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Autore: lmpaoli94    08/11/2020    4 recensioni
Una storia immersa nelle lande verdi dei castelli e dei prati irlandesi.
Famiglie alleate e trame nascoste per distruggere la felicità o addirittura la vita dell’altro.
La gioia non può far parte in quel mondo pieno di ingiustizia e di crudeltà.
I sogni sembrano un lontano ricordo e la spensieratezza dei giovani sembra sparita per sempre.
ma non per Anastasia Steele, contessa di Limerick e figlia di una delle famiglie più importanti del regno d’Irlanda.
La volontà di trovare l’uomo giusto per rendere la sua vita perfetta sarà ostacolata dalla gelosia delle persone più vicine a lei e da trame di matrimonio che mineranno per sempre il suo futuro
Ma la giovane Steele sarà talmente determinata da non fermarsi mai dinanzi a nulla pur di portare a termine il suo amore proibito e mai nascosto del lord più invidiabile della corte irlandese.
Genere: Drammatico, Storico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Elena Lincoln, Leila Williams
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Tra il gruppo dei ribelli serpeggiava del malcontento tra gli uomini che dovevano guidare la rivolta che non passò inosservato alla spia Welch.
S’eppur il giovane uomo non riuscisse a sopportare l’insistenza delle sue idee, aveva sempre deciso di mantenere una posizione defilata, vedendo gli animi continuamente accesi.
“Non ho mai visto litigare Barney e il Signor Flynn da quando sono qui… Speriamo che questo non sia la nostra rovina.”
Ma la spia non poteva rimanere sempre attaccato al suo Capitano dovendo stare dietro ai rivoltosi che stavano rovinando il castello di Limerick.
< Ehi, che cosa state facendo voi laggiù? Non siete autorizzati ad appiccare incendi senza il nostro permesso. >
< E voi chi siete? >
< Sono uno che conta qui > rispose Welch con tono risentito z Mentre voi chi siete. >
< Steve Paton. >
< Steve. Cosa facevi prima di aggregarsi a noi? >
< Ero un fabbro e un taglialegna. Il fuoco non mi ha mai fatto paura. >
< Quindi riuscireste a controllarlo in goni momento? >
< Ovvio che sì. Io sono nato per padroneggiare il fuoco. >
< Certo… Quando avremo bisogno di distruggere qualcosa, vi contatteremo subito. >
< Perché aspettare? Distruggiamo tutto quello che abbiamo conquistato. Ormai non c’è più anima viva qui. >
< Questo è vero. Ma ci potrebbero essere viveri o ricchezze che non abbiamo controllato. Per questo dobbiamo attendere l’ordine del nostro Capitano, anche se ultimamente ha altro a cui pensare > disse infine Welch squadrando malamente il Capitano delle guardie armate.
 
 
Mentre John Flynn stava per ricevere sua moglie, i ribelli non avevano trovato niente d’interessante dal castello.
< Prendete tutti i viveri possibili e preparatevi a distruggere il castello. Questa conquista non significa nien6te per me. >
Gli occhi a fessura dell’uomo furono così temibili che nessun rivoltoso osava andare contro di lui.
Ma solo una donna riusciva a tenergli testa: sua moglie Rhian.
< Mia cara moglie, mi avete fatto chiamare. >
< Vedo che la conquista è andata perfettamente a buon fine. >
< Avevate forse qualche dubbio? >
< No, certo che no… Vi siete finalmente vendicato degli Steele. >
< Peccato che all’interno il Castello non ci fosse sua figlia Anastasia. Con lei ancora viva non possiamo pensare che la dinastia di quella Casata Nobile è definitivamente distrutta. >
< Certo… Ma la vostra voglia di arrivare in fondo alla verità, riuscirete anche a scovare l’ultima figlia degli Steele. >
Nelle parole di sua moglie Rhian, John intravedeva un certo tipo di sarcasmo che lo fece insospettire e innervosire sempre di più.
< Certo che ce la farò. Voi sapete meglio di me che l’Irlanda non ha segreti. >
< Però ne avete con vostra moglie. >
Quelle parole piene di mistero riscossero un certo timore del giovane capo dei ribelli mentre la donna non lo perdeva di vista.
< Cosa volete insinuare? >
< John, è da molto tempo che noi due non facciamo l’amore… Siete sicuro che non mi state nascondendo qualcosa. >
< Che sciocchezze state dicendo? Non ho tempo per l’amore. >
< Quindi non avreste tempo nemmeno per me? >
< Finite, Rhian. State diventando ridicola. >
Ma appena la donna vide che il colore dalle sue labbra erano ricoperture dalle parti di un rosso accesso, i suoi timori divennero fondati.
< Avvicinatevi qui da me. >
< Che cosa volete fare? >
< Voglio solo annusarvi. Per sentire il vostro dolce sapore di freschezza e di vittoria. >
Non riuscendo a capire cosa mai volesse sua moglie, John non era il tipo da tirarsi indietro.
Avvicinandosi a lei con fare guardingo, John fu palpato dietro la schiena mentre la donna fissava le sue labbra.
< Rhian, cosa volete da me? >
< Sapevo che mi mentivate in qualche maniera > gli sussurrò la donna alle orecchie < Non avete nemmeno rispetto per vostra moglie? Osate dirmi bigie per calmare la mia curiosità? >
< Rhian, vedete di parlare chiaro: mi sto davvero innervosendo. >
< E ne avete tutte le ragioni, marito mio. Voi mi avete tradito… con una donna che usa un profumo di rose rosse e petali di camomilla. Il suo dolce sapore si sente ancora sulla vostra pelle. >
Rimanendo pallido a quelle parole, John decise di non controbattere.
< Cosa dite a vostra discolpa, John? >
< Siete un’abile esploratrice. Come avete fatto? >
< Sono una grande intenditrice di erbe e di piante, mio caro. Credete che non sarei risalito a queste fragranze che ancora adesso inebriano il vostro corpo? Con chi mi avete tradito? >
< Con nessuno, Rhian. La vostra paranoia non può che essere inutile visto che in quel Castello non è successo niente. >
< Ma poteva succedere qualcosa di molto intrigante e di veramente piacevole per voi… Non è forse così, John? >
< Volete sapere chi ho baciato? D’accordo. Niente poco di meno che la Contessa Carla May Wilks, vecchia padrona di Limerick e moglie di Raymond Steele. Peccato che non abbia accettatole mie lusinghe molto riverenti, preferendo non acconsentire al mio tocco e al mio volere… Per questo adesso non sarà più un problema per nessuno. >
< Voi mi avete tradita… >
< Evitate di singhiozzare come una donnetta ferita, Rhian. Il mio amore per voi si è assopito da tempo. Ma la nostra unione deve rimanere fino alla nostra morte. >
Rhian non poteva credere di essere stata mancata di rispetto in quel modo.
< Di tutti gli affronti che avete fatto alla mia persona, questo è il peggiore. Non vi vergognate per la vostra infamia? >
< Perché dovrei farlo? ormai sono io il nuovo padrone di queste terre e posso fare quello che voglio. >
< Non avete nessun diritto di tradirmi! > gridò la donna inviperita.
Pera placare la sua rabbia, John Flynn decise di lasciarla da sola a stemperare il suo umore molto nero.
< Dove ve ne andate?! Non ho ancora finito con voi! >
< Ma io ho finito, Rhian. Lasciatemi in pace. Ho molte altre cose a cui pensare. >
< Vi dovrei fare uccidere per questo vostro tradimento! >
Sentendo quelle parole piene d’odio, John Flynn si voltò molo lentamente prima che potesse ribattere.
< Un delitto d’onore. La giustizia d’Irlanda sarebbe dalla mia parte anche se sono una donna. >
< Tesoro, come credete che la giustizia d’Irlanda vi possa dare ragione? Sono io la giustizia! E se mi uccidete, la vostra testa rotolerà in mezzo alla folla. >
< No, John. Qualcuno che vi odia quanto me non oserebbe mai farmi ammazzare. >
< Credete davvero che io sia circondata da nemici? >
< Tutti ce ne hanno almeno uno… Come me, per esempio. >
< Voi non siete mia nemica. Siete solo mia moglie. >
< Ah davvero? Adesso non più. >
L’asciando l’accampamento ai piedi del castello, l’indispettita Rhian stava facendo di tutto per attirare la sua attenzione.
< Gente! Popolo d’Irlanda! Dopo questa cruenta battaglia che ci ha visti come vincitori, che ne dite di divertirvi un po’ con me? Ho sete e voglia di un uomo che sappia prendere il mio erotismo sensuale mentre mio marito non fa altro che organizzare avamposti e attacchi. Sarà pure il capo di questo mondo come vuole far credere lui, ma che razza di capo oserebbe che sua moglie venisse violata da un uomo che non sia suo marito? >
Mentre le risa generale per quel deprimente spettacolo aveva fatto il giro di tutto l’accampamento, la furia di John divenne implacabile.
< Hai osato sfidare le mie intenzioni, donna > fece l’uomo prendendola per il collo < Volete burlarvi di me? Ebbene, dovete stare molto attenta: ho ucciso due donne oggi e voi potreste esser la terza. >
< Lasciatemi! > gridò la donna dimenandosi < Volete uccidermi?! Fatelo! Tanto non ho più ninete che mi possa appartenere in questa vita. >
< Avete ancora me! Non è sufficiente?! >
< Non osate mai più rivolgermi la parola o provare a toccarmi, altrimenti griderò così forte da farmi sentire in Inghilterra. >
< Rhian, per favore… >
< Conquistate pure l’Irlanda, anche il mondo se volete. Ma da questo momento le nostre vite si separano, John. Per sempre. >
< Non credo che sia così facile, donna > replicò John Flynn con tono malefico < Innanzitutto, dove pensate di rifugiarvi lontano da me? Volete farvi accogliere dai Grey? Magari potranno trovare spazio in altri scandali che li riguardano proteggendo la moglie di un rivoluzionario… Rhian Flynn, non avete altro posto dove stare se non accanto a me. Quindi meglio che accantonate la vostra rabbia prima che il vostro dolore prenda il sopravvento… Magari potremmo riparlarne proprio quando sarete calma. Che ne dite? >
< Riuscirò a trovare un’uscita in questa vita. Prima o poi anch’io avrò la mia degna libertà. >
< Buina fortuna allora. Intanto rimanete qui che è meglio per voi. >
Mentre la litigata tra marito e moglie si stava placando, il Capitano Barney avvertì John che tutte le scorte del castello appartenevano ormai ai rivoltosi.
< Molto bene. Bruciate quella dimora. Non voglio più sentir parlare di questo posto. >
< Ma così dovremmo allontanarci, Signor Flynn. >
< E lo faremo. Infatti stiamo per partire, no? i nostri uomini si sono riposati abbastanza. >
< Ma Signore, dovremmo avanzare di notte. >
< Ovviamente. Qualcuno tra di noi ha forse paura del buio? Voglio sperare che non siate voi, Signor Barney. >
< No… Signore. >
< Molto bene. In marcia, allora. >
Mentre tutto l’accampamento e i corpi morenti ammassati oltre le mura del castello venivano abbandonati, un grande falò iniziò a ricoprire tutta Limerick incendiando tutto quello che trovava sulla sua strada.
< Il fuoco: un grande potere tanto libero quanto maestoso > fece John Flyynn fissando un’ultima volta quello che rimaneva di Limerick < Muoviamoci adesso. L’Abbazia di Kylemore ci sta aspettando. >
   
 
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