Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: ladypink88    07/11/2020    4 recensioni
Laura non è e una ragazza famosa, tanto meno un personaggio importante. Ma quello che si ritrova a vivere è l'incubo di una dipendenza da una droga legalizzata : per risolvere un problema, si ritrova poi a doverne affrontare un altro più grande. Ma questa è anche la storia di un cammino che la porterà verso una silenziosa, ma avvincente vittoria. Intrecci, storie, sentimenti. Un amicizia, un amore, un amante. Due vite che si uniscono in una promessa che sa di eterno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Quel pomeriggio lo Starbucks di Corso Como pullulava di gruppi di giovani apparentemente allegri e spensierati.
A parte lui. Manuel non aveva neanche la voglia di guardarsi attorno.

Il suo stato d’animo era profondamente alterato e in preda a sentimenti contrastanti : da una parte capiva ciò che la puffa gli aveva comunicato, ossia la sua delusione. E se ne rammaricava profondamente.
Dall’altra parte avrebbe gradito un po’ più di comprensione da parte di Laura. Non era certo sua abitudine spiare o stalkerare la privacy altrui.
Dal suo punto di vista il suo atto era assolutamente giustificato dal bisogno spasmodico di saperne di più sul passato della puffa.
E l’unico motivo di questa sua necessità quasi primordiale era semplicemente dettato dal voler comprendere fino in fondo il malessere della ragazza che amava.
Ripensò alle ultime parole che Laura  aveva pronunciato un attimo prima di voltargli le spalle :
“ Non ho mai pensato che tu fossi uno sciocco Manu…. fino ad oggi. Anzichè leggere di nascosto il mio diario non avresti potuto chiedermi molto semplicemente cosa mi stesse succedendo?”

Secondo lei sarebbe bastato chiederglielo. Come se si frequentasse.

Era molto più semplice aprire o addirittura forzare cassaforte di una banca che comprendere cosa celasse Laura nei suoi pensieri.
Sempre così mutevole, nei suoi pensieri affaccendata, un secondo prima sorrideva e ti prendeva in giro in tono irriverente per poi cambiare totalmente d’umore un momento dopo.
E spesso lui non riusciva a comprenderne la ragione.

Di sicuro il suo comportamento non era stato eticamente corretto, ma non aveva sbagliato secondo il suo personale modo di vedere.

E se la puffa non fosse stato in grado di comprenderlo probabilmente lui non avrebbe più potuto fare nulla per lei.

L’aveva compresa e sostenuta sempre nel corso della loro amicizia.
Se per lei un unico errore era sufficiente a spezzare ciò che c’era fra loro probabilmente, anzi sicuramente non ne valeva la pena.

Quel pensiero lo faceva star male.

Dentro di sè nutriva una ragionevole speranza del fatto che Laura sarebbe tornata sui suoi passi, ma per una volta lui sarebbe rimasto fermo.
Perdonarlo o meno doveva essere una sua scelta e lui doveva lasciarla libera di agire.

Diede un’occhiata fuori. Sembrava che stesse spiovendo.
Finì il suo cappuccino, pagò e si avviò verso casa.
Aveva bisogno di stare da solo  e ora che si era tolto quel peso che da tanto, troppo tempo gravava sulla sua coscienza, doveva riflettere e processare tutto ciò che era successo.
Uscì dallo Starbucks , ma si rese conto che stava ancora piovigginando.
Alzò gli occhi al cielo e si rese conto che il grigiore delle nuvole corrispondeva in qualche modo al suo stato d’animo : rammaricato, costernato, a tratti apatico.
Si infilò il cappuccio della felpa per non bagnarsi troppo, e si avviò con passo moderato verso la stazione.
Non si guardò troppo attorno, ma in quel tumulto interiore si accorse di un’insegna di un ristorante dove andava spesso con i suoi genitori fino a poco prima della loro separazione.

“ Le Gardenie”.
Sorrise.
“ Certo che anche se poi le cose sono andate storte, fino a quando sono stati insieme i miei genitori mi hanno reso davvero felice”.
E questa era davvero una fortuna.

Mentre si avviava alla stazione i suoi pensieri lo travolsero come un fiume in piena.

Rigidità.  Estrema rigidità.

Aveva giudicato in modo  davvero assolutistico suo padre e aveva deciso di allontanarlo dalla sua vita senza dargli nessuna possibilità di dialogo, confronto o spiegazione.
Lo stesso aveva fatto per Serena.
Oggettivamente si rendeva conto che le sue motivazioni avessero un forte peso dovuto ad eventi oggettivi, ma ora che era lui a trovarsi dall’altra parte, ossia da quella dell’imputato, si chiedeva se poteva esserci un modo diverso di affrontare certe situazioni.
Come posso pretendere che Laura sia comprensiva nei miei confronti, quando io sono stato implacabile con mio padre, e con Serena stessa, sulla quale mi sono oggettivamente sbagliato?”

Tutti questi dubbi che continuavano a fare capolino nella sua mente lo rendevano profondamente inquieto.

Ed impotente.

Ma gli venne in mente ciò che aveva scoperto quel pomeriggio riguardo Serena e di quella strana coincidenza riguardo i loro padri.
Forse c’era qualcosa che poteva fare. Ma aveva bisogno di un attimo di stacco.

Arrivato in stazione vide che il treno era già pronto sul binario.
Salì e si sedette sul primo posto che trovò libero.
Pochi minuti dopo il treno partì e Manuel lasciò Milano.
Quella sera non sarebbe andato alla festa di Serena, ma con un po’ di fortuna, avrebbe fatto per lei qualcosa di meglio.
                                                                                                                                                           
                                                                                                                                                                            *************
 
Laura aveva accettato l’idea di prepararsi a casa della sua amica non tanto perchè ne fosse convinta, ma essenzialmente per due motivi : aveva visto Serena così entusiasta all’idea di poterle dare qualche consiglio di moda, trucco e parrucco, e, ragione assai più concreta, dopo quanto accaduto con Manuel non avrebbe fatto in tempo a tornare indietro e prepararsi, e soprattutto non aveva nulla di adeguato da mettersi.

Entrò nell’antibagno e si rese conto che la sua amica era proprio abituata ad un altro mondo : accappatoi piegati e asciugamani piegati in modo molto preciso . Al lato della camera uno specchio forgiato con una splendida cornice di metallo argentato donava a quella semplice anticamera un’aria antica e rilassata.

“ Oh cielo, quando andrò a vivere da sola voglio anche io un bagno così!” esclamò Laura.
Alle sue spalle sentì delle sonore risate. La ragazza si girò e vide la sua amica che le disse con naturalezza :
“ Sono lieta che ti piaccia questo antibagno, e questo specchio ad onor del vero lo aveva scelto mia madre, è una delle poche cose che papà ha tenuto dopo la sua morte.”
“ In effetti è bellissimo, semplice ma di classe!” ne convenne Laura.
“ Comunque, vedo che non hai aperto ancora la porta scorrevole del vero bagno,sono venuta solo a consigliarti di rilassarti nella vasca idromassaggio e di usare questa! Falla sciogliere nella vasca, il suo effetto è speciale!”
Laura inarcò un sopracciglio e prese il pacchettino che le stava porgendo con convinzione la sua amica. Lesse solo distrattamente una scritta “Lush”.
Serena le indicò la porta scorrevole davanti a lei che portava al bagno e le sussurrò “ Buon relax tesoro!”.

La puffa lasciò scorrere la porta e davanti a lei si aprì un piccolo paradiso : ai suoi occhi quello che Serena chiamava bagno poteva essere considerata una “minispa”.
Sulla destra vi erano i servizi in marmo lucido blu scuro, perfettamente lucidi tanto da brillare, mentre sulla sinistra c’era lei, una meravigliosa vasca idromassaggio.
Laura si tolse i vestiti con estrema timidezza, e iniziò a far scorrere l’acqua dell’idromassaggio.
Prese tra le mani il pacchetto di lush e lo aprì per poi accorgersi che Serena le aveva portato una bomba da bagno chiamata “Snowfairy”. In pratica si trattava di una palla che andava sciolta nella vasca e la cui funziona era quella di creare una fantastica schiuma e un piacevole profumo per rendere l’esperienza del bagno “indimenticabile”.
La puffa non era avvezza a quel genere di cose, ma non appena vide l’effetto della pallina rosa sciogliersi nell’acqua e lasciare una scia di schiuma dello stesso colore decise che non c’era nulla di male nel coccolarsi un po’.
In punta di piedi entrò nella  vasca idromassaggio e una volta nell’acqua si sentì decisamente più rilassata.

A Laura sembrava di essere avvolta in un abbraccio di profumata dolcezza, e in quella si rese conto di avere il viso pieno di lacrime.
Manuel…” fu un pensiero veloce, ma fulminante.
Ma la puffa era ancora estremamente ferita per quanto era successo. Aveva bisogno di tempo per processare il tutto.
La ragazza si lasciò andare totalmente alla schiuma e al profumo avvolgente di cannella che quella magica palla  esalava.
Chiuse gli occhi e semplicemente si rilassò e nella sua mente solo un pensiero aleggiava vago e gentile :
Grazie Serena, sei davvero un’amica!”.

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: ladypink88