EPILOGO
Parcheggiai l’auto nel piazzale della
scuola,
vicino alla moto, feci il giro ed aiutai Alice a scendere, baciandole
la
fronte.
- Zio, la smetti di atteggiarti a gentiluomo del
sud? Non puoi immaginare il modo in cui fai sospirare le
ragazze… e così
facendo traumatizzi David. – mi disse Eileen scendendo dal
sedile posteriore.
- Piantala, nana scorbutica. Non mi traumatizza
affatto. Tutt’altro, mi fa un favore. Me le tiene lontane.
– intervenne David,
scendendo a sua volta dall’auto.
Guardai i miei due nipoti scuotendo la testa,
rassegnato.
Era incredibile quanto fossero diversi e
complementari tra loro.
La cosa che più mi colpiva era vedere in
David la
stazza di Emmet, da cui aveva preso anche il colore dei capelli, che
però erano
lisci, con il carattere di Diana, da cui aveva ereditato gli occhi.
Eileen,
invece, aveva il fisico ed il colore dei capelli di Diana, mentre il
carattere
era di Emmett, così come i riccioli ed il
colore degli occhi, di un bel castano con
spennellate di verde muschio e giallo.
- Cuccioli, la smettete di litigare? Volete farvi
conoscere subito?
- Scusa, zia… ehm, scusa Alice, hai
ragione. –
rispose David, scostandosi i capelli dal volto
- Adesso comportatevi bene voi due, capito
signorina? – mi raccomandai a Eileen – gli altri
stanno arrivando.
Proprio in quel momento arrivarono Edward e Bella,
accompagnati da Jacob e Nessie.
- Ricordatevi le parentele, ok? – disse
Edward ai
miei nipoti.
- Certo, certo…
basta solo che nessun ragazzo distragga la mia cara
sorellina…
- Hei, piantala, scimmione… io non mi
faccio
distrarre da… Omadonna!!! Ma lo avete visto quel fusto?!
– e fu così che perdemmo
di vista Eileen, diretta a passo di carica verso il
“fusto” in questione.
- Che vi avevo detto? – fu il commento di
David.
- Hai ragione… ma te… chi ti
salverà da quell’orda
impazzita di ragazzine?- chiesi io, percependo chiaramente le
sensazioni che
mio nipote suscitava nella popolazione di sesso femminile di quello
sperduto
paesino nel Canada.
- Mi ricordi i bei tempi con Edward!!! –
fu
l’intervento di Bella, mentre mio fratello sbuffava annoiato.
- Oh, nooooo!!! – fu il commento di
David, che
molto opportunamente, quando vide l’orda
impazzita farsi avanti, scelse di defilarsi rintanandosi
in segreteria.
Mi guardai intorno, abbracciando la mia famiglia
con lo sguardo, proprio mentre la moto di Emmett si fermava accanto a
noi.
- Allora, i miei pupi? – mi chiese
sghignazzando.
- Tua figlia non si smentisce mai…
è già in piena
crisi ormonale, mentre David si è dato alla fuga…
- Che vuoi farci, la mia piccolina è
tutta suo
padre. – mi rispose riponendo il casco.
Tornai a puntare gli occhi in quelli di Alice,
ringraziandola per la gioia che aveva portato nella mia vita e per
quell’amore
che ormai dall’arrivo dei gemelli regnava nella vita di tutti
i Cullen.
*****
Emmett POV
Stavo percorrendo il corridoio in cerca
dell’aula di francesce. Ad una
ventina di metri da me c’era un gruppetto di ragazzi,
probabilmente della
squadra di hokey, viste le divise, che aveva circondato una ragazza, di
cui
sentivo solo la voce, dal tono morbido e delicato…un
concerto di campanellini,
a me ben noto.
Ed ebbi una sorta di déjà-vu.
- Lieta di fare la vostra conoscenza, ma adesso
devo andare
- E su… sei appena arrivata…
lascia che ti accompagniamo a lezione
- Non ce n’è bisogno, ragazzi,
davvero
- Non farti pregare
Intanto, mi avvicinai e riuscii a mettere a fuoco
la figuretta esile della
giovane, letteralmente assediata da sette ragazzi.
L’espressione del bel volto
era tesa, concentrata, mentre era evidente che cercava di non perdere
il
controllo.
Ero ormai a pochi metri di distanza quando iniziai
a faticare per non
scoppiare a ridere: un idiota le aveva posato una mano su un fianco,
facendola
voltare di scatto, emettendo un lieve sibilo.
- Metti giù quella mano, cretino!
- Calma, calma… voglio solo socializzare.
Puah
- Non ti conviene, sto aspettando
qualcuno… - la
guardai e mi resi conto che mi stava
fissando ridacchiando
- Oh… ma sei appena arrivata…
chi sarebbe questo qualcuno? – le chiese
l’imbecille dalla mano lunga, canzonandola
- Io - mi intromisi, attirando su di me
l’attenzione dell’imbecille e gli
altri suoi degni compari.
- E tu saresti? – mi chiese un biondino,
con strafottenza
Adesso mi diverto
- Quello nuovo… - gli dissi
avvicinandomi a lui con fare minaccioso – e
sono il suo ragazzo. Problemi? – aggiunsi, facendo schioccare
le dita
Entro pochi secondi quella massa di idioti se la
batté in ritirata.
Portai gli occhi sul volto della ragazza,
incrociandone lo sguardo dorato.
- Credi che sarà sempre così?
– le chiesi,
sorridendole
- Voglio sperare di no, anche se ammetto che mi
diverte – mi disse sollevandosi sulle punte per baciarmi.
- Ti amo, bestione.
- Ti amo, piccoletta.
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Questo è il secondo capitolo che posto oggi, oltre all'appendice sui significati dei nomi dei Cullen.Sono stata brava? :)
Comunque...
E' finita.
Mi dispiace quasi...
Vabbé, vorrà dire che adesso poso tornare a dedicarmi a Jasper Twilight.
A presto,
Nerry