Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug
Segui la storia  |       
Autore: LadyHeather83    17/11/2020    2 recensioni
Marinette si trova in coma, dopo una brutta caduta durante l'allestimento della recita di fine anno.
Durante il suo risveglio, avrà una brutta sorpresa: non riesce a trovare Tikki, le foto di Adrien appese in camera sua, non ci sono, ed in più la madre le dà una notizia sconvolgente, dovrà servire al catering di fidanzamento di Adrien Agreste e Kagami Tsurugi.
Riuscirà a portare tutto alla normalità?
Genere: Azione, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Kagami Tsurugi, Luka Couffaine, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

REALTA’ PARALLELA

*

Capitolo 3 – Il Maestro Fu

*

Adrien, a fatica si alzò dalla poltrona, la gamba gli faceva parecchio male, e si aiutò con le stampelle fornite dall’ospedale, per raggiungere la porta, che chiuse subito dopo con una mandata.

Plagg, puoi uscire” Gli disse abbassando sia la tapparella della vetrata che dava sul corridoio del reparto, sia la luce.

Il piccolo kwami nero, si materializzò davanti i suoi occhi, uscendo dal suo nascondiglio.

“Che c’è? Andiamo a casa?”

“Ancora no, Plagg. Tieni, mangia” Gli allungò una fetta di buon camembert.

“Povera ragazza. Come sta?”. Chiese osservando tristemente il suo corpo inerme.

Adrien sospirò “Non lo so, i medici dicono che non c’è niente che non vada, si deve solo svegliare.”

“Svegliala allora”.

Il biondo scoppiò a ridere “Fosse così facile, lo avrei già fatto”.

“Baciala, non è così che funziona?”

“Nelle favole, forse. Ma non nella vita reale”. Sospirò, poi mostrò a Plagg gli orecchini di Marinette, e quasi gli venne un infarto.

“Ti ricordano qualcosa?” Gli chiese notando che il kwami si irrigidì immediatamente.

“No” Mentì spostando la testa di lato.

“Dimmi la verità: sono gli orecchini di Lady Bug?”

“Ci assomigliano, ma questo non vuol dire niente, sai che a Marinette piace creare cose, magari è una sua fan, e ha realizzato degli orecchini nel suo stile”.

Adrien ascoltò la spiegazione del suo amichetto con attenzione, balbettava ed iniziava a sudare, l’unico modo per scoprire se gli stava dicendo la verità, era quello di indossarli.

“Che stai facendo?” Gli chiese vedendo che li stava togliendo dalla farfallina per metterseli addosso.

“Non si vede? Voglio scoprire se mi stai mentendo”.

“Non metterli! Non puoi avere il miraculous del gatto e della coccinella, potresti scatenare il caos”.

“Ah-ah. Avevo ragione. Marinette è Lady Bug…la mia Lady Bug”. Gettò uno sguardo innamorato verso quella che per tutto questo tempo credeva solo un’amica.

Plagg sospirò per l’ennesima volta “Sai cosa succede adesso? Dovrai restituire l’anello, e niente meno che a lei, visto che ne è la guardiana”.

“Sentivo che era più di un’amica per me” Le accarezzò la testa, non curandosi delle parole del kwami della distruzione.

“Ehi, ma mi stai a sentire!” Piagnucolò Plagg, tirandogli il colletto del camice bianco per attirare la sua attenzione su di se.

“L’importante è che non rinunci a lei”. Fece spallucce.

*

Marinette correva a per di fiato per le strade di Parigi, la casa del Maestro Fu, era lontana, e doveva sbrigarsi, non aveva molto tempo a disposizione, prima che qualcuno notasse la sua assenza dalla festa.

Tutto era più difficile senza il costume da Lady Bug, con quello addosso, sarebbe arrivata a destinazione in un batter d’occhio, invece così, ci mise dieci minuti buoni.

Si fermò per prendere fiato, ansimava vistosamente e il diaframma si alzava e abbassava a seconda delle intensità dei suoi respiri.

Si passò anche il dorso della mano sulla fronte madida di sudore, la frangetta si bagnò leggermente.

Arrivò in un vicolo stretto e vi si addentrò.

Era freddo e umido, per terra c’erano alcuni viottoli d’acqua, che scorrevano fino ad arrivare alla strada principale, dove avrebbero finito la loro corsa in un tombino.

Arrivò ad una porta marrone, con ai lati dei bidoni di metallo.

Ne urtò uno, facendolo cadere.

Un gatto rosso a pelo corto, che si trovava per caso a passeggiare di lì, le soffiò per lo spavento che gli aveva fatto appena prendere, inarcando la schiena e rizzando il pelo.

“Quante storie per un po' di rumore” Sbuffò tirando su la pattumiera, che per sua fortuna, era stata appena svuotata dai netturbini di turno.

Sospirò sollevata quando lesse il nome sul campanello, fortunatamente il Maestro Fu abitava ancora lì, e non se n’era andato come ricordava, lasciandola con la responsabilità della Miracle Box.

Suonò all’unico campanello presente.

“Chi è?” Chiese una voce disturbata.

“Ehm…ehm…Maestro Fu, è lei?” Chiese balbettando.

“Tu chi sei?” Domandò di nuovo.

“Macaron” Rispose di getto la parola in codice, che era solita usare quando gli faceva visita.

Sentì il rumore dello sblocco della porta, la spinse con forza, in quanto l’umidità di quel posto, aveva gonfiato la porta di legno, rendendo faticosa l’apertura, ed entrò.

Era buio, ma un piacevolissimo odore di the verde, le investì le narici, lo seguì cautamente, cercando di non sbattere il naso contro qualcosa.

Potè notare da sotto una porta, una luce fioca.

Bussò.

“E’ aperto”.

Marinette tirò giù la maniglia e spalancò l’uscio.

Si ritrovò in una stanza dal mobilio in stile orientale, adornata da ideogrammi, dallo sconosciuto significato.

“Ti stavo aspettando, Marinette, o dovrei dire Lady Bug?”. Il vecchietto baffuto, sorseggiò del the da una tazzina di finissima porcellana cinese, mentre osservava la sua espressione stupita.

Ne versò una tazza anche alla sua ospite e la invitò a sedersi accanto a lui, attorno al tavolino basso, scortata dal kwami della tartaruga.

Marinette? Lady Bug? Ma come ha fatto…” Chiese incredula spalancando la bocca.

“Conosco molte cose mia cara, sapevo che saresti venuta da me.” Rispose con voce pacata.

“Pensavo che in questo universo non ci fosse Lady Bug.”

“Universo?” Fece di rimando mentre le porgeva la tazzina.

“Questo non è il mio mondo, è tutto sbagliato, e comunque non posso trasformarmi in Lady Bug, non ho Tikki con me, credo di averla persa”. Scosse la testa sorseggiando il liquido caldo.

Mmm…spiegati meglio cara, e comunque se avessi perso il tuo kwami sarebbe un vero disastro”.

Marinette appoggiò al tavolino la stoviglia mezza piena, ed iniziò a raccontare al vecchietto che lei, in qualche strano modo, è stata portata a quella realtà, che non ha nulla a che vedere con quello che ricorda lei.

“Raccontami le ultime cose di cui hai memoria, se possibile, dettagliatamente”. Disse accarezzandosi il pizzetto.

La corvina si alzò e si diresse verso la finestra.

“Ricordo che eravamo nel teatro della scuola a sistemare l’allestimento per la recita di fine anno, quando per qualche strana ragione il mio compagno di classe, Adrien, è salito con me sulla scala, e poi siamo caduti entrambi”.

“Ti ricordi altro? Basta solo un particolare”.

Marinette ci pensò un attimo “Potrebbe essere che gli sono andata addosso mentre cadevamo, ma è un po' annebbiata quella parte”.

“E questo Adrien, lo hai visto adesso?”.

“Si, l’ho incontrato a casa sua, ma non è come me, cioè, è diverso, no è l’Adrien che conosco.”

Il Maestro Fu, non sapeva che pesci pigliare “Mi sembra tutto molto assurdo”.

“Che vuole dire, maestro? Che sarò costretta a rimanere in questo incubo? Perché è quello di cui si tratta. Non va bene per niente. Sarò costretta a vivere con Adrien che sposerà un giorno Kagami, e magari io gli farò da damigella insieme a Chloè, che a quanto pare sia una delle mie migliori amiche! No, no, non può andare a finire così” Gli occhi della ragazza iniziarono a pizzicare e a far sgorgare alcune lacrime “…rivoglio la mia vita!”.

“Calmati, Marinette, a tutto c’è una soluzione”.

“Maestro, secondo lei, potrebbe essere che…” Azzardò Wayzz un’ipotesi, intuita subito dal suo possessore.

“Potrebbe…”

La corvina si soffiò il naso con un fazzoletto di carta recuperato da dentro la sua borsetta, dove di solito lasciava Tikki, e cacciò via le lacrime.

“Senti, Marinette…per caso Tikki, ti ha dato un kawatama?”

“Intende questo?” Si toccò il collo e constatò di non avere più la collanina, il regalo della sua amichetta rossa. “Oh no, non ce l’ho più, mi dev’essere caduto a teatro”.

“Può darsi che il kawatama tuo, e quello di Chat Noir, abbia aperto le porte per questo mondo.”

“Chat Noir? Ma lui non era con me, e comunque non sono sicura che Plagg, glielo abbia dato.”

“Conoscendo Plagg, sarebbe stato in grado anche non averlo fatto…ma il punto è che l’unica spiegazione, potrebbe essere questa: il tuo kawatama e quello di Chat Noir, si sono uniti e ha risucchiato il tuo spirito in questa realtà, quando hai perso i sensi.”

“Non è materialmente possibile, le ripeto, Chat Noir, non c’era, ne sono certa, è stato Adrien, a cadermi add…” Non finì la frase che alla ragazza mancò un battito.

“Non può essere…”

“Che cosa, Marinette?” Chiese curioso.

Milady” Si sentì chiamare da una voce soave, famigliare che sembrava lontana.

Si voltò di scatto, in cerca di qualcuno.

“Che cosa c’è, figliola?”

“La sente anche lei?”

Milady, svegliati” Alla mora mancò un battito.

“Chat Noir? Sei tu?”

“Chat Noir?” Fece di rimando il maestro. “Qui non esistono, come ti ho detto Lady Bug e Chat Noir”

Shhh…” Lo zittì Wayzz “Forse ha stabilito un contatto”

Si portò il pollice e l’indice sul mento, ed iniziò a pensare. “Forse Chat Noir è assieme al tuo corpo, e ha trovato un modo per stabilire una connessione con il tuo spirito”.

Marinette…sono qui con te. Ti prego, apri gli occhi”.

“Adrien? Ma che sta succedendo?” Rabbrividì, ripensando alle parole appena dette da Fu.

Marinette, va tutto bene?”

“Non lo so…ho sentito nella mia testa chiaramente che Chat Noir mi chiamava, e subito dopo Adrien” La ragazza cadde sulle ginocchia tenendosi la testa, il vecchietto accorse subito per aiutarla.

MarinetteMarinette…se riesci, prova a rispondere a quella voce che sentivi”

“Fa male maestro…la testa…mi sta scoppiando…”.

“Aspetta, vado a prenderti qualcosa” Sparì dietro un paravento beige, e ritornò subito dopo con una tazza calda.

“Ecco, bevi figliola”.

Obbedì, trangugiando il liquido amaro, tutto d’un sorso.

“Meglio?” Chiese vedendola più rilassata.

“Si, grazie” Ansimò ancora qualche secondo “…che cosa mi succede Maestro?”.

“Tu e questo Adrien, avete stabilito una connessione. Analizziamo la situazione, così forse ci sarà più facile ragionare e trovare una soluzione”.

“Si” Annuì mettendosi seduta, mentre osservava il vecchio saggio portarsi le mani dietro la schiena.

“Allora, il kawatama tuo e quello di Chat Noir, hanno aperto il portale, e tu sei arrivata qui, in quanto sei svenuta a teatro. Nel tuo mondo invece, sei stata portata in ospedale, presumo, dove ti staranno facendo degli esami specifici, e quindi con alta probabilità ti hanno spogliato dei tuoi gioielli, per questo non hai ne il kawatama e ne gli orecchini di Lady Bug”.

“Quindi se Adrien, è in realtà Chat Noir, il nostro scontro, ha attivato questo portale, lui non è qui, in quanto sta bene…grazie al cielo”.

“Probabilmente è assieme a te, e ha stabilito involontariamente una connessione, basta anche ti abbia solo toccato”.

Marinette arrossì, chiedendosi il motivo perché lo abbia fatto.

Con alta probabilità, Adrien, aveva anche scoperto la sua vera identità, ed ecco svelato il motivo del suo richiamo in milady.

“Impossibile, sono stata cieca per tutto questo tempo, certo che Adrien è Chat Noir”.

Ogni tessera del puzzle stava trovando il giusto posto, unica pecca era che, se come sospettava, le loro identità erano state svelate, avrebbero dovuto rinunciare ai miraculous, ma a chi li avrebbero consegnati? Attualmente era lei la guardiana, lei era la responsabile.

“Maestro” Si fece seria porgendogli quella domanda.

“Se le vostre identità sono state compromesse, dovreste consegnare i vostri miraculous.”

“Sono io la guardiana nella mia realtà”.

Fu, inarcò un sopracciglio sorpreso “Mmm…non avrei potuto fare scelta migliore, se ho scelto te come Lady Bug, era logico che come mio successore, scegliessi te. Questo cambia tutto, tu e Adrien, non dovrete rinunciare ai vostri kwami, l’importante è che le vostre identità non vengano svelate a nessun altro”.

*

continua

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug / Vai alla pagina dell'autore: LadyHeather83