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Autore: YallaYalla    04/11/2020    1 recensioni
for your perusing
At times confusing,
hopefully amusing
Introducing me
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Coppie: Hermione/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Il mattino dopo a colazione Severus aveva un’espressione molto pensierosa, allora Hermione gli chiese a cosa stesse pensando.
“Signorina, tu mi devi spiegare una cosa”
“Eh? Che cosa stai dicendo Severus?”
“Mi è appena venuta in mente una cosa che mi chiedo da molti anni e ora voglio sapere la storia completa. Come avete fatto tu e Harry a far scappare l’ippogrifo e Black?”
Hermione sudò freddo, non voleva pensare a come era stata stupida in quell'occasione e di come aveva trattato Severus.
“Cosa? Io non so niente”
Lui alzò solo un sopracciglio e la sfidò a mentirgli ancora
“Si, scusa. Beh… allora devi sapere che quell’anno avevo deciso di seguire praticamente tutti i corsi, cosa impossibile ovviamente, quindi la McGonagall mi fece avere una giratempo”
“Una giratempo? Ad una ragazzina di 13 anni? Minerva deve decisamente rivedere il modo in cui tratta i suoi ragazzi. Avessi fatto io una cosa del genere il consiglio avrebbe chiesto la mia testa” la interruppe lui.
Il modo in cui la capo casa di Grifondoro aveva sempre un occhio di riguardo per i suoi alunni lo faceva sempre infuriare. Per anni aveva protetto i suoi Serpeverde dall’odio che veniva loro riversato addosso costantemente, spesso senza neanche una vera motivazione.
“Sì, col senno di poi non è stata una grande idea. Comunque grazie a questa giratempo sono riuscita a seguire tutti i corsi ed è tornata utile per aiutare Fierobecco e Sirius” continuò Hermione.
“Ecco, è a questo che volevo arrivare. Dopo avervi trovati tutti insieme appassionatamente alla Stamberga cosa è successo?”
Hermione iniziò a balbettare e a guardare ovunque tranne che verso Severus. Si vergognava così tanto di quello che aveva fatto. Anche se erano passati anni ogni tanto ci pensava ancora.
Lui continuava a guardarla aspettando la fine della storia.
“Beh, sei arrivato tu per salvarci da Sirius e Remus e noi tiabbiamolanciatounincantesimochetihafattovolaresulmuroesvenire” disse Hermione tutto in un fiato.
“Voi cosa?”
“tiabbiamolanciatounincantesimochetihafattovolaresulmuroesvenire”
“Hermione, parla chiaro” rispose Severus iniziando a perdere la pazienza.
“Ti abbiamo lanciato un incantesimo che ti ha fatto volare sul muro e svenire. Ron, Harry ed io contemporaneamente. Mi dispiace tanto, non sapevamo cosa fare, eravamo giovani e in quel momento ognuno diceva cose diverse e non si capiva nulla, Crosta che non era un topo, Sirius che era cattivo e poi buono, Remus che era un lupo mannaro” Hermione iniziò a sparare a raffica frasi per cercare di trovare una scusa al fatto che aveva lanciato il suo professore su una parete e gli aveva fatto perdere i sensi.
“Hermione, respira, va tutto bene” rispose lui. Era una spia, si era reso perfettamente conto di cosa stessero per fare quei tre, ma essendo ragazzini non aveva potuto controbattere. Non aveva preso in considerazione l’urto contro la parete e il successivo svenimento però.
Hermione si calmò e continuò a raccontare: “Dopo io iniziai ad impazzire dicendo a tutti che saremmo stati espulsi, che avevamo fatto una cosa sbagliata, ma nessuno mi dava retta. Ron era ancora sotto la botta della rivelazione di Crosta e Harry pensava solo a Sirius e ad andare a vivere con lui. Ti hanno fatto camminare come una marionetta e ti hanno portato fuori dalla Stamberga”.
“Come una marionetta? Ecco perché mi svegliai con un forte mal di testa. Immagino che quei terroristi non si siano neanche premurati di non farmi sbattere sul soffitto, vero?”
Lo sguardo di Hermione era di pura colpa. Come si vergognava di non avere avuto polso in quella situazione e di aver trattato Severus come un pupazzo gigante lasciandolo alla mercé di Sirius.
“A nostra scusante, però, ti eri comportato proprio come uno stronzo”
Severus rimase un attimo interdetto dalle parole di Hermione.
“Beh, tu eri insopportabile da bambina, o te lo sei dimenticato?”
“Ehi! Io cercavo solo di compiacerti, ma tu non sembravi mai apprezzare i miei sforzi”
“I tuoi sforzi, come li chiami tu; alzare la mano in maniera ossessivo-compulsiva e rispondere anche se non interrogata per dare sfoggio della tua saggezza, come li chiamo io, avevano come solo risultato quello di rendere i tuoi compagni delle ancor migliori teste di legno. Rifletti insieme a me: se avessi fatto rispondere sempre te alle domande cosa avrebbero fatto i tuoi compagni?”
Hermione cercò di fare una faccia offesa alle parole di Severus, ma ormai da molto tempo si era resa conto di essere stata un incubo da bambina.
“Nulla” rispose poi.
“Esatto. Se avessi lasciato che tu dessi sfoggio di tutta la tua sapienza loro si sarebbero adagiati e non avrebbero mai vissuto nel terrore che io potessi chiedere loro qualcosa e non avrebbero mai studiato. Molto semplice”
Severus non era mai stato particolarmente amante dell’insegnamento, o almeno non dell’insegnamento ai bambini. Lasciare che quei piccoli piromani avessero accesso a potenziale bellico era un crimine. Potevano farsi saltare in aria ad ogni occasione e stare per ore a controllarli era il compito di una balia, non il suo. Provava grande piacere, invece, nell’insegnare agli ultimi anni, a quei pochi che sceglievano pozioni in autonomia e che quindi sapevano almeno come fare a non uccidersi.
“Ah, e poi leggere i tuoi compiti era uno strazio” aggiunse l’uomo dopo un po’.
“Altri complimenti?” chiese Hermione, sarcastica.
“Era come prendere il libro e rileggerlo. Una volta, per sfizio, lo feci. Persino le virgole erano al posto giusto. Non era quello che mi aspettavo da te, con la tua intelligenza volevo una rielaborazione, un po’ di commento critico almeno. Fare copia e incolla sono bravi tutti, basta avere memoria.”
Hermione ci rimase effettivamente un po’ male. Si era sempre sentita sottovalutata dall’uomo, ma sentirselo dire in faccia era anche peggio.
“Ora non offenderti, sei troppo intelligente per prendere le mie parole per più di ciò che sono, ossia l’analisi del tuo rendimento fatta dal tuo ex professore. E comunque non mi hai ancora detto come abbiate fatto tu e Potter a far sparire quei due animali”
“Ehi! Sirius non era un animale!” rispose Hermione.
Severus la guardò con un sopracciglio alzato e la donna si mise a ridere.
“Sì, certo, all’inizio puzzava di cane bagnato effettivamente”
La perdita di Sirius era stata un brutto colpo per tutti, Harry ancora non si era perfettamente riavuto.
Hermione sapeva che anche per Severus non era stata una cosa semplice da elaborare, i due avevano un passato molto doloroso e non erano riusciti a parlarne come si deve e la cosa tormentava l’uomo di fronte a lei.
“Alla fine, mentre eravamo in infermeria, venne da noi Dumbledore e ci fece capire quello che dovevamo fare. Io e Harry andammo indietro nel tempo per salvare Fierobecco prima dell’esecuzione e insieme a lui volammo verso la finestra di Flitwick, liberammo Sirius e i due se ne andarono insieme. Senza dubbio si colloca al secondo posto nei peggiori voli della mia vita, stavo per vomitare”
“E il peggiore quale è stato?” chiese Severus curioso.
“La storia per un’altra volta, devo andare dalla McGonagall adesso” rispose Hermione alzandosi, lo baciò e se ne andò in camera per prepararsi all’incontro con la preside.
  
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