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Autore: _AnotherWorld_    07/11/2020    1 recensioni
Ci sono cose che avrei potuto scegliere diversamente, altre cose sono successe e basta senza che potessi muovere un dito a riguardo.
sia Kuroo che Kenma si sarebbero presto resi conto del significato di quelle parole
|KuroKen|Kuroo x Kenma|
--> DISCLAIMER: mi scuso se le parti in dialogo diretto sono segnate da due semplici trattini (--) ma per forza di cose non mi faceva pubblicare con le solite parentesi, quindi mi sono arrangiata. Scusate se cause disturbo.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kozune Kenma, Tetsurou Kuroo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Something you can't choose

SOMETHING YOU CAN’T CHOOSE


Ci sono cose che avrei potuto scegliere diversamente, altre cose sono successe e basta senza che potessi muovere un dito a riguardo.


Kenma si era ritrovato a svegliarsi di soprassalto col suono impellente della sveglia sul telefono che gli ricordava che a breve Kuroo sarebbe venuto a prenderlo per assicurarsi che arrivasse a scuola.

Nonostante le tre ore scarse di sonno, il finto biondo riuscì ad aprire gli occhi per accorgersi che se non si fosse alzato da li a poco il ragazzo sarebbe certamente entrato in casa e lo avrebbe preso di peso.

Stirandosi ed esordendo in un sonoro sbadiglio, il ragazzo si diresse verso il bagno per lavarsi faccia e denti prima di prendere la divisa scolastica e la borsa per gli allenamenti del pomeriggio.


--Kenma, scendi


Kenma sapeva che era solo questione di momenti prima che la voce del suo amico disturbasse l’intero vicinato.

Di tutta risposta prese il telefono e scrisse un veloce messaggio al ragazzo sotto casa sua


Kuroo, non gridare o sveglierai tutti. Sto scendendo

-Kenma


Mise il telefono in tasca, salutò la madre che gli stava augurando buona giornata e scese le scale chiudendosi la porta alle spalle.

Era una giornata soleggiata e abbastanza calda per essere autunno inoltrato.


--Ci hai messo stranamente poco, ti sei svegliato presto oggi?


Kenma ripensò al trauma di essere svegliato di peso il giorno prima


--Prima di ieri sicuro


Kuroo lo guardò per un istante notando le occhiaie che stavano fiorendo sul suo volto


--Se non inizi a dormire bene ti ammalerai


Beccato


Pensò Kenma guardando altrove e incamminandosi verso l’autobus seguito da Kuroo.


A lezione Kenma non riusciva a concentrarsi: un po’ per le scarse ore di sonno della sera precedente, un po’ per quelle parole che gli tornarono in mente le ultime parole che si ricordava del sogno fatto.

In realtà non si ricordava praticamente nulla di quel sogno, però essendosi svegliato con quelle parole in mente non riusciva a non pensarci.

Non era mai stata una persona che badasse molto ai sogni, tuttavia questa particolare frase continuava a rimbombargli nella testa.

Ripensando a molte cose della sua vita, alle scelte fate e dove era arrivato quella frase era molto calzante: aveva scelto di seguire Kuroo giocando a pallavolo, aveva scelto di impegnasi per i suoi amici, aveva scelto di avere affianco qualcuno al suo fianco.

La campanella lo riportò alla realtà, era ora di pranzo.

Era troppo faticoso cambiare posto e andare sul tetto considerando gli allenamenti che avrebbe dovuto affrontare da li a poco, meglio evitare le rampe di scale.

Prese la sua PSP sempre nella borsa e si mise a giocare mentre mangiava un onigiri al salmone.


--Hey Kenma, andiamo a prendere aria?


La voce di Kuroo interrompeva sempre qualsiasi momento di pace che stesse vivendo il giovane.


--Kuroo, troppe scale


Non fece in tempo ad aggiungere altro che l'alzatore venne preso sottobraccio dal corvino ragazzo e, con ancora la sua PSP in mano, trascinato verso il tetto


Perchè me lo chiedi se tanto fai come vuoi?


Così, mentre continuava a livellare il suo personaggio, Kenma venne portato di forza sul tetto assieme al suo pranzo.


--Kenma dovresti mangiare bene


Non aveva tutti i torti dal momento che stava mangiando tenendo in bocca il suo onigiri e masticandolo furiosamente per non staccare le mani dalla console.


--Okay sequestro


Kenma non fece in tempo a ribellarsi che la sua console fu presa e messa in tasca dall’amico


--Avanti, Kuroo stavo per finire il livello

--No, prima mangi

--Cosa sei? Mia madre?

--Al massimo tuo padre, e no


Esordendo in un sonoro sbuffo, Kenma si arrese alla volontà del corvino rassegnato dal fatto che non avrebbe mai avuto abbastanza energie per ribellarsi .


--Kenma, stavo pensando: cosa faresti se non ci fossimo mai incontrati?

Era solo un’altra delle domande senza senso di Kuroo, ma questa vola Kenma rimase senza una risposta pronta.


Cosa avrei fatto se non ti avessi incontrato?


La verità è che non lo sapeva, era stato con Kuroo da una vita: si conoscevano fin da quando erano piccoli, avevano sempre fatto tutto assieme, le loro famiglie si erano sempre trovate assieme per festività e varie. Era come chiedergli cosa avrebbe fatto senza console. Non lo sapeva, era sempre stata la.


--N-non saprei Kuroo, ci conosciamo da sempre

--Mh, immaginavo


Il volto di Kuroo si dipinse di un lieve, ma percettibile, velo di rassegnazione.


Da dove viene quell’espressione? È raro per Kuroo fare una faccia del genere dal nulla.


Proprio mentre Kenma stava per chiedere spiegazioni sul suo atteggiamento qualcuno sbucò dalal porta che collegava il tetto alle scale dell’ultimo piano


--Hey! Anche voi qui per la pausa?

--E Per che altro dovrebbero essere qui?


Erano Lev e Yaku, probabilmente spinti dalla medesima idea di Kuroo di avere un po’ di pace durante la pausa pranzo.

Il volto di Kuroo cambiò espressione in un batter d’occhio, nascondendo quel velo di rassegnazione che l’aveva assalito l’attimo prima, rispose


--Sì, la giornata è bella e non fa nemmeno così freddo e in più mi devo assicurare che il nostro cervello mangi se vogliamo giocare bene


Kenma non fece altro che voltarsi verso i due ragazzi invitandoli a sedersi con loro per tornare a mangiare.

Dopo quell’episodio, Kenma non seguì nemmeno quel poco di lezione che prima riusciva a sostenere, venendo risucchiato dai suoi pensieri.


--Q-quanto manca alla fine?


Kenma aveva l’affanno, era come se oggi avessero fatto il doppio degli esercizi che erano soliti fare e l’alzatore era allo stremo.


--Facciamo un ultimo set


Esordì Kuroo, scatenando la faccia di disappunto sul volto di Kenma.

Kuroo si stava comportando in modo strano, non lo stava del tutto ignorano, ma non si stava nemmeno comportando come al solito. Era come se ci fosse qualcosa che lo avesse infastidito, nonostante Kenma non si ricordasse di aver fatto nulla di sbagliato.


--K-Kuroo non ce la faccio più, basta


Kuroo si voltò e vide il volto rosso per l’affanno dell’alzatore, pure gli altri erano stremati e lui compreso


--Okay, per oggi basta


Tirarono tutti inconsapevolmente un lieve sospiro di sollievo e si diressero verso le panchine per bere e sedersi per prendere fiato.

Tra le voci un po sopra i toni di Yaku che rimproverava Lev per gli appoggi fatti male e il casino generale, Kuroo prese la sua borraccia e si diresse verso le porte della palestra per uscire a prendere aria.

Kenma, non sapendo bene come comportarsi in una situazione simile, si limitò a guardare l’amico sedersi sui gradini a prendere fiato.


Non saprei comunque cosa dirgli se andassi la, non avrebbe senso.


Con questi pensieri che rendevano la testa dell’alzatore pesante, andò con tutti gli altri a cambiarsi in spogliatoio sentendo lo sguardo di Kuroo sulla schiena.


--Kuroo vieni? Guarda che ti lasciamo indietro


Fu la solita voce di Yaku a riportare alla realtà il ragazzo


--Sì, arrivo


Alzandosi con l’aiuto del corrimano delle scale, anche Kuroo raggiunse gli altri.

Col calare del sole le temperature si fecero più fredde e se prima il clima era mite adesso faceva decisamente freddo.


--Kuroo, andiamo? Ho freddo


Kenma incitò Kuroo ad accelerare il passo dal momento che ogni sera, dopo gli allenamenti, dovevano tornare a casa a piedi per via del blocco delle linee di trasporto pubblico.

Di tutta risposta l’altro aumentò il passo in modo che Kenma rimanesse comunque una decina di passi dietro di lui.


Ma che gli prende oggi?


--Kuroo, la smetti? Sei strano da tutto il giorno: prima mi trascini a pranzo, poi mi fai domande senza senso, poi tenti di uccidermi al club. Che ti prende?


Kenma non stava urlando, però dalla voce Kuroo poteva capire quanto fosse confuso il ragazzo.

Con molta calma il corvino si fermò permettendo a Kenma di raggiungerlo per poi voltarsi a guardalo.


--Davvero ancora non capisci?


Le parole di Kuroo confusero Kenma più che mai.


Cosa dovrei capire io? Ti comporti in modo strano da tutto il giorno e dovrei essere io quello che capisce?


--Kuroo quello che stai dicendo non ha senso

--Ovvio che non abbia senso per te


Le parole di Kuroo furono taglienti e Kenma stava capendo sempre meno come si fosse rovato in questa situazione.


--Me ne torno a casa


Proferì il biondo dopo una breve pausa, non sapeva come gestire quella situazione. Ci avrebbe pensato di notte davanti ad uno dei suoi giochi per sistemare il giorno seguente, era comunque troppo stanco al momento.

Peccato solo lui fosse di quell’avviso. Come disse quelle parole Kuroo lo afferrò per un braccio appena gli passò affianco costringendolo a rivolgere le spalle contro al muro e bloccargli la via col suo corpo.


--Non ancora

--Kuroo lasciami


Kenma cercò di divincolarsi con scarso successo.


--Kuroo cosa stai facendo

--Pensi davvero che te sia solo un contorno nella mia vita?

--Cos- 


Mentre Kenma stava cercando di formulare la frase che, secondo lui, avrebbe messo fine alla conversazione, qualcosa di caldo si adagiò sulla sua bocca.

Vide il ragazzo avvicinarsi senza problemi, non fu precipitoso per non farsi vedere, al contrario, fu lento e gli diede il tempo di realizzare ciò che stesse accadendo.

Kuroo lo stava baciando.

Non c’era altro, non lo aveva respinto e non gli aveva detto di fermarsi nonostante lo avesse visto avvicinarsi. Le sue mani si aggrapparono d’istinto alla felpa rossa del club, fu un gesto istintivo come lo fu quello di socchiudere le labbra per permettere a quel bacio di farsi più intenso; occasione che Kuroo colse appena gli si fu presentata l’occasione. Gli occhi di Kenma si socchiusero lentamente mentre osservavano con attenzione quelli del corvino già chiusi.

Sembrava passata un’eternità quando Kuroo si staccò da quel contatto così intimo e Kenma ci mise qualche secondo per rielaborare quanto appena accaduto.

Non ci mise molto prima che i suoi occhi si espandessero e le gote si arrossassero. Se il flusso di pensieri che lo assalivano da tutto il giorno si fosse fermato là, ne sarebbe stato molto felice, ma ciò aggiunse una marea di pensieri al flusso che continuava già dall'intero giorno.


--K-Kuroo

--Per quanto mi riguarda, se non ti avessi mai incontrato avrei dovuto trovare un modo per farlo. Se non mi avessi seguito a pallavolo, avrei trovato un modo per stare con te. Se mi avessi odiato, avrei trovato un modo per farmi apprezzare. Kenma, ci conosciamo da sempre e non so da quando ho iniziato a sentire un cambiamento nei tuoi confronti, non lo so davvero e non so davvero darmi una spiegazione. Ci ho messo tanto ad accettarlo e a capire che cosa fosse, ad averne la certezza. Non ti sto chiedendo di accettarlo, se non vuoi, ma non mi ignorare e non respingermi ora che sai la verità. Se preferisci posso fare anche finta di nulla, ma non riuscivo più a fare finta di nulla ormai


Kenma rimase in silenzio, sbigottito. Il cuore gli batteva all’impazzata, come se avesse corso alla stessa velocità dei suoi compagni di squadra durante gli allenamenti, come se avesse battuto il boss finale con 20 hp rimasti. Per un attimo ebbe la sensazione di svenire da quanto velocemente il sangue gli stesse pompando nelle vene.


Si rassegnò, non era una battaglia che poteva vincere.


Ah, quindi è questo quello che si prova.

È questa quella sensazione pesante nel petto, la paura di essere rifiutati e gli occhi lucidi.

È questo l’amore.

--Kuroo, non sono molto bravo con le persone e nemmeno ad esprimere come mi sento o cosa provo, però voglio dirti una cosa: stamattina mi sono svegliato con una frase in testa “Ci sono cose che avrei potuto scegliere diversamente, altre cose sono successe e basta senza che potessi muovere un dito a riguardo” e sono arrivato solo adesso alla conclusione che sia proprio vero. Sai, io non ho scelto di incontrarti, è successo. Ho scelto di giocare a pallavolo per te, ho scelto di impegnarmi in qualcosa per te. Quindi, anche se non ho scelto di incontrarti sei stato il “perchè” di molte delle mie altre scelte. Se non ti avessi incontrato, avrei comunque fatto queste scelte? Sarei comunque adesso col cuore in gola? Sarei comunque felice? Non lo so, ma non mi interessa saperlo perché se non ti avessi potuto incontrare per “caso” o “destino” o chiamalo come vuoi, avrei trovato sicuramente un modo per vederti


Kenma prese un gran respiro per la velocità con la quale aveva pronunciato tutte quelle parola, cosa inusuale per lui.


--Non so se sto dicendo qualcosa di sensato in questo momento, ma non importa. Non so nemmeno se stai capendo cosa sto cercando di dirti quindi- 


Kenma si aggrappò ancora una volta alla felpa di Kuroo per sollevarsi lievemente sulla punta dei piedi e raggiungere nuovamente le labbra del ragazzo davanti a lui, stavolta in un bacio fioco, timido, quasi come se avesse paura di rompere qualcosa.

Si staccò quasi subito, tornando coi talloni a toccare il suolo.


--Questo significa che ance tu?

--Non farmi domande alle quali non voglio rispondere, mi conosci. Sì, hai solo dato un nome a tutti i pensieri che avevo da un po’ di tempo


Kuroo era a metà tra il sorpreso e l’euforico, non sapeva come trattenersi, non sapeva se ci sarebbe riuscito, ma soprattutto se avesse voluto effettivamente farlo.


--Hey, Kenma

--Cosa?


Chiese Kenma prendendo il telefono tra le mani a controllare l’orario.


--Ti andrebbe di fermarti da me stanotte? È comunque tardi e domani non abbiamo le attività del club e nemmeno scuola, possiamo stare da me a giocare


Se c’era una cosa che Kuroo sapeva fare meglio di chiunque altro era saper convincere Kenma a fare qualcosa mettendo in mezzo la sua passione per i videogiochi.


--O-okay ma solo se mi lasci il player 1

--Mh mh


Annuì Kuroo prendendo impacciatamenete la fredda mano di Kenma nella via che portava alla sua casa, non comunque lontana da quella del biondo.


--K-Kuroo a-aspetta

--Cosa?


Mormorò il corvino nell’orecchio del ragazzo che si stava contorcendo sotto di lui.


--A-avevi detto che a-avremmo g-giocato


Kenma sentiva le sue labbra umide percorrergli lo spazio tra il collo e la scapola andando lentamente a scendere sulla pelle ormai libera dalla maglia probabilmente ormai relitto sul pavimento.


--Sì, ma non ho mai detto per quanto

--Ah...s-sei proprio- 


Non riuscì a finire la frase d’insulto preparata appositamente per il ragazzo che gli stava ormai calando i pantaloni della tuta


--F-fermati K-Kuroo è- è troppo così

--Non ti preoccupare, non andremo fino in fondo ancora, ma fammi soddisfare questo bisogno che ho di toccarti, di assaporare la tua palle direttamente


Come fa a dire certe cose così imbarazzanti senza esitazione.


Pensava Kenma con quel poco di lume di coscienza rimastogli, inebriatosi dell’ardore che stava provando grazie a quello che era sempre stato il suo migliore amico, il suo compagno inseparabile e adesso si stava tramutando in un compagno di vita.

Kuroo non perse tempo per leccare la pelle scoperta nell’interno coscia del biondo, sentendolo gemere e guardando le esili mani aggrapparsi alle coperte in quella fioca luce che entrava dalla finestra affianco al letto della sua camera.

Quante volte l’aveva sognato, quante volte si era svegliato maledicendosi per fare certi pensieri così indecenti su un amico, quante volte su quello stesso letto aveva dato sfogo alle sue fantasie e i suoi istinti.

E adesso era lì, l’oggetto del suo desiderio, la persona con la quale avrebbe voluto passare il resto dei suoi giorni e per la quale avrebbe fatto di tutto. Era li a gemere sotto il suo tocco vorace, le sue mani curiose che lo toccavano ovunque, si stava inebriando dell’odore della sua carne bagnata. Il membro ormai svuotato nella sua bocca stava subendo ancora lievi spasmi per l’orgasmo appena raggiunto.


--K-Kuroo

--Sh, è tutto okay non farò altro per stanotte


Kuroo si adagiò, stanco, vicino al corpo esausto del più piccolo.

Kenma non sapeva come comportarsi in una situazione del genere, era imbarazzato e ancora confuso: nella sua testa avrebbero giocato come sempre a qualche gioco dove la sua supremazia sarebbe stata indiscussa.


--H-hey Kuroo


La faccia di Kenma, ancora accaldata, si girò a guardare quella di Kuroo


--Sì? Dimmi

--Non ho mai scelto di incontrarti sei...capitato se vogliamo dire così ma sono contento che te sia una di quelle cose che mi siano capitate, non avrei potuto chiedere altro


Con quel poco di forse rimastogli il biondo si tirò a sedere sul letto indossando una delle tante maglia sparse sulla sedia della camera di Kuroo che gli fece da vestito. Si diresse vero il tavolino dove erano stati abbandonati i joystick di prima.


--Non avevi detto di volere la rivincita?


Kuroo sorrise d’istinto alla domanda postagli, era sempre il solito Kenma, il ragazzo che stava alzato tutta la notte per giocare ai videogiochi e non voleva fare troppa fatica per nulla. Adesso era il suo Kenma però, avrebbe avuto cura di quella persona che il destino gli aveva messo davanti senza possibilità di scelta. La sua decisione non presa, aveva deciso di prendere lui.

N.d.A.

Ciao a tutti!
Oggi vi propongo una Kuroken che mi ha travolto proprio. Ho scoperto di avere un’affinità per questo piccolo micio non indifferente, tipo Kenma mio soul spirit ormai.
Cooomunque, sono stata indecisa fino alla fine se lasciarla verde, casta e pura o spingermi un pochino più in là ebbeeeeene sì, ho CHIARAMENTE optato per la seconda, perché why not.

Mi sono divertita a scriverla, anche se non ero convinta dei saltini temporali (barrette) usate, però rileggendola ho pensato non stessero male (e mi evitassero altre 3 pagine di random scrittura, almeno).
Quindi si insomma, ecco a voi questi cuties **, detto questo mi auguro che vi sia piaciuta e spero di avervi intrattenuto almeno un pochino.
Come sempre, se vi va lasciate una recensione che mi fa sempre piacere, e spero sempre di vedervi alla prossima fanfiction!

Vi mando un bacino spaziale,
_AnotherWorld_
   
 
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