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Autore: lmpaoli94    18/11/2020    4 recensioni
Una storia immersa nelle lande verdi dei castelli e dei prati irlandesi.
Famiglie alleate e trame nascoste per distruggere la felicità o addirittura la vita dell’altro.
La gioia non può far parte in quel mondo pieno di ingiustizia e di crudeltà.
I sogni sembrano un lontano ricordo e la spensieratezza dei giovani sembra sparita per sempre.
ma non per Anastasia Steele, contessa di Limerick e figlia di una delle famiglie più importanti del regno d’Irlanda.
La volontà di trovare l’uomo giusto per rendere la sua vita perfetta sarà ostacolata dalla gelosia delle persone più vicine a lei e da trame di matrimonio che mineranno per sempre il suo futuro
Ma la giovane Steele sarà talmente determinata da non fermarsi mai dinanzi a nulla pur di portare a termine il suo amore proibito e mai nascosto del lord più invidiabile della corte irlandese.
Genere: Drammatico, Storico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Elena Lincoln, Leila Williams
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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< Non è possibile. Abbiamo visto Limerick bruciare come se fosse stato gettato nelle fiamme dell’inferno > fece Travis non riuscendo ancora a credere a chi si trovava dinanzi < Come avete fatto a sopravvivere? >
< Signor Travis… E’ questo il vostro nome, vero? >
< Sì. Spero poi di non finire sulla vostra lista di persone da eliminare. Perché da quello che so è molto lunga. >
< Non potrei mai uccidere chi mi ha offerto il suo aiuto. Sono una donna d’onore. >
< Però se non volevamo aiutarvi, lei ci avrebbe ucciso a sangue freddo. >
< Può darsi… Il mio carattere implacabile mi suggerisce di non fermarmi dinanzi a niente. >
< Come avete fatto con mia sorella > mormorò Ethan mettendogli un pugnale alla gola < Dove si trova? >
< In un luogo sicuro. Almeno per ora… I ribelli risaliranno tutta la costa ovest dell’Irlanda e arriveranno anche a Kylemore, l’Abbazia dove Katherine e mia figlia Anastasia è rinchiusa. >
< Come? Avete fatto rinchiudere mia sorella e vostra figlia in un monastero per suore? >
< Ha deciso la mia Anastasia… per sfuggire da me. >
< Una ragione molto valida, non trovate? >
< Voi avete fatto soffrire un mucchio di persone. Vi meritereste di morire. >
< Non l’ha fatto il capo dei ribelli John Flynn… Perché dovreste farlo voi, Signor Ethan? >
< Prima o poi qualcuno vendicherà tutte le vostre morti e l’Irlanda non sarà più un posto sicuro per voi. >
< Non lo è già da ora, Ethan. Ma se mi volete uccidere, gli ultimi soldati rimasti a me fedeli non oserebbero mai allearsi con voi, anzi vi ucciderebbero. >
< Che cosa? quindi ci sono altri sopravvissuti, Contessa Madre? >
< Potete ben dirlo. Il Generale Bastille è un uomo molto furbo che sa scomparire proprio nel momento del bisogno… Gli ho ordinato di non proteggermi e di fuggire altrove perché Limerick ormai era sotto assedio dei ribelli. Anch’io oggi non mi capacito come ho fatto a rimanere in vita, ma se è questo uil mio destino che mi ha dato un’altra possibilità, non la sprecherò morendo alla prima occasione. >
< Il vostro destino… Le altre vittime non hanno avuto una seconda possibilità. E ne dovreste avere voi?! >
< Allora uccidetemi, Signor Ethan. Se è questo quello che volete per sentirvi meglio, fate pure. Non opporrò resistenza, ve lo giuro. >
< Adesso che so dove si trova mia sorella, non avete altro per cui vivere. >
mentre la folle rabbia di Ethan stava prendendo il sopravvento, ci volle l’intervento di Travis per evitare che la situazione degenerasse.
< Travis, cosa stai facendo? >
< Ti sto impedendo di fare il più grande errore della tua vita. >
< Proteggendo questa meretrice? Ma tu da che parte stai?! >
< Dalla parte della ragione e della salvezza… Penseremo al futuro della Contessa Carla a momento opportuno. Adesso non c’è bisogno di fare morti tra le nostre fila. >
< Non ci posso credere > rispose Ethan con sorriso ironico < Tu consideri la Contessa Steele come un’alleata? >
< Sì, Ethan. Ha ragione nel dirle che dobbiamo aiutarla. >
< Tu sei completamente fuori di testa. Ti rendi conto che ci potrebbe togliere di mezzo in qualsiasi occasione? >
< Non toccherà una sola arma. Così saremo al sicuro dalle sue intenzioni. >
< Sei più stupido di quello che credevo > ribatté indignato il ragazzo < Fai pure quello che vuoi. non ho tempo di discutere con te. Gli armamenti ci aspettano. >
Mentre Ethan si stava allontanando dal salone del Castello di Ashford, la Contessa Madre non aveva battuto ciglio in quel momento.
< Potreste anche ringraziarmi > fece Travis risentito.
< Per cosa? >
< Per avervi salvato la vita. È molto complicato fare in modo che Ethan cambi idea dopo che avete fatto soffrire sua sorella. >
< Non mi avrebbe mai ucciso > replicò con tono lieve la Contessa Carla < Anche se nei suoi occhi c’era solo rabbia, alla fine mi avrebbe al massimo solo ferito ma mai ucciso. Lui rivuole sua sorella e solo io posso riconsegnargliela. >
< Arrivare e Kylemore non sarà così difficile. >
< Voi dite? L’Abbazia è paragonabile ad una fortezza inespugnabile. Nessuno è mai riuscito ad evadere da quel castello. >
< C’è sempre una prima volta, non trovate? >
< Certo. Ma dovrà ancora attendere per molto. >
< Ho preso tutto il necessario per recarmi a Kylemore > fece Ethan tornando verso il salone < Partiremo immediatamente. >
< Ma Ethan, dobbiamo tenere d’occhio le truppe di John Flynn da questo castello. >
< Prima viene la salvezza di mia sorella, poi quel dannato ribelle > replicò adirato Ethan < Se tu vuoi rimanere qui con la Contessa sanguinaria fai pure, ma sono io che scrivo il mio destino. Non quell’assassina. >
< Che cosa pensate di fare da solo? Non riuscireste mai a intrufolarvi a Kylemore senza il mio aiuto. La Madre Superiora vi farà uccidere. >
< Che ci provi pure. Però dovrà stare molto attenta alle mie frecce. Sono molto appuntite. >
< Sapete tirare con l’arco? >
< Ovvio che sì, Contessa. Altrimenti perché io e Travis ci chiameremmo “Frecce Nere”? >
< Che bel titolo altisonante > replicò divertita la donna < Facciamo una sfida. Chi riesce a cogliere più bersagli centrali, avrà vinto la sua scommessa. Se vincete voi, vi aiuterò nella vostra vendetta. Ma se vinco io, andrete da solo e morirete impunemente. Ci state? >
< Non ho tempo per queste stupide sciocchezze > rispose in maniera diretta Ethan voltandosi verso l’uscita del castello.
< Perché? Avete forse paura? >
< Sicuramente non ho paura di una donna completamente disarmata che pretende di ferirmi con le parole. >
< Io non ho mai fatto questo… Avanti, Signor Ethan sarà divertente, >
Mentre Travis fissava la loro conversazione molto curioso, alla fine dovette essere lui a convincerlo.
< Fallo, Ethan. Non hai niente da perdere. >
< Il tempo è prezioso, Travis. Mia sorella potrebbe essere in pericolo in goni circostanza. Non posso indugiare. >
< Vostra sorella sarà al sicuro se deciderà di rimanere tra le mura dell’Abbazia. Ho ordinato espressamente a Suor Elena di non uccidere né lei né Anastasia. >
< La questione non mi fa rimanere tranquillo. >
< Allora andate. Fuggite verso i vostri doveri. Ma io vi ho avvertito. >
Spazientito dalle parole della donna, alla fine Ethan accettò riluttante.
< Bene. Cominciate prima voi, Ethan. Ce la farete a colpire quell’albero sempre nel solito punto per tre volte di seguito? >
< Una vera facilità. State a guardare. >
Prendendo il suo arco e scoccando a sua freccia, Ethan riuscì a colpire però soltanto due volte il solito punto.
< Dannazione! mi è sfuggito il terzo colpo. >
< Molto bene. Adesso tocca a me > replicò la donna.
Mentre i due uomini la fissavano con fare circospetto e rimanendo molto vicina a lei per paura di essere colpiti, Carla si sentiva lo stesso concentrata e abile nel superare la prova.
< Avete forse paura di finire vittime per un gioco al massacro? >
< Dovete saperlo che non ci fidiamo di voi > replicò Travis con tono calmo.
< Va bene, fate pure quello che volete… Ma guardate attentamente. >
Una volta rimosse le frecce di Ethan, la Contessa Carla riuscì a colpire tre volte il solito punto sotto lo sguardo attonito dello sfidante che per disprezzo, troncò il suo arco come gesto di stizza.
< Incredibile > replicò allibito Travis < Non ho mai visto niente di simile. >
< Devo dire che nel corso degli anni non ho perso il mio smalto > spiegò la donna < Prima di sposarmi ero la migliore tiratrice di tutta l’Irlanda. Nessuno è riuscito mai a battermi. >
< Quindi mi avete voluto sfidare in una disciplina che conoscevate bene? Vi piace vincere facile. >
< Dovevate battermi voi, Signor Ethan > gli spiegò la donna < Voi dovreste essere più allenato di me. >
< Avete avuto solo fortuna. Nient’altro. >
< La fortuna però vi permetterà il mio aiuto. Sarete costretto a fidarvi per salvare vostra sorella. >
Mentre Ethan non riusciva a fidarsi ancora delle parole della donna, andò verso di lei a muso duro < Vi avvertirò di una cosa: se oserete tradirmi in qualche modo, non ci penserò due volte ad uccidervi. Potessi anche andare contro il volere del mio compagno. Avete capito bene? >
< Siete stato molto chiaro. Ma le vostre intenzioni non mi fanno paura… Possiamo andare. Riusciremo ad arrivare a Kylemore prima dell’alba se ci sbrighiamo. >
 
 
Mentre il buio era ancora padrone del cielo, lo era anche il silenzio che si riversava in tutta la vallata.
Christian stava in groppa sul suo cavallo attendendo l’arrivo del nemico che si stava facendo attendere.
< Non si riesce a vedere niente > fece Theo con tono spazientito < Forse a causa dei miei occhi che non vedono bene come una volta. >
Ma appena alcune torce illuminarono il sentiero all’orizzonte, la preoccupazione e l’adrenalina salirono nel corpo del giovane guerriero.
I ribelli stavano avanzando verso di loro, completamente rigidi e con l’idea di riuscire a sconfiggere l’esercito dei nobili in un solo giorno.
< Sarà meglio avanzare verso di loro. Ma lo farò da solo > disse improvvisamente Christian,
< Christian, cosa vuoi fare? Vuoi farti uccidere? >
< Voglio solo parlare con il Capo dei ribelli. Tutto qui. >
Cavalcando spedito contro il suo nemico, Christian non aveva paura di incorrere verso la morte.
Mentre il rampollo della Casata Grey avanzava imperterrito, improvvisamente l’esercito ribelle si fermò, aprendo le fila e facendo passare il suo capo.
Guardo i due uomini a cavallo si scrutarono dritti negli occhi, un sorriso velato di John Flynn non passò inosservato a Christian.
< Una buona nottata per riuscire a morire, Signor Grey > cominciò a dire Flynn < Chissà come sarà vedere il vostro corpo martoriato e sanguinante a causa dei miei uomini, ci avete pensato? >
< Non ho mai pensato di morire prima d’ora, Signor Flynn > rispose di rimando Christian < E non lo farò nemmeno ora. >
< Vedo che siete riuscito a trovare uomini adatti alle vostre esigenze dopo che il Generale Taylor vi aveva fatto un’imboscata. Vostro padre sarà molto fiero di vedere i vostri sforzi. >
< Potreste domandarglielo di persona se rimarrete vivo, Signor Flynn. Mio padre non era ancora pronto per andare all’altro mondo.
< Oh, felice per lui. Così la famiglia si è finalmente riunita… Ma vi giuro su tutto quello che ho di più caro al mondo, che nessun Grey riuscirà ad avere un posto in questa nazione. verrete giustiziati contro il vostro volere e senza la mia pietà. >
< Quindi non sortirà nessun effetto chiedervi di arrendervi per evitare questo massacro. >
< Conte Grey, avete forse paura di morire? Credo che ce la giochiamo alla pari in numero di uomini. >
< Già... Ma chi sarà il miglior stratega tra di noi? >
< Christian, eravate molto piccolo quando mi avete visto all’interno del vostro Castello: vostro padre non mi faceva che chieder consigli per abbattere i suoi nemici. È grazie a me se la famiglia Grey è diventata la più importante della nazione dopo la sconfitta degli Steele e la morte dell’ultima seguace di quella famiglia… ma se io vi ho dato tutto, posso anche togliervelo. >
< Dovrete passare sopra i nostri cadaveri > rispose Christian sguainando la spada < Vi aspetteremo alle porte di Dunguaire. Sarà lì che si consumerà la battaglia del secolo. >
< Già. E magari anche la più rapida… Però dovete sapere una cosa, Christian: mi dispiacerà molto uccidervi sul campo di battaglia. Voi non siete come vostro padre. Voi non mi avreste mai cacciato dal castello come ha fatto lui. >
< Può darsi… Ma non mi permetterei mai di andare contro mio padre o tutta la mia famiglia. Se ha preso quella decisione sulla vostra pelle è perché non poteva fare altrimenti. >
< Aveva paura di vincere e di regnare come un dittatore. Ecco di cosa aveva paura. >
< Quindi questi uomini che avete tra le vostre fila stanno solo servendo un dittatore e non per la loro libertà. >
< Combatteranno er tutte e due gli ideali. Perché p questo che siamo noi irlandesi: un popolo fiero delle sue capacità e non un popolo tiranno che usa i suoi lavoratori costringendoli a morire di fame. >
< Allora alla fine di tutto vedremo quale ideale riuscirà a prevalere. Ma combatteremo per un solo scopo: la libertà di volere. E solo Dio potrà dare l’ultima parola a questa guerra. >
< Non ci metterò molto a prendere il mio ideale con la forza. Perché tutto questa nazione appartiene a me soltanto. >
< Allora vi consiglio di venire a prenderla. Ora > disse infine Christian prima di tornare tra le su fila e vedere i ribelli correre verso quella che chiamavano la libertà del loro paese.
< Siete finito, Christian Grey. Parola di John Flynn. >
   
 
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