-Ahhh! Che
cos'è questo casino!!!!- urlò Harry Potter districandosi a fatica dall'intreccio di coperte e lenzuola che durante la notte si era annodato attorno
alle gambe fino ai fianchi. Si rotolò nel tentativo di liberarsi, una, due, tre volte, aveva sempre avuto il sonno agitato, ma
non gli era capitato di ridurre le coltri in quel modo! Sospirò una parolaccia
e rivoltandosi ancora una volta, scese dal letto... Oh
per meglio dire, piombò a terra di faccia, leggero come una putrella... Si
toccò il naso dolorante, la testa
poggiata su una pantofola- MERDA
CHE NOTTATA!- strepitò mentre scalciava come
un centauro imbizzarrito per liberare il piede sinistro, rimasto incastrato in
un nodo formato, da lenzuolo, copriletto e...tenda?
Guardò la finestra, come diavolo aveva
fatto ad impigliarsi anche con quella?? Si rovesciò sul pavimento, colpendo
il comodino con un braccio facendo dondolare e poi cadere, la sveglia , che precisa al millimetro gli piombò in mezzo la fronte-
E che cazzo....- sbottò mentre si portava le mani alla faccia- Se stanno facendo tutto questo macello per niente, giuro che li
ammazzo!-
Uscì dalla camera che divideva con Ron * ronfava beato lui, come Merlino
faceva a dormire in ogni situazione, era un vero mistero* e scese le scale
maledicendo ad ogni passo il bernoccolo che sentiva ingigantirsi sotto la
frangia. Era sopravvissuto all’incontro ravvicinato con un Ungaro
Spinato incazzato a bestia e stava quasi per
rimetterci le penne con un carpiato giù dal letto. Certo
che la sua sfiga non aveva limiti … Puntò dritto alla
cucina e la vista di Sirius fra Molly
e Arthur gli strappò un sobbalzò -CHE CAZZO?- sbottò
completamente dimentico delle romanzine di Mamma Weasley sull’uso delle parolacce.
-Harry da
bravo vorresti dire a queste care persone che non voglio ucciderti?-
Lo sguardo del ragazzo saettò dal suo padrino ai due bravi maghi, ad Hermione, che sembrava piazzata
accanto al camino col chiaro intento di non fargli vedere che cosa nascondeva
alle spalle- Non vuole uccidermi.- disse confuso e poco convinto, avanzando di un passo verso l’animagus –Lasciatelo.-
Le
bacchette di Molly e Arthur
affondarono con più forza fra le costole di Sirius
che si lamentò fra i denti, dato che Molly gli aveva
rifilato un paio di scappellotti per le parole poco carine che si era lasciato
sfuggire durante il loro primo scontro – Piccolo.- disse con un filo di voce –Ti dispiace metterci un po’ più
di convinzione?-
-Chiamiamo il professor Lupin.- propose Hermione.
-E’ passato un giorno dalla luna piena,
quando l’ho lasciato era più morto che vivo.-
Si piegò di un lato
e sbuffò un paio di improperi poco carini in direzione
dei due coniugi, che sembravano del tutto intenzionati ad accoltellarlo con le
bacchette. Harry si grattò la testa e con un unico
fiato raccontò tutto quello che c’era da sapere per credere all’innocenza di Sirius Black. I due Weasley si
lanciarono un’occhiata mentre Hermione annuiva ad
ogni parola di Harry, ma non si spostava di un passo
per dargli appoggio.
-E’ la verità?-
-Giurin girello.-
Molly abbassò la
bacchetta e Arthur si allontanò di un paio di passi. Sirius si strinse le braccia attorno al busto e rivolse l’attenzione
a ciò che Hermione stava palesemente nascondendo, le
fece segno di spostarsi e gli occhi della ragazza si poggiarono su Harry. -Levati Hermione.- ripeté l’ex galeotto, mortalmente calmo. La ragazza si
mosse verso sinistro e Harry sentì il cuore scivolare
in pezzi nei pressi delle ciabatte.
-Oh Merlino.-
Nella vita , sono poche le cose che una persona mai potrebbe
dimenticare. Una di quelle è il viso del proprio padre. Harry
sentì le ginocchia dolere e il fiato dimezzarsi mentre fissava lo sguardo, in
quegli occhi nocciola che lo guardavano dolci –Che scherzo è questo?-
-E’ quello che
voglio scoprire.-
Harry fu superato da
Sirius che si chinò sull’uomo che tanto assomigliava
al suo migliore amico. Le corde che aveva usato per legargli i polsi ai
braccioli della seggiola gli stavano segando la carne,
si beò di quella vista e si chinò su di lui
– Dimmi chi sei.- gli disse piano.
-Fai funzionare il cervello.-
-Chi sei?-
-Annusami.-
-Eh?-
-La pozione Polisucco non altera l’odore! Annusami e vediamo se mi
riconosci.- Sirius si raddrizzò. Era vero la Polisucco
non alterava l’odore proprio di una persona. L’odore di James, si disse in preda alla nostalgia, era uguale a
quello di Harry. Girò la testa verso il figlioccio
che contraccambiò il suo sguardo.
-DAI PAD, NON C’E’TEMPO!!!-
-Pad?- fece eco Sirius.
Conosceva il suo soprannome, ma allora?
-HANNO CHIAMATO
GLI AUROR! FRA POCO SARANNO QUI!-
-Gli auror!?- Hermione
e Harry si voltarono come due vipere verso i Weasley . Non avevano creduto ad una sola parola, avevano
riposto le armi solo perché sapevano dell’arrivo della cavalleria . Harry si divincolò dalla presa
in cui Hermione aveva stretto il suo braccio sinistro
e si avvicinò a Sirius.
-Devi andare via.-
-…-
-SIRIUS.-
-OH MIO DIO!-
Harry lo
prese per le spalle e lo scosse – Ti prego devi sca…- spalancò gli occhi e lo lasciò andare stupefatto. Quelle…Quelle erano lacrime? Stava piangendo? Guardò l’uomo legato sulla
seggiola e questo si agitò per liberare i polsi –Tu sei?-
-Harry mandalo via.-
Il grifondoro si riebbe con un salto, prese il padrino di
nuovo per le spalle e lo spinse verso la porta –Non puoi farti trovare qui, ti prego Sirius.- afferrrò
il pomolo della porta e lo sentì vibrare –MALEDIZIONE!-
-Sono arrivati!-
Sirius spinse lontano Harry e si prese addosso la porta.
Rotolò in mezzo alla stanza e sollevò lo sguardo verso la ragazza che gli
sorrideva cattiva dalla soglia – Dobbiamo smetterla d’incontrarci in
questo modo dolcezza.- le disse mentre si tirava in
piedi.
-Concordo amore.- sibilò Andrea Moody.
Fine capitolo uno.