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Autore: fabi300108    06/11/2020    1 recensioni
Due personaggi "miei" che amo profondamente, visti in una chiave diversa. Draco adulto, maturo, ben lontano dal ragazzino dei libri della saga, Asteria è una pagina bianca, tutta da creare. Una storia che si evolve capitolo per capitolo in un cammino di consapevolezza e redenzione e la nascita di un amore...
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy | Coppie: Draco/Astoria
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Non è certo stata questa l'unica volta in cui Asteria si ferí a lavoro. Certo mai così gravemente… Un paio di punture di schiopodo, un morso di folletto, un graffio da un avvincino… Draco sbuffando si ritrovò a medicare un paio di volte scorticature e morsi. Fino a qualche settimana dopo, quando lo chiamarono d’urgenza mentre faceva il giro in reparto. Non ci poteva credere che quella fosse sua moglie, quel corpo sul quale si leggevano i segni di morsi, di graffi, il ventre quasi eviscerato, metà del corpo, viso compreso profondamente ustionato. Eppure, il suo torace magro continuava ad alzarsi ed abbassarsi nel respiro arrancato che andava a morire sulle sue labbra sporche di sangue. Eppure, gli occhi verdi di lei erano lucenti, chiari e limpidi, e rivolti verso di lui, con la preghiera muta delle sue labbra gementi che sembrassero dire una sola parola:

“Aiuto, aiutami”.

Draco si solleva di scatto dal letto, è immerso in un bagno di sudore, i capelli quasi appiccicati al capo, il petto ansante per il cuore in tumulto e la gola riarsa, quasi ustionata. Questa è la terza volta in dieci giorni che rifà lo stesso incubo. Asteria, perfettamente incolume, dorme serena accanto a lui, le lenzuola attorcigliate, mollemente drappeggiate lungo il corpo di lei, la veste una camicia da notte azzurro cenere, aderente come un guanto, segue tutte le curve del corpo, mostrando anche la fossetta dell’ombelico. Leggermente sollevata mostra le lunghe gambe bianche. Nonostante il languore allo stomaco che Draco prova alla vista della moglie in déshabillés, la paura è ancora viva nella sua mente.

Qualche ora dopo Draco entra nell’ufficio del San Mungo di un suo collega:

“Ho attacchi di panico e incubi notturni, vorrei che mi prescrivessi un tonico con valeriana, echinacea e passiflora…”

Il collega, un suo coetaneo, specializzato in psichiatria e su cui Draco fa spesso riferimento per i suoi pazienti, lo guarda inarcando un sopracciglio e con un sorrisetto sbieco:

“ Malfoy, sei l’unico che viene da un medico con la diagnosi e pretendendo la cura che vuoi tu. Siediti un attimo, parliamo, che succede?”

“ Io i cervelli li vedo e li tocco Mirot, tu invece vuoi capire cose c’è dentro...Quello che non si può vedere…”

“Non avrei scelto psichiatria diversamente…”

Dopo un profondo sospiro, Draco decide di confidarsi con il collega:

“Mia moglie sta facendo il corso per diventare una curatrice ed esperta di creature magiche, qualche settimana fa ha avuto un incidente con un drago… Non tornava a casa, sono andato a cercarla e mentre ero in istituto è arrivata la notizie del suo ferimento, mi sono precipitato qui, ho minacciato di sfondare la porta per entrare in reparto per vederla, ho ruggito contro un collega per medicarla io. In tutto questo sentivo come un buco nel petto, mi controllavo a stento ma andavo avanti. Da allora non dormo bene, faccio incubi nei quali lei è morta. Sono spesso in una situazione di irrequietezza…”

“Hai vissuto un’esperienza molto dura, hai un disturbo post-traumatico da stress… Gli infusi con i composti che hai nominato vanno benissimo, ma Draco hai mai pensato di andare in terapia?”

“In terapia, mi stai dando del pazzo?”

“No, ti sto dando della persona prossima ad un esaurimento, che ha vissuto e continua a vivere esperienze molto difficili, con un lavoro stressante, che si è rapidamente sposato e deve gestire pesi molto molto pesanti per la maggior parte delle persone… Avrei giusto cinque minuti di tempo se vuoi approfittare…”

Draco si accomoda meglio nella poltroncina, quell’ora di terapia, divenne un appuntamento settimanale ben proficuo e fisso. Inizialmente si muovevano in superficie, quello che si può verificare semplicemente pensandoci appena, in seguito andarono a scavare nel profondo, portarono alle luce elementi che Draco mai prima di allora aveva visto con chiarezza e tanto meno su cui aveva focalizzato la sua attenzione, disseppelirono elementi dolorosi per poi sanarli. comincia ad alleggerire la sua anima, e i risultati si vedono… Nel tornare a casa solleva la moglie dai fianchi e la fa volteggiare per poi baciarla sulle labbra, al lavoro per quanto sempre attento e scrupoloso al massimo, è più garbato e disponibile al dialogo, tanto che, nel giro di poco, si ritrova nel ristorante del San Mungo a sorseggiare della Burrobirra con i colleghi dopo un turno di lavoro. Il sorriso affiora sulle sue labbra con molta più naturalezza e spontaneità e non cerca di celarlo, così come spesso si lascia andare alla spontaneità, senza celare dietro i suoi occhi tristi ogni pensiero.

“Moglie! Asteria!”

“Bentornato… Cos’è questa esuberanza? Non che mi dispiaccia! Draco la stringe a sè baciandole una tempia."

Appella un paio di valigie, ho proprio voglia di staccare un po’ e il tuo istituto è chiuso per il ponte di Ognissanti, la Scozia ci aspetta!”
   
 
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