Epilogo.
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Mamma!
Mamma! Mi hai vista?? >> Madi si girò,
chiamandola con entusiasmo.
<<
Sei bravissima >> le rispose Lexa, per
poi vedere sua figlia cadere sotto lo sguardo severo di Octavia.
<<
Regola numero tre: mai dare le spalle al
nemico! >>
<<
Non era la seconda quella? >> chiese la
ragazzina, massaggiandosi il fondoshiena.
<<
In piedi e fai attenzione! >> la rimproverò
nuovamente Octavia.
Lexa
si voltò, sentendo la risata di Anya.
<<
Octavia potrebbe essere peggio di me >>
Lexa
rise:
<<
Non credo ci sia qualcuno peggiore di te,
ricordo ancora i miei muscoli doloranti per colpa tua >>
<<
Si e guarda come sei venuta bene >> le
rispose l’amica ridendo.
Lexa fissava sua figlia, ricordava ancora il giorno in cui la incontrò, nei boschi. Rannicchiata in un buco:
<<
Ehi…va tutto bene >> le disse, avvicinandosi.
Le
tese la mano:
<<
Non aver paura >> i loro occhi s’incrociarono e
subito sentirono un
legame tra loro.
Lexa
la prese in braccio.
<< Tranquilla, sei al sicuro con me…nessuno ti farà del male >>.
L’allevò
come sua, come aveva fatto Clarke con Titus.
Grazie a Madi il suo cuore iniziò a battere nuovamente.
<<
La bionda sarebbe orgogliosa di te >>
disse Anya, guardando la sua Heda.
<<
Sarebbe stata una bravissima mamma >>
disse Lexa, guardando la sua Madi che si esercitava con il bastone.
<<
Beh alla scimmietta sarabbe piaciuta
subito….non fa altro che parlare delle gesta della grande
Wanheda >>
disse Anya, alzando gli occhi al cielo, ricordando quante volte
ascoltava
quelle storie, ora completamente diverse dalle precedenti. Nessuna
oscurità,
nessun terrore scaturiva da quel nome. Solo coraggio, altruismo,
amicizia e
amore.
<<
Alcune leggende vanno la pena di essere
raccontate, specialmente se sono vere…non pensi?
>> le chiese Lexa,
continuando a guardare la sua nuova famiglia.
Lexa
aprì gli occhi.
Cercò
di ricordare…ieri sera si era addormentata
presto, Madi al suo fianco, che l’aiutava a coricarsi. Ormai
i suoi inverni si
erano accumulati, uno dopo l’altro.
Si guardò
intorno, non era a Polis. Che strano, pensò.
Iniziò a camminare, non sapeva
dove fosse o dove stesse andando esattamente, era come se una forza
invisibile
la guidasse.
Sentì
il rumore delle onde, in lontananza…l’odore del
mare. Quell’odore era così familiare…
Apparteneva
ad un ricordo, forse.
Camminò,
finchè davanti a lei comparve la figura di
una casa…aveva qualcosa di familiare, le assi di legno
spesso, il tetto di
palme e tegole.
Dove
si trovava?
Cos’era questo posto così familiare?
<<
Ciao >>
Quella
voce. Lexa si voltò, si coprì gli occhi
accecati dalla luce del sole. E poi, la vide.
Gli
occhi di Lexa misero a fuoco: le spalle grandi,
quei capelli mossi e biondi, che splendevano al sole….quegli
occhi….quegli
occhi blu.
Le
si avvicinò. Il suo volto era perfetto, nessuna
cicatrice.
<<
Ti stavo aspettando >> le disse, con
quella voce…la sua voce.
<<
Clarke >> appena Lexa parlò, capì
che
era la sua voce, quella di tanto tempo fa.
La
bionda le si avvicinò, le accarezzò il viso. Gli
occhi verdi di Lexa si riempirono di lacrime. Se sapesse,
pensò, se sapesse
quanto mi era mancata.
<<
Sono a casa >> le disse Lexa, lacrime
di felicità le bagnavano il viso.
<<
Bentornata….. Ai
Houmon >>
sussurrò Clarke, prima di baciarla. E mentre Lexa,
riassaporava le dolci labbra
della sua sposa, pensò che non era mai stata più
felice e a casa, che fra le
braccia del suo Amore.
Note dell'Autrice: Salve a tutti, carissimi lettori e lettrici! Con questo siamo giunti alla fine di questo viaggio. Spero che questa conclusione vi sia piaciuta. Vi ringrazio per aver speso anche cinque minuti del vostro tempo per leggere questa storia!
Grazie ancora!
Spero alla prossima! Chissà, con nuove avventure!