Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: stardust94    15/11/2020    5 recensioni
( capitoli da 1 a 7 modificati)
Questa storia, parla di amicizia, di coraggio, amore, incredibili avventure per salvare un mondo, ormai su l'orlo della fine. Di tradimenti, ferite, lacrime ma anche di speranza, quella speranza che ci fa alzare dai nostri letti ogni giorno e ci fa credere che tutto sia possibile.
Quando il tuo mondo è in pericolo, cosa sei disposto a fare per salvarlo?
" Ci hanno detto che i sogni non sono reali, ma quanto c'è di vero in tutto questo? se davvero i sogni sono una bugia, lasciami vivere in un sogno infinito, come lo sono i mondi che ho visitato."
( storia facente parte della Infinite universes and eternal adventures Elidon Saga e Collision of World)
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo otto
Shadowsight

 

In due giorni il gruppetto capitanato da Tristan, riuscì a superare indenne i quarti di finale e a raggiungere quello che come tutti si aspettavano, era il gruppo di Julian.

Il giorno del primo round della semifinale, era arrivato senza che i ragazzi se ne accorgessero.
Tristan e Takeshi avevano proposto d'incontrarsi per pranzare insieme tutti e quattro. Ma quando raggiunsero lo spiazzo adibito a giardino, i due ragazzi trovarono solamente Sophia intenta a bere del tè.

- Ehi. E Amber? - domandò uno scoraggiato Takeshi molto preoccupato per l'amica.

Sophia alzò la testa scuotendola leggermente per far capire al arciere che non aveva avuto modo di parlare o anche solo vedere la castana. Tristan nel frattempo, si sdraiò su l'erba smeraldina con le mani dietro la testa osservò le nuvole bianche e vaporose che passavano lentamente nel cielo terso.

- Amber ha qualcosa che non va. Sembra sempre evitarci e dubito che il motivo sia che era stanca - riflette Tristan chiudendo gli occhi
- Era nervosa e agitata anche ieri. Vorrei parlarle ma non saprei cosa dirle. - aggiunse poi Takeshi sedendosi.

Sophia ancora in silenzio socchiuse qualche secondo gli occhi riflettendo. Posò la tazzina e si rivolse verso il giovane arciere.

- Potrebbe essere controproducente parlarle ora. Al momento la priorità principale è vincere i nostri scontri. - iniziò la viola
- Le cose si sistemeranno vedrete. Quando sarà lei a sentirsela, verrà a parlarci. Forzarla non è una buona idea e potrebbe condurre al effetto opposto - aggiunse la ragazza.

I due giovani annuirono a quelle parole, quando videro avvicinarsi la bibbiotecaria della scuola.
Helena Hamilton, era una donna dai lunghi capelli castani che era solita tenere sciolti. Il suo corpo maturo presentava curve generose su fianchi e seno. Indossava un lungo abito viola e sorrideva al trio con gentilezza.

- Buongiorno ragazzi. State aspettando tutti insieme? Che bravi! - si complimentò con loro la donna sorridendo.
- Ricordatevi di raggiungere l'arena quando sentite il segnale - li raccomandò quando le caddero i libri che teneva in grembo

Tristan scattò in piedi, ma fu Sophia a raccogliere i volumi porgendoli alla donna che le fece un sorriso di ringraziamento.

- Buona fortuna per oggi Sophia. Mi raccomando cerca di non farti male - le disse Helena.
- Non si preoccupi signora. Farò attenzione a non esagerare - la rassicurò la spadaccina

- Molto bene. Adesso però devo proprio andare. Questi libri rischiano di rovinarsi, se restano fuori dalla biblioteca allungo - spiegò la donna salutando i ragazzi e avviandosi verso l'edificio principale.

Improvvisamente un suono molto forte, richiamò l'attenzione dei tre che alzandosi guardarono verso l'arena.

- è arrivato il momento. Forza ragazzi, andiamo - disse Tristan avviandosi con gli amici verso il primo turno delle semifinali.

Quando il trio raggiunse l'arena la trovarono piena di persone. Nella folla non cerano soltanto le squadre che erano state eliminate, ma anche gli altri cadetti, professori e perfino le famiglie.

Un uomo dai capelli rosso scuro e una donna mora fecero segno a Tristan di avvicinarsi a loro. Erano vestiti con abiti piuttosto modesti rispetto a quelli degli altri visitatori. Quelli del uomo presentavano diverse macchie di lerciume dovute al suo lavoro nei campi e nelle stalle mentre la donna, indossava un grembiule bianco sopra a un abito di flanella a quadretti azzurri. I capelli erano trattenuti in una crocchia dalla quale sfuggivano alcuni ciuffi.

Tristan fece segno di aspettare agli amici che annuirono e andò ad abbracciare i genitori.
Una parte di lui era felice di vederli ma l'altra, era preoccupata al idea di quanto avessero speso per raggiungere Loyality.

- Perché non mi avete detto nulla? Andiamo una lettera potevate mandarla! -

Si imbarazzò il ragazzo passando un dito sotto il naso e arrossendo quando la donna lo attirò con la testa contro il suo petto abbracciandolo.

- Abbiamo preferito farti una sorpresa! Il mio bambino che gareggia al prestigioso torneo di Loyality! Sono così orgogliosa - disse Anika abbracciando il figlio.

Shingo al contrario era in piedi a braccia incrociate e sguardo come sempre severo.
Tristan si staccò con fatica dalle grinfie della madre e si avvicinò al padre.
In un attimo il tempo sembrò tornare indietro a quando il ragazzo viveva nella fattoria di famiglia a quando si ammazzava di fatica nei campi o spalava il letame dei cavalli, tutto per un tozzo di pane, quando gli andava bene e guadagnava abbastanza.

- Quindi in due anni che sei qui, non sei ancora riuscito a combinare nulla? - domandò l'uomo
- In verità sono tre anni e sarei riuscito ad arrivare in finale, padre -

Replicò Tristan stringendo i pugni con rabbia per il tono del padre così saccente, come se lui per realizzare il suo obbiettivo, non avesse sputato sangue.

l'uomo fece una risata di scherno e rimase in silenzio. Anika al contrario cercò di calmare gli animi notando Sophia e Takeshi.

- Vedo che ti sei fatto dei buoni amici tesoro. Ne sono felice, sai pensavamo io e tuo padre che una volta diplomato...potresti tornare alla fattoria - disse la donna cercando di pesare le parole il più possibile.

Tristan sgranò gli occhi stringendo i pugni. Si rese conto dallo sguardo del uomo che i due erano lì nella bieca speranza di convincerlo a tornare sui suoi passi. Questo rese Tristan furioso ma il ragazzo, tentò di restare calmo e sostenere con forza la strada che aveva scelto.
Poggiò le mani sulle spalle della donna e scosse serio la testa.

- Madre...questa è la strada che ho scelto. Non ho alcuna intenzione di rinunciare al mio sogno - disse calmo il ragazzo
- Sogno?! Credi di diventare un cavaliere?! Non farmi ridere! - replicò il padre con parole dure che colpirono Tristan nel profondo.
- Non importa che cosa possiate pensare padre. Ho intenzione di continuare su questa strada, so che non approvate ma non mi importa! - gridò il ragazzo
- Tristan...tesoro... - sussurrò preoccupata Anika.

Tristan si staccò lentamente dalla donna e alzò il capo sostenendo lo sguardo furioso del padre.

- Ho sbagliato a scappare dalla fattoria. Ma non ho intenzione di rinunciare al mio sogno! So che forse per voi è solo un capriccio da bambino infantile ma...restate e guardatemi combattere! - disse il giovane lanciere

L'uomo si limitò a farsi sfuggire un grugnito per poi guidare la moglie verso la città dando le spalle al ragazzo che stringendo i denti sospirò per poi ricongiungersi ai compagni.

Quando Julian raggiunse la stanza che Bellatrix e Kara condividevano, trovò la seconda seduta a gambe incrociate in meditazione. La rossa, aveva gli occhi chiusi e respirava lentamente.

- Sei pronta per oggi? Sarai la prima a gareggiare, non trattenerti con quei vermi - le disse Julian in malo modo
- Lo so. Non devi chiedermelo ne ordinarmelo...però ti prenderai le responsabilità per tua sorella? - disse lei

Improvvisamente, al seguito di quelle parole, l'atmosfera cambiò completamente. L'aria divenne gelida e sembrò quasi vibrare. Julian restò come paralizzato e deglutì guardando Kara. Gli occhi di lei erano freddi quasi spenti e privi di vita.

Il ragazzo indietreggiò come se fosse dinanzi a una bestia e non a una ragazzina. Strinse i pugni ringhiando e fece dietro front verso la porta.

- Vedi di non deludermi. Nessuna pietà per chi si mette tra noi e il nostro obbiettivo. L'eccellenza è qualcosa che loro non hanno - replicò duramente il giovane

Kara socchiuse gli occhi e tornò a concentrarsi mentre l'atmosfera intorno a lei sembrava calmarsi.

- Naturalmente. Eseguirò il mio compito, reciterò il ruolo che mi hai cucito addosso alla perfezione - disse la ragazza
****
 
Quando Sophia raggiunse nuovamente l'arena, si ritrovò davanti Kara. Le due ragazze si guardarono qualche secondo, prima di avanzare al interno del arena dal corridoio. Quando raggiunsero il campo di battaglia, le due vennero travolte dall' applauso della folla felice ed entusiasta per il torneo.

Sugli spalti, vi erano anche gli amici e compagni delle due ragazze. Sophia alzò la testa e rivolse lo sguardo al uomo e la donna che si erano appena seduti.

La prima, aveva un aspetto elegante e raffinato. Indossava un lungo abito di stoffa pregiata color lavanda. La donna dai lunghi capelli del medesimo colore, si sollevò delicatamente l'ampia gonna per poi sedersi accanto al uomo.
Questo vestiva una uniforme altrettanto elegante sulla quale si potevano notare intarsi dorati e medaglie al valore a testimoniare, la sua appartenenza in una posizione elevata al interno del esercito.

L'uomo dallo sguardo duro, salutò il figlio per poi osservare Sophia nel arena anche se solo per qualche secondo.

La ragazza estrasse la sua spada dal fodero con un gesto quasi meccanico, poggiò la fronte sulla lama e chiuse gli occhi.

Kara rimase ferma in silenzio rigirandosi i pugnali tra le mani con grande abilità. Mentre dagli spalti, Marek Scale si avvicinava sfoderando verso l'alto la sua spada rivolgendosi alla folla di persone e alle due contendenti nel arena

- Sophia Arken e Kara Aishan Portate onore e orgoglio alla vostra casata e alla nostra prestigiosa accademia! - disse l'uomo solenne
- Si dia inizio al cinquantesimo gran torneo dell' accademia reale di Loyality! -

Quando si sentì lo squillo di tromba, le due contendenti scattarono in avanti.

Kara lanciò i pugnali che vennero intercettati dalla spada di Sophia e bloccati con una abile parata. La rossa allora si avvicinò con un veloce scatto facendo compiere a Sophia un rapido movimento verso destra e verso l'alto per affondare la spada nella sua spalla, ma la rossa schivò rotolando e posò la mano sul fianco di Sophia.

La spadaccina saltò indietro e sferzò una decine di fendenti contro la rivale che rimase immobile prendendo su di se, la forza del impatto. I vestiti così come la carne vennero lacerati facendo fuoriuscire qualche rivolo di sangue che picchiettò sul terreno ma la ragazza non emise un solo suono, come se stesse ignorando completamente il dolore.
Si limitò ad alzare la mano tirando fuori un pugnale dalla manica che volò verso Sophia ma ancora una volta, la spadaccina lo allontanò con un fendente rapido e preciso.

- Sophia è in gran forma! Il colpo di poco fa l'ha portata in vantaggio! -

Disse Tristan entusiasta seduto accanto a Takeshi che osservava critico proprio la ragazza dai capelli rossi.

- Forse... Ma deve essere prudente. Dubito che quello sia il vero potenziale di Kara - decretò cupo l'arciere
- Oh andiamo! Sophia è chiaramente in grado di replicare. Non hai visto la mossa di prima? -

Gli disse Tristan sbuffando contrariato dai timori del arciere. Ma quest'ultimo, si limitò a sospirare incrociando le braccia al petto osservando stavolta la spadaccina nel arena.

Sophia continua a respingere i pugnali di Kara e al col tempo a menare fendenti che la rossa sembrava lasciarsi scivolare Addosso. La ragazza era abbastanza stupita dallo stile di combattimento della sua avversaria.

Kara semplicemente si lasciava colpire arretrando senza attaccare se non con sporadici lanci di pugnali che si conficcavano nel terreno.

- D'accordo. Se non vuoi fare la prima mossa...allora la farò io! - decretò la spadaccina

Un aura azzurra la avvolse improvvisamente. La giovane Arken, toccò la lama con la mano e su di essa, apparvero alcune rune dorate. l'aura si ingrandì fino a quasi far splendere la lama e Sophia la conficcò nel terreno generando una colonna di luce talmente potente, da frantumare il terreno mentre inesorabilmente, avanzava verso Kara.

- Il Frantumatore di Stelle è impossibile da schivare. Se lo prenderà in pieno Kara avrà perso - affermò Tristan sicuro di se
- ...C'è qualcosa che non va. Kara è immobile - gli fece subito notare Takeshi per poi ricordarsi di colpo qualcosa e sbiancare.

Kara nel frattempo, osservava la colonna di luce sempre più vicina. Il suo sguardo era spento quasi vuoto. La rossa, sollevò la mano mentre un aura nera la avvolgeva completamente muovendole i capelli.

- Sophia togliti da lì! - gridò Takeshi in quel momento ma ormai, era troppo tardi.

Quando l'aura oscura venne a contatto con la colonna di luce, questa divenne viola e il doppio più potente tornando indietro a una velocità impressionante e sbalzando Sophia contro gli spalti del arena distruggendone una parte. La ragazza tossì con forza cadendo in ginocchio e improvvisamente, iniziò a rigettare grandi quantità di sangue con il fiato corto e tutto il corpo completamente paralizzato.

Julian dagli spalti scoppiò a ridere nel silenzio creatasi dallo stupore della folla decisamente attonita a quella scena. nonostante il dolore infatti, Sophia continuava a menare fendenti alla cieca. la ragazza aveva lo sguardo appannato e i sensi stavano venendo meno mentre sentiva il sapore del suo stesso sangue, impastarle la bocca.

- Mi dispiace per te cara sorellina. Kara procedi a concludere questo indegno gioco - disse il Julian sotto voce.

Kara annuì e sollevò nuovamente la mano chiudendola a pugno. In quel momento Sophia sgranò gli occhi e portò le mani alla gola, facendo cadere la spada a terra e piegandosi dal dolore.

- Shadowsight... - sussurrò uno sconvolto e spaventato Takeshi stringendo i pugni.
- Come? Che significa?! - domandò a quel punto Tristan
- Gli Shadowsight sono un gruppo di sicari...si dice che al prezzo di non provare più alcuna emozione...ottengano un grande e pericoloso potere. Sono addestrati a uccidere fin da piccoli...e hanno una strana e micidiale abilità - sussurrò l'arciere
- Che abilità?! Takeshi parla! - Tristan afferrò le spalle del amico scuotendolo in cerca di risposte.
- Possono...loro sono in grado di...di controllare il sangue del nemico - riuscì solamente a sussurrare l'azzurro.

Sophia nel arena, continuava a contorcerci dal dolore tossendo sangue e gridando stremata mentre il suo corpo sembrava riempirsi di ferite terribili.

- Lo scontro è terminato! -

La voce di Akurein risuonò forte nel arena. L'uomo in piedi aveva sollevato la mano e ora, guardava Kara.

La ragazza aprì la mano rilasciando il suo potere un ultima volta. Sophia sgranò gli occhi dal dolore e cadde a terra di faccia senza riuscire a muoversi mentre Julian, esultava della vittoria seguito a ruota dagli altri due suoi compari.

- Sophia! -

Takeshi e Tristan urlarono il nome del amica correndo entrambi verso l'arena ma Marek sbarrò loro la strada.

- Vedete di stare calmi. La signorina Arken sarà portata in infermeria e le verranno prestate le necessarie cure. Ma se lasciate l'arena la vostra squadra verrà squalificata - disse Scale

- Sai che me ne frega?! perché avete permesso tutto questo?! -

Tristan furioso continuò a dimenarsi cercando di ribellarsi agli uomini di Marek che lo tenevano fermo. a intervenire, fu nuovamente Akurein che si avvicinò posando una mano sulla spalla del ragazzo.

- Marek...presta le cure necessarie alla signorina Arken. Per quanto riguarda il prossimo scontro è rimandato a domani - disse freddo e serio l'uomo per poi rivolgersi a Takeshi e Tristan

- Andate dalla vostra amica adesso. Ha bisogno di avervi accanto. Vedrete che si riprenderà - disse loro Akurein

I due ragazzi liberi dalle guardie, annuirono e corsero subito nel infermeria per sincerarsi delle condizioni della loro compagna.

Nel frattempo, Kara era uscita a passo lento dal arena, coperta di sangue e con numerose ferite, la rossa si era appoggiata con una mano alla parete, quando era stata raggiunta dai suoi compagni.

- Niente male! Come sempre sei spaventosa - le disse con la sua solita risata Garan appoggiandosi alla parete con la schiena e le braccia incrociate al petto.

- Tesoro sei ridotta uno straccio. Davvero un aspetto deplorevole, un topolino che si rotola nella polvere sarebbe più elegante di te - aggiunse Bellatrix aprendo il suo ventaglio e coprendosi la bocca quasi con disgusto.

- Adesso finitela! Kara hai fatto un buon lavoro. Con questo, credo che si sia capito il divario tra noi eccellenze di questa accademia e loro, esseri difettosi - disse Julian avvicinandosi alla rossa ancora in silenzio.

Amber li osservò restando in un angolo ma quando vide lo sguardo gelido e meschino del viola, cominciò a tremare stringendosi nelle spalle. Lei aveva assistito al combattimento di Sophia e si sentiva in colpa per non essere stata al fianco di Takeshi e Tristan.

Fece per allontanarsi e raggiungere i due ragazzi al capezzale di Sophia, quando Julian le tirò i capelli con forza e la guardò gelido.

- Cosa pensi di fare?! Noi abbiamo un accordo o forse te lo sei dimenticata? - domandò ironico beandosi del piccolo cinguettio di dolore della castana e del suo sguardo spaventato.

- Si lo so! Lo so manterrò ciò che vi ho promesso ma lasciate...lasciate che vada da lei! - disse Amber quasi supplicando il viola

Julian fece per parlare quando improvvisamente, si ritrovò a terra proiettato di faccia battendola al terreno con forza. Dietro le sue spalle, era apparso un uomo che Amber, aveva già visto.

Era l'uomo che aveva incontrato in biblioteca, avrebbe riconosciuto i suoi occhi e capelli come il fuoco, anche in capo al mondo. Solo che ora, l'uomo indossava una armatura rosso cremisi con riflessi neri e sembrava molto più forte e minaccioso.

- Come ti permetti?! Hai idea di chi sia IO?! - ringhiò Julian
- No. E non mi interessa. Per quanto mi riguarda, sei un ragazzino con il moccio al naso che ama prendersela con i più deboli. Indegno per un cavaliere o presunto tale -

Disse il rosso guardando Julian quasi infastidito come se suddetto giovane, non fosse che un insetto.

- Te ne pentirai! Garan! - chiamò il viola

Subito il corvino si scagliò verso il cavaliere in rosso ma questo con una rapidità pazzesca gli assestò un singolo pugno allo stomaco e facendogli cadere l'ascia, lo fece piegare con le braccia a stringere lo stomaco tossendo la sua stessa saliva.

- Inutile incompetente! Bellatrix fai pentire quest'uomo di avermi mancato di rispetto! - le ordinò allora Julian indicando il rosso.

La bionda guardò l'uomo e al suo sguardo minaccioso, non pote che deglutire tirandosi indietro. Julian allora le ringhiò contro ed estrasse sicuro di se la sua lancia puntandola al cavaliere sconosciuto.

- Se vuoi una cosa fatta bene, devi sempre fartela da solo! -

Si lamentò il viola scattando verso l'uomo con l'intento di ferirlo al petto, ma questo, bloccò la lancia a mani nude e sollevando l'arma, gettò il ragazzo contro la parete con una facilità quasi noiosa.

Amber alla vista del team di Julian così umiliato, cadde sulle ginocchia, spalancò gli occhi pieni di lacrime e premete la mano alla bocca, nel tentativo di non piangere

- Ragazza alzati. A meno che tu non voglia restare a terra, devi fare altro. Mi sembra di aver visto i tuoi amici andare in infermeria - disse l'uomo gelido osservando la castana stavolta con uno sguardo meno irritato.

Amber tentò di annuire lentamente e si alzò correndo verso l'infermeria ma si voltò un ultima volta osservando lo sconosciuto

- Chi...chi devo ringraziare? - chiese la ragazza
- Nessuno. Il fuoco non sopporta le ingiustizie, ragazza - disse l'uomo

Amber portò una mano contro il petto e scosse la testa. Poi asciugandosi una lacrima sfuggita per la tensione, mostrò uno splendido sorriso allo sconosciuto.

- Intendo come ti chiami...quale è il nome del mio salvatore? - domandò nuovamente

L'uomo assottigliò lo sguardo qualche secondo poi sospirando si eresse con il suo portamento fiero da guerriero e incrociò le braccia al petto. Era abbastanza stupito. Nuovamente quella insulsa ragazzina, aveva l'ardire di chiedergli qualcosa.

Lei che nemmeno era al altezza o degna di conoscere il suo nome, debole come era, stava sorridendo stupidamente e osava pure contraddirlo.

- Se proprio desideri saperlo...Ivanhoe. Ora vai dai tuoi amici prima che decida di mostrarti come divento quando mi arrabbio - le disse quasi in una minaccia

Amber si avvicinò annullando la distanza che li separava e mettendosi sulle punte scoccò un bacio sulla guancia del rosso per poi sussurrare qualcosa al suo orecchio

Ivanhoe da prima seccato e sorpreso per quel suo gesto, quando sentì le parole da lei sussurrate, sembrò rilassare completamente il corpo e guardò la strana umana allontanarsi


ANGOLO DELLA LOCANDA

Ed ecco che il primo scontro finisce. Andando con ordine i punti cardine del capitolo sono due. Prima tra tutti la povera Sophia.
Il primo scontro si è concluso con la sua sconfitta e la vittoria della spaventosa Kara che si rivela essere niente meno che una Shadowsight!

Nel prossimo capitolo vedremo qualcosa in più su questi sicari lo prometto e anche sulle conseguenze fisiche e mentali di questo combattimento sia per Sophia che sopratutto per i due amici. Tristan e Takeshi sono rimasti abbastanza traumatizzati dall'esito dello scontro ma avranno la forza di rialzarsi?

In ultima abbiamo la povera Amber ancora nel mirino del gruppo di Julian.
Ma a sorpresa a evitarle di nuovo guai, appare un nuovo personaggio già intravisto nello scorso capitolo il bel tenebroso Ivanhoe. Questo personaggio appartiene alla mia amica Diaspro e ha dato il ben servito sia a Garan sia a Julian che sicuramente adesso si starà rodendo il fegato.

Ivanhoe è un personaggio molto speciale scoprirete la sua vera identità molto presto se non addirittura tra due capitoli. Posso solo dirvi che è un personaggio molto figo e sono contenta che sia potuto comparire in questa storia. Ringrazio Diaspro per avermelo prestato.

Che dire? Niente extra ma dato che voglio essere generosa vi lascio un Aneddoto interessante sugli Shadowsight.
I vista d'ombra (quanto suona meglio in Inglese) sono dei sicari eccezionali che come spiegato da Takeshi, rinunciano al provare emozioni in cambio di un non ancora ben specificato aumento di potere. Come avrete capito vedendo Kara in azione, gli Shadowsight sono spesso molto giovani.

Ecco l'aneddoto è da dove vengono. Infatti questo gruppo di sicari è originario di Galecia, non è un caso infatti che gli Arken, la famiglia di Julian e Sophia, venga proprio dallo stato militare di Galecia.

Fatemi sapere se volete un approfondimento magari proprio sui rapporti tra nobili e Shadowsight o anche qualcosa in più proprio su Sophia e gli Arken

detto questo, vi aspetto al prossimo capitolo e vi lascio il pv di Sophia e Tristan

Sophia

Tristan

 
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: stardust94