirglielo? Non era certo di cosa stesse succedendo e per quanto si sforzasse di comprendere non riusciva ad arrivare ad una soluzione razionale. Ora come ora poteva solo scendere nel ventre della terra,sempre più in giù e sempre più infondo, lontano dalla superficie e dalla luce del sole,dove l'aria era abbondante e lo spazio di certo non mancava.

Dimmi una cosa cane, l'uomo che stai cercando,se non sbaglio si chiama Akira giusto?”, chiese il lupo mentre avanzava nelle tenebre del sottosuolo.

Si,i tuoi due compagni mi hanno detto di averlo visto ieri sera,durante un attacco a sorpresa. Tu cosa sai di lui?”

Non molto,ma pare che neanche lui sia giunto qui da non troppo tempo,da quando è arrivato qui al nord abbia cominciato a infastidire i clan dei lupi insieme a quegli Ainu, molti dei nostri fratelli lupi hanno difeso il territorio come potevano,ma la stregoneria di quel popolo ha avuto la meglio su di loro e sono stati costretti a lasciare le loro tane.”

Stregoneria? Che intendi dire?”

Molti dei lupi presenti su questa collina sono sopravvissuti agli attacchi degli Ainu e hanno raccontato di cose strane successe durante gli scontri. Alcuni dicevano che quando cercavano di ucciderli i loro corpi sembravano fatti di legno,altri ancora quando venivano circondati cominciavano a prendere fuoco e in preda alle fiamme tornavano a combattere con nuova forza ed energia,altri ancora invece si bagnavano del sangue dei lupi e si lanciavano nel mezzo del campo di battaglia in preda ad una frenesia omicida. Immagino che se quell'uomo vuole vederti forse è anche per parlati di questo.”

Non vedo cosa possa centrare con me, se è di magia che vuole parlare si cerchi un mago, sono un guerriero non un incantatore,comunque, l'uomo che vuole incontrarmi e lo stesso che qualche mese è venuto nel tuo territorio,giusto?”

Koga si mostrò sorpreso a quella domanda e l'espressione sul suo volto si fece più nervosa.

Come fai a saperlo? Aspetta,te l'hanno detto Ginta e Hakkaku?”

Precisamente,comunque,chi è e cosa vuole da me?”

Per quanto riguarda il chi sia so solo che è originario di queste terre e che è venuto ad informarmi dei pericoli che correvano i nostri fratelli qui al nord, per quanto riguarda il resto mi ha solo detto che stavi arrivando e che dovevo portarti da lui il prima possibile,anche se mi chiedo cosa vorrà mai da un cane delle terre del sud.”

Sesshomaru non rispose a quell'affermazione, il fatto di avere altre cose per la testa gli impediva di focalizzarsi troppo su quel “cane” detto in maniera volutamente provocatoria,come a volergli ricordare che non era il benvenuto tra i lupi,anche se la cosa non poteva interessargli meno di quello che sentiva in quel momento,cioè niente. Continuando a scendere sottoterra sentì arrivargli un odore strano,sembrava muschio ma come se qualcuno gli avesse dato fuoco,l'odore era qualcosa che non aveva mai sentito prima e di certo non avrebbe saputo riconoscerlo subito,ma il sentore del bosco era vivo e presente nelle sue narici e la cosa lo faceva sentire stranito,perché mai gli odori di una foresta si trovavano sotto la superficie?

Siamo arrivati.”,disse il lupo senza alcuna emozione.

Giunsero alla fine del cunicolo dove all'uscita di esso si poteva vedere una luce fioca illuminare i contorni della roccia,che determinavano e davano forma all'uscita di quel lungo e tortuoso intestino fatto di roccia,terra e umidità,molta umidità. Appena fece il primo passo fuori dalla galleria subito si guardò attorno per comprendere lo strano e curioso luogo nella quale si trovava ora. Era un caverna dalla forma semisferica dove lungo i muri di nuda pietra erano presenti numerose pitture a mano,in molte scene erano presenti omini e creature rappresentanti in maniera grossolana oppure stilizzata e dall'aspetto sembravano molto antiche. Scene di caccia e di vita quotidiana erano le rappresentazioni più numerose e con le scene più dettagliate,ma di tanto il suo occhio da cane cadeva su alcune figure non ben definite,tanto grandi da ricoprire intere sezioni della caverna e dall'aspetto parevano esseri dalle forme umanoidi,ma non sapeva definire bene né il loro aspetto specifico né tanto meno una forma che avrebbe definito normale. In mezzo a questo grande camera sotterranea ardeva un piccolo fuoco il cui scoppiettio risuonava per tutta l'area mentre le lingue di fuoco illuminavano a malapena i misteriosi murali,donando un area sinistra alle immagini dal significato oscuro. Ed infine lo vide,un figuro dall'aspetto selvatico alla stessa maniera del lupo che lo aveva portato li sotto,ma il portamento era differente e se ne stava seduto accanto al fuoco che rendeva il suo aspetto più chiaro e comprensibile. Era un giovane uomo dalla barba corta e folta, portava capelli corti e aveva due lunghe corna da cervo,regali e maestose, con il petto nudo e sotto la vita una lunga pelliccia che gli circondava le gambe fino a coprire persino i piedi. Sembrava calmo e composto mentre di fronte al fuoco se ne stava con gli occhi chiusi e aveva le mani appoggiate alle ginocchia. Sesshomaru non sapeva bene cosa aspettarsi da quest'uomo,ma se sapeva già del suo arrivo allora come mai aveva preferito incontrarlo sottoterra? Lontano dai suoi compagni di viaggio e in mezzo ad un territorio dove gli occupanti era un clan di lupi? Più ci pensava e più credeva che forse era il luogo stesso la risposta che stava cercando,o meglio,che risiedesse la dentro. Era partito dal villaggio degli assassini per andare a nord,ma se quella fosse un meta obbligatoria per capire qualcosa su quello che gli stava accadendo non né era certo.

Lasciaci soli Koga, per favore.”,disse l'uomo con voce calma che riecheggiò per tutta la stanza.

Il lupo non disse niente e dando le spalle ad entrambi tornò indietro da dove era venuto con l'inuyokai,allontanandosi poco alla volta lasciando dietro di se,solo la sua traccia olfattiva,cosa che per Sesshomaru non era poi così gradevole.

Prego avvicinati Sesshomaru,era da un po' che ti aspettavo.”

Sesshomaru si diede un occhiata attorno per verificare che quel luogo non avesse nulla di più strano che non avesse ancora visto e cominciò a muovere i primi passi verso il suo interlocutore con la mano pronta a sfoderare la spada in caso ne avesse avuto bisogno.

C'è stato un tempo in cui gli yokai erano molto differenti da come erano oggi.”,disse l'uomo mentre il cane si avvicinava a lui, “In principio era il disordine,una grande massa di energia incontrollata che si spargeva per l'intero creato senza alcuna regola e senza controllo. Fuoco,acqua, terra,aria giravano vorticosamente e disastrosamente per tutto Worei, il mondo vuoto. Ma da questo caos ne venne fuori un essere dalla potenza e dalla grazia ineguagliabili,era Daru, il primo yokai e mise ordine nell'universo....o così credeva la vostra gente un tempo.”

Sesshomaru era giunto di fronte a quello strano essere che aveva di fronte,nonostante l'odore del legno che bruciava gli fosse così vicino e il sentore della pietra così forte,sentiva provenire da lui anche l'essenza del bosco sopra le loro teste,l'erba,la neve fresca,l'odore delle foglie e del legno che tornava alla vita,ma percepiva anche un misto tra l'odore di cervo misto a quello umano e la cosa lo mise sulla difensiva.

Allora sei tu l'hanyou che ha condotto questa tribù fin qua,giusto?”

Precisamente.”

E cosa vorresti da me?”

Parlarti,prego siediti.”

L'inuyokai non aveva intenzione di sembrare ostile e decise di essere accomodante,anche se gli si leggeva in faccia che non aveva alcuna voglia di fare conversazione con hanyou che nemmeno nemmeno conosceva e che tanto meno sapeva che intenzioni avesse con lui,l'ultima volta che aveva ascoltato un hanyou senza farsi troppe domande,aveva finito per attaccare suo fratello su consiglio di un essere ibrido che portava un ragno onigumo stampato a fuoco sulla schiena. Quindi era guardingo sul trovarsi di fronte ad un altro Naraku e per ciò non distolse l'idea di dover estrarre la spada al minimo segnale di pericolo.

Chi sei tu?”

Mi chiamo Urtak è proprio come te sono qui per un problema che abbiamo in comune.”

Allora presumo che tu sappia chi sono venuto a cercare.”

Precisamente,seppur per motivazioni differenti anche io ho un problema con quello yokai proveniente dal sud,possiamo aiutarci a vicenda,tu come me e come Koga sai bene quanto sia pericoloso quell'individuo. Ma temo che non lo conosciamo bene come le persone che ti hanno spinto a venire fin qui.”

Sesshomaru restò un attimo in silenzio quando sentì quell'allusione riguardo agli assassini e il suo sguardo si fece più torvo e affilato.

Sei uno di loro?”

No,so vagamente chi sono e so che sono anche qui al nord,la foresta se la sai ascoltare ha sempre qualche cosa da rivelare. Però no non sono come quelli che portano il cappuccio bianco sulla testa e non sono nemmeno uno di quelli che portano quella strana croce rossa.”

E allora che cosa sei?”

Diciamo che sono un custode della natura di queste terre e fidati quando dico che non sono pochi,ma forse anche tu,come quel nostro nemico sei qui per delle risposte,anche se non per lo stesso scopo.”

Come fai a dirlo? Io nemmeno ti conosco e non ci siamo mai incontrati prima d'ora e se anche fosse così,cosa ti fa credere che sarei disposto a starti ad ascoltare?”

So chi sei figlio di Inutaisho è sarà anche vero che non ci siamo mai incontrati,ma ho già visto il tuo volto...su un altro inuyokai.”

Sesshomaru aveva sentito bene quello che aveva detto ,il suo volto su un altro Inuyokai. Era certo che quel figuro fosse molto più di quello che dava a vedere e sembrava sapere troppe cose sugli assassini,sui templari,su chi fosse lui e le sue vere motivazioni per essere nell'Hokkaido. Tuttavia non poteva ancora dire se era un nemico oppure qualcuno che potesse aiutarlo e anche se fosse stato utile per trovare delle risposte chi gli diceva che quell'hanyou non fosse in combutta con Akira stesso per poterlo trovare e sapere la sua posizione? Sarebbe meglio stare sulla difensiva e agire con cautela,da un po' di tempo tutte le persone con la quale era entrato in contatto o nascondevano qualcosa o lo volevano morto, nel caso di Akira sembrava lo volesse dalla sua parte,chissà perché poi,ma ad ogni modo non era quello il momento per farsi prendere dai dubbi e tornò con la mente alla situazione attuale.

Come fai a saperlo?”

Te l'ho detto,la foresta se la sai ascoltare ha sempre qualcosa da rivelare,dalle cose di tutti i giorni a quelle più rare ed incredibili. Prendi ad esempio l'accenno alla storia che stavo raccontando prima,ne hai mai sentito parlare prima?”

Le favole non mi interessano,preferisco fatti più reali e concreti.”

Male,perché quella che tu definisci come una storia per bambini,una volta i tuoi antenati l'avrebbe chiamata fede e da ciò avrebbe tratto un insegnamento. Le persone come me svolgevano un ruolo molto importante nelle società degli yokai,quando ancora vivevano di quello che il mondo gli offriva e al posto dei castelli la capanna di un capo villaggio era il luogo più sontuoso che si potesse trovare. Una volta gli yokai non erano così superficiali come lo sono oggi,c'era qualcosa di sacro nella vita di tutti i giorni,oggi solo gli yokai che vivono a nord e gli Ainu ricordano ancora queste storie che appartengono alla tua razza,storie che stanno scomparendo poco alla volta,insieme alla memoria di esse.”

Se è vero quello che dici allora come mai un Hanyou sa così tante cose sugli yokai e visto che me ne stai parlando cosa c'entra con me tutto questo?”

Tra i due scese un improvviso silenzio,si guardarono un attimo e mosse una delle mani dietro la schiena rivelando alla luce del fuoco quella che sembrava una coppetta d'argilla. Al suo interno vi era uno strano liquido verdastro e l'odore che proveniva da essa non prometteva nulla di buono. Sesshomaru guardò il contenuto del piattino con curiosità mista a sospetto e con uno sguardo che non nascondeva affatto la sua preoccupazione verso quel piccolo oggetto.

Che roba è quella?”,chiese Sesshomaru con leggero disgusto.

E per te,bevi.”

E perché dovrei farlo?”

Mi hai chiesto che cosa c'entra tutto questo con te,questo ti aiuterà a comprendere.”

Non mi hai ancora detto che cos'è questa brodaglia e comunque non sembra così invitante.”

E un misto di piante e funghi tipici di questa regione,tranquillo non ti ucciderà,o forse il grande Sesshomaru teme il confronto con qualche foglia?”

Sesshomaru non accolse bene la provocazione del cervo e lo fissò in malo modo. Era stato sfidato apertamente e senza troppi giri di parole. Ma forse non era tanto per la provocazione in se di per se,ma il fatto che era stato un Hanyou a dirgli quelle parole forse lo avevano toccato un po' nell'orgoglio,per quanto non provasse più lo stesso disgusto e disprezzo per gli umani e gli ibridi come suo fratello non voleva dire che certi pregiudizi erano duri a morire,anche per uno dayokai come lui,che da tempo ormai era abituato alla presenza di altre razze nella sua vita all'infuori della sua. Con gesto secco prese la tazza e buttò giù il contenuto in un solo sorso,cosa che gli diede un saporaccio orrendo su tutta la lingua,era come ingoiare un misto di fango,pesce andato a male e del sakè molto forte. Il suo volto mostrava chiaramente i segni del disgusto.

Bene ho bevuto,non so che intenzioni avevi ma non ha avuto alcun effetto,i veleni non mi fanno nulla.”

E appena finì di dirglielo cercò di puntargli un dito contro come segno di risolutezza delle sue parole,ma non fece in tempo a tenerlo dritto che sentì la mano col dito puntato cadere verso il basso come se fosse un sasso. Appena cominciò a preoccuparsi della cosa anche il braccio toccò terra e poco dopo cominciò a inclinarsi su di un lato fino a che,lentamente e dolcemente si accasciò su di un fianco con lo sguardo fisso di fronte a se,era immobile e dallo sguardo assente assente,come un pesce spiaggiato che ha smesso di respirare da qualche minuto. Urtak continuava a fissarlo come se non fosse successo niente per poi spostare la sua attenzione sulla tazzina e il suo contenuto,non né aveva lasciato neanche una goccia e nel constatare ciò il cervo si lasciò scappare uno sguardo di vero stupore.

Il tuo corpo sarà pure allenato contro i veleni che tendono a uccidere,ma forse quello che non sai è che in natura esistono piante,fiori,funghi e radici che se ingerite nelle dosi giuste rilasciano veleni che non uccidono,ma fanno entrare la mente e l'anima in uno stato in cui il mondo sembra avere tutt'altro aspetto,sostanza e consistenza diverse da come normalmente lo si concepisce. Noi sciamani facciamo uso di queste sostanze per ascendere dal mondo naturale ed entrare in contatto con quello spirituale in maniera più profonda e personale. Ora alzati e seguimi,c'è una storia che è giusto che tu conosca.”

L'inuyokai sentì la voce di Urtak in maniera distorta e dalla tonalità deforme,più basse e cavernosa, mentre la terra che sentiva sotto di lui sembrava tremare leggermente e il fuoco gli parve più luminoso e accecante,quasi come se un frammento di sole fosse entrato sottoterra e avesse cominciato a illuminare tutta la stanza. Provò a rialzarsi il più velocemente possibile ma le membra gli parvero pesanti e la testa molto più leggera e quando si rialzò completamente la prima cosa che fece fu di chiudere una delle mani e muovere un pugno verso l'uomo di fronte a lui. Ma per quanto il colpo a Sesshomaru parve veloce in realtà era stato talmente lento che sembrava essere tirato da un assonnato e quindi lo sciamano non dovette far altro che fare un passo di lato e nulla più. Sesshomaru si sbilanciò in avanti e dopo due passi si fermò di colpo evitando così di cadere a terra,le sue movenze erano simili a quelli di un ubriaco e come tale faceva a reagire a quello che gli stava succedendo. I suoi sensi erano alterati in maniera drastica ed era la prima volta che si sentiva in quello stato in cui tutto era rimasto uguale e allo stesso tempo era diverso. Le immagini sui muri gli parvero vibrare e prendere vita,le figure di caccia si mossero animati da un soffio di vita dando spessore e realismo ai cacciatori,che tiravano pietre e giavellotti a grandi prede che poi morivano e venivano squartati e macellati sul posto. Fu così anche per altre scene,dove anche qui le figure sembravano muoversi da sole,nelle immagini non c'erano villaggi nel vero senso della parola,erano state disegnate una serie di quelle che sembravano tende e nel mentre le immagini che popolavano anche quella scena cominciarono a muoversi, un gruppo di bambini che giocavano e correvano per tutto il muro,mentre le donne indaffarate cucinavano la carne fresca di cacciagione oppure lavoravano le pellicce delle prede catturate mentre un uomo,vestito di uno strano abito lungo decorato con ossicini e pietre di vario tipo batteva un bastone su quello che sembrava una specie di tamburo,mente girava su se stesso e nello stesso tempo guardava il cielo. Sesshomaru sapeva bene che non avrebbe potuto dire normalmente quali personaggi rappresentavano cosa fossero o cosa facessero nello specifico,ma dopo aver bevuto quella strana bevanda sentiva in qualche modo di aver assorbito il significato di quello che stesse vedendo ma che non sapesse come ci era riuscito. Ma la sua attenzione andava ad Urtak e nonostante la pessima coordinazione che aveva con tutte le parti del suo corpo faceva fatica a girarsi dall'altra parte e ricerca la figura dello sciamano. Lo vide in lontananza vicino ad un muro,ma quando si era spostato? Non aveva importanza,ciò che gli importava era raggiungerlo è capire cosa gli avesse fatto. Ogni passo che faceva era come se al posto della carne i suoi piedi avessero il piombo,erano pesanti e si muoveva continuamente in bilico,in preda a chissà quale effetto.

Che cosa mi hai fatto maledetto?”

Disse Sesshomaru ma dal suono della sua voce sentì che arrivò alle sue orecchie in maniera stridula e acuta,quale orribile mutamento stava subendo il suo corpo. Urtak dal canto stava passando una mano sulla parete con un movimento leggero e al tempo stesso pacato,come uno studioso che sposta il dito delicatamente per seguire con attenzione la riga da leggere ed imprimere nella memoria. Vide che Sesshomaru si stava di nuovo avvicinando a lui con le stesse intenzioni di prima,ma non rappresentava un problema in quelle condizioni,i diversi estratti vegetali e il ricavato dei funghi bevuti in un solo sorso erano pericolose anche per un dayokai, gli effetti sulla mente di quel tipo di bevande cambiavano in maniera drastica,seppur per un determinato lasso di tempo che andava da individuo a individuo, una forte sensazione di confusione,seguita da paralisi motoria,forte stato confusionale e sopratutto alterazione della realtà circostante, che stimolava l'immaginazione del soggetto che aveva bevuto quella sostanza,gli sciamani la conoscevano come il latte degli spiriti,veniva bevuta durante alcune cerimonie importanti per chi doveva ascendere con la mente in uno stato di consapevolezza superiore con gli spiriti della natura o in quel caso,per accedere ad una conoscenza antica e quasi dimenticata. L'hanyou si aspettava che l'inuyokai se ne sarebbe stato a terra e avrebbe fatto la sua esperienza mistica fermo e immobile al suolo,dove solo la sua mente avrebbe reagito a quello che stava per succedergli,anche se gli aveva detto di seguirlo non credeva che ci sarebbe riuscito alla prima volta. E invece si era rimesso in piedi,con molta fatica certo, ma non per questo con meno successo dimostrando che Sesshomaru era fisicamente e mentalmente più resistente del normale,potendo così reagire a quello che per il suo corpo era una sostanza dannosa,senza subirne le conseguenze in maniera passiva. Urtak pensava che sarebbe stato meglio così,se non altro l'esperienza che stava per fargli affrontare sarebbe stata percepita in maniera completa anche per mezzo delle sensazioni fisiche.

Molto tempo fa....”, disse Urtak osservando il cane, “Quando gli yokai erano più rispettosi del mondo che li circondava e gli umani erano una razza più giovane,una barca navigava in mezzo al mare in tempesta,su di essa vi era un giovane un ragazzo,esattamente uguale a te,non sapeva dove stesse andando n'è tanto meno quanto tempo ci avrebbe messo,sapeva solo che le onde erano forti e il cielo non gli dava tregua.”

Urtak fece uno strano movimento con le mani e passò il palmo sulla parete umida e da essa raccolse poche gocce e le lanciò addosso a Sesshomaru. Ma per quanto sembrasse una cosa da nulla il cane avvertì quelle poche gocce come un potente getto d'acqua che lo buttò a terra con la potenza degna di un fiume in piena e quando cercò di rialzarsi era cambiato tutto. Si ritrovò a galleggiare in cerca d'aria,circondato da acqua in tumulto e un cielo più scuro e denso di una coltre di fumo. Il cielo tuonava e le onde rischiavano di travolgerlo,com'era possibile? Fino a un secondo fa era sottoterra e adesso in mezzo al mare? Non era vero,non poteva esserlo. Si guardò attorno alla ricerca di qualcosa sulla quale aggrapparsi e sottrarsi al moto impetuoso delle onde. Fu per un solo istante illuminato da un tuono,ma la vide,una barca che scendeva dalla cresta di un onda e si stava dirigendo nella sua direzione,si preparò ad aggrapparsi al suo passaggio e quando lo avrebbe fatto ci avrebbe messo tutto se stesso per mettersi al sicuro. La vide scendere ad una velocità impressionante e nel mentre chiamò a se la sua forza per avere una presa salda e sicura e quando l'imbarcazione arrivò vicino al suo volto mosse rapidamente le mani e subito si aggrappò al bordo scivoloso facendosi trascinare con lei in balia degli eventi,eventi che per la sua mente non avevano alcun senso. Si tenne forte e appena poté tirarsi su fece leva con entrambe le braccia e spingendosi con le gambe che a loro volta era mosse dalla forza del mare in burrasca si lanciò dentro la barca come un naufrago in cerca di salvezza,trovandosi così finalmente nel punto più sicuro di tutta quella baraonda. Completamente fradicio e preso alla sprovvista fece a fatica ad osservare che dentro all'imbarcazione c'era qualcun altro,era lui e lo riconobbe. Era lo yokai della spiaggia,quello rappresentato nella statua,si teneva alla barca tenendo le mani sul bordo della nave e con la testa abbassata restava fermo,con la testa incassata tra le spalle e la schiena curva. Non poteva dirlo con certezza dato la pessima illuminazione dovuta di tanto ai fulmini e i tuoni che rimbombavano nell'aria,ma gli sembrava che i suoi occhi stessero guardando qualcosa sullo scafo e sembrava fin troppo preso dalla cosa per accorgersi che un altro yokai era sulla sua imbarcazione. Curioso abbassò lo sguardo anche lui e vide che in basso era presente la tavoletta con i strani simboli incisi sulla superficie ma questa volta parve diversa,c'era una piccola luce sopra di essa a forma di freccia che sembrava indicare un punto ben preciso.

Chi diavolo sei tu?”

Sesshomaru parlò verso il proprietario della barca,ma questo non lo guardò neanche come se nemmeno ci fosse li,come c'era da aspettarsi,esattamente come nella sua ultima esperienza dentro la sua mente,non gli aveva risposto n'è tanto meno lo vedeva,era inesistente per lui. Poi all'improvviso la barca si alzo improvvisamente sospinta dalla marea furiosa,tanto forte fu il colpo ricevuto che Sesshomaru fu sbalzato fuori non facendo in tempo ad aggrapparsi al legno per restare sull'imbarcazione e proprio quando stava per rientrare in acqua la scena cambiò di colpo,tornado di nuovo in quella caverna sotto la collina. Era disteso a terra,ancora scosso e confuso su quanto accaduto. Si guardò attorno dando rapide occhiate attorno a se e cercando di fare mente locale della situazione,ma la bizzarria della sua situazione era talmente selvaggia e caotica che non poteva essere certo se quello che stesse vivendo fosse semplicemente un illusione dovuta alla bevanda che aveva ingerito molto poco saggiamente oppure era il luogo in se che poteva influenzare la potenza della sua condizione. Cercò di rifletterci su ma la sua testa gli girava a tal punto che ora la stanza sembrava ancora più viva di prima,non solo le immagini avevano preso vita ma adesso sentiva anche i suoni provenienti dalle diverse scene tutte attorno a lui,come ad esempio le voci degli uomini e del verso degli animali abbattuti provenienti dalle scene di caccia o ancora i tipici suoni di una comunità come quelle dei villaggi,con le donne che parlano e i contadini che lavorano nei campi. Erano suoni e rumori che si mescolavano casualmente tra di loro e tanto erano numerose che dato il suo udito finissimo,ma poi tutto terminò quando ancora una volta la voce di Urtak arrivò alle sue orecchie con tono normale.

Ma nonostante la forza del mare agitato e la tempesta che lo assalì riuscì a giungere su una costa dalla sabbia fine e con in mano la tavoletta che aveva preso con se decisi di incamminarsi nell'entroterra avendo solo la tavoletta come guida verso ciò che stava cercando. Passarono due giorni senza che incontrasse nessuno,non conosceva la terra nella quale era giunto e non sapeva cosa aspettarsi,sapeva solo quale direzione prendere,ma a parte questo non possedeva informazioni su quel luogo e per lui il pericolo poteva giungere in ogni direzione. Il terzo giorno giunse nei pressi di una tribù di inuyokai,devi sapere che a quei tempi la tua razza non era molto dissimile da quella degli yoro,erano cani nomadi senza una terra da chiamare casa,dormendo in tende fatte con pelle animale e vivendo ancora di caccia e raccolta,mangiando quello che potevano quando potevano.”

Sesshomaru lo vide di nuovo vicino ad un altra pittura muraria con tutta la scena che gli muoveva attorno. Lo vedeva tranquillo e statico,mentre camminava a bordo del murale osservando le figure disegnate sopra.

Appena entrò nel loro accampamento gli uomini a difesa della tribù gli vennero incontro con le lance e i pugnali in mano e lo costrinsero a seguirli per fargli incontrare il loro capo,temendo che appartenesse ad una tribù nemica.”

Le urla degli uomini provenienti dal murale si fecero più forti fino a che un fischio improvviso non urtò i timpani di Sesshomaru,che per istinto si portò una mano ad un orecchio e chiuse gli occhi,reagendo per istinto a quel fastidioso impulso uditivo. Appena schiuse le palpebre la scena cambiò nuovamente. L'ambiente attorno a lui ora era dominato da un paesaggio montano,alle cui pendici sorgeva un accampamento di tende in cui gli abitanti sembravano vivere in maniera simile alle tribù di lupi. Erano tutti inuyokai e nessuno dei presenti che vedeva aveva un aspetto civile,vestivano di pelliccia e andavano in giro scalzi,per quanto non fossero di aspetto sgradevole non sembrava gente molto pulita e alcuni sembravano più trasandati di altri. Ma a parte questo non erano molto diversi dai cani della sua epoca,avevano un aspetto gradevole e fisicamente avevano corpi prestanti e snelli, ma i loro modi e costumi erano così diversi dai suoi che difficilmente riusciva a credere che quella gente fosse la sua e si chiedeva se davvero un tempo la razza era effettivamente così. Aveva altre domande su quello che stava vedendo,quando la sua attenzione fu rapita da un grande clamore di voci riunite in un unico punto e per tanto si incamminò in direzione del suo interesse, durante il tragitto vite le solite attività di vita quotidiana che si poteva vedere in un villaggio: un gruppo di cacciatori intenti a tornare con la preda catturata,in quel caso un cervo e alcune oche selvatiche,un intagliatore che lavorava su una piccola figurina di legno,alcune donne intente nella preparazione dei pasti e da quello che vedeva si direbbe qualcosa a base di riso e uova messi a cuocere in un tegame di argilla. Continuava ad osservare quell'esistenza che gli vorticava attorno e in qualche modo si sentiva estraneo a quel luogo,cosa più che normale dato che non aveva mai visto nulla di simile,ma allo stesso anche incuriosito,era la prima volta che vedeva dei suoi simili riuniti in una maniera così sociale e anche così rurale. Era abituato a pensare alla sua gente come una razza raffinata e legati all'etichetta di corte,alla nobiltà e alla raffinatezza,invece quella gente sembrava non conoscere niente di questo. Il suo improvviso interesse per quella visione fu subito catturato da qualcos'altro,un nugolo di voci si fece udire ad una ventina di metri e farsi più forte nella sua direzione. Spostò lo sguardo verso la fonte del suo interesse e quello che vide fu un gruppo di inuyokai armati di lance e protetti da quelle che sembravano delle rudimentali protezioni in osso disposti sulle gambe e sulle braccia e attorno alla testa indossavano un coprifronte di cuoio con alcuni monili in osso e pietra legati all'accessorio per mezzo di treccine e cordicelle. E in mezzo a loro rivide la figura di quell'uomo,lo stesso della barca e lo stesso che si trovava sulla spiaggia,era di nuovo lui,questa volta però si trovava in mezzo a loro,con due di quegli uomini puntargli le punte delle loro armi dietro la schiena. A giudicare da quello che stava vedendo non sembrava passarsela bene,sembrava essere tenuto in ostaggio e costretto a seguirli,anche se a vederlo bene però quel tizio non sembrava né preoccupato né tanto meno spaventato. Le altre persone li attorno guardarono stupiti la figura dello straniero che stava passando accanto a loro,i suoi abiti e il suo aspetto erano così diversi dal loro,che erano vestiti in maniera più semplici e primitiva. L'aspetto dell'uomo era più ordinato e la sua capigliatura e più corta e curata al meglio,le sue vesti erano qualcosa che quei inuyokai non avevano mai visto e si chiedevano chi fosse e da dove proveniva,stessa domanda che si poneva anche Sesshomaru,ma per ragioni completamente differenti. Sesshomaru non sapeva bene cosa fare in quel luogo né tanto meno dove si trovasse,l'unica cosa certa e che quell'essere che tanto gli assomigliava era l'unica costante che lo tormentava da quando aveva lasciato il villaggio e lo aveva seguito anche li in Hokkaido,insieme al timore degli strani viaggi che faceva quando dormiva e di quel Jin che di tanto in tanto gli parlava da dentro la sua testa. Perciò fece l'unica cosa che gli passò di mente in quel momento,seguirlo. Mentre la gente restava immobile ad osservare l'arrivo dello sconosciuto Sesshomaru si mise in cammino per seguire le guardie e vedere lo stessero conducendo,a giudicare dal loro andamento sembravano avere una gran fretta,con un aggiunta di nervosismo per condire gli umori. Continuavano a punzecchiarlo,a spintonarlo e quell'uomo invece sembrava cerca il dialogo con i suoi aguzzini,non sembrava preoccupato ne intimorito dai loro modi e mentre parlava muoveva anche le mani in maniera svelta e continua,come a voler dare enfasi alle proprie parole con l'aiuto dei gesti,ma peccato che la cosa non sembrava funzionare. Ad un certo l'inuyokai smise di seguire il gruppo di guerrieri che si fermarono in quello che sembrava un largo spazio vuoto in mezzo all'accampamento,dove in mezzo ad esso si trovava una specie di trono,era fatto con ossa di animali,legno e imbottito di pelliccia e un vistoso teschio animale,probabilmente un rettile molto grosso e su di esso vi era seduta una ragazza,portava una lunga chioma nera con una lunga treccia che le scendeva lungo la schiena,aveva un viso dai lineamenti attraenti e duri,due occhi color nocciola e una piccola cicatrice sulla guancia destra. Fino a qui nulla di strano,se non fosse stato per le vesti in pelliccia che le cingevano il petto,la zona del bacino e alcune strisce di cuoio che le cingevano i palmi delle mani,la zona non coperta dalla pelliccia mostravano un fisico muscoloso,ma in un qualche modo dalla forma armonioso,grossa ma non esagerata,anche se prima vista sembrava abbastanza forte da far impallidire persino un oni e l'ultimo dettaglio erano delle strisce viola segnate in alcuni punti del corpo come le braccia,le gambe e i lati del volto,che conferivano alla giovane un aspetto ancora più minaccioso. Fu su quell'ultimo dettaglio che lo sguardo di Sesshomaru si concentrò maggiormente,il colore dei segni e la loro disposizione sui diversi punti del corpo erano gli stessi che possedeva anche lui sulla sua pelle,com'era possibile una cosa simile e chi era veramente quella ragazza? Era bastato un solo sorso di quella bevanda per spedirlo in un altro mondo,forse non fisicamente,eppure tutto gli sembrava così reale e gli riusciva difficile non credere di trovarsi in un altro luogo,o in un altra epoca come ormai credeva. Si stava accorgendo che l'effetto di quella roba era simile ai suoi precedenti viaggi all'interno della sua mente,ma con la differenza che la libertà di movimento era molto maggiore rispetto ai suoi sogni,seppur la percezione alterata della realtà gli faceva vedere il mondo reale come qualcosa di incomprensibile,dove la fantasia riusciva a sopraffare la realtà con successo garantito,per ora come vedeva la cosa era più un male che un bene. La ragazza diede un occhiata al ragazzo e gli diede un attenta occhiata,lo scrutò accuratamente e poi fece segno con la mano a quegli uomini di allontanarsi. Eseguito l'ordine gli uomini si scostarono dal ragazzo lasciandolo libero dalla minaccia delle loro armi,subito dopo la ragazza cominciò a parlare,ma anche lei si esprimeva in una lingua sconosciuta e incomprensibile,ma dal tono sembrava voler essere autoritaria e intimidatoria. Il ragazzo da parte sua allargò le braccia e alzò gli occhi al cielo,forse in segno di rassegnazione e subito dopo tirò fuori qualcosa dalla sua veste,la tavoletta,la stessa che lo aveva condotto fin li,la stessa che Toran aveva recuperato dalla dimora di Akira. Lui mosse le dita sulla superficie della pietra e questa subito reagì emettendo strisce di lucenti che formavano immagini che agli occhi di Sesshomaru non sembravano aver alcun significato, tuttavia vedere uno di quegli oggetti all'opera era uno spettacolo stupefacente,come la strana sfera che Ezio si portava alla cintola dentro un sacchetto di pelle. Poco volte l'aveva vista all'opera e non aveva idea di cosa fosse o di come funzionasse,sapeva solo che gli Yuki li aveva chiamati frammenti del paradiso e che c'entravano qualcosa con una civiltà scomparsa nella notte dei tempi,qualunque cosa fossero possedevano delle capacità straordinarie,ancora ricordava i vaghi effetti che aveva subito per mano loro. Era stato paralizzato nel suo primo scontro con Ezio,il tempo si era bloccato alla festa di Akira e subito dopo sotto il castello il suo corpo era stato fatto a pezzi e ricomposto in un luogo completamente differente,per poi tornare li sotto,il loro potere era qualcosa che non aveva mai visto in vita sua e non riusciva a trovare un collegamento con altre cose del suo mondo altrettanto simili a quelle,ne la sua spada Bakusaiga né tanto meno la sfera dei quattro spiriti,quale mondo era mai stato in grado di produrre oggetti simili? La sua attenzione fu distolta da un grido improvviso,la ragazza parve essersi agitata in maniera rabbiosa a qualcosa che aveva fatto il ragazzo della barca,non capì bene cosa dato che lui sembrò cercare di tranquillizzarla e anche se non capiva cosa si stavano dicendo comprese che le cose non sarebbero andate bene. La ragazza abbassò la mano verso il trono dove ad uno sguardo più attento dell'inuyokai si accorse della presenza di una grossa ascia,dal lungo corpo di legno e della piatta testa dell'arma completamente bianca,ricavata probabilmente dallo scheletro di una qualche bestia molto grande. La maniera in cui muoveva la grande arma faceva intuire che la ragazza non stava facendo solo scena,sembrava molto competente nell'utilizzo di quel grande e impressionante strumento di morte,la forza non le mancava e le intenzioni nemmeno per adoperarla contro il nuovo arrivato,che tuttavia non sembrava volesse combattere.

Chissà perché ho la sensazione che sta per accadere qualcosa di violento.”

Disse Sesshomaru a se stesso dato che non c'era nessuno li che si sarebbe accorto di lui,anche se parlare con qualcuno in quel momento era l'ultima delle sue intenzioni al momento. Lei mosse l'ascia all'ultimo in ampio fendente laterale tenendo l'arma con entrambe le mani e lui in tutta risposta rotolò di lato facendo andare il colpo a vuoto e che sorprendentemente l'ascia non sbilanciò la ragazza,che riuscì a restare salda e si mise in posizione da tirare un altro colpo. Lui si riprese subito dalla rotolata improvvisa e con un mano andò ad afferrare qualcosa che teneva sotto i vestiti,si mise in posizione di guardia e quello che tenne in mano lo mostrò al suo aggressore, un pugnale dalla lama in metallo,dalla lama ricurva e sottile. Era chiaro come il la luce del giorno che i due stavano per scontrarsi e Sesshomaru,in disparte,se ne restò a guardare la scena,consapevole come tutti gli altri presenti,che lo scontro era inevitabile. Non sapeva cosa stesse succedendo né tanto meno come ci era arrivato,sapeva solo che quel mezzo cervo gli doveva delle spiegazioni su quello che gli aveva fatto e su quello che stava passando,consapevole che in un modo o nell'altro era opera sua se gli stava succedendo questo....e anche per avergli proposto di bere quella strana brodaglia inquietante. L'unica cosa certa era una sola,la prossima volta che qualcuno lo avrebbe incitato a bere un liquido strano e dall'aspetto poco rassicurante,sarebbe stato certo di non farlo,mai più.

  
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