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Autore: lapacechenonho    07/11/2020    2 recensioni
L’anziana coppia che abitava ormai quella casa da moltissimi anni, era seduta nella veranda che molto tempo addietro era stato uno degli elementi fondamentali per la scelta dell’abitazione. Per volere di lei, ovviamente, lui si sarebbe accontentato di vivere sotto un ponte purché al suo fianco ci fosse lei. Si godevano la brezza fresca di quel primo settembre, una data che nel tempo era stata un momento importante, e adesso riguardavano a tutti quei momenti con un pizzico di malinconia tipico degli anziani quando ripensano alla loro vita.
Questa storia partecipa alla challenge “Things you said“ indetta da Juriaka sul forum di EFP
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Più contesti
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4- 008: Things you said with too many miles between us (Le cose che hai detto quando c'erano troppi chilometri di distanza tra noi due).
 
Ginny si era ripresa in fretta dalla vicenda di Tom Riddle. Certo, qualcuno la guardava ancora come fosse un’aliena capace di pietrificare tutti, e talvolta di notte aveva ancora qualche incubo, ma in fondo se la cavava abbastanza bene. Così i suoi fratelli l’avevano lasciata in pace e nessuno le faceva più domande circa la sua salute o il suo sonno, insomma, era la stessa ragazzina di sempre che non si preoccupava più di tanto di quello che dicevano di lei. E proprio perché la ragazzina di sempre era tornata, il suo unico pensiero fisso era stato solo uno: Harry Potter.
Agli incubi di Tom Riddle, si alternavano sogni bellissimi in cui un Harry tredicenne chiedeva ad una Ginny dodicenne di sposarla, poi loro all’altare, e infine in una casa con tanti figli. Salvo poi svegliarsi e rendersi conto che niente di tutto ciò era successo, lei era sempre Ginny Weasley, Grifondoro del secondo anno e lui era sempre Harry Potter che aveva fatto molte più cose di lei (come fronteggiare Tu-Sai-Chi al primo anno o salvarle la vita al secondo anno), Grifondoro del terzo anno, che si trovava dal lato opposto della torre rispetto al suo.
Sospirò con fare melodrammatico sulla sua pergamena di Pozioni che Piton aveva ordinato di consegnare entro lunedì. Non aveva voglia di studiare Pozioni, voleva solo immaginare scenari che mai si sarebbero avverati che avevano come protagonisti lei ed Harry.
«Disturbo?» la voce di Hermione Granger interruppe i viaggi mentali che Ginny aveva appena iniziato.
«Veramente sì» disse infastidita. Ad essere onesti, si sentiva leggermente in colpa con Hermione e tutte le persone che il Basilisco aveva pietrificato. In fondo, se lei non avesse continuato a scrivere su un diario che risponde, la Camera dei Segreti sarebbe rimasta chiusa, il Basilisco non sarebbe stato liberato, nessuno sarebbe stato pietrificato e infine tutti avrebbero avuto un anno tranquillo, Ginny compresa.
Hermione ignorò totalmente il commento e si sedette di fronte a lei. «Pozioni» osservò guardando la pergamena di fronte a Ginny.
«Già, una noia mortale» rispose pensierosa.
«Ho visto che non parli con molta gente quest’anno…» cominciò la riccia e Ginny si incupì. Era vero che alcuni la guardavano spaventati, ma era anche vero che molti – la maggior parte – evitava addirittura di parlarle. Abbassò la testa, d’un tratto il saggio di Pozioni era diventato interessante. «Non badarci, non è stata colpa tua e anche se loro lo sanno, sono stupidi a non capirlo» cercò di consolarla.
«Non ci bado, infatti» rispose dura.
«Ma…?» la invitò a proseguire Hermione.
«Ma ogni tanto mi farebbe piacere avere qualcuno con cui parlare» ammise. «Un’amica, un amico, qualcuno che non sia un mio fratello» aggiunse.
Hermione sorrise, si guardò intorno e poi tornò con lo sguardo fisso sulla minore dei Weasley. «Bene, adesso io e te siamo amiche» dichiarò facendo strabuzzare gli occhi di Ginny.
«Amiche? Hermione, io ti ho…»
«Pietrificata? Non sei stata tu. È stato il Basilisco, e non hai aperto tu la Camera dei Segreti, tu sei stata solo il mezzo attraverso il quale Tom Riddle ha agito ma non è colpa tua» le fece notare.
«Be’ ma se io non avessi scritto per tutto quel tempo al diario tutto ciò non sarebbe successo».
«Se non fossi stata tu, sarebbe stato qualcun altro, Malfoy e Riddle cercavano solo un’esca, non gli importava chi» chiarì. Poi posò una mano sulla sua. «Va tutto bene adesso» la rassicurò.
Ginny, istintivamente tirò un sospiro di sollievo, come non era mai successo fino a quel momento. Aveva sempre trattenuto il fiato davanti ai compagni, avendo troppa paura di quello che loro potevano pensare di lei.
Le sorrise grata e dopo aver superato quel momento di debolezza, guardò Hermione dritta negli occhi.
«Hermione tu sei tanto amica di Harry, giusto?» chiese cauta. La ragazza annuì. «Ehm…ecco…sai se gli piace qualcuna?» continuò.
Hermione sorrise sorniona. «Ah, così Ron aveva ragione» Ginny sentì le orecchie andare in fiamme. Un po’ per la rabbia, un po’ per l’imbarazzo. Come osava quel lurido pezzo di sterco raccontare i fatti suoi a gente che lei a malapena conosceva? Gliel’avrebbe fatta pagare, in un modo o nell’altro.
«Non ti preoccupare, non credo gli piaccia qualcuna» disse rispondendo alla sua domanda. «Però non mi pare il caso di farsi avanti. Credo che il ricordo del san Valentino dell’anno scorso sia ehm…come dire…fresco» aggiunse titubante. A quel punto Ginny, presa dallo sconforto più totale, gettò la testa sulla pergamena ancora bianca e si coprì la faccia con le mani. Voleva scomparire da Hogwarts, cancellare il suo primo anno e ricominciarlo tutto da capo.
«Non si innamorerà mai di me» disse sconsolata contro il suo avambraccio.
«Be’ magari prova ad essere più te stessa, prova ad uscire con altra gente, magari si accorgerà di te, prima o poi» rispose Hermione.
«Mi stai dicendo di uscire con altri ragazzi per conquistare Harry?» domandò scettica alzando la testa a guardare la sua nuova amica.
«Ma non subito!» esclamò mettendo le mani avanti. «Fra un po’ di tempo, quando sarai più grande magari».
«E nel frattempo?»
«Nel frattempo evitalo e inizia ad essere la Ginny Weasley che lo farà innamorare» Hermione sorrise e lo fece anche Ginny di rimando. Le sembrava proprio un’ottima idea.
 
«Così eri convinta che non mi sarei mai innamorato di te?» chiese Harry prendendola in giro.
«Ti dirò di più: ne ero certa» rispose lei sorridendo. «Credo che quello sia stato l’anno in cui ci siamo parlati di meno» aggiunse pensierosa.
«Sì, lo penso anche io» convenne il marito. «Anche durante il torneo non è che ti ho calcolato più di tanto» osservò.
«Già. Eri tutto preso da una certa ragazza asiatica…» iniziò lei con fare sarcastico ed Harry la strinse un po’ più forte a sé ridendo.
«Rompo la tradizione e ti faccio un’altra domanda» disse dopo un po’. «Durante il Torneo, cosa hai pensato che poi non hai detto?»
Ginny sorrise, questa era una domanda abbastanza facile per lei.
   
 
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