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Autore: Biblioteca    06/11/2020    1 recensioni
Salazar Serpeverde e Godric Grifondoro sono convocati da Tosca Tassorosso e Priscilla Corvonero per discutere un problema che sembra comico, ma in realtà è molto serio: come si può fare per garantire agli studenti un luogo conosciuto come "bagno" in una scuola magica costruita in pieno medioevo?
Ecco come sono nati i bagni della scuola di Hogwarts... e come Salazar ha trovato la grotta che un giorno sarebbe diventata la camera dei segreti.
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Corvonero, Godric Grifondoro, I fondatori, Priscilla Corvonero, Salazar Serpeverde, Serpeverde, Tassorosso, Tosca Tassorosso
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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- Questa storia fa parte della serie 'Quattro fondatori per un castello'
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“Disciplina! Ecco quello che ci vuole con i ragazzi! Disciplina e regolarità!”
Salazar Serpeverde camminava a passo deciso tra gli alberi. Sapeva che ancora non conoscevano bene la natura della foresta (che un giorno avrebbe preso il nome di “Foresta Proibita”) e che quindi correva dei rischi. Ma doveva tentare il tutto per tutto.
“Mio padre non mi faceva schiodare dalla biblioteca di famiglia finchè non imparavo a memoria i miei scritti. Arrivavo a mangiare una sola volta al giorno, e talvolta non avevo neanche stimoli fisici e il mio secchio vicino al letto restava vuoto. E adesso sono uno dei maghi più potenti esistenti. Che bisogno c’è di un bagno? Ce l’ho fatta io, possono farcela tutti i ragazzi! Tutti!”
Qualcosa si mosse tra le fronde di un cespuglio e immediatamente Salazar tirò fuori la bachetta e l’agitò nell’aria in silenzio, senza neanche mirare; la cosa tra le fronde, qualunque cosa fosse, si limitò a fare un tonfo. Poi calò di nuovo il silenzio; Salazar l’aveva pietrificata, sarebbe rimasta in quello stato diverse ore prima di riprendersi. Oppure sarebbe morta. Poco importava al mago.
Alla fine raggiunse la sua meta: una grotta con un’apertura molto stretta. Ne aveva tuttavia già esplorato una parte: oltre quella crepa, si stendevano chilometri e chilometri di camere aperte e ariose, che scendevano sempre più in basso, forse passando addirittura sotto il lago.
Salazar aveva trovato quella grotta durante il suo turno di esplorazione della foresta. Ma non l’aveva detto agli altri, anche perché era convinto non se ne sarebbero interessati. Inoltre, poteva bastare un semplice incantesimo per chiudere l’entrata e nasconderla agli occhi dei ragazzi. Però, pensava Salazar, poteva essere un ottimo posto per i ragazzi per “espletare le loro funzioni”.
Superata la stretta apertura, agitò la bacchetta, la cui punta si illuminò moltissimo.
Superò senza problemi le prime tre stanze già esplorate e scese verso il basso.
Aveva pensato che quel posto, così riservato, avrebbe potuto essere trasformato in una sorta di “bagno comune”, senza però bisogno di ricorrere alla tecnologia dei Romani.
I ragazzi potevano essere portati lì due volte al giorno: la mattina al risveglio e la sera prima di andare a dormire.
Potevano essere presi degli elfi domestici appositi, per svuotare i secchi, e si potevano creare dei buchi provvisori per far scendere l’acqua direttamente dal lago.
Ma più esplorava le grotte, più si rendeva conto che la sua idea era impraticabile: chi lo diceva che dai buchi non sarebbe scesa anche la melma del lago? E se ci fossero state delle emergenze, durante la giornata? A lui, da ragazzo, era capitato quando aveva erroneamente mescolato la pozione curabolle, se lo ricordava bene. Ed era capitato anche a Priscilla quella stessa notte, e solo per via di un eccesso di gola. E se ci fossero stati dei ragazzi che, talmente intimoriti dalla grotta, non avessero avuto il coraggio di fare alcunché? Si scherzava sempre sul fatto che la paura rilasciasse i freni inibitori di molti. Ma dall’altro lato era possibile anche il contrario.
Ormai Salazar si trovava in una zona le cui pareti erano completamente ricoperte dall’umidità. Era moltissimi metri sotto terra, probabilmente si trovava tra la scuola e il lago.
Si lasciò cadere seduto su un masso. L’aria puzzava di muffa. Respirò comunque affondo. Gli ricordava l’ala della biblioteca che avevano dovuto aprire nelle cantine del castello.
“È impraticabile. Portare qui i ragazzi non li renderà più disciplinati. Forse li spingerà a rivoltarsi contro. Le stanze sono arieggiate, ma non c’è abbastanza cambio d’aria. Anche con rapidi incantesimi, resterebbe comunque un cattivo odore, che aumenterebbe di giorno in giorno. No… dovrò arrendermi e accettare la tecnologia babbana…. Ma la cosa mi fa una tale rabbia!”
Senza nemmeno accorgersene, lanciò un incantesimo che spaccò completamente una roccia.
La cosa fu così improvvisa che quasi si spaventò.
“Calma Salazar. Calma, la magia è disciplina. Non c’è potere senza disciplina….” Ricordando le parole che spesso suo padre e i suoi grandi maestri gli ripetevano, Salazar respirò affondo.
Fu in quel momento che notò che la luce della bacchetta, si rifletteva in modo strano sulla roccia dietro quella che aveva appena distrutto.
Faceva uno strano riflesso verdognolo.
“Un deposito minerario forse? Ci sarebbe molto, molto utile!” pensò avvicinandosi.
Ma non si trattava di una roccia mineraria.
Salazar spalancò gli occhi e quasi cadde a terra per lo stupore.
“Ma questo…. È UN UOVO DI BASILISCO! N-Non è possibile dovrebbero essere estinti ormai!”
Le sue mani tremarono, per poco non lasciò cadere la bacchetta.
Si avvicinò barcollando e toccò la superficie.
 
“Un giorno Herpo il folle fece covare un uovo di gallina da un rospo. Nacque così il re dei serpenti. Il Basilisco. Mentre molti rettili sono facilmente addestrabili anche dalla feccia babbana, il Basilisco risponde solo ai rettilofoni, come noi. E ricordati che solo un purosangue può essere rettilofono.”
 
“Quindi padre, se io vado a prendere un uovo dalla fattoria degli Herper…”
 
“No, figliolo! Oltre al fatto che gli Herper non li devi avvicinare per nessun motivo al mondo, ormai non finziona più in questo modo: ora i Basilischi si riproducono da soli, facendo uova che vengono abbandonate dalla madre e si schiudono anche dopo anni. Ma questo non tutti lo sanno. Non tutti hanno la biblioteca che tuo nonno è stato in grado di costruire. C’è chi dice che siano estinti, ma forse qualche uovo esiste ancora e aspetta solo il giusto momento per schiudersi. I Basislischi comunque sono considerati tra le creature magiche più pericolose esistenti. Lo so perché purtroppo ho dovuto ucciderne molti.”
 
“Perché dite purtroppo, padre?”
 
“Perché sono creature meravigliose. E perché potendole controllare, si potrebbe avere un potere immenso. O figlio mio, quanto vorrei tu potessi nella vita anche solo vederne uno…”
 
“Oh padre! Come vorrei avervi qui!” Salazar era seduto davanti all’uovo e lo scrutava intensamente.
Si accorse della lacrima che gli stava colando da un occhio, ma non si vergognò (tanto più che era solo).
“Questa creatura potrebbe essere la nostra arma segreta! Proteggerebbe davvero tutti dalla feccia babbana! Potremmo mettere l’obbligo di almeno un rettilofono nella scuola per poterlo gestire! Ma… quest’uovo si schiuderà? Dai miei ricordi degli studi svolti, è raro che un uovo di basilisco marcisca. Però può sempre accadere… E come si può nutrire un basilisco? Di sicuro avere vicino una foresta, come quella da cui inizia questa grotta, non è male. Però certo potrebbe anche banchettare con uno studente, con uno di noi… Si dovrà fare molta attenzione, ma avere un guardiano così è un’occasione che non possiamo perdere…”
Si alzò e si avviò all’uscita della grotta.
“E sì, mi duole ammetterlo, ma anche qui la tecnologia babbana può tornare utile: con l’uso dei tubi, potrebbe muoversi più agevolmente nella scuola per attaccare gli intrusi. Forse dovrei prendere in mano la situazione: mi occuperò io della costruzione dei bagni, e farò in modo che siano tra loro tutti collegati, così che il Basilisco possa muoversi più facilmente! E se un mago della mia fama sarà l’artefice dei bagni, saranno accettati anche dagli altri maghi! Farò in modo che non siano solo tecnologia babbana, ma anche altro, molto di più! Però… questa scoperta non devo rivelarla agli altri… non capirebbero e non sarebbero d’accordo. Dovrò prima costruire tutto e dimostrarmi collaborativo; si fideranno di me ancora più di adesso e allora potrò dire del Basilisco! Lo dirò prima a Priscilla, la sua intelligenza sarà utile per sviluppare altri piani per usare quella creatura nel modo migliore. E Godric e Tosca saranno poi costretti ad accettarla…. È un ottimo piano! Sono sicuro che funzionerà!”
 
Continua….

 
(Una parte di notizie sul basilisco vengono direttamente dalla Wiki di Harry Potter, poi ho elaborato una mia teoria sulla nascita delle uova dopo il primo nato – anche perché esistono della specie sia maschi che femmine – sulla sua possibile estinzione a quanto ho capito c’è una specie di dibattito nel fandom. Se qualche informazione fosse sbagliata – comprovata da elementi forniti dalla Rowling – per favore scrivetemi. Vi lascio il link della pagina wiki : https://harrypotter.fandom.com/it/wiki/Basilisco )
  
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