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Autore: piccolo_uragano_    08/11/2020    6 recensioni
(UMILE SEQUEL DI "PIU' DI IERI...")
«Non farei mai niente per infastidirti» spiegò subito. «Quantomeno, non intenzionalmente» aggiunse, sottovoce.
Lei allargò il sorriso. «Grazie»
«Grazie?»
«Sì: grazie»
«E per che cosa?»
«Per quello che hai detto: non è affatto scontato»
Lui fece spallucce, e lei riconobbe il Draco Malfoy di cui le avevano raccontato i suoi fratelli. «Mi pareva il minimo, sai, non ferire le persone a cui tieni e stare sempre dalla loro parte, cose così. Ci ho messo un po’, ma l’ho imparato»
«Quindi starai sempre dalla mia parte?»
«Cascasse il mondo, Anastasia Black, sarò dalla tua parte»
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Weasley, Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: Draco/Astoria, Hannah/Neville, Harry/Ginny, Lavanda/Ron, Remus/Ninfadora
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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- Questa storia fa parte della serie 'Ti amo più di ieri e meno di domani.'
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Tutto scende per rilsalire
Si tiene duro e si lascia andare
E tutto passa per un canale
Tutto serve, tutto è speciale
È così che mi piace pensare
Io con te ho imparato a dire
Ti voglio bene
E a saltare senza contare
E che conta quel che rimane
Cambia il tutto, ma quello resta
Sempre uguale
E credo che sia questo amore
E credo che sia questo amare
(Elisa, Promettimi)




27. 
tutto, dall'inizio

Anastasia stava abbracciando il cuscino, sforzandosi con tutta sé stessa di non ricominciare a piangere. Più cercava di ripetersi che piangere fosse totalmente inutile, più il respiro le si spezzava per i singhiozzi.
Quel letto non le era mai sembrato tanto grande e vuoto. Nelle settimane precedenti, non aveva potuto fare a meno di chiedersi come sarebbe stato quando Draco avrebbe messo piede in quella stanza.
Non era un se, era una certezza.
Era quasi scontato per lei, fino a una manciata di ore prima, pensare che per lei e Draco ci sarebbe stato tutto il tempo del mondo, che avrebbero passato insieme tutti i momenti che rimanevano, e che sarebbe andato tutto bene.
E invece, adesso si trovava a fare i conti con il fatto che lui avesse scelto di passare ogni momento che gli restava accanto a qualcun altro, e che forse non aveva mai neanche preso in considerazione l’idea di scegliere lei – mentre lei aveva scelto lui in ogni momento, e avrebbe continuato a farlo, se gliene fosse stata data la possibilità.
Si girò di nuovo sull’altro lato, quando qualcuno aprì la porta. Sirius, con un pigiama da classico uomo inglese sotto la vestaglia di Regulus, la guardava nella penombra. «Non dormi, eh, mostriciattolo?» sussurrò, avvicinandosi.
Lei sospirò e scosse la testa, senza guardarlo. Lui allora, con passo felpato, entrò in camera e si avvicinò al letto con sicurezza. Prima che la raggiungesse, udirono un POP più che riconoscibile nella stanza accanto, e Robert uscì dalla stanza di Harry con aria assonnata almeno quanto il padre. senza dire niente, entrò nella stanza della sorella e percorse gli stessi passi del padre, per arrivare a stendersi accanto ad Anastasia e allargare le braccia. «Come quando eri piccola» le disse. «e tutto si poteva risolvere così» le passò un braccio attorno alle spalle e poi fece segno a suo padre di raggiungerli. «Beh, che aspetti?»
Anya sistemò il cuscino che stava abbracciando accanto a lei, così che Sirius avesse dove poggiare la testa. Lui sorrise ai ragazzi, e accolse l’invito levandosi la vestaglia, mentre Robert alzava la coperta in modo che il padre potesse entrarvi. E Anastasia, tra di loro, si addormentò quasi subito.
 
Anastasia scese le scale strizzandosi gli occhi. Erano poco meno che le nove del mattino, Robert dormiva ancora nel suo letto, Sirius e Martha erano probabilmente appena usciti, quindi … chi c’era in cucina? Si avvicinò con preoccupazione e trovò Harry, con addosso il grembiule con la scritta “kiss the chef” che Martha aveva regalato a Sirius troppi Natali prima. Posato al bancone, leggeva il Profeta fresco di gufo mentre dei pancake si preparavano da soli accanto a lui.
«Oh, buongiorno!» esclamò, vedendola. «Sono venuto per assicurarmi che mangiassi, che stessi meglio, che … beh, sono venuto anche per scusarmi, in effetti, ieri avrei voluto reagire meglio, ecco, ecco tutto»
Anya accennò un sorriso. «Ti scusi con dei pancakes?»
Harry annuì con convinzione, ripiegando il giornale per controllare la cottura della sua opera. «Una buona percentuale del clan Weasley non ha fatto altro che spiegarmi l’incantesimo per la ricetta, ieri sera, quindi spero davvero che non sappiano di cacca di troll» guardò la sorella senza nascondere preoccupazione. «Come stai?»
Anastasia si lasciò cadere su una delle sedie e posò la testa sul palmo della mano. «Vorrei poterti rispondere» sospirò. «Appena sveglia, per un attimo … ho creduto che fosse un incubo. Ho creduto che fosse stato tutto un incubo, in realtà, ho creduto che quello a russare accanto a me fosse Draco e non Robert e che voi continuaste a non saperne niente che … che andasse tutto bene, ecco. L’ho sperato, anche» sussurrò. «Poi la realtà arriva come un … come un pugno, o uno schiaffo, o un Bolide, o tutte e tre le cose»
«Come quando cadi dalla scopa» le suggerì Harry.
Anastasia inclinò la testa di lato. «Sono caduta dalla scopa, al mio primo allenamento, e mi sono rotta il naso»
Harry strabuzzò gli occhi. «Che cosa?!»
Lei annuì senza espressione. «Non lo sa nessuno, a parte Madama Chips e … Draco. Ah, per la cronaca, ti ricordi al tuo compleanno, quando Robert ha detto di aver visto Draco con il naso rotto?»
«Era caduto dalla scopa?»
«No, gli ho … gli ho tirato un pugno»
Lui strizzò gli occhi e scosse la testa. «Anche questo non lo sa nessuno?»
«No, questo lo sa un po’ di gente, ma dirlo a te o agli altri … è tutt’altra storia»
«Per questo sapevi che si fosse preso un pugno solo, quindi» concluse Harry.
«Esatto» ammise lei sottovoce. «Mi dispiace per avervelo tenuto nascosto»
Harry la guardò per qualche secondo. Così cresciuta, così donna, così tormentata, da innamorarsi e non riuscirlo a dire ai suoi fratelli. «Dispiace anche a me» ammise quindi lui. «Alla fine, per quanto lui sia … una persona che non mi piace, ecco, o che non ha mai avuto la possibilità di piacermi davvero, insomma, è a te che deve piacere, e quello che vi è successo è … una cosa bella, alla fine. Sì, decisamente. Non possiamo scegliere di chi innamorarci, Anastasia, credo che tu lo sappia meglio di me, a questo punto»
Anastasia annuì pensierosa. «Devo dirlo anche a Kayla» sussurrò, fissando il vuoto. «Vero?»
«Credo di sì» le disse lui. «Però non sei sola, lo sai, vero? Voglio dire, noi … siamo con te. Anche fisicamente, se serve»
«Harry?»
«Sì?»
«Hai bruciato i pancakes, ti sei deconcentrato»
 
Fred l’aveva salutata con un leggero bacio sulle labbra, e lei era rimasta seduta al tavolo della cucina a leggere Il Settimanale delle Streghe che il giorno prima non aveva avuto il tempo neanche di aprire. Aveva dovuto smettere di lavorare appena rimasta incinta, eppure, non sembrava che le sue giornate fossero meno pesanti. Secondo Ginny, era la pancia sempre più pesante a contribuire a quella stanchezza. E Ginny aveva sempre portato in grembo un bambino per volta, aveva pensato acidamente Kayla. Scosse la testa e sfogliò le pagine della rivista, sorseggiando il tè ancora bollente e maledicendosi per essersi scottata la lingua. Nella cucina di quel loro grazioso appartamento, regnava un silenzio invidiabile. Alla fine, era quasi contenta di potersi godere ogni mattina in santa pace quel loro adorabile nido coniugale che, lo sapeva bene, nel giro di qualche settimana sarebbe stato il regno di pappette e pannolini, e quel silenzio che ora le dava tanta pace sarebbe stato un sogno lontano. Sfogliò un’altra pagina accarezzandosi la pancia, notando che uno dei due bambini iniziava a muoversi e tirarle calci. Incredibile, che questi bambini non ancora nati dessero già così fastidio. D’altronde, forse avevano ragione George e Robert: nessuno poteva sapere cosa sarebbe uscito dalla combinazione di geni Black e Weasley.
Il campanello suonò e lei si trovò costretta a interrompere la lettura della Posta del Calderone per aprire la porta con un colpo di bacchetta, stirando il collo come una giraffa per vedere chi sarebbe entrato. «Fred?» chiese, alla porta che si apriva lenta.
«No» rispose la dolce voce di Anastasia. «Sono solo Anya, posso entrare lo stesso?»
Kayla le sorrise con gioia. «Che bella sorpresa» le disse. «Sono mesi che non ti si vede da queste parti, “solo Anya”»
Anastasia abbassò la testa con aria colpevole, raggiungendo la cucina timidamente. «Ti disturbo?»
«Macchè» le fece segno Kayla, indicandole una sedia. «Hai fatto colazione?» s’interessò subito.
«Sì» sbuffò Anastasia gettando l’occhio al Settimanale aperto sul tavolo. «Harry mi ha preparato i pancakes»
La Serpeverde alzò le sopracciglia. «Harry Potter
Anastasia si sforzò di sorridere. «Esatto»
«Aveva qualcosa da farsi perdonare?»
La giovane annuì. «Ieri gli … gli ho confessato una cosa, e ha reagito male»
Kayla annuì, quasi come se se lo aspettasse. «E lo hai perdonato?»
«Certo» rispose subito Anastasia. «Non so se sia lui però ad aver perdonato me»
Di nuovo, Kayla alzò le sopracciglia e la guardò stupita. «Harry dovrebbe essere arrabbiato con te? Che cosa puoi mai avergli detto?» poi cambiò espressione. «Scusami, non voglio forzarti a raccontarmi. Ma ti sei un po’ allontanata da me, da qui, ultimamente, e mi dispiace. Sei mia sorella, alla fine. Harry e Robert sono fantastici, lo sai, ma io e te … io e te siamo un’altra cosa»
Anastasia annuì. «Mi dispiace di essermi allontanata» sussurrò, pesando ogni parola.
«Harry ti perdonerebbe qualsiasi cosa, Anastasia» la tranquillizzò Kayla. «E anche Robert, non temere»
«E tu?» chiese Anya a bruciapelo.
«Anche io, ovviamente» rispose secca Kayla. «Anche a loro, per la cronaca» aggiunse. «Perché ti vengono questi dubbi idioti?»
Anastasia prese un respiro profondo mentre la sorella poneva la domanda. «Draco Malfoy» le rispose.
Kayla corrucciò la fronte. «Che c’entra lui adesso?»
Anastasia avrebbe voluto poterla guardare negli occhi, ma fissare il tavolo le sembrava la sola cosa da fare. Avrebbe voluto trovare le parole, saperle spiegare, sapersi giustificare, poterle regalare ogni dettaglio, ogni passo che l’aveva portata dove era ora. Come aveva detto lei, erano sorelle, alla fine. E lo sapeva bene, che lo erano. Lo sapevano tutti, persino Draco.
«Oh, Salazar» concluse Kayla con un sospiro. «È lui? Voglio dire, sono mesi che hai una relazione e questo lo so bene, ma … con Draco Malfoy
Se l’avesse guardata, Anya avrebbe visto la mascella della sorella spalancata e la fronte anche più corrucciata di prima, e uno sguardo che racchiudeva sorpresa e delusione allo stato brado.
«Cazzo, Anastasia!» esclamò, alzando i toni. «Draco è un … è un disgraziato! Pensa solo a sé stesso, e nessuno lo sa meglio di me! Per le mutande di Merlino! Draco Malfoy! Ci sono andata al Ballo del Ceppo l’anno in cui sei nata!» Si passò una mano sul viso e sentì le budella tremare. «Da quanto va avanti?»
«Ci siamo conosciuti a luglio»
«A luglio?!» ringhiò lei. «È quasi Natale, Anastasia! Lo dici ora per portarlo a pranzo alla Tana?!»
«No» si difese flebilmente Anastasia. «Lui … è tornato da Astoria»
Si aspettò che Kayla le urlasse contro di nuovo, ma la stupì, e rimase in silenzio, limitandosi a cercare di controllare i respiri per evitare di agitarsi ancora di più.
«Stava con te … e ha scelto Astoria Greengrass?»
Anastasia annuì, maledicendosi per le lacrime che le pungevano gli occhi.
«Allora lo vedi che è un disgraziato?»
Anastasia raccolse il coraggio di alzare lo sguardo, e trovò la sorella tra l’arrabbiato e il preoccupato, ma quando i loro occhi dello stesso colore si incontrarono, Kayla sembrò tranquillizzarsi.
«Mi dispiace» le sussurrò Anastasia.
Kayla si trovò a fare i conti con una sorella troppo cresciuta, come era successo ai loro fratelli il giorno prima. «Dispiace a me per te, bambina mia» le disse, passandosi una mano tra i boccoli. «Ci sono dei validi motivi, per cui ho scelto Fred, quell’anno»
Anastasia annuì. «All’inizio, appena conosciuto … non lo capivo, come avessi fatto a scegliere Fred. Ora credo di capirlo»
Kayla annuì, abbandonando definitivamente la rabbia. «Quindi … Harry lo ha saputo ieri?»
«Sì» confermò la più giovane. «Anche Robbie»
«E mamma e papà?»
«Anche loro ieri sera. Lui, Draco, insomma, è venuto a casa per spiegarsi, o scusarsi, chi lo sa. Non l’ho voluto ascoltare. E lui è rimasto in giardino, tutta la notte»
«Draco?» si stupì lei.
«Sì»
«Per Morgana, Anastasia, se è rimasto una notte ad aspettare che lo ascoltassi, doveva avere delle ottime motivazioni da illustrarti»  le fece notare lei.
Anastasia scosse la testa. «Questo non vuol dire che io lo voglia ascoltare»
«Raccontami tutto» la invitò allora Kayla. «Tutto, dall’inizio, per favore»


NdA: sono sempre un poco in imbarazzo sull'argomento "sorelle", perchè ho passato l'intera infanzia desiderando una sorella che mi potesse capire con uno sguardo, che fosse stata sempre con me anche quando con me non ci volevo stare nemmeno io, e tra le cui braccia poter trovare sempre il sapore di Casa. Ho un fratello fenomenale, certo, ma da piccolini ci stavamo abbastanza antipatici e il mio desiderio più grande era appunto una sorella. 
A un certo punto della mia vita, più di sei anni fa,  ho trovato un'amica, un'amica vera, che corrisponde dal primo istante alla mia idea di sorella e al sogno che avevo da bambina. 
Questa storia, questo piccolo universo parallelo di Più Di Ieri, è anche merito suo, se non sopratutto merito suo.

(che cosa tenera che sto scrivendo, puah)
Per voi altri: voglio le vostre reazioni in direttissima. E voglio che apriate un giro di scommesse su cosa farà adesso Kayla. 
Buona settimana a tutt*!

fatto il misfatto, 

C

 
   
 
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